Il Socialismo - Anno I - n. 16 - 10 ottobre 1902

266 IL SOCIALISMO gruppo, di cui f:rnno p:irte insieme a lavor:uori mauu:di i gr:mdi l:wor.nori del pen~icro e dcli:\ scicm.:i., h:l pubblic.'llO la su:1 pro– fessione di fodc, da cui ::.trnlcio qualche br.tno. Dopo :t.vcrc affer– mato che d:illn scienza si :bpetta la redenzione e la rinnovazione, il progr:11nm:1 dice: • C:msidcr:mdo che ,oh:mto 1:-t$;cieuz!l port:l :\\1:1 \'Cri1:\; • Che \:i. scienz:t non ,;;:1 tr:-tcli,·enè mentire; • Che ess.'l sob può riunire gli uomini in un ,entimc1110 co– mm1c di frntcrni1à univcrs:i.lc; • Che e<:-..1 . 1 ricdific:i.ndo l:l ~icd ~u nno\'c h:1-.i non sob.– mcnte :1bolid lo ,rruu:1111ento dei deholi e dei poveri d:i p:ute dei forti e dei ricchi, ma che :rnchc lo renderl per sempre impo.;;. sibile; • Che non e' è nè progrc!ZSo, nè redenzione, nè ,+,c:\llO e nc:m– chc rivoluzione che non ,i:1110'-rntc compile -.cm~a il !-\IO concor..o; .- Con<-ider:tndo, inoltre, che se 1:t i,,copert:t clcll:t -.1:llnp:t fu un gr:mde fauore di rl."<lcnzionc per h horghc'-i:t, 1:t m:i.cchin:t tl'oggi !i-:trà,:l su:t volta, un gr,u11/e fouore di rt.•dcnzione per il prùlet:tri:tto ; .- Per questo il Comitato dell:t .- A'i1111ova:;io111~ .rodai,· per mt::.zo tld/,1 .rdem:,a t dd lm,on, ,. dichi:tra di rivendic:trc b scicm.:t come solo met.zo per impedire l:t re--urre1.ionc delle iniquith. ciel pac;~'llO e per ricondurre l'um:tni1h. ver-.o la sua lihcr:11.ione detiniti\':t.,. Due uomini l':trte e b scienza ricorcbno con commozione pro– fond!l quest'oggi: Rodolfo Virchow e Ernesto Rcnan. Rodolfo Virchow ~ morto :i. Berlino, dopo !\vere dedic:uo b vit:i. intier:l :i. quegli studi geni:l.li e innovatori clelln mcdicin:t che gli dànno diritto :i.I titolo di benefattore dcll'um:i.nità: mentre re, c:irnefici e ingordi di oro si affonn:tvano :td :i.nuna,.i:tre il pros– simo, - Rodolfo Virchow d:wn nmo il suo gr:mde genio n libc– r:tre l'uomo d!llle mal :i.ttie e nel nllont:i.n:i.rgli d:tl c:i.po - il pili possibile, - l:t morte. Mentre gli uni si dedic.w:i.no con passione :ill':i.rte del becchino, - Rodolfo Virchow recl:un:tv:t I!!. vit:i. per tutli e la su:i :tzione benefi~ si svolge"a non solo nei laboratori scientifici, negli ospedali, nell't:nivers.ità - m:i. :tnche nella lolla politica steSS.'l 1 per la qu: i.le dovcue soffrire persecuzioni cd es.ilio. Egli cr:t un p:utigiano risoluto cd entusi:tf-t:l dell:i. pace. Prima ancor:i. di tenere testa risolutamente e nctt:tmentc all'oper:t liberti– cida del Bismarck, egli si po!