La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 7 - settembre 1995

sana nostra. Il meridione è Stato molto sfortunato e molto calunniato. Il risultato di questa sfortuna, che risale molto nei secoli, è che è Stato, come è ovvio nella sua posizione, più aperto a tutte le incursioni e a tutti i domini stranieri. In secondo luogo è Stato molto calunniato, per ragioni varie, anche calunniato in politica. E vero che gran parte della nostra classe politica era costituita da meridionali, ma erano meridionali in qualche modo transfughi, che si erano molto bene acclimatati al clima dell'Italia unita e funzionavano soprattutto con questa. E anche i grandi dell'Italia meridionale - cito qualche personalità, per esempio Vittorio Emanuele Orlando: ci ha portato alla vittoria nella prima guerra mondiale ... Io l'ho conosciuto nei suoi ultimi anni di vita. Però era un uomo che aveva una doppia personalità, quella di Roma e quella di Sicilia. Questo non perché fosse condizionato dall'essere meridionale. Era perché gli era un po' comodo, come a molti uomini politici dell'ultimo regime: quello di presentarsi con un certo aspetto, una certa moralità, una certa integrità sul piano nàzionale e di avere invece localmente un'altra moralità e un altro modo di agire. Questo peraltro era un po' inevitabile per chi voleva emergere dal meridione, per le condizioni effettive del meridione, e nelle condizioni che l'Italia unita ha fatto al meridione. Sempre condizioni di una certa inferiorità. Comunque, prescindendo da queste distinzioni che non mi sembrano del tutto fondate, anche se ci sono dei fenomeni che sono sempre accaduti, che .accadono tuttora (la mafia, ecc.), credo che certi aspetti della moralità del popolo meridionale siano più positivi di quanto noi pensiamo, abbiano ancora saldi certi valori, la solidarietà e il non egoismo. La non solidarietà e l'egoismo sono più camuffati quassù, ma in effetti più praticati. Entrando nel problema il discorso è complesso. Comunque non direi che si debba arguire per una censura generale del nostro paese. Abbiamo una responsabilità tutti, dicevo, peraltro ci sono ancora nel fondo della nostra realtà sociale, politica, etica, dei valori positivi che non mi fanno invidiare altre nazioni. È questione di rianimarli e soprattutto, per quello che penso io, dalla mia parte per così dire, è questione di riattivare la nostra Chiesa in una maniera corrispondente al suo dovere religioso e morale di questo tempo. E qui possono venire delle difficoltà particolari, in quanto può essere che alcuni uomini della nostra Chiesa, anche alcuni uomini molto influenti, forse non sono certamente d'accordo con le cose che io ho detto e non sono ancora nella prospettiva di una riattivazione dal profondo della nostra eticità e della nostra spiritualità. Pensano che possa essere rianimata con operazioni più superficiali e più facili sul piano essenzialmente politico. Mentre io ci:edo che debba essere affrontato il problema più in generale, senza calunniare il nostro popolo, ma più in generale e più profondamente, a livello più spirituale ed etico. Veramente, non con operaz10ni politiche, sia pure sane per sé e sia pure bene intenzionate. Una domanda provocatoria: Monteveglio, che tanto ha fatto, che tanto ha cercato di fare nell'ambito liturgico e nell'ambito biblico nella Chiesa e nel nostro paese, ha compiuto uno sforzo analogo per lo meno al suo interno in JJ.ZJ.Qt:JJ. ordine ai problemi da leiprima elencati? No, no. Se è no, o poiché è no, per lo meno per quanto riguarda quelli di dentro, muovendosi con estrema modestia e con la coscienza dei riostri limiti, cioè per i nostri figli, o per i ragazzi più grandi delle nostre famiglie o per quanti altri hanno partecipato a vario titolo ai nostri incontri, cosa fare? Certo c'è tutta una sensibilità etica che nella Chiesa tanto si pers_egue in apparenza che poi di fatto, in concreto, quasi mai è obbiettivamente perseguita e compiuta, sotto tutti quanti gli aspetti: dall'etica sessuale, della quale tanto si parla, ma quasi mai con fondamento biblico e" quindi spesso in modo vano o comunque insoddisfacente, ad altri aspetti che addirittura non vengono mai toccati, su tanti àspetti della vita o del lavoro, della coerenza, di non accettare raccomanda,- zioni, di non concorrere a concorsi truccati. Tutti elementi che noi nel mondo del lavoro o addirittura già nella scuola avvertiamo con chiarezza. L'atteggiamento del cristiano è identico, per ~opi~ o in sostanza spesso ~iD1;ile? a quello degli altn. Posto che un certo tipo di lavoro per i figli delle famiglie di Monteveglio non è stato fatto e posto che Monteveglio si colloca all'interno della Chiesa, quid agamus? Come hai detto tu stesso, il fondamento biblico è fondamento di ogni cosa. Quindi non per scelta ma per necessità logica e metafisica abbiamo cominciato con la Bibbia, abbiamo perseverato con la Bibbia, siamo arrivati a un punto che è ancora insufficiente ....Però il fatto solo che io abbia accettato di venire qui oggi è già una cosina, una minima cosina. È certo che in questa grande disfatta dobbiamo pensarci e stiamo veramente pensandoci, perché io ne sto parlando gà almeno da un anno, anzi da più di un anno, di questo grande disastro. Sento che dobbiamo, nella misura delle nostre possibilità, provvedere un poco, però sento anche che non è argomento e non è tempo per una risposta accelerata come si vorrebbe. Non si improvvisa un orientamento o una qualche soluzione. Bisogna ricominciare e ricominciare peraltro in un modo un po' diverso çlaquelle che sono le cosidette scuole di politica che si vanno fondando un po' ovunque. Anche quello serve, ma non è il nostro modo, aedo che non debba esserlo. Quindi che si debba in qualche modo provvedere, sì. E poi, di fatto, anche il Notiziario ha una parte che prende in considerazione questi problemi, certo ancora in inodo non adeguato. Perché, a parte me, che ormai sono vecchio e che ormai dovrei proprio essere messo da canto .... ma anche tra i giovani, chi pensa? Mi sto chiedendo - una domanda che si sono posti in molti in queste ultime settimane - a chi rivolgersi? Perché, qui, approfondendo la nostra piccolissima, minina rassegna storica, che cosa sta accadendo oggi sul piano del pensiero? Sul piano del pensiero, delle divisioni d'ordine politicosociale, e anche etico-generale, sta accadendo che l'unico pensiero un po' vitale mi pare - e questa è una cosa che vi vorrei dire, anche se forse non è un argomento da cominciare ora, perché andiamo fuori tempo - soprattutto il pensiero neo-liberale, che trova molti rappresentanti della cultura favorevoli oppure allineati. Come quaranta anni fa molti rappresentanti della cultura erano comunisti o filo-comunisti, adesso i professori universitari - molti -, persone che cominciano a pensare e a operare nel retroterra della politica attiva, prepa-

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