300 RIVISTA POPOLARE nuove cosi rn seno alla chiesa cattolica come in seno alle chiese protestanti e s'ill11dono rhP, <;onvergendo in un punto, abbattendo le mura che separano le v::1rie confessioni, possa da questo incontro uscire la chiesa cristiana uni versale, la vera chiesa cattolica degna del suo nome e del suo scopo. Ora noi domandiumo: le diverse correnti si muoveranno contemporaneamente e a pas:ii ngual i sopra una zona neutra? Oppnre alcune correnti si muoveranno verso un punto fermo, o. verso una corrante che si muoverà meno? Le correnti protestanti si muoveranno verso la cattolica? Verranno assorbite e diventeranno CR°ttoliche; la corrente c::tttolica si m11oven\ yerso le protestanti? Verso qnalsivoglia di queste e dovunque avverrà l'incontro, diventerà protestante. Ora è ciò possibile quando da secoli si accusano reeiprocamente come deviate, si condannano come decrepite, si odiano come nemiche? I modernisti accennano appena ad· nna simile soluzione - che pure sarebbe la più lvgica dal loro punto di vista - quando si assomigliano agli emigrati che aspirano a ritornare ·in seno alla madre patria-alias chiesa cattolica; sicuri però di non potere fare breccia in qnesto senso, mirano a indirizzare le nuove correnti cattoliche e protestanti verso la cultura moderna, desiderano mettersi in armonja coi progressi del nostro tempo ; vogliono una fusione di cultui'a e di cristianesimo, cioè aspirano alla vecchia e smentita conciliazione della fede colla scienza ! Ciò certamente è im• possibile; ma ove fosse possibile non sarebbe il suicicio peggior del fallimento? I cosidetti modernisti , dunque, propriamente tali non sono, percbè quello che essi escogitano non è n ·1ovo. Il loro programIT!a che nega la divinità di Cristo, come il Tyrrel; che corregge gli Evangeli, come Loisy; che ric0nosoe la separazione della chirna dallo Stato e la laicità della scuola, come il Murri, non è che la ripetizione parziale della critica storica, che da oltre nn secolo - senza riferirci ai pensatori del medioevo e a quelli dell'epoca pagana - grandi pensatori hanno diffuso nel mondo civile e colla quale hanno rivoluzionato lo scibile, la vita la società. Questo imparaticcio, che vengono a recitarci i modernisti con molto rita1:do, pare ardimento in bocca ai preti cattolici e protestanti, e tale è; ma fuori delle chiese e dei cleri i rhrnltati della critica moderna costituiscono convinzioni antiche e comuni, che le nuove generazioni hanno assorbito e assorbono tuttodì nell'aria che respirano. Hanno torto, quindi, i modernisti a creder.si i soli veri cattoLci e ad arrabbiarsi che si centinai a chia• mare cattolici solo que11i della chiesa romana. La chiesa in sè è cosa astratta; la chiesa esiste nei fedeli che la professano; t1na chiesa è la sua tradizione, la sua storia e sopratutto la sua gerarchia. Ora è storica men te convenuto __che sono:'.cattolici i segnaci della chiesa romana; quegli emigrati che ci tengono a dirsi cattolici devono prima tornare nella patria cattolica, cioè devono passare sotto il giogo della chiesa papale; nel caso con• trario .si crea un equivoco che non approda a_nulla. E una. strana pretesa questa dei modernisti, in quanto non solo non sono cattolici e non sono protestanti, ma non sono nem·nèno cristiani. Come si può essere cristiani quando si nega la divinità di Cristo, quando si respinge la divina ispirazione delle Sacre Scritture, quando si accetta la sovranità dallo Stato laico sopra la chiesa? L'equivoco modernista. dev'essere veramente paradossale, se i suoi segnaci non si accorgono nemmeno di avere oltrepasasto il cristiane simo e <li essere ormai fuori del cristianesimo e fuori di ogni religione. Non per nulla sono fieramente avverse al movimento modernista tanto la chiesa cattolica che le chiese pro• testanti; a quanto pare, nessuna di esse mostrasi disposta ad iniziare il necessario movimento di con vergenza, che è nient'altro che un pio desiderio dei mo dernisti. Costoro, volendo costit11ire una chiesa catt0lica uni versale che possa riunire cattolici, protestanti e mii scredenti, navigano in pieno equivoco: sono eretici e si credono credenti; sono distrnttori e si professano i suoi migliori amici Ma tale equivoco è troppo grossolano per potere durare a lungo; spiacenti a Dio e ai nemici snoi, essi devono decidersi : o rientrare col1'abiura in seno alle relative confessioni, o passare armi e bagaglio nel campo aperto della miscredenza. La storia della chiesa di mostra che il'caso logicamente non può avere altra soluzione. Il modernismo è- un fenomeno transitorio che passerà presto, come tanti altri similari; esso è lo spirito di eresia che più o meno agita in permanenza anche • le chiese; è uno dei soliti conati della ragione umana gemente sotto la cappa asfissiante del domma. Chi nella chiesa sta a disagio; chi ne sente vergogna, se ne allontani e non fantastichi di rinnoaamento L'esistenza della chiesa è nella sua immobilità; essa è fondata sulla ignoranza e sulla miseria; è sorretta dalla superstizione e dal fanatismo; se togliete questi puntelli, essa rovinerà miseramente; sotto lo scenario dorato vedreste scappare i gufi del pregiudizio e i rettili della menzogna. Una religione che si trasformasse sotto i nostri occhi, sopra un piano prestabilito, dietro accordi e transazioni, col controllo della stampa, perderebbe il suo prestigio, ch'è nel mistero e nella tradizione ; non sarebbe più una religione. Peggio poi se voles.::ieacco• starsi alla scienza; qnesta non ha nulla da conciliare e meno da transigere; la verità è una sola ed è scientifica; per la scienza ogni religione è ·una illusione di tempi primìtivi, che si trascina. nelle massi ignoranti per forza di abitudine e per 1uanéanza d'istruzione. Il cristianesimo ormai è svelato da.Il' esame critico, di cui sono effetti le dissolventi correnti moderniste; è in contrasto irriducibile colle verità razionali più sicnre; le popolazieni se ne allontanano poco a po.co, anche senza accorgersene. I zelanti imprecano alla tristizia dei tempi ; i modernisti pretendono adat.tare il cristianesimo a questi tempi rflligiosamente tristi, e questo opportunistico adattamento chiamano rinnovamento. Ma il cristianesimo è quello che è; il nuovo c1·i$tianesimo e il vero ca.ltolicismo avranno· la sorte che si meritano.
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