Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 3-4 - feb.-mar. 1943

VERA TREFILOVA rapporti riconcnli tra poesia e vita, cercherò di contemplarli nel seguente. INIZIO Ora il getto delle parole si Acne. le idee piegano lungo fiumi con dolore senza orgi:1c1 a fianco di molli pascoli ove la memoria è siepe. Per afferrare il palpito ch'è vita e il gelo che usasi chiamare morte necessita il Ausso delle immagini incorrotte, la parola riducendosi distintamente a spirito del suono, poi che il mondo va trasmutandosi in ordine di luce. Infine la Poesia si rivela fiamma di fissa data, un comando, la resa. Così il canto si dispone paziente alla memoria, compone:ido balsami. in proprio olocausto. e salito al grado rapido delle metamorfosi (limite e virtù) risulta simmetria d'innesti. PUNTO FERMO Sono a capo di certi invisibili poemi, 1'1usica e Terra. MOTIVO PER LA NASCITA DELLA MUSICA Decaddero ai limiti di quella notte furiosa Le gioiose lame delle benedizioni. Ai bordi delle mura celesti il tuo fiato di (ginestra La roncola improvvisa della tua pace. Scaténati: che il solco del rammarico non cada Sulla tua vertigine Entro il defi11ito spazio nei veli D'ogni piccolo ricordo. (;ià picchia l'estas~ alle porte 12 Fondazione Ruffilli - Forlì Di tutte le valli segrete. lmpaucndo di pampi:li e di sole L'inf.-iuzia del vento fa corrida. IL SIMPOSIO a Claudio Claudi Dalle bettole e dai loculi ove s'abbandonano le donne ai leui scarsi di pigrizia, s'udirono i fantasmi. > 11 mio delle foglie crebbe al bosco, s·unirono i foschi lumi delle piazze. Alla palpebra nera dei tetti s'inchiodava il fulmine. Fummo al cerchio delle pietre umane, sorbe11do calore nelle tazze, me:Hre dalle tende ai corpi s'infusèro le brezze. INDICAZIONI PEH UNA PRIMA SINFONIA a GoOredo Petrassi Virtù risonante di spezie, Crisalide dei nostri anni venturi! Quando verrà su cammelli d'aperto ventaglio li volto delle mura celesti E aprirà alla nostra secchezza di giunchi 11 tesoro d'azzurri muti e dementi? Splendenti cime dei monti serrate da (dita in:1ocenti, Pianure e caverne, pioggia d'ambra, rustelli, E voi, pietosi gesti che il Dio ci tramanda Fra rarco dei venti e la giostra Mutevole d'un mare una volta di pietra. Liberrà stellare umana alla memoria. Andammo pei prati a cogliere ombre, Brad nei capelli d'erba: Fluivano alle guance i nùrti, __N"egli occhi agivano nido colombe. Di stanco velluto le grida sull'acqua deserta. E pure venimmo, immortali, Ove la gioia discende con veste di rapida [creta. Le ali del sangue calcava:,o parole. fliffulia <li perle notturne, Col rischio della bontà sul trono dei bulali (eterni, Restava immobile chiusa la tela paziente della poesia. N"ci giardini la favola dei pomi E come una briglia di rose amore nasceva: Abbracciammo gli alberi eretti. l candelabri alle case, Una trollola fra la paglia e i fulmini. Quando il mosto dalle muffe costiere Allargava i pantani e le messi, Bianche le nostre mani si posero al teschio stupito dell'alba. Sepolti :1elle rugiade d'attese Sedemmo alle doglie di querce native C dal fuoco languido di serpi Tornavano i respiri delle immobili cose. Fummo lucida febbre d'insetti, creature Per l'incauto spettro di terra, Mentre il silenzio nuito alla schiena dei venti Divenne materia visibile e ignuda. Cantavano le pieghe Di quella schiera cli archi Nel moto continuo di vespri Un'11Ru:tlc c:anzo:1e cli sterpi Lungo la casa dei morti. Dal crist:1110 incompiuto dei templi Veniva il tempo d'ignote pr•·uhit,ro E per isole di verde sbaraglio Una sorte di spazi rimosse Il cielo caduto nel vento. J rami drizzammo alle soglie Ove con gefme di luna Un dio illudeva senza tremare. Leggera intanto alle valli accendeva L'alito d'ossa consunte la terra. ~cl balsamo d"a:lliche correnti La città si chiuse lontana: flora di balconi, Le cornamuse lente sui ponti di sera. Affidati i monili alle biacche inerti dei (sogni, Con le mani provvide di selci Stringemmo le isole perse nella luce dei Vedemmo farsi corde i respiri, Nel mare allungammo i pensieri. (libri. Al tramonto della rosa dei venti s'estese Il sussulto delle anche di vele. Sc:ua giudizi partimmo Su scafi cli noci rosskce, Nel fiato le bacche e gli innesti. Sorgemmo ai miti fari dell'est: La nDlitra indolenza si compose alle stelle. INDICAZIONI PER UNA SECONDA SINFONIA Ormai sappoggia il tempo alle grucce di queste pianticelle d'orto. Il ricordo rasenta le vigne e sono nel fioco lume degli occhi le attese di sera. E tanto barcolla al pianto della casa sui monti la fanciulla che ha udito la stella cadere nel fiato dei pozzi.

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