304 RIVISTA POPOLARE liberamente concepiti dal Cavalieri e da M. Ferraris ; alla Camera i deputati rurali si sperdono nell' uniforme grigio della maggioranza caotica. Ma è fatale che la convergenza avvenga; e che gli accordi stretti in un teatro di Parma tra i rappresentanti dei proprietari italiani, sbocchino, quando che sia, nel fiume del Centro agrario. . E, male maggk,re, questa politica reazionaria di partito fo - <.lereràun'azione economica .... sindacalista. La lotta tra i ceti, e la sopratfazio~e possibile della classe terriera, sono tali spettri da giustificare anche qualche esagerazione di timori prematuri ... Le affittanze collettive hanno anch'esse il germe del particolarismo ; ma i vincoli di solidale interesse con le altre <.:a-- tegorie del proletariato 01-'pongon_ouna controspinta ali' egoismo di ceto ; e la vigile cura degli organizzatori costringe le Cooperati ve più mature e provette a dar soccorrevole mano alle più deboli, mentre si pone Il contatto tra quelle produttrici e le altre di .consumo, secondo l'idea lanciata da Luzzatti, molti anni fa: per la produzione vinaria, e svolta, altrettanti anni fa, dal Cammareri Scurti. Qùanti precorrimenti , anche nostrani, alla così detta Coop::razione integrale I Le affittanze collettive hanno questo sostanziale carattere : unisccno ii capitale delle braccia per assumere direttamente la conduzione dei fondi, eliminando il conduttore intermediario. Siano esse in Val di Po, dove, primo nel tempo, ne foggiò una nel Cremonese un agricoltore ricco e bizzarro ; o si provino nel pineto ravennate per lenire la disoccupazione endemica; o si formino nel 1~eggiano, con i risparmii sudati degli emi~ granti, a coronare il faticoso edificio di quel mondo cooperativo; o si stendano, accanto a Trapani, (a Castrogiovanni e altre parti della Sicilia. La Rivista) ~ui « feudi », preparando la dissoluzione del latifondo nefasto ; le affittanze collettive hanno diversità di forma economica e di forma giuridica ; ma si accomunano nello scopo di eliminazione dell'imprenditore o fittavolo. La « eliminazione dell'intermediario » è una piattaforma comune per i cooperatori di varia scuola e consente una logica proprfa al gruppo parlamentare degli amici della cooperazione. Le affittanze collettive hanno mostrato, in alcuni luoghi, che i lavoratori della terra sono capaci di far da sè, nell'industria agricola. Era ben utile, ai suoi tempi belli, il ceto dei fitta voli nella campagna, piagata dall'assenteismo paaronale. I~trodusse concimi, coltura intensiva, ecc. Ma mano mano nei lavoratori si svegliava insieme un addestramento tecnico maggiore ed una più dritta coscienza sociale, si maturò anche il convincimento di poter fare da sè, si formarono le Cooperative, si assunsero in affittanza!prima beni comunali, poi anche di privati. E' la minacciata rovina pei fittavoli ? Tutt' altro ; le trasformazioni economiche hanno le vittime, ma anche pronti compensi, come gli organismi. I fittavoli di ieri, approfittando dello sviluppo delle industrie sussidiarie dell'agricoltura, si sono dati a queste, impiegando i capitali in fabbriche di concimi, zuccherifici, ecc. E la terra grassa, che i nostri nonni videro palude, rende sempre di più. Che magnifica educazione per un domani ! I vantaggi dell' unione si delineano pur sempre. Per i pro - prietari : sicuri oggi del pagamento del fitto ma, non ostante. restii a concedere nuove terre , perchè vorrebbero speculare sull' insolvenza dei contadini per tenerli aggiogati. Per i lavoratori associati, da conti fatti , risulta che una sola Cooperativa ha , in un anno , risparmiato , nel costo di produzione, centomlla lire; mentre il prodotto è più abbondante, il contadino non è più costretto ad essere rubato ed a· rubare (sintesi degli altri contratti agrari in Sicilia), la concimazione consente alla terra meno lunghi riposi, e la miglior coltura le fa meno soffrire le avversità climatiche. Socialmente, si ha la completa utilizzazione della varia natura fisica del suolo con le varie culture che più convengono rispetto ali 'insieme della produzione ; invece il frazionamento fa , per malinteso tornaconto individuale, estendere la vìgna alle terre vallive, ottime pei prodotti erbacei , e lascia alla scarsa produzione di grani ed allo scarso pascolo le colline , ottime ali' incontro per viti prosperose. Con l'affittanza collettiva il contadino è assicurato di tutto il prodotto del suo lavoro, senza che corra ri chi di perdere, come ndla piccola possidenza, l'uso della terra, strumento prime della produzione. Eliminati i conflitti nel campo del salario, si ingenerano più sereni rapporti tra il fosco feu - dalismo terriero e le ~raccia dei liberi, e la cooperazione rurale si fa, giù in Sicilia, centro di Cooperazione integrale, suscitandovi attorno altre Cooperative di lavoro, che servono pei consumi di quella agricola, e che, con la loro Federazione, scambiano in forma sociale i prodotti, auspicando la cessazione dell'artigianato, senza che dia prima luogo alla grande industria capitalistica. Così, in quella terra, la concezione integrale trova altra vie e pernii che a Reggio d'Emilia, ove è la Cooperativa di consumo che governa e regola il movimento federato. Il prof. Samoggia osstrva che è confortante il constatare come il numero e la importanza delle affittanze collettive siano in continuo aumento, sicchè, da poco più di 100 Cooperative (e non tutte avevano terreni) che esistevano nel 1906, siamo giunti a oltre 1 50, con una superficie di terreni indubbiamente aumentata in una proporzione anche maggiore; dove sono nuove affittanze collettive i conflitti vivaci e le forme violente di lotta di classe o non si hanno o vanno via via attenuandosi, perchè il lavoratore sempre più si affeziona alla terra e perchè egli pnrtec:pa sempre più largamente alla produzione, dalla cui intensificazione ha tutto da sperare e da guadagnare. La disciplina e la serietà, di cui danno orova le cooperative agricole esistenti, sono mirabili : timto che è stato talora possibile sanare passività o fare fronte a spese o a lavori straordinari con le semplici prestazioni gratuite dei soci. I soci - assai spesso - come nella Romagna -- non percepiscono i loro salari che a fine d'anno, o ne rilasciano dal 20 al 50 per cento a garanzia del buon andamento ddl'azienda. ., Nelle Cooperative ove le terre sono divise fra i soci che le coltivano a )ero rischio e pericolo, l'aiuto reciproco e scambievole è di regola : come è di regola che fra le Cooperative di una stessa plaga si debba fraterno sostegno quando avver sità o disgrazie facciano fallire parte dei raccolti. Se una illuminata benevolenza da parte degli enti pubblici sapesse assistere questa fo1ma così geniale e tutta nostra, tutta italiana, di cooperazione , si può andai e certi che i fenomeni più paurosi ,delle nostre plaghe rurali - scioperi, agitazioni;- disoccupazione , emigrazione , invasione Ji terre , ecc. - ben presto perderebbero di intensità e farebbero trovare quell' e - quilibrio che invano si cerca per altre vie. Naturalmente, non sono mancati insuccessi ; e il malvolere ostile ne vorrebbe fare argomento per diniegare ogni favore. Il Luzzattì ha notato che le Cooperative , agli occhi della critica , hanno il dovere d'essere perfette. Nelle industri~ individuali v' è sempre una percentuale di cracks, abusi, falli menti. Basta un insuccesso solo di Cooperativa per gridare il crucifige I Gli errori sono documenti di accusa, solo quando non si riconoscono, ma si ripetono. I problemi del momento per le affittanze collettive, sono tre: ordinamento tecnico-giuridico, credito, terra. Per struttura giuridica queste Cooperative divergono da luogo a luogo, spesso non hanno la veste del codice di commercio, e si atteggiano a mere società civili , o anche hanno la sola esistenza di fatto, e tutto riposa sovra un prestanome. Ma ovunque son più mature, io consiglio la forma legale pel commercio. E si pro(ila., anche in questo giovanissimo ramo di attività, il problema dell' ordinamento iO:tercooperativo, che invade ogni angolo della cooperazione , tendendo verso i consorzi di
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