Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 11 - 15 giugno 1908

306 RIVISTA POPOLARE grigia tra le forze produttive e rh·oluzionarie del p8ese, perdono questo 101 o stato di neutra! tà scmpr e che si trawi di realizzare un aumento di stipendio. Ed è strano che es~i non si siano rivolti, per la difesa del'a loro fame cronica, ad un deputato radicale, o magari repubblicano. Segno di adesione al Socialismo? Manco per sogno. Ncn v; è classe che più si muova per impulso corporativo di quella degli impiegati e meno sfornita di principi e finalità ideali. Io creJo, invece, che si tratti di ben altro. E' il socialismo di l< quei s;gnori ,, che si va sempre p:ù esclusivizzando ad una funzione di mediazione tra chi ha da preter.dere qualcosa sul bilancio ddl0 Stato e lo Stato. E. forse, una riprova di questo vero, si è nel fatto che nd mentre più cresce la fi. ducia nelle classi burocratiche parassitarie e monarchiche per tempeumento e per costituzione, verso il socialismo politicrnte, J:iÙ diminnisce l'attaccamento e la stima ad essi del pro'etariato, il quale no, più, come un tempo, invoca .luci o arbitri nel'e sue battaglie e che, anzi, queste battaglie intrnprendt: e conduce in oltr~ggio dei consigli di quelli (Dii:e11ire Sociale r giugno). Karl Jentsch: Le confessloot fn Germania- La Riforma ha ricondotto la Religione dalle manifestazioni esterne a quelle interne ; dal dominio liturgico al pisi<.:elogico. Essa ha liberato la vita borghest:: dall'intreccio con l'ecclesiastica e ha procurato ai popoli nordici una riforma di cristianesimo adatta al loro temperamento. E' naturale che il contadino norvegese abbisogna di un cult..>diverso da quello del napoletano. La forma abituale del suo culto consiste nel leggere ,forante le lunghe serate d' inverno alla propria famiglia radunata intorno alla lampada dei brani della bibbia e di me_ditarvi sopra. Mentre l'infantile e \)Uerile napoletano esplica il suo culto in una cerchia di feste alkgre celebra•e nelle chiese risplendenti di luce o all' aria aperta so·to i raggi cocenti del so1e. Ma il culto cattolico non è stato dannoso e privo :li meriti, come vogliono i puritani, per i popoli del Nord, specialmente per quanto riguarda i popoli. Soltanto da pochi anni a questi veng,>no impartite delle bricciole di scienza e arte dal!a mensa dei ricchi. Fino allora i lavoratori inglesi derubati delle forme di culto e dt::lle feste cattoliche trascorsero una notte di povertà d'animo che il men.iicante del sud non conosce. Ma la rottura era ne cessaria e procedeva con violenza, generando un odio reciproco. Quest'od:o congiunto con le altre cattive passioni umane ha fatto degli uomini del 16° e 17° secolo dei demoni. Verso il 1700 si comincia ad avere una reazione. Se fino allora si era apprezzato di torturare i corpi umani senza ucciderli, ora si versavano lagrime di commiserazione pei giovani ai quali la Convenzione vietava di abbracciare le loro ragazze. Rientrava in voga il predominio della ragione che non lasciava più campo al sentimento e alla fantasia. Tutte le rehgloni erano considerate come tranelli di preti. Tra il sentimcntalism '1 e il razionalismo risorge I' arte greca come rinnovatrice della civiltà ellenica ; e la religione di Kant sembrava togliere ogni valore alla scissione tra i varii culti. Queste idee forse un po-:o troppo esagerate, s'imbatterono quasi allo stesso tempo in una corrente opposta che si cibava dalle sorgenti più diverse del romanticismo. I focolari principali del rinascimento cattolico in Germania furono : Munster, ove Goethe medesimo assisteva alle conferenze a riunioni tenute da dotti teologi in ca<;a della principessa Salitzin; la Bavi~ra, la Svcvia, Tubingen ecc. I protestanti non rimasero semplici spet~atori di fronte a questo rinascimento cattolico. Essi colsero l'occasione per riunir:'li e lottare numerosi contro Roma. Ma siccome in gran parte i protestanti non conc.scevano il culto catt01icoche dalle narrazioni, a questi riu;civa b~n facile di batterli e di respingerne gli attacchi. Nel