RIVISTA POPOLARE 285 gico dun~ue che. il R_e liberale , il re nel cui paese t~tte le h?ert~ ?ittadrne sono rispettate, garantite e d1fe~e_facma v1s1ta a colui. nel cui regno la libertà - ogm ,hber~à - è parola vnota di significato; quando non e ragione sufficiente a far cigolare le porte delle carceri , e ~ far penzolare corpi umani dalle forche imperiali. .E' logico, diciamo, ed è giusto perchè è necessario. Bisogna osservare spassionatamente col freddo criterio dell'uomo che ca.lcolst per interessi, i 1 'attuale situazione dell' ~urvpa in rapporto a quei fatti che potrebbero trascrnare una qualunque nazione Europea alla o-ue1-ra.· gnerra che diventerebbe, ciò non è dubbio, uni;ersale: Da un lato una sorda, ed anche mascherata. ma irri.duttibile nemicizia fra Germania e Francia ~ fra Germania e Inghilterra : la Francia non ha m~i cessato di pen are alle ue provincie <lell1E, t; l' Ingbilter~a vede n~l pr_ogresso economico della Germ~ia, seriamente m1~acmata la sua posizione di prima potenza commercia.le del mondo. D' alt o lato, nna lotta a coltello, coperta essa pure ma ., n meno violenta. fra Austria e Rnssia per la supn .•zia nei Balcani. Ancora, da un iato una triplice che sembra ormai ~ancar~ ai suo~ scopi , e una duplice terrihilrnente mdebohta da po1 della guerra Russo-Giapponese: dal l' altro le necessità della Russia d'uno sbocco su l'Oceano Indiano, poichè le è, ora chiusa oo-ni influenza sul. P~cifìco: An~ora: Itali~ e. Francia che~ dissipati gli antichi malintesi e rancon, s1 tendono cordialmente la maao ; ed il trattato commerciale Anf!lo-Russo destinato 8: syolgere u?a sua . azione econ~mica e politica efficac1ss1ma per ciò che nguarda l' Estremo Ori.ente. Le guerre, oggi, non si fanno più per lo stendardo della casa regnante; chi può provocarle è il dominio della ba~diera °;lerc~ntile ; e perchè questa bandiera possa spiegare hben al vento i suoi colori è necessaria la pac~. In ciò che abbiamo esposto sopra c'è più che una, più che qua~tro b;ione ragioni di guerra ; e c'è al tempo stesso imperiosa la necessità del mantenimento della pace. Si sa cLe la Germania avrebbe veduto di buon occ~io la nemicizia della Russia con l'Inghilterra, come d1 qualunque &!tra nazione con qualsiasi altra. Basterebbe che un breve istante una nazione si trovasse i~olata ed i? sL ~o di inferiorità perchè quelle necess1_tàeconomiche ?he esigono la pace conducessero rapidamente alla più spaventosa guerra. Or~ che _I~ nazioni si stringano dunque in accordi, che s1 stnb1hscano correnti di simpatia e di amicizia fra lor? è bene: bene è, dunque, che l'Inghilterra si ~etta rn ottimi, più che migliori, rapporti con la Russia. ~ott~ 9-u~sto p~nto di vista è un errore grave che 1 soc1alish Russi ed Inglesi commettono ~vvers_ando il miglioramento di questi rapporti. Un giornale liberale Inglese « The Nation » ha detto che non è necessario .P~~ i bu~ni r_apporti fra i due paesi; che i due sovram s mcontrmo; 11 gruppo socialista alla Duma f~ce1;1doeco a~la. protesta dei socialisti Inglesi, h~ ~1ch1arato che 11 popolo Russo vedrà svanire, in questo mcontro, la sua ultima speranza di libertà. ~b?e~e nè l_o' pinione della ·« Nation ~ nè quella dei soc1ahst1 Russi sono esatte. Prima di tutto nessuna nazione può dare al popolo Russo quella libertà che non può conquistarsi che da se stesso • in secondo luogo Nicola II ed Eduardo VII incontr~ndosi fanno capire a chi deve intendere, ed intenderà certamente, che turbare la pace Europea non è poi oo-gi cosi f ·1 ' 0 ' ac1 e; _e che .al manteni_~ento di questa pace una nuova rntesa e stata stabilita che la rende più salda. L'Italia~ che ha tutto da temere da una o-uerra non può che rallegrarsi del convegno di Reval, 0 mentre la stampa tedesca. ed austriaca lo guarda con malcelato malumore. • Naturalmente la idealità bella vorrebbe che il liberale e l'autocrate