Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 11 - 15 giugno 1908

RIVI·STA POPOLARE 307 svolgersi degli avvenimenti nell'Africa del!' Est, non apparirà strano che io dica che i problemi dell' Africa dell' Est sono problemi mondiali. La questione del « colore >l è la questione predominante, ora in Africa, e quella nella quale risiede il più serio di tutti i problemi Afri..:ani, specialmente per quelli che sono connessi con tutte le questioni degli altipiani dcll' Africa dell'Est. Vi sono presentl!mente 2500 bianchi nell'Africa dell'Est e circa 5 milioni di negri aborigeni, nonJimeno la Associazione colonista dichiara che è possibile fare dell'Africa dell'Est una regione di bianchi. Naturalmente il fatto principale cui gli Europei devono consacrare tutta la loro attività, e tutta la loro energia è ia esclusione degli Asiatici i quali, grazie alla loro superiorità economica, potrebbero scacciare facilmente i bianchi di· Il' Africa del!' Est, come il topo grigio ha estirpato il nero dal molo della Grande Bretagna. Il caso della attività degli Asiatici e degli Europei ha bisogno di essere seriamente ed imparzialmente g:udicato. L'apparizione dell'Asiatico come lavoratore , commerciante , capitalista nella concorrenza dell'industria e delle imprese commerciali non con , ma nel mondo occidentale è un fatto di primorJiale importrinza. C'è naturalmen'.e posto per tutti e per tutte le attività al mondo, e non è cert!lma,te una difficoltà insuperabile lo assegnare differenti sfere di azione esterna, alle varie razze. Poichè l'asiatico, e si può qui estendere anche il discorso ali' Africa'1o , il nativo Asiatico può rendere degli immensi servizi al progresso, e con magnifiche energit: contribuire al benessere e alla feli::ità materiale del mon.lo. Vi sono immense t:stens:oni di territorio , t: innumerabili porti i cui profitti non possono essere realizati che grazie ali& sua attiva cooperazione!. Vi sono strade , ferrovie , e serbat 1i che egli solo può costruire. Vi S')n0 mine e foreste che senza l'opera sua saranno sempre infruttifere. L'alto continente trot>Ìcale dell'Africa giace aperto alle capacità colonizatrici e organizatrici dell'Oriente. T11ttì i nuovi prodotti che la industria mo derna richiede insistentemente sono offerti con :ibbondanza smisurata ali' Occidente , solo che riuscirono a risolvere il problema che una sfirge d pone sotto una nuova forma. Il fatto che i nativi dell' In lia Britannica sono cacciati dal territorio delle colonie inglesi autonome sembra accennare che il miglic,re provvedimento a loro riguardo , che pL!Ò essere preso dal Governo Imperiale sia quello di adoperare per i protettorati tropicali la capacità colo:1izatrice (.lcll' Indostano. Potrà rise1bare così gli altiria:1i per i bian.::hi, ma l' Asiatico deve esiere incoraggiato a lavorare e coitivare come vuole nelle enormi regioni della fertilità tropicale alle quali egii è adatto naturalmente. Anche i negri in questi casi possono essere impiegati a dare un naturale contributo di attività, qant11nque, forse, qualche volta :1 ,1egr.:> ci dia tali punti che ne possiamo essere danneggi:ni. D'altra parte bisogna considerare anche la possibilità e la superiorità e la inferiorità della vita del negro, le quali tutte contribuiscono al risol.vim ento del problema. E se si fa la comparazione fra la sorte cieli' Africano aborigeno, tranquillo nel suo abisso di degradazione ricco gli abbisogna e che abbandona tutto e non desidera nulla, con la sfortuna, le privazioni, la miseria, lo squallore, rischiarati soltanto da una tantalica sper.inza di meglio, che costituiscono la vita di tacta parte dei poveri inglesi, noi sentiamo tremarsi sotto i piedi il terreno, e ci accorgiamo che bisognerà presto provvedere a nuovi sbocchi e nuovi accomoda - menti delle nostre possibilità coloniale. (Strand Magazine, Maggio 1908). + Lord Ester: Oggi e domaut. - li momento è giunto in cui bisogna seriamente provvedere alla nostra superiorità morale; al mantenimento di questa che è ora seriamente minacciata dal crescere della potenzialità marinara di varie nitre nazioni. La sicurezza