Il Socialismo - Anno III - n. 8 - 10 giugno 1904

124 IL SOCIALISMO I lavoratori olandesi e la diminuzione dell'Impero coloniale. 11Van Kol passa poi ad esaminare le conseguenze che la di– minuzione avrebbe per la classe operaia ofandcsc. Questa, natural– mente, ha tutto l'interesse a vedere fiorire l'industria cd il commercio del proprio paese. :\la è un preconcetto il credere che J':ucipclago dcll'Indi:'L orientale abbia una· grande influenza sull'esportazione ol:\n– desc. Se l'Ùh\l\da ha in proporzione della sua popolazione· il movi– mcl)lo commerciale pih intenso di tutli gli Stati, ciò non è grazie alle ·sue colonie immense. L'intensità del movimento commcrcinle non dipende dall'estensione delle loro colonie, come si vede dal se– guente elenco. 11valore complcssi,•o dell'esportazione e dell'importazione, cal– col:tt:'l per ogni abitante, è di 751 fiorini all'anno per l'Olanda, di 300 per il Belgio, di 290 per la Svizzera, di 244 per la Gran Brct– tagna. di 186 per la Danimarca, di 146 per la Non·egia, di 118 per la Svezia, di II7 per la Francia e di IIS per la Germania. I.'inten– sità non segue dunque affatto lo sviluppo coloniale. Qu:'lnto :lll'Ol:lnda poi della sua importazione totale del valore di 2170 milioni di fiorini nel 1902 il 16 per cento veniva dalle co– lonie, e dall'esportazione per un valore di 1828 milioni di fiorini solo il 3.3 per cento era diretto ai mercati dell'India olandese. Dunque, riducendo le sue colonie l'Olanda non arrischia affatto di vedersi chiudere i suoi mercati di smercio. Anzi, ri::tlzando economicamente Giava, la potenzialità d'acquisto di questa immensa isola aumenterà, mentre ora è in continua diminuzione. Se nel cedere le altre isole dell'arcipelago l'Olrrnda avrà riguardo di non dare la preponderanza a nessuna potenza, diminuir/\ :'lnchc il pericolo di attriti internazionali. Concludendo Van Kol dice che sarebbe somma stoltezza il soste-' nere che una vendita di una parte delle colonie andrebbe a detri- mento dell"onorc nazionale. Non è affatto un disonore per un popolo di 5 milioni dichia– rarsi incapaci di governare, colonizzare, avviare ad una civiltà su– periore un territorio come quello delle Indie olandesi. Appunto la dignità nazionale e la coscienza della grave responsabilità di fronte alle colonie de.ve condurre a reclamare una pirì pic&<Jla llfdia. I padroni delle miniere ed il diritto di abbandonare la lavorazione. Sollo il titolo Un problema i11trieato il compagno Wibaut tratta nel numero del 4 giugno della Kronù:k della nuova tattica del sin– <lacato delle miniere di carbone della Renlandia e della \Vcstfalia. Ieri il sindacato ha riconosciuto utile nell"interesse degli azionisti di diminuire la produzione, sospendendo la ir, \'Orazione in una p..-irtc delle miniere. Si è cominciato nel 1900 chiudendo il 4 per cento delle miniere cd ora si è chiuso già il 20 per cento, nientemeno che un quinto. Ed il sindacato minaccia di estendere ancora l'odioso provvedimento e fa conto di licenziare fra poco altri 8 mila mi– natori. Ora tutto questo non avviene già perchè le miniere fossero ar– rivate a tanta profondità, da rendere sproporzionatamente cara la pr0<hizione. Nè si tratta di miniere con un prodotto scadente. li provvedimento viene preso unicamente per ottenere un rialzo dei prezzi del carhone. L'immensa gravità. delle conseguenze sociali di questa specula– zione, che condurrà paesi intieri alla rovina, ha determinato la Dieta prussiana ed il Reichst:-tg di occuparsene. Il governo rispose nomi– n:mdo la solita commissione e dichiarandosi in massima pronto di modificare l:-t legge sulle miniere per imr.edire \'abbandono. Ora I:\ legge in <1uestione prevede espressamente il caso che i proprietari cessassero dallo sfruttare una miniera cd autorizza lo Stato ad espropriarli, ma però solo quando la Ja,•orazionc dell:l mi– niera rosse ncccssari:l nell'interesse del consumo. Questa condizione è molto elastica; m:1ammettiamo che lo Stato effettuasse \'espropri:lzione, che cos.-i deve esso fare delle miniere? Deve esercitarle per proprio conto, come proposero i socialisti al Reichstag?