Il Socialismo - Anno I - n. 16 - 10 ottobre 1902

IL SOCIALISMO pessero le scatole agli Italiani delle frontiere pontificie. - Tutti sanno che questi briganti, - fatti prigionieri o catturati - furono trovati portatori di reliquie, di ma– donnine, di santi e simili amulet~. Ce ne era qual– cuno1 - e rimando i lettori alle Cronaclte criminali del Sighele e ai libri già citati di Enrico Ferri e di Cesare Lombroso, - ce ne era qualcuno che portava sul seno una ostia consacrata per avere cosi la prote– zione dell'altissimo, - ce ne erano altri che avevano eretto nella grotta ove si nascondevano un altare con immagini della vergine e ceri accesi, - ce ne erano altri ancora che recitavano sera e mattina delle giacu– latorie speciali; e a malgrado di ciò, essi sgozzavano e uccidevano, - qualcuno anzi spingeva la ferocia fino a mangiare la carne ancora palpitante dei soldati che loro davano la caccia e altri ancora ne beveva il sangue. Joly nella Franre Crimùzelle narra che nella Bret– tagna sudicia, ubriaca, analfabeta, esiste un santuario chiamato il santuario della 111adou11a de/I' odio, ove co– loro che devono uccidere qualcuno, vanno a pregare la vergine, perchè riesca loro il colpo 111edita~9 1 e Goron, nelle sue Aifemori'e narra cli una banda d~ ladri a Marsiglia che faceva dire ogni giorno una messa onde sollecitare la protezione del buon din nell'ac– compiniento dei furti. Se avessi spazio disponibile vorrei qui riprodurre l'epistolario eloquentissimo di una av– velenatrice che d'accordo con l'amante avvelenava il marito, - epistolario pubblicato negli Archives d'an– tltropologù crùuinelle di Lione. Vi si trovavano frasi come queste: « la medicina (il veleno) opera, - ma lentamente. Oggi ho portato un cero alla Santa Ver– gine, perchè la morte avvenga presto» oppure « oggi, alla messa, ho pregato tanto Iddio, perchè ci sbarazzi presto di mio marito ... » E così cli seguito. - L'ostia, - il cero, - la giaculatoria, - la medaglia benedetta, .:..._ l'ex-voto, ecco tutto l'arsenale dei bri– ganti e degli assassini: - chi non sa (e il prete lo deve sapere meglio di ogni altro) che ogni prosti– tuta, anche se ladra e ricettatrice, ha nella sua stanza le immagini dei santi, e relativi lumicini accesi davanti? - Sono superstizioni, risponde il gesuita, - super– stizioni e non religione ... Superstizione? Religione? Chiamatela come volete - voi che siete abituati ai giuochi di bussolotti, di logica e di parole; - ma questo è lo stato avvilente e bruto a cui voi avete ridotto 1'1101110 con la predica, col confessionale e con la dottrina cri– stiana. Avete mai tentato di opporvi a queste pratiche feticiste? Avete mai insegnato che non bisogna credere nell'adorazione delle immagini, dell'acqua benedetta e roba simile? O invece non siete voi stessi che fate mercato e vivete di queste frodi feticistiche, che inse– gnate al popolo la superstizione e l'~"fvilìme;1to del pensiero umano di fronte a oggetti spregevoli e ina– nimati? Avrete un bel distinguere fra superstizione e reli– gione, ma non potrete mai negare che la superstizione è figlia vostra e vostro prodotto come l'orina è il pro– dotto del rene. Che se poi volessimo scendere ancora più addentro nelle viscere del problema, noi troveremmo, - non solo che il genere cli religione non ha alcuna influenza sulla quantità del delitto - non solo che i delinquenti sono quasi tutti religiosi e praticanti (ricordate 'fanlongo che andava a messa tutte le mattine?) - non solo che i delinquenti invocano la stessa protezione della loro religione nel loro delitto - ma qualche cosa ancora più interessante e che tocca più da vicino i banditori del teorema cattolico su enunciato, - che ii catto!icismo stesso costituisce., per La sua organizzazione, una fonte perenne di rerti delitti e di 1111 cerio genere di immoralità. o li prete cattolico, dato