Il Socialismo - Anno III - n. 21 - 25 dicembre 1904

IL SOCIALISMO che ambedue negano l'essere materiale: la diflerenza esiste solo nella forma. 11 misticismo è negazione della vita in veste teolo– gie.i., il pessimismo è la stessa negazione in veste ra– zionalistica. La forma che qutsta negazione assume - la teologica o la razionalistica - dipende per lo piì:1 dallo spirito dominante di una data civiltà. Anzi sorge una domanda: Donde proviene una simile nega1.ione della vita, dove sono a ricercarsi le sue fonti? La causa cli una tale dottrina sta essa esclusivamente nell'indirizzo mentale del rispettivo pessimista o mistico, o nel loro ambiente, ovvero in ambedue simultaneamente? Ogni mistico o pessimista ha cli solito una sensibilità particolare, un sistema nervoso delicato, eccitabile, su cui ogni stonatura. ogni disarmonia della realtà lascia un'impressione durevole e profonda. Io credo poter affermare senza limor d'esagerazione che la maggior parte elci mistici e dei pessimisti che noi conosciamo, pii, che pensatori dalla logica ferrea, sono stati poeti. _Il poetico, quel dono particolare, mi– 'ilerioso, di scorgere e di sentire ciò che un uomo di stampo comune non sente e non scorge, ì: l'impronta individuale ciel mistico e del pessimista, come anche di ogni poeta. Ma la forma in cui si manifesta questo dono individuale dipende dall'educazione ed in ultima istanza dall'ambiente inunediato e dalle condizioni fondamen– tali della relativa epoca. Nello sviluppo storico sono da distinguersi due epo– che: una critica ed una organica ( t ). Un dato ordinamento sociale si crea e si sviluppa du.rante il periodo organico e raggiunge il suo punto culminante in una determinat:i. forma di tato. In tali epoche, parallelamente allo sviluppo dell:i. vita sociale, cresce la fede nel progresso e l'interessa1nento alla ci– viltà e all'esistenza umana. Ma il periodo organico, giunto al punto culminante del suo sviluppo, genera il periodo critico, il quale ha fine o nello sfacelo di quella data forma di Stato o in una riorganizzazione sociale interna. In tali periodi sono solite nascere delle teorie pes– !iimistiche e mistiche di diversi generi; e ciò si com– prende. Jn seguito a condizioni necessarie, generate e cre– sciute nel seno stesso dell'organizzazione sociale, l'orga– ninazione sociale constava e consta fino al giorno d'oggi di classi dominanti e di classi oppresse. Se sui gradini inferiori d'una civiltà la disuguaglianza sociale produce degli elementi utili per la comunità, sui gradini supe– riori quest:i. disuguaglianza produce dei fenomeni addi– rittura opposti. Mercè il progresso ed il crescere della civiltà le cbssi dominanti cominciano ad abusare dei loro pri– vilegi. Per mezzo dell'accumulata ricche11za di rnezzi di produzione, concentrata nelle loro mani; per mezzo del governo, i cui membri ordinariamente si reclutano nel seno stesso delle classi privilegiate, esse costringono gli strati sociali inferiori ad un eccesso di lavoro. La maggior parte dì questi privilegiati. che senza (1) Qucst:l terminologia spctl:l :t Saint-Simon. produrre niente vive alle spalle del duro lavoro delle masse, si dà all'ozio e al lusso e va incontro alb sua rovina morale ed intellettuale. D'altra parte la massa oppressa deperisce fisica– mente ed intellettualmente nella lotta accanita per la sua esistenza fisica. In simili momenti storici, quando questo lato ne– gativo della civiltà apparisce in modo spiccato, l'orga– nizzazione sociale provoca un malcontento· c-he di tanto in tanto si manifeata con infrazioni dell'ordine pub– blico. Lo Stato considera la man ìfest:i.zione di questo m:11- contento come un fenomeno pericoloso che minaccia la civiltà. JI governo, quale rappresentante delle classi domi– nanti e quale ente interessato al mantenimento dell'or– dine esistellle, raffor1,a. il suo potere. L'esercito e gli organi del potere esecutivo vengono accresciuti coli' intenzione di mantenere l'equilibrio dello Stato. L'esercito, il cui com.pita originario era di proteg– gere la società dai nemici esterni, si presenta ora invece come nemico degl~ stessi cittadini; mentre gli organi del potere esecutivo, i quali prima avevano da salva– guardare l'individuo, s'immischiano ora nella vita pri– vata, tutelano la coscienza dei cittadini ed invece di proteggere la libertà del cittadino fanno di tutto per sopprimerla. In una parola, la cìviltà raggiunge quel grado dove il diritto si risolve in torto, il beneficio di– venta flagel.lo, i legami sociali ceppi (1) >. Come per il fanciullo l'abito divenuto troppo stretto non è pili protezione ma tormento, così l'organiziazione sociale diviene un giogo intollerabile quando essa cess..1. di corrispondere all'organismo soci:i.le evoluto, che l'ha ormai sorpassata. Si rallentano i legami della società e la civiltà fa risaltare con evidenza i suoi elementi evoluti, i quali da una parte sono: ozio, eccesso di godimento e dege– nerazione, e dall'altra povertà, privazione, ignoranza. .\ questo punto s'inizia la critica dell'ordinamento sociale esistente. Le nature sane, atte alla lotta, che vivano nel con• tatto continuo colla vita esteriore, cercano e trovano le for1.e in cui germoglia la vita, seguono il divenire sto– rico ed operano per il conseguimento d'un avvenire positivo, migliore. Le nature sensibili, confuse, dotate esclusivamente di fantasia e di riflessione, incapaci perciò d'una vigo– rosa esplicazione dell:i. volontà nel c:i.mpo della vita pratica, ritengono ogni negativo elemento della realtà per un ostacolo insormontabile, e quindi sentono e sotto– lineano principalmente i lati negativi della civiltà; si spa– ventano della vita e si rifugiano dalla vita esteriore nella loro vita intima. In tali momenti storici l'ambiente reale, materiale è così evidentemente scoraggiante e pieno di contraddizioni che siffatte nature cercano con– solazione e pace in una vuota astrazione. Siccome però l'uomo non può nè pensare, nè esi- (1) Cosi \Vindelband caratterizza il periodo dclb Rifonna e della Rivoluzione (lt1(h. «~r 1,euvm P/11/.J - Leipzig, 1878.

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