- Ma naturnlmcnte le miniere abb.1ndonatc sono le meno lucrative e viene spontanea la domand:-t, perchè allora ·10Stnto, giac• ehè prende in propria regla le miniere meno lucrative, non debba prenderle tutte qu:'lnte? Ed ammesso che il governo pensasse seriamente all'espropria– zione, come farebbe esso, che è grande proprietario di miniere nella Silesia e si mette annualmente d'accordo col sindacato silesiano dei proprietari per la produzione e pei prezzi, come farebbe esso a fare in Renlandia cd in Vestfalia un:1 politica contraria al sindac:1to di quelle regioni? :\'on arrischierebbe di vedere schiertlrglisi contro tutto il e:lpitale privato minerario :1nche in quelle regioni dove il governo come padrone di miniere ha bisogno di mantenerselo amico? Inoltre, se il governo cspropri:1sse il sindacato renlandesc per pubblico interesse, come mai potrebbe giustificare il suo non-inter– vento in tnnti altri casi, in cui un'innegabile cd urgente interesse pubblico richiedesse simile provvedimento? :\'on sarebbe forse, nel– l'interesse della salute pubblica e del benessere morale dell:-t popo– lazione necessario d'espropriare gli speculatori. che detengono il ter– reno fabbricabile che cinge le grandi città? Dove si fermerebbe il go\•erno mettendosi sopra questa strada? La diffie<>hiidel problema sta appunto in ciò, che la chiusura delle miniere costituisce non già un abuso ma bensì un fatto nor– male nèll'esercizio del diritto della proprietà capitalista. Il governo intervenendo qui spezzerebbe una delle colonne del sistem:1 C:lpita– listico. In regime di libera concorrenz:t e di diritto priv:1to, non vi è interesse pubblico che tenga! Perciò il governo deve lasciar fare e dovrà, malgrado forse la sua buona volontà, assistere impotente alla rovina di una numerosa popolazione operaia a beneficio di un pugno di capitalisti. Riforma della giurisdizione mililare in Olanda. Dal numno di maggio della Nieuwe T,jd. rileviamo un articolo di K. Ter Laan sopra un pr0getto di riforma della giurisdizione mi– litare, presentato al Parlamento olandese dei ministri della giustizia, della guerra e della marina. In Olanda, come altrove, il partito socialista propugna l'aboli– zione dei tribunali militari e la sottomissione dai militari alla giu– risdizione comune. Ma aspettando questa riforma radicale il partito non può disinteressarsi del\~ riforme parziali, çhe attenuano il ca– rattere medioc\·ale ed inquisizionale della giustizia militare. Ecco le principali riforme poposte dal progetto: Pubblicità dei dibattimenti. Diritto del prevenuto di nominarsi un difensore. Diritto del prevenuto di designare i testimoni a scarico. Fino ad ora çunque, fino al principio del ventesimo secolo, i tribunali militari in Olanda giudicavano in seduta segreta, senza che gli :tccusati avessero al loro fianco un difensore, nè godessero il diritto di designare i loro testimoni! Data questa condizione vera– mente r11ssa, si capisce come perfino un gabinetto clericale si si:t sentito in dovere di proporre qualche riforma. ' Naturalmente il governo procede con timidezza, fermandosi sempre a mezza strada per la paura di menomare il prestigio del– l'esercito. Attualmente l'accusato viene tratto in arresto preventivo e poi tradotto davanti al tribunale di guerra, senza neppure ricevere comu– nicazioni intorno alle accuse che determinano il processo. Esiste poi \"arresto preventivo per tutti i renti. A questo sccncio il nuovo pro– getto pone fine. L'arresto preventivo può solo essere mantenuto dietro ordine espresso del comandante la guarnigione cd ogni :lccu– sato deve rice,•ere copia dell'atto d'accusa. Per quanto riguarda gli arresti disciplinari, l'ordine d'arresto viene sospeso per tutto il tempo in cui rosse pendente u~\ reclamo del militare condannato contro il superiore che ha ordinato la pena disciplinare. Per la costituzione dei tribunali militari il progetto decide che essi non devono piì.1comporsi per ogni singolo c:'lso, ma formnrsi per un anno intero. Si compongono di 5 (finora 7) membri, tutti ufficiali nell'esercito, con un mnssimo di 2 uomini di b:-tssa forza nella marina; i componenti vengono scelti dal comand:1nte la gu:'lr– nigionc, e dei due commissari che istruiscono il processo uno deve fare parte del tribunale. La pubblicità molto relativa dei dibattimenti. I relatori della legge dicono che a malincuore hanno dovuto rinunci:'lre ad introdurre anche la pubblicità dell'audizione dei testi, quale è stnbilìta ncll:'t procedura comune. I testi secondo il progetto

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