-t! :1 capo di una C.' lmpag n:i.per pro– vOCtre il di,'lrmo gcner:tle prima della guerra fr:mco-tedese:-t del 1870. Dur:uue l'Esposizione del 1867, :l Parigi, p:i.rlòdel suo progetto e :i. Jules .Favre, uno dei /eaders dell'e~trema sinistra del Parl:i.mcnto fr:i.ncese, egli propose di presentare :il corpo legi– slativo una mozione di disarmo. Il deput:i.to fr:incese gli fece osser– v: i.re che la m:i. ggior:i.nzade lla Camera, schiav!l del prete e del– l'Impero, non avrebbe neppure accell:tto di discutere l:t questione. Virchow non si disanimò e presentò lui stesso al Landtag, ove ern deputato, un:t propost:i di disarmo. I .:i m:tggiornnza, seria, di Bismarck, gli votò contro. È Virchow totnò d:icc:-ipo: egli stesso si mise in vinggio nttrnverso l:i.Pru< 1i.ia per predicnre l:t pncc - ed oggi che l'Um!lni1? 1.pi !!.nge l:t morte del grande scienziato, s..'\rebhe bello riprendere l:t gcneroi-:i. ide:t dd glorioso tedesco e pro"oc.'lre un':tgitazionc pcl disarmo, :lgita1.ione che, sorgendo d:tllc viscere potenti e formid:ibili del po1>0lo, :tbbia. \'ern for1'À'l e veri ri,uh:1.1i - il che, ohimè, non pote,,:,. e non dove\':l e-:.~re :i.llvrqu:i.ndot:tle agitar.ione fu faun dai diplom:i.tici, i potenti e impolcnti dell:t Corte dcli' Aja e per ini1.i:tti\':l di un So,;r:i.no che dom:lnd:t l:t p:lcc... agli :,Itri pur conservando l'crg:t'-ltolo, le b!lioncllc, le fru'-l!atc e ogni possibile ignominia. per i i-uoi !sudditi :lffczion:"Lti ! ).[entre l:i scienza e l:t cau.,;.,'\della pace perdono in Rodolfo Virchow un :ipoc;tolo, - il nome e la figur:i. di Ernc~lo Ren'ln tor– n: i.no a scuotere i pemieri e le co~ienze della Fr:i.nci:t. Ernesto l{en:tn che, prete, con<1uist:l b vcritlt, gctt:"L1:t ton:,ca. alle ortiche e scri\'c, nella piì1 hclla e piu pur:, lingua fr:rncc--c, ddle p:1gine immvrtali in cui si mostrano gli errori e l:i. mcntogna del C.'\ttoli– cismo e del cristi:i.ncsimo, - è il simbolo ciel pensiero umano che, schiacci:i.to d:tlla oppressione più abbietta spezz.'l i suoi vin– coli e s:ale in : i.ho, libero come il volo dell'aquila. - :i comcm– pbre il sole della verit?I.. Non ci vole\':i. di piì1 per ,m.-.cil:trè le ire (!dia cJ:i..c;.:.e f ticist:i. e reazion:i.ri: t, - Il ('onc;iglio mnnicip:tle radicale socialist:t della citt:1 o,•e Ren:"Lnn!lcqne, propone, l'ere– zione di un:-t st:l.111:l :-ti filoo;ofo, e :tpre 1111:t c;ouoscrizione, - m:1 il prNc odi:t Renan filosofo e conquist:i.tore del \"ero e si oppouc :tll:t erezione dcll:i st:itu:-i. Se tulli conqui,t:i.s-.cro, :-id esempio di Rennn, \:i. verith. - dove più s~rehhe il dominio s.'\cerdot:lle' I•: l':i.rciprete di Tréguier. città n:tt!lle del filosofo, scrive tm'l lettern pubhlic.'l in cui min:i.c..:i:i. di scomunicn i p:-trrocchiani, in cui gium di :tholirc il perdono e le processioni se si innalzcr:1 !:l st:i.l\l:l .