non s'incontrassero; ma diversamente impongono le necessità economiche del momento· e po~chè l'eco~omia oggi_, d_vi en.ta di più in più la b;se dei rapporti fra naz1om , diven~a politica ; bisogna sottoporre a questa, quella, considerando anche che il mantenimento della pace è esso pure una idealità tradotta in fatto e che non sarebbe intelligc te, nè opportuno nè saggio negligere. ' + L'attentato .contro D:reyfus. --Il nazionalismo il clericalismo, il monarchiswo non di~armano in Franr.ia: Le canaglie cristiane che non hanno potuto abbattere la repnbblica; che avevano creato nell'antisemitismo la continuazione di quel Boulangismo col quale speravano di riporre sul trono il re del loro cuore, il carnevalesco Philippe la gamelle , e ridare al prete il mezzo ed il potere di. riattirare la coscienza della Francia; quei. bravi gesuiti con la tonaca e senza, al colmo della loro rabbia impotente, sono arrivati fino all~assassinio; c'era da aspettarsela, del resto. Nè per chi conosce bene il Gregori , il fatto compiuto da lui reca sorpresa. Un proverbio toscano dice: < chi è bugiardo è ladro , e anche peggio. > Gregori fu uno dei più feroci e spudorati artefici di menzogne con ro Drey!us, contro Zola, contro la repubblica. La penna velenosa di questo delinqutnte , che 110n essendo riuscito ad assassinare con lo scritto si è raccomandato alla rivolteìla, ha vergato tutte le calunnie più infami, ha sottosc:itto tutte le più luride pagine della cam• pagna antidreyfusista. E quando ignote mani. pietose cosparsero di rose la soglia della casa di Lucia Dreyfus - la quale, anche se suo marito fosse stato cJlpevole, avrebbe dovuto esser sacra dal dolore al dolorecostui vomitò la sua bava di cane arrabbiato su la dolente, ed irrise, alla miseria. di lei. A costui confidarono, i fedeli del trono e dell'altare, la loro vendetta. Ed egli, impotente come tutto ciò che viene dal male per il male , mancò il suo uomo ; e perchè la ~ano gli tremò, fa scudo oggi del:a sua viltà alla sua rnnocenza: - io non volevo uccidere-dice. E ben sia. I_ giu~ici di Francia, i giudici della repubblica , lo ributtrno nella sua società, alla folla ignobile della quale egli era uno dei paladini· e degli eroi, lo rendano ai suoi nazionalisti. Egli non volendolo, ha bene servito la repubblica; poichè si è potuto vedere ben chiaro che in codesto movimento i prominenti, quando non sono dei briganti da opera buffa come J ules Guer1n o dei rammolliti come Rochefort e il mal-defunto Cop~ pèe, sono dei volgari delinquenti, apaches saliti di grado. E meglio ancora. l'avrà servita se Dreyfus s1 ricorderà di un' altra che i nazionalisti, al te::npo del Bulan,gismo, vollero far vittima, Lnisa Michel. . Noi ricordiamo. Un altro delinquente, un boulangista, le sparò contro la sua ri voi tella e la ferl, gravemente, alla testa. E Luisa , vera tempra di eroina e di santa, ancor fasciata e dolorante pel colpo, andò al tribunale e dichiarò che perdouava; e si fece, essa, fra il commosso stupore di tutti, difensore del feroce e dichiaro che essa considerava che maggior pena non poteva essere inflitta a costui di vedere per opera sua discreditato il suo partito. Da quel giorno, nel cuore dei Francesi non pazzi e non delinquenti il boulangismo fu pesato e trovato legg-ero. ' Dreyfus ricordi l'esempio della grande rivoluzionaria e la Francia , ancora una voita , trarrà profitto dalla svantura di lui , egli segnato com' è dal destino ad essere il Calas della nuova epoca, Calas cui non e mancato - e più degno - un Voltaire, Emilio Zola. + Duma e Marina Russa. -Bisoo-na riconoscere "' al ministro Stolypiue il merito di saper fare dei discorsi assai mediocri con grande calore, eenza riuscire a convincere nessuno. E bisogna riconoscere, a questa terza pecoresca Duma , che, ora, qualche cosa inco-
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