La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 10 - dicembre 1995

ARTE E PARTE La guerra al fondament~lismo . e al prosciugame~to dei cervelli Wole Soyinka .. d cura di Luigi Vaccari Wole Soyinka è nato nel 1934 in . Nigeria: vive in esilio. Dram1:1-aturgo, narratore, poeta, saggista, nel 1986 ha vinto, primo scrittore africano, il Premio Nobel per la letteratura. Tra le sue opere tradotte in Italia: dall'Editoriale faca Book: Stagione di anomia (1981), L'u01;10 è .~orto_ (1986), Aké. Gli anni dell infanzia (1984 e 1995), La morte e il cavalierè del re (1993), Mito e Letteratura (1995). È in corso di stampa !sarà. ♦ Perché, un anno fa, ha lasciato il suo Paese? Se non lo avessi fatto, sarei stato giustiziato come il mio amico scrittore Ken SaroWiwa e gli otto eco\ogist~ impiccati insieme a lui.La situazione in Nigeria ri~orda l'a~ partheid in Sud Afnca. S~ sei messo al bando non puoi tenere conferenz_e,non puoi essere pubblicato, i giornali non parlano di te, non ci sono tue fotografie in circolazione: quest? ac~a~e in ~ud. Africa. In-N1gena e commc1ato un movimento che va nella stessa direzione. Per esempio: un membro del Governo aveva scritto un libro sul mio impegno civile, il titolo era: Gli scritti politici dt Soyinka. ~l giorno dell'u_sc~ta 20~ poli~ ziotti armati frno a1 denti hanno circondato la libreria dove avrebbe dovuto essere presentato e hanno mandato via tutte le persone. Sette giorni dopo un altro volume, .Prospettive critiche su Soyinka, a più voci, ha con~- . sciuto la stessa sorte: la polizia ha avvertito i presenti che sarebbe accaduta la medesima cosa. Prop;io 9-u~llase_ùi_m~- na l'Unione dei g10rnalisu mgeriani· aveva in programma un Convegno, nel quale erano previsti due speaker: io e un altro radicale. Anche in questo caso sono intervenuti i poliziotti, i quali hanno informato i dirigenti_ dell'1:Jnion~ che se avevano uitenz1one d1 svolgere il loro Incontr~ avrebbero dovuto cancellare 1 nostri nomi. Per un altro mio libro, intit"olato /bado, che era stato pubblicato in Inghilterra, e doveva uscire in Nigeria, l'editore ha dovuto annunciare sui giornali che non ci sarebbe stata alcuna presentazione ufficiale. In libreria il volume c'è, ma non è stato mai pubblicizzato. Il Gru1;po democratico di cui faccio parte ha ten u t~ un meeting: in quella occas10ne ho saputo, da una soffi~ta, che sarei stato messo pnma agli arresti d<?miciliari ~ ~opo incarcerato m una png10ne lontano dalla capitale. Il generale Sani Abacha, che ha messo in carcere il presid~nte le~ gittimo Mashood Ab1ola, m1 ha sequestrato il passaporto e lo speciale la·sciapassare dell'Onu. A quel punto ho pensato che sarei stato più utile al1' estero. Ma, semiclandestinamente, entro ed esco dal Paese. Un anno fa doveva essere rappresentato il mio ultimo lavoro teatrale: non è ancora andato in scena, e non ci andrà mai. Viaggiando da un_pae~eall'altro, posso denunciare 1massacri del regime e urlar~ che !a dittatura in due anm ha distrutto la Nigeria·. (L'ha fa~to anche in Italia: a maggio, quando ha ricevuto il premio Grinzane Cavour e a novembre a Milano dove ha partecipato al convegno "Dieci Nobel per il futuro" n.d.r.). Sarebbe necessario agire contro 9~est_o potere criminale come s1e agito con il Sud Africa: boicottaggio culturale, diplomatico, sportivo; embarg? sull' esr.ortazione di petrolio e sull importazione di armi. Dove vive? Ho insegnato alla Harward U niversity, negli Stati Uniti, da gennaio a giugno. È stata la cattedra di un assente -, ·soyinka sorride - visto che in tutto quel periodo sono stato presente soltanto un mese. La missione che svolgo nei vari Paesi, per incontrare ministri, parlamentari, uomini 1;olitici, eccetera, mi porta via molto tempo. Non ho una residenza fissa. Per quale mo"tivo,~n'l!ec~, ~i è allontanato dal Cristianesimo? Sono sempre stato un pagano. Uso questa pa:ol~ in senso cristiano. Non m1 ntengo un pagano:_a~ce~tosen~a problemi la d1stmz10ne cnsuana tra cristiani e pagani. ~o scelt_o l'Orisha, che non tiranneggia . le intuizioni spirituali degli individui, attr-atto dalla forza poetica dei suoi riti _edei suo~ simboli. Gli iman e 1 sacerdoti potrebbero imparare molte cose dal "dioOgun o Obong. Quando è lontano e pensa alla sua terra prevale l'incanto o io sgomento? Quello che s;nto ~'.?entr?''. è quello che do fuon . I_m1e1 sentimenti sono quelli che esprimo. Sto partecipando il dramma della Nigeria, che porto con me, a tutto il mondo. È un misto di angoscia, frustrazione e rabbia: quello che provo. Lo spazio a cui appartengo, dove sono nato, ha delle capacità incredibili, e alcuni della mia generazione hanno immaginato, dal momento in cui si sono politicizzati ed è accaduto molto presto,' che Paesi come il Gha1:a.e la Nigeria sarebbero stat~ 1_n prima linea nel processo d1_liberazione del!'Africa. È chiaro che, per avere q~est~ visio~ ne tutti erano coscienti che c1 fo~sero le potenzialità per cambiare. Vedevano un a~se lungo il quale il ~o P_aese,il Sud Africa e altn Stati potevano modificarsi: culturalmente, economicamente, po- . litica-mente. Sta accadendo il ribaltamento totale di questo asse, io lo chiamo "travestimento", rispetto a que~lo che, in nuce, era presente: 11 rovescio di tutto ciò che avevamo sognato. E continua a "primeggiare" la lingua delle armi. Come spiega, da intellettuale, ma anche da uomo, questa "maledizione", che si aggiunge alle carestie, alle epicl,emie, ai flagelli na~urali? . . Le stragi c<?nttnuan~ ~n tutto il mondo: m Burundi, m Cecenia, in Irlanda, nella ex Jugoslavia, in Ruanda, in Russia tutti continuano a parlare il lessico delle·armi. Negli Stati Uniti, in Oklahoma, alcuni idioti hanno fatto saltare in aria un intero edificio. Il mondo non ha abbandonato questo deforme linguaggio, • quindi non lo ha abbandona-

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