ha due forme. La prima è la creazione di una opinione pubblica chiara , decisa risoluta a favore del principio di due navi Inglesi per una tedesca: questo mentre las-:ierà la Germania lavorare per la pace, darà altresì ail'fnghilterra la sicurezza del predominio. La seconda forma di mantenere la prop1 ia sicurezza è la estensi i ne del principio, nrmai generalmente ammesso, di creare un comitato di superev· sione su la flotta. Se è una funzione del Par;amento il sorvegliare la spesa basata sul credito na1ion<1le; non è forse altrett1rnto suo obbligo sopravvedere alla spesa per la flotta dalla quale dipende la nostra esi5tenza naz·onale? Riconrsciuto il fa.1to che la ~uperioritù Inglese nei mari Europei è una delle condizioni, anzi la prinord1ale conJizi:me della esistenza della nazicne : come può essere mantenuta questa superiorità ? ll sistema delle (< due p•Jtenze ii è una buona frase, ma non è fac:lmente definita ed esemplifìcJta in materiale e personale, in navi, cr.nntni ed uomini. E di lunga più facile, più comprensibile, più facilmentt: rea.lizrnbile, e più sicuro t.dottare il semplice sistema di costruire per ogni nave costruita dai rivali dell' Inrh:lterra , costruirne due di eguale potenzialità. Questa è una esposizione , ed un programma chiaro e semplice che ogni citt<.1dinc Inglese comprende, e che può essere facilmente a.:cettato dal corpo e1ettorale. f programmi su la carta , non hanno molto valore , come molto non ne hanno i calcoli di totaiizdzioni di potenzialità marinara; la sicuraza dell'fmpi:ro, e la ditesa nazionale si basano su la supremazia navale: ora è e, idente che qu<.!sta supremazia non può essere r:iggiu: ta e mantt:wta che col metodo ddle due navi per una. Questo sistema e l' essenza vitale dtlla sicurezza del paese. Bisogna altre sì persuadersi che 1• hghilterra non potrà sempre predominare , co~e ora e come ha fatto per il passato, i sette mari. Ques,o fatto deve essere francamente e risoluta - mente considt:rato ed accettato sotto pena di g1avi e dolorose disillusioni nel}' avvenire. Fino a dieci anni fa, all' apertura della guerra Sud Africana, la banJiera ir,glese sventolava su - prema su gli oceani ed1 i mari del mondo. Oggi si è stati obbligati ad abbanionare la· s•1prem::izin su la grande ,·ia marinara che separa il Canadà com~ gli Stati Uniti dal!' Estremo Oriente. Nondimeno se ci possiamo rallegrare che questo abbandono è dovuto, ed è compensato altresì, dalia al'eanza con i Giapponesi, e dai lt:garni di consanguincit~ dq~li Stati Uniti, da un lato e dall' altro; non possiamo però fare a meno di conrenire, in linea di fatto , che que~to nbbanJono è anche in parte dovuto, ali' aumento di potenzialità ,cari nera della Germania. li progresso della Germania, eJ il suo aumento di potere da questo lato sono stati così rapidi e minacciosi che 1' Inghi!tt:rra ha dovuto concentrare su questo fatto tutta la sua attenzione la,ciando che la chìa ve del Pacifico cadesse in altre mani. Un ottimo sistema per mantenere il paese m contatto diretto col suo principale strumento difensivo è quell1 usato dalla Francia neila sua Commissione parlamentare per la r--.hrina, con l'incarico di inquisire e riferire alla Camera. Poichè il potere elettorale è il potere supremo, è bene ed è giust,) che questo potere sia, per mezzo eella sua rappresentanza, messa faccia a faccia con le opir.ioni esposte le più alt<.!, e possa accertarsi come e quanto la supericrità della fiotta e dèll'esercito è un sogno o una n:altà. Lo scr:ttore é stato pt:r molti anni membro della Camera dei Comuni, ha fotto parte di molte commissioni, ed ha una certa esperienza di al..:uni problemi di go\·erno. Ebbene si può dire che non c'è p:Ù effi · cace e formidabile orgrnismo di sorveg 1ianza, e di accosta mento ddla verità del Comi\ato della Camera dei Comuni che ha il titolo di Comitato di amministrazione pul::blica. Se il Parlamento è contento ere si provveJa efficacemente al'.a prima, seconda, terza linea della difosa del nostro paeie; e se è persuaso che nessun danaro è meglio speso di quello che

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