Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 3-4 - feb.-mar. 1943

Dobbiamo anlì aggiungere che per riallare il livello della nostra produzione, è bene che il Centro rimanga una scuola su un piano esLeLic.:osuperiore alla normale qua• Ji1à dei nostri film. Abbiamo già esaminato come ancora numeroso sia l'affiusso degli attori ciel teatro nel cinema (più dell'elemento maschile che di quello femminile) e come sostanzialmente queslo apporto sia sintomo di poca iniziativa e di scarsa fantasia. Un altro lato negativo ciel problema è rappresentato dal· la scelta dirella del produuore, quasi sempre dcllala da ragioni che non hanno nulla r1 che fare con quelle estetiche. Quante fugaci apparizioni di allori o di attrici, lanci,1ti con grande pubblicità e rapidamente scomparsi, per non avere il gusto dei nostri produuori incontrato quello del publ,lico! Laricercafruttifera. Restano ancora da menzionare alcuni tentalivi da parte di alruni registi, che sen• ,a dubbio vanno portati ad esempio come le uniche e vere II rivelazioni » del nostro cinema. Costoro hanno preferito Car eia soli, cd hanno scelto il metodo più comune in Francia: quello della scoperta dirella. Già Blasclli ave,,a ouenuto risultati sorprendenti al tempo della sua più pura vena: quando ci diede le sue due opere più sincere e significative, JS60 e Jlecchia guardia, lllasctti ave\·a insomma indicato quanto fos. se t11ile e nobile per un regista coscienzioso andare a cercare i propri auori nella strada, t: poi matunu li in un clima di comprensione umana. • Una mancanza di conoscenza reciproca e di intesa (fra auore e regista) è una cosa assurda e dimostra la necessità e l'urgenza di una radicale riforma dei nostri sistemi di organinazione • - diceva Puclovchin ne II L'auore nel film », ed oggi queste sue parole sembrano quanto mai attuai i per il nostro ci11emat0grafo. A questi criteri si sono senza dubbio ispirali :tlcuni dei nostri registi che ci hanno daLo in questi ultimi mesi le loro prime opere. De Sica, in quasi lutti i suoi film, si può ctire che ci abbia offerto una nuova a1tricc. La Dilian e la Del Poggio in • Maddalena, zero in condotta» e nel II Garibaldino al convento•, la Beneui in • Teresa ve11erdì ». Castellani, nel • Colpo di pistola 11, ci ha offerto un Centa, finalmente per• sonaggio, e una Mimì Dugini che ha rivelato di colpo un carauere ed una forza espressiva che non potranno passare inossen1ati. Poggioli ci ha dato un Roldano Lupi, auore cinematografico di larghe possibilità, Chiarini è il regista che forse può vantare di aver meglio diretto due attori, che da • La bella addormentata » in poi si sono messi a recitare su •Un piano vera• mente internazionale: Luisa Ferida e Osval. do Valenti. Blaseui ci ha rivelato un Giacinto Molteni• in • Quattro passi fra le nu- ·vole •, Camerini un Piero Lu lii in • Una ·~noria d'amore •. Visconti in • Ossessione,.. e Lauuada in • Giacomo l'idealista • a quel che t: fatto di giudicare, sembra che abbiano lavorato profondamente, il primo riscopren• do una attrice chiusa in schemi convenzio. nai'i: Clara Calamai: e il secondo regalan• dori una nuO\'a at1rice: ~farina Berti. l' attorecreatore. • Ci~ nella scelta dcll'allore il regista 'fa opera di poesia • disse, non ricordiamo precisamente quale teorico del cinematogra• Jo. E questo è un avvertimento che dof sPgue a png, 5.J) Fondazione Ruffilli - Forlì UN JD>UV]['V][EH XNEJ0>)[']['0 : L A letteratura critica che in Italia ha ~rovato svolgimenti interessati sul no• me di Duvivier non ha mai raggiunto una conclusione sensibile, o almeno una certa coerenza nelle valutazioni. .Malgrado il numero abbastanza cospicuo di singoli apporti, di analisi isolate, di individuazioni personali, il critico· che oggi volesse affron• tare la cifra estetica totaJe di Duvivier, il suo ultimo ed inequivocabile rendimento poetico, non potrebbe lavorare in una asso• Iuta chiarezza di zone definite; perchè il materiale eh' egli potrebbe eventualmente dominare non reca ancora il segno del di .. stacco da certe infatuazioni polemiche care al soggettivismo della nostra epoca, ancora permane intriso di adesioni o reazioni, non si è del tutto affrancato dall'umiliazione delle cronache. Semprechè, naturalmente, quel critico sr,guisse i saggi avvertimenti di tura, ad una immagine non labile e almeno individuata in approssimazione non dilet• tantesca. Un'analisi di u Pepè le },foko., a suo tempo pubblicata da "Bianco e Nero,, dava J' individuazione dei più evidenti tracciati della personalità del regista, ma ribolli va nella foga delle impressioni, nella danza dei concetti scoperti e subito sfruttati al massimo, spolpati fino aU' osso, sì da ini• hirsi qualsiasi sereno approdo al· tono io• vece necessario nei riguardi del regista fran• cese; perchè è evidente che quando si af .. fronta con troppa vivacità una materia di per sè vivace, non si raggiungerà mai la calma necessaria alla definizione ultima e contemplativa. Altri saggi parziali ha pubblicato" Bia11• co e Nero,. su Duvivier; anch' e~si costituiscono un'importante contributo a quello che dovrà essere un giorno il " saggio to• Virgilius Haufniensis intorno all'arte di tale " sull' artista; mentre invece gli ap• comporre un libro, o un saggio; che rag• giungesse i margini delle sue pretese. - Nella sua linea definitiva, Duvivier non ha anc_ora trorato il .".suo_", s_ag~ista, ~ne~~ se certi temperamenti 1ntu1t1v1 siano nusc1t1 ad avvicinarlo abbastanza, nelle rese di scrit• punti vari che si possono individuare sparai su riviste o gjornali soffrono tutti della loro evidente velocità di compilazione e di umore (e naturalweote anche in questo campo le sciocchezze programmatiche 1000 state esuberanti in quantità e qualità; si pensi 49

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