RI V I S~TA P O P O LARE 303 "IVI.ST Il DELLE ~IVl.5TE L'Istituto rnternazlonale di agricoltura.- A bbifl.010 replicate volte dicl:iiarato che non eravamo tra quei fortunati, che affermavano d'aver compreso quale era l'ufficio vero del nuovo istituto e confessiamo francamente la nostra ignoranza; ancora oggi non siamo arrivati a concepire in qual modo l'Istituto avrebbe potuto funzionare sulle basi che ci parevano vaghe e nebulose nel primo programma annunciato. Fortunatamente in q nesti giorni, in occasione della solenne inaugurazione dell' edificio, vennero pubblicate più chiare e più precise indicazioni sugli scopi della istituzione e venne faLto sapere al pubblico che si rinunciava per varie ragioni ad una parte del programma prirnitivo, e che la grande idea del signor Lubin era per il momento limitata nella sua applicazione a due p:rnti principali: il primo cl.i.e l' Istituto fos~e tale, cioè emanazione dei di versi Stati, che hanno aderito alla iniziativa del Re d'Italia; il secondo che per· ora circosai vesse la sua funzione a raccogliere e pubblicare officialmente notizie - o come si suol dire - statistiche sulle produzioni agricole e sulle condizioni in genere della agricoltura. Cosi la ·parte enigmatica dello scopo dell'Istitu tG è svanita ed adsume l'aspetto di un ufficio internazionale di statistica agricola, il quale ufficio può, senza dubbio, easere molto utile agli studiosi evitando loro le difficoltà che oggi incontrano qt1ando vogliono raccogliere e studia.re ed illustrare le notizie internazionali intorno alla agricoltura. Vediamo però con una certa sorpresa che alcuni insistono nell'ammettere che l'Istituto potrà colle sue pubblicazioni della produzione, dei prezzi, degli stocks esistenti nelle varie parti del mondo, influire effica emente sui prezzi, ed impedirne gli ecce::1si,determinati da pochi speculatori. 'l'emiamo che, senza volerlo, si creino in proposito del le ili usioni. Prendiamò l'esempio di uno dei prodotti sul quale l'Istituto si propone da priucipio di esercitare la sua missione; - il cotone. Tutti sappiamo che le di verae Agenzie telegrafiche ed anche i singoli negozianti che abbiano una. certa importanza sul mercato, sono informati giorno per giorno delle condizioui del mercato del cotone dai diversi centri da dove quel prodotto si importa. Ora è egli ammissibile cho un ufficio internazion11le e specialmente statale, colle inevitabili lentezze della burocrazia che oggi vien tenuta loutana e limitata, ma che in breve tempo invaderà anche quell'Istituto, possa uffecialme11te - cioè mediante organi garentiti - raccogliere quegli elementi vagliarli e pubblicarli, arrivando prima delle notizie dirette? Siamo molto titubfrnti neli'ammettcrlo. Si dirà che l'istituto servirà a guisa di controllo poichè le notizie delle Agenzie e quelle dei privati essendo mandate da chi non ha nessuua responsabilità possono essere influenzate da interessi particolari; i quali spe.-3:sohanno ragione di adulterare le condizioni del mercato, fosse pure nella semplice apparenza. Ma quando un negoziante avrà concluso il suo contratto di vendita o di compra secondo le noitzie private che gli souo pervenute, che mai gli può importare se quattro o cinque o dieci giorni dopo le notizie statistiche officiali dell'Istituto gli faranno credere cbe avrebbe potuto concludere il suo negozio a condizioni migliori? E lo stesiw uffizio internazionale non dovrà attingere se vuol fare relativamente presto, le sue notizie da quegli stessi che mandano le informazioni alle Agenzie od ai privati? Se lo Stato coi suoi vecchi strumenti, volesse fare una. pubblicazione ufrida 1e del prezzo del grano, ad e::iempio, pra.tieato::,i a.i vari centri, la settimana scorsa riu~cirebbe a pubblicare tali notizie entro un mese? (1) Siamo veramante curiosi