Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 11 - 15 giugno 1908

RIVISTA POPOLARE 289 economici e sociali fosse riuscita tale politica colle sue tariffe ferroviarie dei viaggiatori - tariffe che si può dire che riescivano differenziali alla rovescia, cioè aggravanti g l' inconvenienti delle grandi distanze ... (1) Coll'esercizio di Stato, in quanto alle tariffe pei viaggiatori è cominciata, ma non si può dire bene avviata, la correzione degli svantaggi della configuranione geografica nel senso patriotticamente ed utilitariamente indicato dal Direttore deìla Nuova Antologia. Ma molto, moltissimo, rimane ancora da fare. Lo stesso on. Ferraris nel numero della sua rivista del 1 ° maggio 1908 (Il problema ferroviario in Italia - Dal Po al mare Ligure) ad un certo punto scrive: « Il movimento regionale è spento quando non « si può compiere l'andata e ritorno nella giornata; « quello locale è ucciso quando l' andata ·e ritorno « non è possibile n~lla mattiuata o nel pomeriggio. « Cosi si spiega il fatto che talorn abbiamo dili- « genze a cavallo e tramvie che lavorano a fianco « di una ferrovia deserta. Come prima cosa, <lob- « biamo quindi chiedere, a favore dell'Italia rurale «· e specialmente del Mezzogiorno, che sia modifi- « cato l'articolo 47 della legge 7 luglio 1907, nume- « ro l<i5, come quello che segna una pagina dolo- << rosa di regresso ferroviario. Esso infatti stabilisce « che l'esercizio di una linea è fatto con tre coppie <<. giornaliere di treni viaggiatori, finchè il pro.dotto « lordo annuo ricavato dai viaggiatori e dai tra- « sporti a grande velocità non oltrepassi lire 9000 « a chilometro ». . Se l'amico e collega Ferraris avesse posta attenzione alle coppie e agli or:tri della Sicilia, ch'è meglio servita del continente meridiunale, certamente avrebbe adoperato un linguaggio ass.ii più severo in quanto al numero delle coppie ed agli orari nell'Isola. Quali sperequazioni esistano in quanto a questo tra il Nord ·e il Sud si rileverà da qualche çonfronto. Da Milano a Genova corrono 171 chilometri; si può p:.!rtire da Milano alle 7,20 ed essere a Genova alle 12.J O. Si può ripartire da Genova dopo 5 ore di permanenza. Da ,,Firenze a Roma c' è la distanza di 315 chilometri, si può partire da Firenze alle 7,2 ed arrivare a Roma alle 13,10. Si riparte da Roma per Firenze alle 17, dopo quattro ore di permanenza e ci si può trattenere per oltre dieci ore se si vuole viaggiare di notte e partire alle 22,50. La distanza è maggiore tra Milano e Firenze : 349 chilometri; pure si può partire da Firenze alle 6,10 e ripartire alle 20,10 dopo essersi trattenuto a Milano per sei ore giuste. Scendiamo in Sicilia. Da Palermo a Catania non c'è che la distanza di 213 chilometri , inferiore di molto a quella tra Roma e Firenze> tra Firenze e Milano; di poco superiore a quella tra Genova e Nlilano. Ebbene : chi lo crederebbe? Un cittadino che pei suoi afhri deve portarsi da Catania a Palermo deve perdere tre giorni - dico tre giorni!!- Si parte da Catania alle 8,25 e si arriva à Palermo alle 16,55 quando, cioè tutti gli uffici pubblci si ( r) Si riscontrino sopratutto i suoi articoli nella Nuova Antologia; e cioè: L'isolamento ferroviario di Napoli e del Menogiorno ( r 0 feboraio 1905); li b.:glietto a preHO unico per grandi distau,te (1° aprile· e 1° maggio 1906); I serviti marittimi pe,· la Sicilia e per la Sardegna (16 maggio 1907). chitÌdono e quando non si trattano più gli affari commerciali. Potrà sbrigarli l'indomani o ripartire per Catania dopo avere dormito una sola notte a notte a Palermo? Niente affatto, perchè i due treni che potranno ricondurlo a casa sua uno parte .~le 4 e l'altro il cosidetto diretto - velocità di poco più di 37 chilometri all'ora! - alle 8,30 quando cioè, nè ci sono uffici, nè c'è vita economica. Perciò non potrà ripartire che il posdornani - cioè dopo avere dormito per due notti in Palermo!! Non occorre dire che sono peggiori le comunicazioni tra Trapani-Catania, Trapani-Palermo; è peggio ancora tra Siracusa e Palermo. Né mi occupo per ora della disparità indecente e vergognos:1 tra il Nord e il Sud nel materiale che si adopera per le rispettive linee. Spesse volte mi è capitato di viaggi:He all'oscuro tra Reggio Calabria e Napoli; e quando c'era il lume era rappresentato da uua lucerna ad olio, che non permetteva di riconoscersi tra loro ai viaggiatori seduti nello stesso scompartimerao. ( 1) + Queste sperequazioni ferroviarie nello eserc1z10 che complerano ed aggravano quelle nello sviluppo delle linee, di cui mi sono occupato altra volta nella 'l{_ivista; queste sperequazioni in quanto alle tariffe ed agli orari, che non giova-no a cementare l'entente tra gli Italiani del Nord e quelli del Sud e che servo□~ invece a provocare e ad aumentare i malumori e i risentimenti giusti - e non suggegeriti da invidia e da gelosie irragionevoli e riprovevoli - sono ben poca cosa rispetto agli inconvenienti economici gravissimi che presentano le tariffe per le merci. Su questo argomento lascio la parola ad un commerciante intelligente e stimato. Ec~o ciò che scrive - riproduco qu:1si integral- ,, mente - il sig. Placido De Salvo di Ripos~o. « Lo studio_ delle tariffe ferroviar~e, nei riguardi della Sicilia ed anche del mezzogiorno, offre una larga m~sse di discussione sui d,1nni arrecati alla Sicilia e al Sud mediante artificiose e studiate tariffe». << Per darne la dimostrazione mi limito solo a quella del vino per l'estero, la tariffa eccezionale n. 11 P. V. corrispondente alla ecceziona)e 1055 P. V. Chi sa, poi, qu:lii altri tranelli non nascondono tutte _le altre! >> cc Nd 17 .0 supplemento pubblicato dall'am ministrazione delle ferrovie cli stato per il servizio cumulativo italo-svizzero troviamo i noli del vino destinato :11la Svizzera per vagone di 10 tonnellate per le v:1rie distanze dalle stazioni mittenti a quelle di frontiere, da 100 sino a 1900 chilometri ». « Li riportiamo qui appresso integralmente, aggiungendo in una terza colonna il prezzo per v,tgo11e chilometro ed in una quarta il prezzo del nolo per ogni 100 chilometri successivi ai precedenti». ( r) Reclamai vi va mente presso il Direttore gener.i le per la indecenza dei vagoni adoperati nella linea Napoli-Reggio Calabria; e qualche m?glioramento e' è stato. Resta la inferiorità del materiale rispetto alle linee del settentrione. I detestabili vagoni americani di prima classe sono inflitti ai viaggiatori tra Roma e Napoli.

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