La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 1 - febbraio 1995

ANNIMAGICI,ALNIDO? Grazia Fresco .. Il modello scolastico vincente si fonda sul giudizio e sulla competizione ed è qualcosa di cosìprofondamente radicato nella cultura dell'Occidente che lo si potrebbe considerare un tratto naturale della specie umana, non lontano dall'aggressività che ogni animale - anche il più mite - manifesta nei confronti delle specie di cui si nutre. L'etologia e la psicologia del profondo hanno invece finora dimostrato che il comportamento umano aggressivo è frutto di apprendimento fin dalla più tenera età e d'altro canto dalle ricerche antropologiche sappiamo che non tutti i gruppi umani si comportano in, questo modo, soprattutto verso i bambini. E lecito pensare che tale apprendimento sia indotto precocemente, ad esempio attraverso il modo di accogliere un bambino alla nascita. Consideriamo la prassi in uso, confrontando due modelli di reparti di maternità. Uno è quello in cui la madre partorisce controllata dal monitor, sdraiata sul terribile lettino da parto, circondata da gente mascherata di bianco o di verde. Questi le portano subito via il bambino (talvolta glielo mettono per qualche secondo sotto gli occhi o sulla pancia) e glielo riportano a ore fisse. Se il piccolo piange quando è nella nursery, lo si lascia piangere o gli si dà acqua zuccherata o camomilla se non, addirittura, latte artificiale. I neonati("Che carini!") sono nelle loro culle, trattati come se fossero tutti uguali, pulitissimi, ben sorvegliati, esposti a potenti luci al neon, in mezzo a rumori e a forti voci, le prime che si imprimono nei delicati solchi dell'apparato cerebrale preposto al linguaggio. Non c'è da meravigliarsi se, quando tornano a casa al quarto/ quinto giorno con la loro madre, non la riconoscono. Tutto di colpo è cambiato e i due fanno un'enorme fatica a trovare un ritmo comune. Talvolta, se il soggiorno è stato più lungo, ci riescono solo dopo mesi. D'altronde la madre, pur confusa e scombussolata("Così fan tutti") va a casa contenta: il neonato, hanno detto i medici, ha una buona "pagella" (è chiamato così il punteggio Apgar, indice di funzionamento fisiologico). Secondo l'altro modello, definito "umanizzato", la madre assume la posizione che vuole durante il travaglio e il parto. Le luci sono attenuate, prima e dopo. C'è silenzio. L'ostetrica è una presenza discreta, non invasiva. Il bambino è subito posto tra le braccia della madre e le viene lasciato vicino anche nei giorni che seguono, in modo che si conoscano reciprocamente senza · interruzioni. L'allattamento si avvia fin dai primi momenti nel modo più naturale e senza aggiunte di sorta. Se possibile, andranno a casa al più presto, anche in [Jiornata. Le visite al neonato vengono Jatte con il dovuto riguardo. I BibliotecaGinoBianco gesti che lo toccano sono sicuri ma delicati. La madre viene rassicurata se tutto va bene (o diversamente consigliata se occorrono cure) ma si cerca comunque di salvaguardare quel primo, fondamentale legame. · Il modello scolastico è anche speccliio del potere, di chi sa di più e pretende di dirigere gli altri - per il loro bene, s'intende - e questo vale anche per certe "maternità". Quelle del primo tipo - e sono le più diffuse - negano nei fatti la sapienza originaria che ogni. essere vivente possiede - e una madre "umana", più che mai, se viene aiutata - circa il proteggere, lo star bene,, il nutrire, il consolare, in una parola l'amare. Due bambini nati in modi così opposti accumulano in dosi molto diverse esperienze di sofferenza o di piacer~, di rabbia o di fiducia. La separazione precoce e ripetuta genera paura (vedi i pianti inconsolabili di tanti neonati, le difficoltà di nutrizione e di sonno, i piccoli malanni ricorrenti). Niente avviene per caso e i primi mesi determinano la qualità della futura esistenza. Loro, i nuovi a tutto, sensibilissimi e capaci di comunicare, se vengono trattati come bambole di carne, cieche, sorde e mute, da mettere in qualunque, mutevole posto, sperimentano fin dai primi giorni l'insicurezza e la perdita e si difendo no come possono, spessosomatizzc,,ndo. .. . . Passano pochi mesi ed ecco un'altra esperienza che interrompe l'armonia, forse da poco ritrovata: il piccolo viene portato al Nido. Sacrosanto diritto della madre, tuttavia - dal punto di vista del bambino - esso comporta, forse, la rinunzia al latte materno con quanto di buono, di sano, di confortevole ad esso è legato, e inoltre la perdita delle consuetudini di casa. Lo aspetta una separazione che purtroppo, per la sciatteria e la frettolosità degli adul-

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