La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 8 - ottobre 1995

lienazion~. Il tutto crea nuove disuguaglianze e opf ressione. I grande studioso Ivan Illich lo aveva previsto già nel 1973: "In una società ricca, ognuno è più o meno consumatore; O$nuno, in qualche modo, fa la sua parte nella distruzione dell'ambiente: grazie al mito, questa molteplicità di depredatori si tramuta m maggioranza politica. La somma degli individui atomizzati aiventa blocco mitico di elettori concordi su un sistema inesistente: la maggioranza silenziosa, guardiana invisibile e invincibile degli interessi investiti nello sviluppo, che paralizza ogni reale azione politica (...). Il solo mito conferisce loro l'omogeneità di una maggioranza politica contraria a porre dei limiti" (Ivan Illich, La convivialità, 1973). Chi si preoccupa di questa crisi sociale? Il cosiddetto Terzo Settore, che si inserisce tra Stato e Mercato, è l'unica realtà - minoranza - che cerca di dare una risposta a questi gravi problemi. È il campo dei movimenti e dei soggetti di volontariato, associativi, della cooperazione sociale e delle comunità di accoglienza - di base - che interpretano l'impegno della cittadinanza organizzata in diversi ambiti, senza scopo di lucro, e che per perseguire queste loro finalità scelgono di agire nella società civile promuovendo soluzioni alternative mediante un impegno solidale di lotta all'esclusione sociale e alle tradizionali forme di povertà a fianco delle fasce più emarginate della popolazione. In diversi settori: la tutela e la promozione dei diritti umani e della pace, la salute, la cooperazione internazionale, la promozione di pari opportunità tra uomini e donne, la creazione di nuovi.sbocchi professionali nell'ambito dell'economia Sociale, la promozione dello sviluppo umano. Con piena autonomia. La solidarietà non è un lusso, ma un dovere di ciascuno. , Queste organizzazioni si trovano ad affrontare il problema del reperimento delle risorse finanziarie. Anche in Italia, come negli Usa e in altri paesi, cominciano a nascere strumenti finanziari e di solidarietà. Attività necessarie, ora che ci troviamo di fronte a un crescente disinteresse pubblico verso "i poveri e lontani". È da tempo che il mondo dell'associazionismo ricerca la possibilità di lanciare degli strumenti finanziari alternativi ai sistemi tradizionali che vedono quanti sono impegnati a livello di interventi su problemi sociali nazionali e internazionali dipendere sul piano finanziario prevalentemente dai contributi pubblici dello Stato o dalla generosità "ondivaga" dell'opinione pubblica. Lo Stato ha diminuito i finanziamenti e ci troviamo di fronte a forme di riduzione delle politiche di sostegno finanziario a favore del "welfare state" in quasi tutti i paesi più industrializzati. Pertanto, per rispondere ai bisogni e alle crescenti domande, per essere un auto- .nomo soggetto politico e così salvaguardare la propria inaipendenza, ci si è posti l'interrogativo di come reperire risorse finanziarie per le attività sociali. A partire, nella raccolta fondi, da alcuni principi fondamentali. lnQanzitutto non usare immagini distorte, strumentalizzanti, emotive, che stimolano pietà e compassione nel donatore. "Questo metodo genera un rischio molto alto perché si ritornerebbe indietro: dal sistema dei diritti a quello dell'elemosina", ci dice don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco e del Cnca, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza. Un altro principio: il soggetto raccoglitore dei fondi non deve essere lo stesso che li eroga, sòprattutto se è un Istituto di credito. Quali esperienze esistono og$i in Italia al riguardo, soprattutto come servizio al Terzo settore? Abbiamo scelto, come esempi, due diverse esperienze, che consideriamo le più coerenti rispetto all'eticità, ai valori e ai contenuti che il mondo della solidarietà oggi esprime. Nascerà una banca, si chiamerà etica L'intervento sociale nel campo della finanza inizia in Italia alla fine degli anni Settanta (1978), con una esperienza di risparmio alternativo, le cosiddette Mutue per l'Autogestione -Mag-, che svolgono attività di finanziamento alle realtà economiche del Terzo settore, incoraggiano la partecipazione attiva dei soci, sostengono esperienze di rilevanza sociale, come per esempio le fragili realtà cooperative che cercano di dare una risposta ai _Problemi del1' esclusione sociale, dell'emarginazione, del1' occupazione, dell'ambiente. È a partire da questa esperienza che viene costituita una associazione prima, e una cooperativa poi, per iniziare insieme un cammino verso la costituzione della prima "banca etica" specifica per il settore non profit. Il primo giugno 1995 i soci hanno costituito un soggetto imprenditoriale con compiti più operativi: "Cooperativa verso la banca etica". Una banca con una struttura societaria democratica espressione del Terzo settore: vi partecipano Arei, Acli, Agesci, varie Mag, il Gruppo Abele, Emmaus Italia, la Cooperativa Terzo mondo, ecc. I risparmi dei cittadini sono impiegati esclusivamente per finanziare progetti e iniziative socialmente rilevanti, come la tutela di categorie svantaggiate, la protezione dell'ambiente, la .promoz10ne dell'uguaglianza, realizzati da organizzazioni non profit. In modo etico e trasparente, contrariamente a quelle banche coinvolte in operazioni illecite -come il riciclaggio di denaro sporco o il traffico di armi-, o lecite ma discutibili eticamente. La Banca Etica sarà un canale di finanziamento creato e alimentato dalla società civile, totalmente al servizio del Terzo settore. Essa favorirà le minoranze in cui qualità fa ri-. ma con solidarietà,in cui la trasparenza è la prima regola di una corretta gestione, e la sicurezza è garantita dal lavoro di un gruppo o dal sostegno di un'ampia base.Tutto ciò in nome dell'autonomia e del pluralismo delle minoranze e dell'associazionismo e del volontariato di base. Il dubbio è: come coinvolgere nuovi soggetti individuali e finanziari, che attualmente non sono vicini a questo mondo? Ciò crea una debolezza strutturale. Finora la sottoscrizione va bene: quasi un miliardo in due mesi. Aprirà sportelli in tutta Italia, ma solo fra un anno . (Per informazioni: 049-651158) Un fondo di investimento di risparmio etico Questo scenario di crisi -di fronte al crescere esponenziale delle situazioni di emergenza e del numero dei poveri, di aumento dei flussi migratori, del divario Nord-Sud-, ha stimolato il Cipsi, Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale, che associa 27 associazioni nazionali operanti nel settore della solidarietà, ad interrogarsi sull'opportunità di individuare altri e nuovi strumenti di solidarietà UZdQJ'!1

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