r 6° secolo l' ii:!ea di una chiesa universale era talmente radicata nelle menti è nei cuori, che nessuno pensava alla pos• sibilità di una scissione duratura. Ognuna delle tre chiese or• todossa, cattolica e protestante si sentiva in diritto di persegui-· tare come eretici i seguaci delle altre. Cosa che ali 'una riuscì in Francia, alle altre due in Inghilterra e nella Scandinavia. Ma la vicinanza effettiva dei diversi culti fece sorgere nella mente dei pensatori la re lati vità delle verità religiose, e il commercio necessario tra cattolici e protestanti li abituò a vivere in pace tra di loro. Delle accuse che i due partiti si muovono centro, le protestanti sono meno fondate delle cattoliche. Per quanto riguarda le persecuzioni dei protestanti in Francia, Germania e Paesi bassi, queste vengono controbilanciate dalle persecuzioni dei catt e-lici in Inghilterra. Gli Ugonotti non sono neppure stati degli agnelli, ma pericolosi ribelli, e talmentè int0lleranti da non permettere neppure al re quando visitava una delle loro città di farsi leggere una mess:i. I riformatori erano per principio così poco tolleranti come i cattolici. Essi credevano di essere i veri cristiani e non tol'eravano le persecuzioni dei papisti. I csttolici, il clero, i principi, il popolo combattevano un'aspra lotta per impedire a qualu.,que costo il divulgarsi delle idee protestanti. Ed ora i cattolici non hanno da meravigliarsi se i I ricordo delle persecuzioni sofferte da parte dei principii cattolici è ancora molto vivo nell'animo dei protestanti, e la loro sensibilità ne è ancora inasprita. La parte cattolica ~i è resa colpevole di accessi di fanatis'llo di persecu1ione fin nd tempi più recenti, in cui la tolleranza era riconosciuta da tutto il mondo come dovere di umanità. I protestanti affermano che il Papa e i gesuiti hanno la colpa principale nella div:sione della Germania; ma a ciò si può replicare che nè i ca• tolici nè i riformatori ma i principi tedeschi stessi operarono tali scissioni. In p,enerale nelle guerre così dette religiose, la religione non serviva l-he di pretesto alla politica. I principi attizzavano l'odio religioso per assicurarsi dei partigiani. Ma ai tempi nostri sarc:bbe ridicolo il voler considerare le scissioni religiose: come pericolo della sicurezza dello Stato. Si accusa la chiesa cattolica di essere ancora oggi intollerante. Essa si crede in possesso della verità, e perciò in dovere di designare l'errore come errore. Vi è chi si lagna della campagna proselitica dei cattolici? ma nessuno ignora la propaganda che fanno i protestanti nei paesi cattolici. La chiesa cattolica viene inoltre accusata di molti fatti scandalosi. Questi in parte furono riconosciuti come invenzioni dei partiti opposti; sarebbe poi un vero miracolo se tra le molte migliaia di celibi i peccatori di questo genere non fossero numerosi, e se alcuni di questi per mancanza di precauzione non venissero in conflitto con le leggi. E' noto che la Chiesa cattolica possiede una storia enorme di scandali, non perché i cristiani cattolici fossero più cattivi dei protestanti, o perchè gli uomini prima della rifo1ma fossero stati peggiori di dopo, ma perchè la chiesa cattolica sia come durata di vita che come est~:Bi0nc è il mrnumento più grande della cultu ra sociale. L'esame delle reciproche accuse delle due confessioni dimostra che l'odio che hantJo tr.a di loro è infonJato e senza senno, t: come con un poco di buona volontà e senza sarificare alcuno dei loro diritti o dei loro beni celesti potrebbero inten• dersi tra di loro. E ciò sarebbe utile e Jesiderevole non perehè dalla scissione nascerebbe pericolo per lo Stato, ma perchè la vita diventa ancora più brutta ed incomoda di quanto à già, e perchè la polemica e l'agitazione confessionale sprecano un gran numero di nobili forze per un cattivo scopo, (Neue 'R._undschau giugno). + '\Vinston C!w,-chill: Alcuut problemi dell' Af«-lca dell'Est. - Per chiunque studia attentamente il progressivo

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