La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

SUDDITI O CITTADINI Karol M odzelewski (traduzione di Laura Mincer) Karol Modzelewski è presidente onorario del: l'Unione del Lavoro, professore di storia all'Università di Varsavia. Dal 1957 membro del Poup. Come coautore (con ]acek Kuron) ddla "Lettera aperta ai membri del Poup" viene espulso dal partito nel 1964 e condannato a tre anni e mezzo di carcere. Nel 1968 viene nuovamente condannato a tre anni e mezzo. Nel 1980 è tra i fondatori di "Solidarnosc". . Il 13 dicembre del 1981 viene accusato di sovversione dello stato e arrestato. Liberato con l'amnistia del 1984.inel 1989-91 è senatore della Repubblica. L'articolo che pubblichiamo è tratto dalla "Gazeta Wyborcza" del 10febbraio 1995. ♦ · Molti politici giurano in continuazione sulla Polonia. Non è il caso di chiedersi se qualcuno non spergiuri. Non è del tutto chiaro d'altronde cosa abbiano •in mente i veterani delle gu~rre che siedono ai vertici quando pronunciano il nome d_elpaese natale. A volte si identificano cori ·1apatria al punto tale· che, pronunciando "Polonia", hannq in men tè se · stessi e la propria posizione. Per ora corhunque l'ordine costituzionale non permette a nessuno di affermare "Lo Stato sono io". . Recentemente abbiamo. avuto a che fare con un serio tentativo ·di modificare l'assetto costituzionale col sistema del fatto compiuto, al di là della legge o a suo discapito, il che può condurre all'uso della forza. Ma anche senza di ciò quèlla Polonia il cui nome è così spesso invocato dagli uomini di stato, sta pagando un alto prezzo politico per la "guerra ai vertici". Durante l'incontro con il 'Konwent SenioB PIANETAVERRA inoBianco rowh il Presidente della repubblica se l'è presa con il Parlamento perché offeso dal decreto in base al quale potrebbe finire di fronte al· Tribunale di Stato se tentasse di sciogliere ille_gal-· mente il Parlamento stesso. Secondo Lech Wàlesa è offensivo sospettarlo di intenzioni che egli stesso ha esposto ai dirigenti dell'Unione della libertà ( Unia· Wolnosci) e ai Mare-· scialli di Sejm e Senato. Altrettanto offensivo è, secondo il Presidente, il preannuncio che in tal caso verrebbe richiamato alle sue responsabilità costituzionali. Allo stesso _tempo il signor Presidente ha dato da intendere che potrebbe comunque mettere in atto queste intenzioni. Nonostante le apparenze, tutto· ciò non è ridicolo ma pericoloso. Ho preso molto sul serio quanto ha detto Bogdan Borusewicz dei progetti di Walesa, e condivido le sue opinioni e quella di-Jan Nowak Jezioranski: la demo- . crazia in Polonia può anche non sopravvivere all'anno 1995. Non esito. ad affermare che una tale piega degli eventi scuoterebbe anche le fondamenta della nostra indipendenza. Perciò non metto sullo stesso piano la miopia, l'egoismo politico e persino gli scandali e la corruzione del governo Pawlak con l'attacco alle basi costituzionali dello stato democratico. Mantenendo le-apparenze di una presa di posizione imparziale, questa equazione spiana la strada al convincimento che sia possibile eliminare i "difetti della democrazia insieme alla democrazia stessa. Per ora il maggior pericolo per la Polonia sono l'apatia ed il disorientamento di gran parte della società. Le delusioni, che gli ultimi cinque anni non hanno lesinato, stanno facendo si che molti cittadini della Repubblica polacca non si rendano conto che un attacco all"adem~crazia finirebbe per rivolgersi contro loro stessi. Non è detto che l'annientarilento della de- .mocrazia debba avvenire d'un sol colpo. Persino in Russia il sistema autoritario sta prendendo forma in maniera graduale: Non è certo che il Presidente Walesa sciolga il Parlamento in un futuro molto prossimo; ed è possibile che la guerra al vertice resti per molto tempo una guerra di posizion~. È anche possibile che si arrivi a un qualche compromesso temporaneo, soprattutto se avverrà un rimpasto del governo, peraltro assai necessario. Sentiremo certa- • mente dire che era appunto questo che si . v·oleva e che tutto è. bene ciò che finisce bene. · _Purtròppo non sarà la verità. Il conflitto ha già portato alla Polonia dei danni tali da non poter venir nascosti da nessun compromesso. Penso in particolare all'a- .vanzato processo di ·erosione di ciò che chiamiamo stato di diritto. Su questo piano gli amanti del potere illimitato sfruttano le nostre stesse debolezze. Vale la pena . soffermarsi su di esse. Gli schiavi disprezzano la legge · Nella trad_izione polacca è radicato un atteggiamento sprezzante. nei confronti dello Stato, della legge, della costituzione. È un difetto da cui è difficile liberarsi, visto che si è formato in due secoli di storia. A partire dalla fine del XVIII secolo - con appena un'interruzione nel ventennio tra le due guerre - lo Stato ha costituito per i polacchi un'entità est__!'anea,o perlomeno sottoposta a dominio straniero. Elude"re le norme giuridiche istituite da

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