il suo stato di celibatario forzato e di uomo che non può e non deve aver con– tatto alcuno con la donna - è costretto o a cadere nella degenerazione - o nell'oscenità - o negli atti contro natura. - Questa affermazione non teme con~ traddizioni. I recenti studi sulle psicopatie sessuali hanno mostrato fino all'evidenza che la castità forzata conduce o alla malattia, o all'onanismo, o alle psicopatie ses– suali e agli alti contro natura, - e il cattolicismo fa– cendo della castità forzata la base dell'organizzazione dei suoi sacerdoti, è per questo una fonte perenne di delitti contro il pudore e di oscenità. Non mi dilungo su questo tema, perchè dovrei scrivere un trattato di pornografia e ~ francamente, - me ne manca il cuore e lascio questo genere di letteratura all'autore del Afa- 1male dei Co1tfessori e a Santo Alfonso dei Liguori. Dirò semplicemente che il convento, - ove sono riu– niti tanti maschi senza femmine - reclama necessaria– mente ed inevitabilmente la pederastia, come il chiostro, ove sono riunite tante femmine senza maschi porta seco fatalmente il safficis,110: ricordate la Monaca di Diderot. Ugualmente il confessionale, ove un uomo casto per forza, giovane, - e lo voglio anche buono ed onesto ~ è costretto a sentire la parola calda e appassionata delle giovani che gli raccontano i misteri delle loro anime, - è il più potente eccitamento all'adulterio per le donne maritate, alla corruzione per le giovani e al– l'oscenità per il prete. Esagero forse? Ohimè, o che forse la cronaca non ci fa assistere ogni giorno alla scoperta di atti contro natura, eserci– tati nei conventi e nelle scuole clericali, o a drammi più o meno ributtanti che hanno per punto di partenza il confessionale? - E che forse oggi stesso, mentre scrivo, non leggo in un giornale di Madrid che la po– lizia ha arrestato un prete, certo Valdecanos, per avere egli sedotto una giovanetta, durante la confessione, e appagate su di essa le sue voglie per poscia ucciderla? Vorrei qui riportarvi la meravigliosa lettera che Paul Louis scriveva da Veretz nel 1828, ai tempi della Re– staurazione, in cui, con i fatti alla mano, provava che il parroco del suo paese aveva sedotto o violentato più d'una creatura che si recava al suo confessionale - ma a che pro? Non sono forse fatti che tutti i giorni accadono, che tutti i giorni si ripetono, per quanto si cerchi di soffocarli e nasconderli? Che la erotomania sia speciale al prete, con tutti i mali e delitti che ne sgorgano, è naturale e fatale. Si proibisce a questi uo– mini il matrimonio e si gettano nelle loro braccia delle donne, - si proibisce loro l'amore e si affidano loro le bambine. Le quali, innocenti, sentono prima il prete che la madre, - si trattengono da sole con lui, e da lui, per la prima volta, sono interrogate sul peccato, che ancora forse ignoravano e che cosi imparano a conoscere. Divenute grandi, è il prete che le mari_ta - divenute madri di famiglia è il prete che le guida, le consiglia, le governa, le confessa. In tutte le affezioni femminili il prete precede lo sposo: ciò che la donna non confessa alla madre, al marito, - a lui, al prete, essa deve confidarlo, deve dirlo ... O che razza di si– stema è dunque questo che non può suscitare se non che dispute, - errori, - querele - e oscenità? - Che razza di sistema è questo che fa tanto male e impedisce tanto bene? Inchinatevi e scopritevi: è il sistema della morale per eccellenza, è il sistema al di fuori del quale non c'è salvezza, è il sistema della morale cattolica, senza della quale si cade nel delitto! .. E la storia, - dopo la cronaca, dopo la psicologia, dopo la statistica - ci mostra forse la conferma del teorema cattolico, o piuttosto non ci insegna che alla testa stessa del cattolicismo ci furono uomini che pur

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