di vedere in qual modo lo Istit·1to saprà organizzare il servi;,;io; naturalmente a ngqriamo che riesca a recare i vantaggi che si ripromettono i preposti, e crediamo anche che, se gli u0. mini o l'uomo che saranno collocati alla direzione dell'istituto avranno la capacità e la buona volontà di costruire un buon impianto, il vanta'.4gio si conseguirà. Il male si è che gli uomiui di buona volontà si consumano presto di fronte all"attrito, ed alla resistenza passiva della burocrazia. (E~onomista di Firenze, 31 Maggio). + M.euccio Rui11i: Le affittanze collettive - Il socialismo puo essl!re molte cose : da una esegesi Ji Marx aJ un po' di edonismo economico; per Rensi, ad es., è Dio; dun,1uc sarà per me lecito cacarlo in quei quattro o clnque luoghi (al più) dove si intravvt:d<.: qualche lembo di una nuova struttura sociale. Ed allora io trovo che, ,n quei quattro o cinque punti, è la forma cooperativa, intesa in S?eciali sensi, eh<:! presia il suo adattante st1 umento alle forze tras•ormatrici. Così, lo trovo a Reggio, in R0magna, nel porto di Gt!nov<1, a Trapani. Si sono concretate proposte per le a tfittanze colletti ve, e si ha probabilità di vararle tra le onJe di M•.)ntecitorio. La Com missione, che l'o:1. Gianturco costituì, con l' ultimo atto della sua vita di ministro e forse l'ultima firma della sua mano, per studiare i problemi della coopt:razione di lavoro ed agevolare la migrazione dei SL'dalizi del Nord nelle terre meridionali dissanguate dal!' emigrazione, ha concluso ie sue ri ·erche, e il Governo asmnse impegno di presentarle alla Camera. A che punto sarà tutto questo formento di germi, a fine maggio, al Congresso nazio:1alt! che avrà luogo a Reggio? A Reggio ove l'idea della cot perazione integrale, precorsa e vagheggiata da tante parli, ha trovato un terreno adatto, ed ove all& politica dei lavoratori si viene intrecciand?, con intimità di intenti, la poli.t:'ca dei consumatori, ndla convergente unità dell'organizzazione cooperati va. In Italia non ci accorgiamo, qualche volta, di creare delle fJrme nuove, efficaci e nostre, di trasformazione sociale. E corriamo dietro. alle cose belle e brutte deiì' estero. Abbiamo creato le affittanze collettive. Cioè a dire : la cooperazione agraria non si è fermata nel ceto d.;i detentori e conduttori di fondi, non è - come altrove - un cemento della piccola proprietà ; ma è discesa negli strnti dei lavoratori della terra e ha dato vita ad org:rnismi speciali, che non sfigurano accanto alle forti organizzazioni delle Cooperati ve agricole, raccolte attorno alla Federazione dei Consorzii agrarii. Anzi ac • canto a queste, le Cooperative di lavoratori rappres,ntano una nota 0diversa ed una specie di immunizzazione contro il pericolo particolarista e sindacalisra del mo vimento agrario, che tende naturalmente a stringere il trust o monopolio dei produttoriferrieri, il privilegio immane e tremendo del possesso del suolo. Ciò che è avvenuto in Germania, ed un po' in Francia, è abbastanza istrutti ✓O: gli agrari si fortificano nel triplice baluarJo della organizzaz· one economica, amministrati va e politica ; e cioè, pel primo, nelle Coopet ati ve, pel secondo, nel congegno delle rappresenianze agrarie ; pel terzo, nel partito che è segnacolo e vessillo di conservazione. Da noi, in Italia, la Federazione piacentina segue una linea larga ed acco:ta, nella ferma mano di Rainieri ; le rapprsentanze agricole, in forma completa ed autarchica, sono ancora da venire, nei progetti (1) Il Bollettino del Ministero di Agricoltura e Commercio pubblica le notizie sui prezzi del grano col ritardo di un mese. Non sarebbe meglio sopprimere qu~lla pubblicazione? L' Economista Eu,-opéen, invece la pubblica dopo pochi giorni dalla data della Rivista.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==