Il Socialismo - Anno II - n. 22 - 10 gennaio 1904

IL SOCIALISMO 35 1 Strugui. Il grande concetto unitario prevalente in Gennania si sfolda tra di noi per la debolezza. e l'inferiorità delle nostre orga– nizzazioni. Qui occorre dimostrare ed imporre facilmente le forze della resistenza; il che si ottiene meglio con un:i. maggiore spe– cializzazione ncl\'affinit:l di mestiere. Del resto non si vuole stabilire null:i per orn. L' imprep:m;,zione dei convenuti è manifesta ed è evidente che anche l:'1 relazione To111asi11i-Serugtri non segna alcuna linea di condott:t per )'3.vvenirc. Gli unici che nelfo. discussione portarono un concetto chiaro e preciso, furono il Simeoni da un lato, il Qua– glino dall'altro. Eppure ci pareva così urgente, per org::mizzazioni travagliate da tanti clementi contradittori e da tante difficoltà di sviluppo, fissare un criterio definitivo <li struttura! Noi pensi3.mo che, fatta eccezione per i Lavoratori dello Stato, per rngioni ovvie a comprendersi, la form3. dell'organizzrtzione debba essere per industria, sull'esempio della Germania e anche del• l'America del Nord. L'interdipendenza economica fra le diverse categorit! di mestiere adibite alla mellesima industria e b. rispon• <lenza loro generale alle oscillazioni del mercato stabiliscono un ritmo d' interessi concomitanti che pone nettamente di fronte, sul campo del contratto di 1:tv<,rOe nei rigu:irdi dell'economia nazio– n3.\e, le due opposte cfossi degli industriali e degli operai. Tipico l'esempio che ci offre l'industria del ferro, in cui i tentativi di separazione dei fonditori hanno dovuto naufrngare di fronte alle necessità della grande lotta collettiva. 1 Approvata l'aggiunta Rtina con le conclusioni dei relatori, si discute intorno ::i.Ila Federaziom dei pubblici servizi rappresentata dal JJd Buono e !'tlla Federazione dei Lavoratori dello Staio. /Jd Buono spiega gli scopi della propria Federazione. Essa si Con altro ordine del giorno si augura la fusione della Fede rnzione degli Zolfatai con quella dei Alivatori, nell'interesse proprio e dell'intera clasr.c dei lavoratori del sottosuolo. (ltmlilma). Tommaso Monicelli e Giovanni Petrini. VARIETÀ DELLA CRONACA INTERNAZIONA Chi fa nulla è tutto; e chi fa tutto e nulla: massima costituzionale degli Stati borghesi - Dove si aCcumulano le degenerazioni sociali - In b;,sso o in alto?- I documenti storici di Jacoby, di Lacas, di lrcland, di An• tonio Renda - Il perchC delle vergogne principesche - Quando verri, il giorno dei conti - Il popolo tesse il lc11:u1olo funebre a tutte le Patrie! Gmn babbei, - e figli di babbei, gli uomini! Davanti ai prin• cipotti del sangue, - colonnelli a dicci anni, - e generali n"enti, - si cacciano il cappello, e si gettano ventre a terrn. Dav:mti al con• tadinaccio, klcero e :iffamnto, che crepa come una vescica gonfia d'aria sul solco lavorato da mane a sera, per produrre quella ricchezza che servir:\ per nutrire a. ufo lor signori, :ilzano le spalle; se ce ne è bisogno, lo pigli~no a scudiscio.te e, mngnri 1 gli appioppiano un bravo calcio nelle parti deretane. O perchè? Perchè-, ....:.ingenui, - il principC del s:mguc non fa nulla, ma è tutto. li conta.dina fa tutto, ma non è~nulla. L'uno, - il primo, - ozia. Il secondo l:wora. ?.la che im• porta? Chi si lascia spogliare è considerato zero. Chi spqglin. ha tutti gli onori. Ho detto pili su, che questa è morale dn 1babbci. Mi sono sbagliato. Diciamo che è morale da bricconi, e tiriamo propone non già di raggrupp:ire, come credono i convenuli, in un avanti. . .. sol fascio i dipendenti dei Comnni, m:i anche di tutel:ue i diritti delle categorie addette ai servizi pubblici (diritti abitualmente disco– nosciuti dallo Stato) e di evitare gli scioperi che turbano profon– damente interessi generali. Addita come soluzione naturale: la municipalizzazione. 