La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 2 - marzo 1995

perché "un giorno potreste avere bisogno di noi", ha affermato. Secondo me l'alleanza f iù probabile sarà quella del e due Unioni cristiane contro quella musulmana. Ma questo è terribile, assolutamente terribile. Uno scenario da evitare a tutti i costi. Esistono delle alternative praticabili, e se sì quali sono? Una è quella della Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, la Csce, e se l'Occidente desse almeno la stessa importanza alla Csce che ha dato all'Unione Europea, avremmo un forum in cui le tre Europe sono insieme: 53 paesi, che potrebbero diventare presto 60. La Csce non è niente di eccezionale, ma è una sede in cui il dialogo è possibile e ciò che va superata è l'assenza di comunicazione tra i tre blocchi, perché quando insiemi di nazioni si chiudono ognuno all'interno delle proprie fortezze, si crea una situazione di pericolo per tutti. Ancora: durante la guerra fredda e durante la seconda guerra mondiale abbiamo imparato quanto fosse importante avere stati neutrali, non allineati. Basta pensare a quanto la Svezia ha potuto fare per gli ebrei o al ruolo giocato da Svezia, Finlandia, Austria, Svizzera e Jugoslavia nell'Europa centrale e scandinava. Ciò che è spaventoso nella situazione attuale è che ogni paese pensa di doversi schierare con uno dei fronti in campo. Quali dinamiche vedi nelle relazioni tra gli Usa e Giappone anche rispetto agli scenari che hai sin qui delineato? Anche per gli Usa e per il Giappone va considerato il fattore religioso, poiché quando entra in gioco la religione e si dice a un popolo "voi siete il popolo eletto del nostro dio", allora la cosa si fa grave. L'Unione Europea, l'Unione Russa e l'Unione Turca contengono elementi di un approccio religioso fanatico, ma gli Usa e il Giappone ne sono impregnati. Gli Stati Uniti sono il "paese di Dio", la relazione tra gli Usa e Dio è senza intermediari: negli Usa il rapporto tra il proprio paese e Dio è assolutamente diretto, non si sente alcun bisogno né delle Nazioni'Unite, né della legge internazionale. Nel caso del Giappone l'idenBibliotecaGinoBianco tificazione è con la dea Sole. La guerra del Pacifico, tra il Giappone e gli Usa, dal 1941 al 1945, è stata la guerra tra Dio e la dea Sole. Dio ha vinto e la dea Sole ha perso. Naturalmente la dea Sole non ha gradito la sconfitta, e ciò che la dea Sole ha fatto è stato reagire attaccando sul piano economico. Il risultato, dopo cinquant'anni, è che gli Usa sono stati ridotti a un ricco paese del Terzo Mondo. Gli Usa erano la prima potenza industriale del nostro pianeta, oggi sono in seconda o perfino in terza fila. Vivono delle esportazioni di sigarette - cinque miliardi di dollari di fatturato all'anno, e probabilmente cinque milioni di morti all'anno che ne conseguono -, vivono di prodotti dell'industria dello spettacolo - film, serials televisivi e musica - , di prodotti alimentari assolutamente scadenti - gli hamburger di McDonald e la Coca Cola -, oltre che della vendita di software e di armamenti. Ma tutto ciò che la gente in tutto il mondo usa nelle proprie case è ormai di produzione giapponese - come il registratore con cui tu mi stai intervistando. Siamo di fronte a un'altra situazione molto tesa: il Giappone ha la supremazia economica e gli Usa quella politico-militare, e hanno basi militari in Giappone. La mia costante raccomandazione alle due parti, quando mi si chiede un parere, è quella di allentare i rapporti, di limitare il commercio. Allo stesso modo di una coppia in crisi che ha bisogno di un certo distacco per poi potersi ricongiungere più avanti nel tempo, anche Giappone e Usa dovrebbero prendere le distanze. Ma ciò che accade è esattamente il contrario, con la conseguenza di tensioni sempre più acute. 1:Jon escludo che si possa arnvare a una guerra. Come si comporteranno gli Usa e il Giappone nelle vicende europee? Credo che gli Usa si schiereranno con l'Unione Europea. Non penso invece che il Giappone si schiererà, il Giappone tenderà a defilarsi da un eventuale conflitto in Europa. Dal punto di vista giapponese l'Europa appartiene al Gai-ko-ku, che potremmo tradurre con "l'Este- ,, "l'E " 1 d. ro o sterno - va e a ire esterno al "paese vero", che è appunto il Giappone. Il Giappone vive del commercio con tutte le parti del· Gai-ko-ku. Se il Gai-ko-ku ha conflitti al proprio interno, si tratta di un problema del Gai-ko-ku, non de.I Giappone, e il Giappone continuerà a commerciare con tutte le parti del Gai-ko-ku, senza lasciarsi invischiare nel conflitto. Ma questo atteggiamento non potrà essere senza contraddizioni, forti pressioni verranno esercitate sul Giappone perché si schieri. Ad ogni modo, qualunque sarà la realtà, credo di non essere lontano dal vero nel dire che il mondo si sta muovendo verso situazioni estremamente tese. Ciò che . . m1 preoccupa magg10rmente è che non vedo la coscienza del pericolo e non vedo un sufficiente livello di discussion~ pubblica sui rischi che cornamo. Che cosa si può opporre a questi scenari? Per quanto riguarda l'Europa: 1) evitare l'allineamento di tutti i paesi, avere paesi neutrali che possano giocare un ruolo di mediazione; 2) valorizzare la Csce; 3) istituire conferenze regionali sul modello della Csce nelle regioni in cui si profilano conflitti armati, incominciando dall'Europa sud-orientale; 4) evitare interferenze da parte dell'Unione Europea e lasciare che i conflitti vengano affrontati e risolti dai popoli coinvolti in prima persona; 5) fermare la marcia verso l'Unione Europea e soprattutto bloccare l'integrazione militare dell'Unione. E qui vorrei aggiungere un monito: nessuno può garantirci che l'Unione Europea favorirà davvero una riconciliazione tra la Germania e la Francia. Si tratta di due paesi forti e più li si vorrà integrare nella gabbia creata a Maastricht, più le potenziali tensioni tenderanno a esplodere. Chiudere due scorpioni in una bottiglia non significa necessariamente favorire la pace fra di loro, e Francia e Germania sono due paesi del "ti- . " po scorpione . I Verdi hanno ancora un senso nell'Europa che hai descritto? Il ruolo dei Verdi è più importante che mai perché più importanti che mai sono i valori fondanti dei Verdi: la nonviolenza, la tu tela delVOCI

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