Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 11 - 15 giugno 1908

298 RIVISTA POPOLARE Per sviluppare il consumo di un prodotto già conosciuto e cercato dal consumatore si deve abbassare il suo prezzo di vendita in una misura t:-tleche l'abbass:tmentosia avvertito dallo stesso consumatore. Così la diminuizione della tassa delle lettere da cent. 25 a 15 e poi a 10 fece aumentare notevolmente la corrispondenza. La diminuizione delle tariffe pei viaggiatori giova direttamente al pubblico e produce gli effetti sperati. E' dive1so il caso per le merci che dal produttore iniziale al consumatore finale p:1ss:mo spesso per un grande numero d'intermediari; i quali hanno tutta la tentenza a prelevare la loro parte dalle concessioni fatte dallo Stato sulle sue imposte o delle ferrovie sulle tariffe di trasporto. Queste riduzioni per essere avvertite devono almeno arrivare ad un soldo ch'è la più piccola unità monetaria corrente per ogni unità di merce da consumo. Le riduzioni di prezzi di trasporto non hanno la virtù specifica di generare spotaneamente traffici nuovi ; ma quando sono giudiziosamente calcolate, opportunamente applicate, hanno per risultato reale di generare, di facilitare delle concorrenze dei compratori e di venditori pei diversi mercati, e per mezzo di queste concorrenze così provocate, con degli abbandoni di benefizio, coi miglioramenti della pro• duzione esse agiscono sui prezzi di vendita delle merci in una misura superiore all'iportanza stessa di queste riduzioni delle tasse di trasporto. E' in realtà all'azione di queste concorrenze più o meno lontane nate d:11!0 sviluppo dei mezzi d1 trasporto che bisogna attribuire in parte la rivoluzione economica del XIX secolo. Sopra una scala più ristretta, è a questa concorrenza sola, a questo lavoro di sostituzione, che bisogna attribuire gli effetti delle tariffe recentemente applicate ai trasporti dei cereali e che oggi si domanda di estendere ai trasporti dei vini. I dati di fatto pel vino sono i seguenti. Sul percorso più esteso, da Perpignano a Dunkerque, 1209 eh., il prezzo di trasporto è attualmente di :i2,70 lire per 1000 Kil. ; cioè di 0,0327 per litro in vagoni serbatoio o di 0,036 pei trasporti in fusti. Col loro abbassamento, quindi, è evidente che non si può arrivare al soldo per litro necessario per incitare _il consumatore ad aumentare la propria consumazione. L'esperienza gia aveva dimostrato che il notevole ribasso delle tariffe del 1896 non ha avuto influenza sul trasporto del vino. I consumi nei dipartimenti del Nord e della Senna inferiore, che sono i più lontani dai centri di produzione, come pure quella del Pas de Calais e dell' Eure non subirono aumento. Il ribasso delle tarifle, però, ha avuto l'efficacia di favorire la concorrenza. Quando le Compagnie du Midi, del Paris-Lyon-Mediterranee e di ParisOrleans in seguito al la ricostituzione dei vigneti del mezzogiorno e al grande racco] to dei 1893 abbassarono del 50 °;0 le tariflc si ebbe un considerevole aumento della esportazione di vino del mezzogiorno verso Parigi. Ivi gli arrivi per ferrovia da 380,000 tonnellate nel 1892 passarono a 449,000 nel 1894, a 492,000 nel 1895, mentre discesero quelli della Bassa Senna da 282,000 e 218,000 a 177,000 tonnellate. Questa diminuizione colpiva l'importazione dei vini stranieri. Oggi per la mévente del vino del mezzogiorno non si può ricorrere al rimedio del 1893 perchè colle tariffe doganali i vini stranieri sono quasi eliminati e la concorrenza coi vini prodotti in Francia o in Algeria non si puo stabilire. Nel 1893, prima delle nuove tariffe le tre reti menzionate traspotarono 3,371,000 ; si elevarono gradatamente sino a 5,274,000 nel 1906 con un aumento di 1903,000 tonnellate cioè del 57 °fo. Crebbe pure il trasporto dei fosti vuoti, sopratutto per la rifornu del regime delle bevande del 1900. Queste cifre dicono che se oggi c'è crisi di llle.vente, non deriva da diminuito consumo , il consumo del vino si dimostra aumentato. Con diversi confronti poi si mostra che a misurn ,.h' è cresciuta la produzione del vino - media ,.nnua 1887- 90 etto!. 26,000,000; media annua 1903-906 ett. 52,600,00 - è diminuita l' importazione, compresa quella dcll' Algeria - medi:l annua 1887-90 ett. 11,400,000; 1903-906 ett. 6,100,000ed è aumentato il cousumo--ettnl. 26,900,00J nel 1887-90 ; ett, 43,300,000 nel 1903-904. RlCCARDO BLOCH Ingegnere in capo nella Compagnia d'Orleans !vota. Una breve nota mi pare opportuna. Crede l'ing. Bloch, che in tali dati non si riscontri la ragione della crisi vinicola del mezzogiorno, che si traduce in ribasso medio del prezzo per la Francia in tera da L. 36,0S per ett. nel 1887-90 a 19,08 nel 1903-906. A me pare che l'eccedenza rimanga notevole nella produzione; tanto più che l'esportazione non è cresciuta ; era di 2,200,000 ett. nel 1887-90 e dopo lievi diminuizioni si ridusse a due milioni nel 1903-906. Ma un'altra circostanza mette in luce lo scrittore francese, che spiega la crisi del Mezzogiorno : nel resto della Francia e specialmente nel Centro la produzione del vino· è aumentata di più. I tre dipartimenti meridionali producevano il 35,5 °lo del tot:1le nel 1.0 periodo e scendono a 32,3 nel secondo. Di più : la qualità dei vini del Centro è superiore; tanto che nel 1906 il prezzo nel!' lndre et L0ire era di L. 20 e nell' Herault di L. 10,40. La concorrenza dei vini del centro viene dimostrata pure dalle varie parti che i vini delle diverse regioni preseto nei trasporti ferroviari. Questo specchietto per i soli arrivi a Parigi è eloquentissimo : Arrivi a Parigi per merzo delle Paris- Orleans Totali(Tonn.) DallaLinguadocaPercentuale ro primi mesi 1906. 219,000 42,800 19,5°/o IO ll » 1907. 227,000 39,500 17,4°fo Differenza X 7,000 - 3,300 - 2, 1 Daaltre parti 176,800 187,800 II,800 Nel 1906 la Linguadocca fu doppiamente affiitta dal basso prezzo e dalla scarsa produzione. La produzione, invece, fu maggiore nel Centro. Da tutte queste considerazioni il Bloch è tratto a conchiuderè che alla crisi vinicola del mezzogiorno non si può appostare rimedio colla riduzione delle tariffe ferroviarie e che queste non l'hanno determinata. Io temo assai chè le sue riflessioni si adattino all'Italia; dove, come in Francia, la -produzione è enorme ed in aumento e l'esportazione è in diminuizione. Il c0nsumo non può assorbire lo sbilancio tra produzione ed esportazione 1 N. C,

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