2 Cabrini obbiett!l che l'Associazione sort!l a Firenze sconfin:i d!llla cerchia sind!lcale per afferm:ire una propria funzione politiC!l, che inoltre i pubblici servizi occup::molramvitri,ferrl)1Jieri,ga:isli, ecc., già federati per proprio conto; il Segretariato centrale studierà a fondo l:i quistione. Simeoni recl!lma dal Convegno che i lavoratori dello Stato si aggruppiuo soltanto nell!l propria Federazione, e chiede una norma che garantisca la sua organizzazione dalle Federazioni spur"ie. Si decide di provvedere per uu accordo col seguente ordine del giomo, che Cabrini presenta e il Convegno approva: • li C. N. della R. constatando la molteplicità delle forme di organizzazione sorte nel campo dei lavorntori alla. dipendenza dello Slato; constatando l'azione talvolta contradittoria di talune delle citate organiz?..azioni; :iffida ad una Commissione composta di un:i rappresentanza della' Federazione dei l!'tvor!ltori dipendenti dallo St!lto, di uno della Federazione fattorini telegrafici, e di un membro del Scgrct:triato, l'incarico di promuovere un accordo fra dette organizzazioni, di coordinarne l'azione e circoscriverne le attribuzioni •. 1 La Co,ifedera:ù,,u vetraria, nou ostante che ragioni di lotta ten– gano momentaneamente diitgiunti i lavora11ti in vetro ln'a~o d:ii &,ttiz-liai, reali:ua il tipo integrale cui accenniamo. Infatti, mentre la Confcdcra1.ione, per meuo del proprio Comitato centrale, provvede alla tutela degl' inte• ressi generali di tntli gli operai occupati ncll'ind,utria, la trattazione dellè singole .questioni di lavoro viene affidata alle Federazioni di 11ustiN'Y (arro• latori, j!acconai, /astrai, fiasçai, lavoranti in sftccld, ccc.), le quali ten• gono i loro Jpeciali Congres,;i, formulano le tariffe, firmano i contratti col· lcttivi, ma non possono promuovere agitazioni nè proclamare scioperi senza il consenso dcll:i Confederazione. 2 Evitare gli scioperi? Perchè ?... Che si debba proprio fnserire negli Statuti l'inibizione sistematica dell'atto più tipico della lotta di classe? Non vi sarebbe invece un altro scopo da assegnare a questa nuova Fedenu:ionc: quello di organizz:ire in determinati momenti, contro lo Stato parassitario, uno sciopero j,ollllco I Dicevamo dunque: morale da. bricconi. E aggiungo, - bricconi essi stessi. Poichè i recenti studi storici, - condotti al lume della psicologia e della psicopatologi:i ci insegnano che nè nelle galere, - nè nelle case di tolleranza, - nè nei marci e putridi bassofondi delle grandi città, ove stagna la delinquenza più nauseante, - nè ·nelle orribili redazioni dei giorno.li venduti si possono trovare mag. giori e più grandi fiori di canaglia ch_e(fatte le necess.·uie eccezioni) nelle C!l.Sc reali e principesche del passato, - del presente, - e... dell'avvenire. Guardate: senza cominciare dal diluvio o più in là, - guardate i principotti, i re, i sovr.mi, ed altri spogliatori dell'Antico mondo orientale, - quali la tmdizioue e il fedele racconto degli storici greci cc li ha dipinti: ladri, assassini, stupratori, avvelenatori. Chi uccide la madre, - chi scanna il ;>adre, - chi cav.ngli occhi alh sorella. E via di seguito. F:iraoni egiziani, re e C:'lliff,persiani, vanno a gara per meritarsi il gran cordone dell'Ordine degli Assassini, - pi\l ancora di quel che non facciano oggi i nostri arrivisti d'ogni partito per bcccnr.:;iil Cordone di San Maurizio e Lazzaro, - o della Corona d' Italia. Per studiare le canagliate commes!te dai Cesari (e per c..-inagliate intendo omicidi, infanticidi, parricidi, avvelen:imenti, furti e tn.liosce. nità da fare persino impallidire tutte le badesse dei collventi catto– lici) - leggete Jacohy: Etudu sur la sileclio11. Ne trovcrele delle belline. Da Giulio Cesare Che faceva il porclccione col re di Bi• tiin:1 1 - viziacci di caserma! - a Giuli:i ninfomane e incestuosa ... ne tro"ercte tl'ogni razza: se desid~rate studiare a menadito le dc• corazioni criminali e oscene dei pontefici, - leggete Lucns.: L'l1ire• diti, e mi darete notiZia di Giovanni X, di Sergio III, di Sisto IV, dei Borgi:i, di Teodoro, di Marozia.... e simili lord1,rt. Per couoscèrc come i peggiori bricconi della monarchia spagnuola si trovassero, non nel b:1gno e nelle prigioni, - ma sui troni e nel palazzo del• I' Escurial, date una scorsa all' Ireland: Storia delle mala/lit men• tali ml/e famiglie nati di Spagna ... e faccio punto. Cioè, - no: leggete Antonio Rend&:: Il destino ddle dinastie, libro fresco fresco, - uscito qualche settimana fa, - e poi dite•

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