302 RIVISTA gratuito. Una luna di miele ogni anno in una eittà diversa; finchè uoa volta, tornati a easa, aveva scoperto che Armida lo tradi,·a da molto tempo. E in quanto poi all'onore, Antoni110 non poteva far quattro parole senza dire: - In parola d' onor1;; ! - Oppure: ·un uomo d'onore corno me! -E in realtà era un uomo d'onore, figliuolo d'n11 padre onorato, piemontese e furiere nell' esercito sardo , finito poi useiere in un ministero do! regno d'Italia, uno di quelli uomini che hanno l' idea fissa del dovere e doli' onore. 'l'alcbè Antonino era un uomo d'cnorc oa'.o. Il padre gli diceva spesso, riuand'enL i.iiccolo : - RioorJati, Antonino, che io ti lascio un tesoro inestimabile, e cho tu devi conservarlo intatto: l'onore della famiglia, l'onore dei Brofforio I E il buon uomo non gli aveva lasciato altro, ma Antonino se n' era accontentato e.d era cresciuto col culto di quel tesoro, tanto cho egli aveva H punto d'onoro come le don ne pudiche han no ìa pudi Gizia, cho alla più li ove licenza arrossiscono, e così Antonino prendeva fuoco , appena cha uno lo toccasse nel suo punto d'onoro. Ciò non ostante, Antonino non poteva ucciclere sua mf)- glie , nè l' amante di sua moglie, che gli avevano portato via l'onore della famiglia, l'onore dei Broffcrio. Egli aveva nel sangue l' eredità dol padrn, uomo d' armi : bisognarn uccidere, non altro, non altri mozzi termini. Il padre voleva così, tutti i Brofferio, i trapassati e quolli aneora non nati, volevano così. Era un impcrativ-o categorico: uccidere! Ma egli aveva paura. Gli amici gli di.cevano : - Occhio, Antonino! Tua moglie ti tradisce con Rocco Varna! Antonino non dormiva &etto notti di fila e non alzava un dito. Dinanzi a se stesso era umiliato. Era un uomo perduto. Deperiva a vista d'occhio, il mal di nervi s'aggravava ogni giorno più. Moralmente e fisicamente era un uomo perduto. Or accadde che .Antonino ebbe una avventura. C' era nello stesso stabile dovo abitavano i Brofferio, certa giovnne signora Lionetta Riccio la quale quand'era venuta a sapore del tradimento di cui Antonino era vittima, aveva fatt0 corno tutti gli altri amici di lui: s' 0ra proposta di metterlo sull' avviso. Ma Lionetta ora vedova e suo marito l' av,wa lasciata abbastanza ben provvista , e perciò non avendo di che occupate il suo tom1:,o od essendo di gran cuore per giunta e una di quelle donne che si danno gran moto por il bene del prossimo , foce di un propcsito passeggero ls sua missione : bisognava non soltanto mettere sul!' avvìso Antonino , ma anche deciderle, a prendere io una maniera o in un'altra una risoluzione virile e a liberarsi nna buona volta da tanta vergogna. Infatti un giorno av-endolo incontrato sn per le scale gli disse: - Signor Antonino. passi un momento da me. E sonz' aspettare risposta lo procedette in casa sua e lo introdusse nel suo ·salotto ; do,re appena si furono seduti, lo afferrò per a111beduo le mani e scotendolo più e più volte riprese : - Signor Antonino! E senza preamboli nò reticenze gli rivelò cho tutti gli inquilini dolio stabilo volevano indirizzare una lettorà al padrone pcrchè mandasse lo sfratto ai Brofferio e a Rocco Verna che davano scandalo. Dopo di che, traendolo sempre per ambedue le mani, gli raccomandò di sottrarsi a tanta POPOLARE vergogna e poi lo accompagnò fino alla porta e a mo, di conclns1ono aggiunse : - Torui a dirmi che risoluzione ba preso. Antonino tornò. Lionetta gli afferrò ambedue le mani, lo introdusse in salotto e scotoudolo più e !JiÙ volte riunovò l'esclamazione : - Signor Antonino t E gli rivelò che la lettera al padrone era stata decisa. E senza aspetta re risposta esclamò : - Bisogna cacciar via quo' duo ! Antouino si lasciò sfuggir di uocca : - No t BiBog11a uc0iderli t - Bravo!-gridò Lionctta e che é che non è, como per promiarlo di tanta risolnzione Yirìle gli gettò le 'biaccia al collo e gli stampò un bacio sulla bocca. E dimenticò la sua bocca su quella d' Antonino. Bll'era di gran cuore ed esul,erante di vita, ora rubiconda, atticciatella e tanto piacento, o Antonino pareva cho roggesse l' anima co' denti, ma era tanto tradito da sua moglie e sul suo capo si dava tanto scandalo o Lionocta ne avo,·a tauto parlato con lni I Fatto sta, o fo3so per un motivo o per un altro, Li onetta ritrovò lì per lì uno spedale sapore sulla bocca d'Antonino e non potè diRtaccarne la sua e prima che ei riuscisse a rende,si conto di ciò cho gli accadeva, ne fu l'amante. E Antonino partì tra~formato. L'improvvisa avventura fu la miracolosa medicina della sua dignità virile e gli restituì a un tratto tutto il coraggio morale di cui avern bisogno. Un nuovo orgoglio gli gonfiava il petto. Il suo pensiero andò verso sua moglie e verso l' amante di sua moglie e pE:r la prima Yolta si sentì capace d'uccidere l'una e l'altra, porchè li11al111enteavrcube potuto fissarli in faccia e dir loro: - Voi mi tradito! Uscì sulla via. Bisognava compioro subito la tragedia coniugalo, e perciò si munì d'una rivoltella presso un armaiuolo, ando là dov' ci sape\'a, e così come da tanto tempo li portava in mente, trovò la moglie Armida e l'amante di lei Rocco Verna. Li fissò negli occhi o disse : - Voi m1 traditt1. Due colpi, la tragedia ora compiuta. Ci fu il processo e Antonino Brofforio venne assolto. Dopo di che egli e Lionetta Riecio si sposarono. Passò del tempo e anche Lio netta tradì Antonino. Ma questi ora non sapeva nulla, e Lionelta diceva : - Purchò non abbia un'altra donna. - Perchè? - le domandò un giorno l'amante. - Percbè quando ha un' altra donna , allora soltanto Antonino ri<1cquista la coscienza di e::;sore un uomo e diventa pericoloso. Egli è como il serpentello della favola che aveva perduto por il freddo tutti i suoi spiriti e li recuperò nel seno del villano. Soltanto l' avventura rende Antonino micidiale. E soltanto quand' ei le ha roso la pariglia, può uccidere la moglie che lo tradisce. ENRICO CORRADINI Preghiamo vivamente abbonati che non hanno ancora pagato l'abbonamento di volersi mettere al corrente.
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