La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 2 - marzo 1995

o il fvo PJ~NErA fSi't ., I margini di una posizione se non neutrale quantomeno moderata diventano sempre più ristretti. Le autorità politico-militari, spalleggiate dai gruppi estremisti favoriscono attitudini e comportamenti a favore della guerra. Le persone non coinvolte dal conflitto, costrette tra fuga e autodifesa, diminuiscono progressivamente. Una parte di loro, più fortunata o coraggiosa o raccomandata, se ne va. Altri si assoggettano. "E il meccanismo assomiglia a quello della vendetta di sangue: sempre più uomini vengono trascinati nel vortice dell'odio e della paura, finché non si è raggiunto lo stato della più completa asocialità. 'Non sappiamo come ci sia potuto accadere': è questa la frase più frequente che si sente ripetere dai sopravvissuti di Sarajevo" (Enzens berger 1994) Senso di impotenza ma anche compassione e creatività Stupore, incredulità, impotenza sono sentimenti diffusi tra la gente. Un padre, la cui figlia era stata colpita da un cecchino, dopo averla affidata ai medici scoppia in lacrime e, registrato dalla teleyisione, invita l'assassino sconosciuto a prendere un caffè con lui per dirgli da uomo a uomo come gli è venuto di fare una cosa simile. E poi aggiunge: "Un giorno le sue lacrime lo troveranno" (Disdarevic 1994) E accanto allo stupore, alla rassegnazione e all'odio, alla viltà, alla menzogna, alle atrocità si incontrano slanci di umana solidarietà, di comprensione per l'altro, di generosità. Nelle spettrali città della Bosnia sono innumerevoli i casi di persone che hanno aiutato, protetto, soccorso altre persone (spesso di diversi gruppi di appartenenza). E nella condizione di bisogno la creatività della gente ha avuto modo di manifestarsi nei modi più strabilianti. Contro la fame e i cecchini basti citare il seguente caso. "Nessuno osava tirar fuori il naso ... è a quel punto che è venuta fuori un'idea. Prima di tutto, sopra il tetto dell'edificio dove si trovava il cecchino, dunque nel suo angolo morto, è BibliotecaGinoBianco stato fatto passare un sacchetto di plastica contenente una pagnotta di pane nero. Poi, a lato della finestra del cecchino, uno spago l'ha calato fino al piano successivo. L'uomo ché vi si trovava ha allora attaccato una pietra al capo dello spago e, dopo parecchi tentativi, è riuscito a lanciarlo al vicino dell'edificio di fronte. Una volta stabilita la linea, nel probabile sbalordimento dello sniper che assisteva alla scena, il pane cominciò a scivolare lungo il filo. I testimoni raccontano che in_un punto si impigliò nel ramo di un albero, ma una pertica inattesa sbucò dalla finestra dell'appartamento vicino e lo sbloccò. Capendo finalmente che cosa stesse succedendo, lo sniper si mise a sparare all'impazzata alla volta del pane e del sacco e di tutto. Ma l'affare era già concluso: la pagnotta aveva varcato la finestra cui era destinata, e da tutte le case vicine risuonarono applausi fragorosi, grida di giubilo, e qualche sparo." (Disdarevic 1994) Bibliografia Andric, I. 1993. Racconti di Sarajevo. Newton Compton. Bashke, A. 1995. No di Milosevic a un nuovo piano, "Il Manifesto" 4/3/1995 Ben Jelloun, T. 1993. Testo letto al Centro Culturale Itaca di Ivrea. Bianchini, S. 1993. Sarajevo le radici dell'odio. Ed. Associate. Cviic, C. 1993. Rifare i balcani. Il Mulino. Disdarevic, Z. 1994. Giornale di guerra. Cronaca di Sarajevo assediata. Sellerio. Enzensberger, H.M. 1994. Prospettive sulla guerra civile. Einaudi. Freud, S. 1991. Considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte. Ed.Studio Tesi Ginzberg, S. 1994. Maledetti Balcani. Cronaca di fantasmi usciti dalla storia. La Stampa 14/2/1994. UNHCR, 1994. Information notes on former Jugoslavia. N. 12/1994. UNHCR, 1995. Daily Press Summary. 16/2/1995 Vannuccini V., 1995. Kraijna, la nuova guerra?, "La Repubblica" 12/2/1995 Zimmerman V., 1995. Voiceless in Jugoslavia, "New York Review of Books" 2/1995 ♦ PIANETA TERRA

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