R I V l STA PO P'O L"ARE 301 Attendiamo ancora. per poco; esaurite~le energie gio_ vanili, schiacciati sotto le scomuniche, avviliti dall' i. solamento, le quattro noci nel sacco, che sono i mo. dernisti, passeranno, meutre la chiesa, continuando a marcire, compirà il ciclo della sua dissoluzione. La disfatta del modernismo sarà una nuova prova ' da aggiungersi alle altre. della rigidità :mortale dell'organismo ecclesiastico; i modernisti stessi si persuaderanno - per continuare la loro immagine -· che la religione cristiana è una macchina troppo vecchia ; piuttosto che ripararla, conviene sostituirla con un'altra di nuovo modello, tanto più che i suoi congegni sono primitivi e le..:_sueruote non si adattano sulle rotaje della macchina moderna, i suoi ingranaggi hanno molti denti: spezzati~ la chiesa cristiana è, insomma una carcassa che costa troppe rip1uazioni e nulla reude; essa va. piuttosto frantumat3: e ut1lizzata tutto al più come ferra.vecchi. G. BoNAGIUSO Il serpentellodella favola Antonino ern un ometto ohe non poteva uccidero sua moglie, nè l'amante di sua moglie. GJi amici gli dicevano : - Occhio, .Antonino I Tua moglie ti tradisce. Ed ei l'aveva colta quasi in flagrante, ma non era stato capace d'alzare un dito, nè di fiatare, perchè aveva avuto paura. Aveva avuto paura di fissare negli occhi l' uno e l'altra, l'amico suo Rocco Verna e la moglie Armida e di dir loro : - Voi mi tradite I Avev-a visto , gli amici glie lo ripetevano da tutte le parti, riceveva perfino delle lettere anonime, ma aveva paura; e forse avrebbe ucciso , ma aveva paura di dover prima affrontare Armida e Rocco Verna, fissarli negli occhi e dir loro : - Voi mi trnc.rtr,. Quest'era il m0mon.o che lo faceva tremare. So lo raffigura va in mento giorno e notte , ci lavorava in torno . ci si fissava sopra. Bisognava faro così e così , andare verso l' uno e verso l' altra così e così, guardare e parlare così e così. Alle volte stabiliva: sarà stasera, sara domani! Ma non gli serviva se non per tremare di quanto aveva stabilito, fino alla sera, fino al giorno dopo. Alle volte metteva in esecuzione il suo disegno su due piedi. Era fuori a girovagare per la città avendolo cacciato di casa le sue pene, e a un trntto si soffermava sul marciapiede in mezzo alla gente e pensava: - Ma io sto qui e loro sono insieme in casa mia. Sono insieme così e così e fanno questo e questo. Andrò una buona volta e mi vendicherò. E andava tutto animato; ma a mano a mano ohe si avvicinava a casa, l'animazione oadeva e subentrnva la paura; giungeva innanzi a loro e li trovava cbo parlavano del più e del meno, ma come persone che poco prima hanno parlato d'un' altra cosa. E allora con voce tremante e pieno d'impaccio, arrossendo e impallidendo mormorava : - C'ari..... E i due gli rispondevano : - .Antonino..... E nulla più ; se non era sua moglie la quale accorgendosi del suo tramore e della sua confusione gli domandava: - Che hai , Antonino? Sei così agitato I Ti è accaduto qualcosa? Antonino rispondeva : - Roffro d'insonnia, lo sai. E l'amico : -- Antonino è ostinato e non vuol fare una cura ; ben gli sta. E così non accadeva nulla . .Antonino soffriva veramente d' insonnia , si struggeva nel suo segreto , mentre Rocco Verna e .Armida continuavano a fare il comodo loro quani allo scoperto. Costoro che avrebbero dovnto nascondersi, si scoprivano, e l' altro del tradimento che veniva perpetrato contro di lni, e della vendetta che ei non era buono di compiere, si era formato come una sua vergogna e ne tremava, se ne confondeva, nfl arrossiva e impallidiva. Aveva l'idea fissa di vendicarsi, anzi, precisamente, di uccidere, così e oosì, con la rivoltella, due colpi , uno per lui ed uno por lei ; aveva quest' i<lda fissa , ma come un vizio solitario; perchè prima avrebbe dovuto piantare gli ooch1 negli occhi e dire : - Voi mi tradite I O qualcosa di simile e anche nulla , ma per lo meno apparire innanzi a loro, e ne aveva paura, e soltanto con l' immaginazione riusciva a vincere questa paura ; talchè per averne qualche sollievo lavorava continuamente d' immaginazione, e così gli si sviluppò oltre misura la fantasia negli anni maturi ; la fantasia e il mal di nervi : perse il son no e div-entò nevrastenico. Il curioso si era che Antonino non mancava di coraggio, e in più di un'occasione si mostrò uomo a fronte di uomini e si seppe cacciare più d' una mosca dal naso; ma questa volta dinanzi alla moglie e a Rocco Verna aveva smarrito il suo coraggio morale. O meglio , era uno che una volta di più provava quanto sia vero che la paura non nasce spesso se non dalla paura di aver paura: ei si era figurato così terribile il momento di comparire in faccia di coloro i quali lo tradivano, che aveva paura di non poterlo sostenere col suo coraggio , e questa disistima del suo coraggio formava la sua paura. Inoltre, Antonino non la cedeva peÌ· nulla a Rocco Verna; era un ometto sodo e ben piantato, e Rocco Verna era più piccolo e scarso e men forte di lui, e soltanto aveva gli occhi che si conficcavano in faccia come lame ; o meglio , Antonino li vedeva così. Fatto sta che questi doveva essere il giudice e il giustiziere e gli altri due i roi ; ma si erano scambiate le parti . e il reo pareva Antonino e chi poteva fa!·gli pagare il fio , erano Rocco Vorna e .Armida. E dire che Antonino possedeva quant' altri mai il cosiddetto punto d'onore. Due cose accrescevano la sua disgrazia: era un uomo d' onoro e un marito innamorato di sua moglie. Perchè .Antonino era sempre stato innamorato di Armida. Ed aveva fatto un matrimonio d' amore. Per anni ed anni, impiego e casa , casa e impiego. Nelle ore d' ufficio piuttosto che lavorare, per anni ed anni aveva preferito di pensare a sua moglie che nel frattempo sbrigava nella piccola casa le piccole faccende. E per anni ed anni , ogni anno, avevano fatto un viaggetto di nozze, essendo Antonino nelle amministrazioni delle ferrovie di stato , còn biglietto
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