Il Socialismo - Anno III - n. 17 - 25 ottobre 1904

IL SOCIALISMO dà man forte agli speculatori, facendo pagare a Panta– lone ben salata la protezione e l'incoraggiamenlo del– l'industria nazionale; mentre è noto ormai anche ai sassi che i benefici di tale protezionismo vanno quasi intera– mente a profitto dei grossi azionisti, rimanendo a\11ope– raio italiano soltanto le briciole. Tutti i difetti ai quali abbiamo. succintamente a<..:– cennato e che non danno che una pallida idea dd– l'ambiente in cui si svolge la vita ... poco attiva d.:lle nostre Società ferroviarie, fanno salire le spese di eser– cizio a cifre inverosimili, tanto che si verifica lo strano fenomeno - strano per chi non è. addentro agli affari ferroviari, ma che noi abbiamo già spiegato - che mentre il personale in generale non è che scarsamente retri– buito, le amministrazioni ferroviarie italiane hanno il coefficiente cli esercizio (rapporto fra le spese e le en– trate lorde) piÌ:l elevato cli tutte le grandi amministra– zioni europee cd americane. . • • Per porre riparo a tutto questo mak non basta dunque il solo passaggio delle ferrovie dalle Compagnie allo Stato o ad un ente autonomo; in altri termini, non basta limitarsi al cambiamento della scorza: il maggior male sta nell'interno, ed è là ovt: bisogna indirizzare maggiormente i colpi del piccone dernolitore per poi ri– costruire gli ordinamenti interni su basi razionali solide e semplici. Occorre semplificare la contabilità, abolire le inutili pratìche burocratiche, che sotto la parvenza del con– trollo, non creano che della confusione, richiedendo per il loro disbrigo un esercito d 'impiega.ti; sopprimere quanto sa cii vecchiume e di stantìo e cht: non si adatta pii1 ai tempi nostri; dare maggior autonomia ai servizi cd alle sezioni rendendo più spedite e piì.1 rapide tutte le pratiche concernenti l'attuai.ione di provvedimenti di ca– rattere urgente. Inoltre spazzar via tutte le vecchie ca• riatidi inceppanti il lavoro utile o che non suno all'al– tezza del posto occupato, stabilire criteri equi, uniformi e costanti nelle promozioni, aumenti di stipendio ed in genere per tutti i trattantènti riguardanti il personale, rendendo impossibili .le ingiustizie ed i favoritismi. Coin– teressare il perso1iale agli utili dell'azienda, istituire buone scuole operaie e procurare con ogni mezzo, sia educa– tivo che utilitario, di attirare l'amore del personale verso l'amministra1,ione, il che è .indispensabile per la buona conservazione e per l'economia di tutto ciò che appartiene all'amministrazione stessa. E' assolutamente necessario rigenerare o creare di sana pianta uflici tecnici capaci di studiare con sani criteri pratici le questioni concernenti il materiale mo– bile e le linee, chiamando alla loro dirigenza anche persone estranee all'amn1inistrazionc o d'oltre Alpe, ma di larghe vedute e di speciale ed indiscussa competenza tecnica, sopratutto per ciò che concerne la costruzione e dotazione di buone locomotive e carrozze, che nella 'Mediterranea oggi mancano; infine sbarazzarsi di tutti i succhioni grossi e piccoli, liberando l'amministrazione dalla cappa di piombo del protezionismo e da tutti i legami burocratici che ne paralizzano ogni movimento, ogni innovazione. Non conosciamo ancora il progetto Nofri sull'cser· cizio autonomo, ma essendoci nota l'indiscutibile com– petenza dell'autore in materia ferroviaria, nonchè la sua fede politica, non abbiamo motivo di dubitare che eletto progetto rappresenterà quanto di meglio si può clesiclt:– rare nell'interesse della grande maggioranza ciel paese e dei ferrovieri; ma appunto per queste sue buone qua– lit~., dovendo esso colpire gl'interessi dei pochi privile• giati che spadroneggiano nel Parlamento e nel paese, non occorre esser profeti per prevedere che ·imperante Depretìs redivivo il progetto Nofri non avrà sorte cli• versa da quello Ciccotti sull'ordinamento dell'esercito, quando non lo attenda l'imboscata traditrice, nella Ca– mera o nel Sena,.o, che seppellì la legge Cabrini sul riposo festivo. Di modo che se non si rinnoveranno o prolunghe– ranno le Convenzioni colle Società attuali, il eh!.! ì;; poco desiderabile ma molto probabile, ci troveremo Ui fronte al progetto cli esercizio di Stato puro e semplict:: del go– verno Giolitti. Orbene le riforme cui abbiamo bn..:vemcntt:: accen– nalo e senza delle quali nessun migliunimen/o è pos– sibile nell'azienda ferroviaria, potranno esse divenire un fatto compiuto col passaggio delle ft::rrovie in mano dello Stato? Ne dubitiamo molto, giacchè per h loro altuazionc troppi interessi bisogna colpire, troppe camorre occorre snidare, e troppo favoritismo e parassitismo si deve spazzare dall'amministrazione. Ora se dobbiamo giudicare dai falli e dalle opere compiute dagli uomini di governo passati e presenti, e da ciò che avviene nelle grandi amministrazioni dello Stato - marina insegni - non possiarno certamente au– torizzarci a credere che la testa burocratica di Giovanni Giolitti saprà tradurre in atto le riforme accennate, ri– sanando l'ambiente ferroviario i per tal modo è da pre– vedersi invece, con molto fondamento logico. che col. l'esercizio di Stato e sotto il governo ... liberale, non avremo che il cambiamento del direttore d'orchestra, ma la musica ... sarà semp1:e stonata. E allora? Allora non bisogna mettersi in testa di potere ri– solvere la complessa quistione dell'ordinamento ferro– viario con una semplice leggina, od in virtì:1 di un compromesso fra la Estrema Sinistra cd il governo-ci– vetta, o tanto meno con un pizzico di collaborazio11e di classe. La quistione ferroviaria è intima1nentc legata a tutte 14= altre questioni economiche e sociali d' interesse spe– ciale del proletariato e della borghesia non succhionc– sca, la soluzione delle quali noo può essere che subor– dinata allo schiacciamento di tutte le camorre parassi– tarie che si annidano nel Parlamento e nelle pubbliche amministrazioni, ed alla formazione di una borghesia. sana, intelligente, di vedute moderne, capace di dirigere le sane energie del paese al compimento delle loro fun• zioni. Il còmpito del partito socialista è appunto quello di promuovere, <li cooperare alla formazione dì tale.bor– ghesia; cli provvedere al risanamento dell'ambiente, sra•

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