La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 1 - febbraio 1995

diversità da tutti gli. altri; al !?o.sto dello ~fruttament? illimitato d~g_liu, om1m e delle ns?r~e naturali la responsab1lita, come senso del limite e consapevolezza del po~to che occupiamo nel pianeta dal punto d1 vista economico ed ecologico; al posto del te1?J?O ac~el~rato e standardizzato del produttivismo 11nspetto dei ritmi di crescita di ogni bambino e ragazzo; al posto delle metafore antiecologiche di controllo e di potere la consapevole_zz~ ,della vastità della 1_1ostraign<?ranza; la c~_noslta _per ciò che non s1conosce, 11gusto dell ~mpr~v1st? che scaturisce dall'incontro fra d1vers1 usi, costumi, lingue, modelli di mondo; al rosto del culto per l'immagi?:e e la _sp_ettac?lanz~~- zione, la coerenza tra c1Oche s1dice, s1fa e s1e. E così via. Enunciati astrattamente, questi valori _e modelli di comportamento non ~uon~no p~rt1colarmente nuovi o sorprendenti: pu~ cap1t~re persino di tro-yarr.ie_qua_lc1;1nonelle c1r~ol~n _e nei prograrr:m1 mm~stena~1.Il punto d1scnm1nante sta nei metodi che s1usano per promuoverli e nell'autorevolezza morale di chi li propon~. Se i rappresentanti_ ufficiali_d~lla screditata società degli adulti: dal m~ms_tr? de_ll~ Pubblica Istruzione agli 1spetton mm1stena~1 ai presidi ai ~irettori 1ida~tici agli inseg~ant1, si mettono d1 punto m bianco a presc:1.v_ere coralmente ai ragazzi di non essere :azz1st1 (o di rispettare l'ambiente naturale, o _d1c_omportarsi correttamente sulle strade, e via dicendo), hanno buone probabilità di otten~re l'effetto contrario; gli ideali di tolleranza, d1 apertura al BibliotecaGinoBianco diverso, di sobrietà, di aut?limitazione consapevole sono m contrasto troppo stridente con i comportamenti e le mentalità J dominanti perché si possa pensa- ;, re di trasmetterli pacificamente per via gerarchica, come se fossero atteggiamenti "natural_i" e con: divisi, persuasivamente mcarnati dalle autorità istituzionali. D'altra parte non si può pensare di ri?urre il problema dell' educaz10_ne etica e sociale a una mera questione di conoscenze, magari scomponibili in ben ordinate "unità didattiche", ciascuna conclusa da inossidabili "verifiche oggettive": un ragazzo può aver studiat? a memoria sui libri di scuola le cifre delle persecuzioni naziste e farsi ugualmente contagiare dal pregiudizio antisemita; J?U? conos~~- re a menadito i mot1v1 per cm 11 mondo è percorso da gr~ndi migrazioni a restare convrnto della necessità di ricacciare gli emigrati extracomunitari a casa loro. L'unica strategia educativa che offre a un essere umano - bambino o adulto - la possibilità di ampliare e modif~care davv~ro la propria mappa etica e relaz~onale è l'esperienza diretta 11 una diversa qualità di rapporti tra le persone: questo avviene quando gli studenti e gli insegnanti_ sa_nno valorizzare le innumerevoli d1fferenze (di età, di sesso, di prove: nienza sociale, di cultura, d1 appartenenza religi~sa) che si incontranonella scuola come nsorse per costruire cooperativa~ente un ~apere n~ovo? ~ imparano ad accostarsi ad ogm al~ra _di_vers1t~ con un atteggiamento di cunos1ta e d1 rispetto 3 . Ma sono esperienze in_netto c~n!r<l:- sto con le concezioni pedagog_1che u~f1c1ah1 che sembrano far di tutto per ndurre 1 pochi spazi di dialogo creat~~o e 1i _libera pro~ettazione in una scuola g1a ternb1lmente chmsa e anchilosata. La mania della valutazione Infatti, nonostante la compiaciut~ esibizio_- ne della terminologia ""sistemica" d1_mp'da, ~l ceto burÒ-pedagogico che fa da cermer~ tra 11 ministero, l'università e la scuola contmua a propagare un'idea dell'in~egnamento~appr~ndimento come processo lmeare e umd1rez10nale nel corso del quale qualcuno trasporta qual~~n alt~o da ~~a situazione in_izialea una situazione fmale g1aprogram~ata 1_npa_rtenza, misurando via via il grado d1 raggmng1mento degli obiett~vi p_re~iss_atiC: o~~ il s~pere apl?are un repertono di d1sc1p~meg. ia sc~1tt~e ng~~a~ mente recintate, scandite m noz1?m e abilita che tutti i "disceff'ti" devono rncamerare secondo scansioni e r_itrr:ip_red~te:~inat~~ e, al di là delle proclamaz10m d1 prmc1p1O,_c10 ~~e viene n~g~to è prop:io il ".'alore delle d1".'ers1ta: i bambm1 sono ch1amat1 a modellarsi sugli adulti, i malati sui sani, gli emigrati s:1i nativi, i nomadi sugli stanziali,· e via gerarch1zza1;1do;e chi non ce la fa o non se la sente, peggio per lui.

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