La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 4 - giugno 1995

"vocabolario della scuola"; parole come soggetti, relazioni, etica, valori, giudizio 10 • Il Laboratorio nazionale per la didattica della storia 11 ha da sempre posto al centro della propria attività di ricerca e di formazione l'im- .pegno. scientifico ed insieme etico-civile, sostenendo un'opzione di fondo, che consiste nel riconoscere valore formativo alla storia del nostro secolo; un secolo, ed un millennio, che si avvia verso la sua tragica conclusione, suscitando sempre più "un senso di angoscia e di paralisi di fronte all'impazzimento della storia, e al ritorno, a un passo da casa nostra, di que~li orrori che fin dall'infanzia ci eravamo abituati a considerare definitivamente alle nostre spalle" 12• Il Laboratorio si batte così, da tempo, perché la storia del Novecento sia introdotta a pieno titolo nei curricula. 13 Ed è stata anche la riflessione intorno a questo problema che ci ha indotto a misurarci da vicino con la dimensione etico-politica (nel senso più ampio e positivo del termine) e ad interrogarci sull'efficacia della trasmissione e sulle sue modalità, con un'attenzione costante al rappqrto tra le generazioni, nella p·rospettiva di costruire una connessione tra memoria e storia, per contribuire ad offrire "identità e memoria, conservazione delle proprie radici, possibilità di riconoscersi nei processi della costruzione culturale, nel linguaggio, nelle dinamiche relazionali", in "un presente che non chieda cesure con il passato, ma che accol~a la storia di ognuno per dar senso a quella d1 tutti" 14. . Condividiamo la proposta di una scuola che non abbia come obiettivo "la trasmissione di un sapere dato, ma la costruzione di un sapere nuovo, i cui approdi non possono essere programmati in partenza se non in termini generalissimi" 15; una scuola in cui "la conoscenza non sia una· riproduzione oggettiva del mondo esterno, ma la costruzione di modelli di re;iltà sempre rinegoziabili, che ogni individuo elabora sulla base dei suoi modi dì funzionamento" 16 e in cui "le discipline oggetto dell'insegnamento non possono essere concepite come un punto d'arrivo del sapere, verso il quale trascinare discenti più o meno recalcitranti, ma come veicoli per la comprensione, terreno di mediazione per il dialogo tra soggetti conoscenti" 17_ _E tuttavia una disciplina come la sto~ia_non puo non avere a che fare con la trasm1ss10ne del passato; è anzi sulla trasmissione del passato nel nostro presente che fonda la po_ssibilità di costruir•e un sapere nuovo, che si volga verso il futuro. Ed è mantenendo un rapporto ciclico fra il presente, come luogo nel quale sor- . gono le motivazioni cognitive ed affettive e le domande da rivolgere al passato, il passato, in cui si colloca lo studio della conoscenza già elaborata e la costruzione di nuova conoscenza, ed il ritorno al presente, che renda utilizzabile quella conoscenza storica (senza limitarsi alla predicazione della sua utilità), che possiamo tentare di dare senso ed insieme autorevolezza .alnostro insegnare la storia t 8. Occorre dunque rivolgere attenzione e cura al presente, non meno ·che al passato. Consci che è nel presente che si colloca la nostra azione, occorre fare uscire la storia da una dimensione puramente antiquaria e proporre un percorso che favorisca negli studenti l'acquisizione della capacità di orientarsi, oggi, e di praticare una libera convivenza di tutte e di tutti. Un intervento efficace in questa direzione CHE NOIA LA STORIA! RIPENSARE I PROGRAMMI Sandro Onofri Sandro Onofri insegna in una scuola media della provincia di Roma. Giornalista e scrittore, ha pubblicato per Theoria un'inchiesta sugli Indiani d' America (Vite di riserva), e il romanzo Luce del Nord. Il suo ultimo libro è Colpadi nessuno. ♦ Diciamolo subito brutalmente, proprio come farebbero i ragazzi: alla_stragrande maggioranza degli studenti italiani, della storia non importa assolutamente nulla. E altrettanto brutalmente aggiungerei che non gli si può dare tutti i torti. Il modo stanco, ripetitivo, vuoto con cui i programmi ministeriali regolano l'insegnamento di questa disciplina scoraggia tutti, insegnanti e st.udenti. Un paio di anni fa, quando apparvero sulle pagine di cronaca dei nostri quotidiani i primi fattacci di xenofobia e antisemitismo, d'impulso molti intellettuali dettero la colpa alla scuola la quale appunto, secondo loro, non darebbe quella preparazione storica e quella cultura con le quali certe forme di intolleranza non esisterebbero. Bisosna fare studiare il fascismo!, si gridò. Bisogna Jar conoscere le leggi razziali! Bisogna dire ai nostri insegnanti di non trascurare questa materia fondamèntale! A me tale appasswnataconvinzwne ha suonato come una forma, tutto sommato, di ingenuo ottimismo, e mi sembra tuttora che non si abbiapiena cosaenza delfattopuro e semplicechegli studenti degli anni Novanta, figli di un mondo in cui il saperechesi diffonde nello spazw è più importante di quello tramandato nel tempo,-imparandoin modi del tutto diversi dai loro fratellimaggwri Inoltre la scuolarion può spararechepochiproiettilidel grandearsenaledi informazwni scaricatoquotidianamente su ognuno di noi. Studiare bene il nazismo non è, o_non è più, garanziadi una cosaenzaantinazista. · Che la storia si faccia male a scuola, che si faccia in maniera incompleta e superficiale, è un dato di fatto che nessuno può contestare . Ma resta che anche nei casi in cui viene insegnata bene (che non sono tanti, ma neanche pochi come si tende a credere) difficilmente nella coscienza del giovane avviene quello_ sconvolgimento che la conoscenza vera porta con sé. La storia può, nel migliore dei casi, appiccicarsi alla memoria per il tempo di un 'interrogazione, ma dopo si stacca come un francobollo secco. Ci sono stati tentativi didattici di tutti i tipi, giochi, fumetti, uso di audiovisivi, percorsi tangenziali, ma niente: la maggioranza degli studenti resta indifferente e triste. Non sarà allora che bìsogna ripensare in blocco tutta la programmazione? Che senso ha lo studio della storia così com'è, che alle scuole superiori è la stessa ma un po' di più di quella fatta alle medie che a sua volta è la stessa ma un po' di più di quella fatta alle elementari? SQJ._QM

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