- nl rinneg:110 che morl nel fango. • Richi:i.mo l':,ttem:ionc su que'-1:l fra-.e. Que,t:t lettera dell':trciprctc s!lri lctt:t :ii himhi delle scuole cleric:i.li :i. loro m:tggiore cdific:'17.ionee coc;ì <1uci ragazzi che gi:ì :ivcv:lnO imp:trato d:ti loro maestri che Voltaire morì m:-tngi:i.ndogli ec;crcmenti, - che gli ebrei m:tngiano l:t e:trne dei cristiani, e che i fr:1111111:ts~ni bevono il s:inguc dèi hamhini, - imparer:inno che R.enan morl nel fango. Qucslo cumulo di cognizioni, unite :tlla storin di Eva fabbric:tt:l con un:i costola di Ad:1mo, alle frottole di D:tniele che passeggia nelb foss:i dei leoni come in ca,'\ sun, :ille infallibilità del P:lp:t e nlh imm:icolat:t concezione dell:1.Ver– gine ~lari:t, formerà così il b:tg:,.glio scientifico delle future gener:t• zioni che, con un t: i.le h:lgno di verità e di scienza, s:tr:tnno :i.ncor:i. 1111:1 voh:t materie per il capeslro, \:i. forc:i., il t.-01wento e b de,;o. zione, con grnude soddisfazione dei padri gcc;ui1ie del elioqu:ittrino 1 1-'l P3Ur:t della scienz:i. fa tremare t:i.nto i detentori del clen:iro come i p:idroni delle coscienze e i p:1droni dei popoli. ,\lentre d:t un l:ito l'abbrutimento ncll' ignoranza rende piìt docili e piì1 go-– vcm:lbili le m:tssc lavoratrici, - clall'altro \:1.Scicuz:t, progredendo, mostra sempre più qu:ili v.!lni fonwmi e qunli vu.. >te menzogne formino l'oss.1tur:t di un~ società, in cui gli uomini oziosi vivono del lnvoro e dell:i •credulità degli altri. Quest:t p:tur:t dell:i. Scienza che eccita il cleric:ilismo :i. insegn.'lre la mem:ognn delle scuole - che spinge i Covemi a riempire di mummie e di fnlsi s..1.pientile Acc:i.demie - che dà In palma governativn e uf fici:i.le delb vittori:t e del snpcre :1 chi sa meno, - che spinge inn:lnzi coloro che l:i. peus.'lno ancora. in pieno accordo con le decretali di Gregorio VII per !:i.sciare indietro chi :tpre nuovi oriuonti e scopre, palpit:indo di entusi:i.smo, nuove ,•erità, - quesb. p: i.ur: tdella sciem·À'\ h:t pre'-0 con uno dei soliti :tccessi, - Guglielmo imperatore e re, in questi giorni. Egli h:t proibito che n;niversità di Munster portasse il suo nome. E h:i. fatto bene. L:t str:td!l che la Verità, nud:i. e senz:i. :trmi, bntte glorios.'lmentc cd eternamente è troppo diver.-.'lda qucll:i. per l:i quale i prepoteoti e i p:ulroni di oggi si sono messi, perchè un'officina del pen.!>ieropossa :i.ccett:irc la protezione di un:i.sp:id:i. pront:i. :i.d uccidere. Che Cuglielmo metta il suo nome ::tlle sue C.'l· serme e :ii suoi reggimenti che sci:tbol:tno il buon popolo herli– ne:-e, ma che tra il suo elmo puntuto e un'officina ciel penc;icn, non vi sia alcun r:tppurto, ne:tnche :tpp~rentc ! Nix, Pochi giorni dopo scritte queste note, la ?ilorte è venuta a rapirci 1111 nitro grande lottatore per la vcritù umana. Emilio Zola ! Di lui - che aveva mandato adesione cd augurii per il primo numero di questa nostra Rivista - è impossibile dire ora, degnamente. Ma il popolo socialista ha già dimostrato di avere sentita tutta la grandezza del grande estinto. Emilio Zola è consacrato per sempre alla memoria riconoscente del proletariato perchè nell'arte Egli portò il soflio animatore e ribelle delle vcrit:'t scientifiche -

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