294 K1 V 1 S • 1 • A P O P O L A l{ E -alla sincerità, cioè ad operare in armonia col pensiero e col seu timento. Essi furono grandi, e brillano come fari luminosi nel grigio oceano della storia dell' umanità. La Rivoluzione francese, co' suoi oratori, magnifici di pensiero e d' impeto, coi suoi generali, usi e c0mandare miracoli contro tutta. l' Europa armata, è grnnde perchè brilla di sincerità, come è grande perché brilla di sincerità l'ep;:ipea immortale della nostra rivendicazione. Scrutate l'anima di Giuseppe Garibaldi, di Ca.milio Cavour, di Giuseppe Mazzini. Voi troverete ch'essi operarono fervidamente, sempre in a1:monia con un ideale che fortemente pensarono e sentirono; e già mai una loro parola e un loro atto furono diversi dal pensiero animatore, già mai essi deviarono d'un passo dalla lumincsa traccia segnata dall'irraggiamento della. loro coscienza. Co~ì essi procedettero sempre nella luce; nell'ombra già mai: ro~l fu fatta l'Italia: così furono 0pernte e si operarono sempre le cose grandi. E nell'amore? Anche qui quanti tedii, quante umiliazioni, quante tragedie per difetto di sincerità! , Nei liberi amori, dove pure nè vincolo di legge, nè affettuosa sol )rei tnd i ne di figliuoli, nè rispetto di esigenze morali legano, quante volte, sebbene la fiamma sia spenta, si contiuua una fastidiosa consuetudine? Quando il tedio spinge a cercare altre commozioni, :altri amori, qPesti si celano, e sopraggiuuge l'avvilimento della menzogna continua. E se il'" tradito scopre, lampeggia la tragedia, e, dopo la volontaria prostituzion fl dell'anima, il sangue sgorga; il rosso, il buon sangue, che non a scaldare una vita 'd' infingimenti era dato, ma a nutrire una sana energia d' es.sere e d'operare in arm0 nia con sè i;te..;'li, Le nozze. Quale atto più 8ole1111nt~ella esistenza d'un uomo e d'una dono a che q 11esta indissolubile unione d'anime e di corpi r Già la fragilità e la volubilità umana rn11tano, sotto il freddo (':•l1,odell'ala del tempo, .anche i sentjmenti che parevano puri e saldi come il diamente. Si dovrebbe almeno, q :iando l'atto solenne si com pie, eesere sinceri. E per essere sinceri nel legarsi per sempre a uua persona, con viene desiderarne con ardore di sensi la bellezza del ~orpo, amarne fino -al sacrificio di sè l'anima vagheggiata. e rispondente come una puri1:1sirnaeco metalìica ai r chiami del proprio spirito, professarle piena e cieca fede, nelJa si- .curezza trauq uilla della familiare letizia. Ebbene 1 quant-i uomini e quante donne si scambiano l'anello nuziale dinanzi all' ufJiciale della legge f) al ministro di Dio in queste condizioni? Per pietà della stirpe umana, tale domanda deve rimanere senza risposta. Perfiuo un santo peccò contro la sincerità nel matrimonio: Sant'Alessio. Non osando contradire alla volontà de' suoi, sposò, contro la volontà propria, una fancinila dabbene. Ma era tale l'avversione alle nozze che, appena queste forono celebrate, foggi, errando poi l1111garnente lllendìco per la terra. Se fos8e stato 8inc6ro e si fosse rifiutato di congiungersi in matrimonio, sarebbero stati tutti più felici: i suoi, che non l'avrebbero perduto: la ragazza, che non sarebbe rimasta, come Tetillo, vedova e 'nz11rata; egli stesso, che non avrebbe abbandonato gli agi della casa per erra.re mendìco. Sull'altare di una chiesa di Roma è dipinto Sant' Alessio; è dipinto con una mano in aria come a dire: - State attenti a quel che fate, voi che prendete moglie!- E coloro che vanno a sposare in quella. chiesa e~ mentre il sacerdote celebra il matrimonio, gnardano Sant'Alessio con quella mano in aria, si sentono piegar le ginocchia. Alcuni tolgono moglie (parliamo degli uomini, perchè se dovessimo parlare delle donne, costrette al matrimonio dalle dure necessità della vita e dal terrore dello scherno che generano i pregiudizi sociali, la ras segna riuscirebbe anche più fosca) alcuni tolgono moglie perchè bramano - la parola ferina s'attaglia bene al concetto - le lattee curve d'un seno o il fiore vermiglio d'una bocca o il felino g-uizzo d'un'anca. Ebbene, costoro, unendosi in matrimonio, non sono sinceri: per essere sinceri non dovrebbero cercare che la breve ora d'un libero amplesso. Alc11ni tolgono moglie per un affettuoso sentimento, per un piacere ~ con vorsazione e di vita comune, di domestica consuethdine. Anche costoro non sono smceri. Dovrebbero essere amici, ma non mariti. Alcnni stringono l'indissolubile nodo per ragioni di convenienza materiale: piace il buon parentado, l'infi11enza, piace sopra tutto la pingue dote. Male. Dovrebbero stringere una società in nome collettivo, deposi tare l'atto nella cancelleria del Tribunale e farlo affiggere alla Camera di Commercio, non unirsi rn mitrimanio. Dio mio, come può entrare in simili c0nnubì la dolce carezza o il bacio dell'alcova? Un ~ospiro a conto corrente, un abbraccio di chègue ! P11re, non eeagero affermando che il trenta ·per cento dei matrimoni dflll'aristocrazia e della plutocrazia sorgono su cott,sta fragile base. Ebbene: pensate se, per contrario, non si_ stringessero matrimoni foorchè quando sinceramente si volessero. La statistica preci pi terebhe: molti funzionari dello Stato Civile e parecchi preti rimarebbero disoccupati, senza neppure il conforto della Camera del lavoro: la prole legittima dell'avvenire nascerebbe più rara, ma più gradita - siamo in tanti ora! - come un rampollar floreale di semi m<:>glioeletti; e il lampeggiare di non pochi delitti si spegnerebbe. Rimos~a la cagione di mo! te ipocrisie e vii tà, le ore della vita umana trascorrerebbero più liete e più nobili. Finalmente entriamo nei regm luminosi dell' arte. Discutendosi più di venti anni fa, a proposito del rcelletto Divà Natura, quale indirizzo fosse da preferire per la poesia contemporanea, e se dovesse :ncmettersi o no l'ispirazione tratta. dalla scienza rel des;rivere i fenomeni della natura, Enrico Panzacchi disoe s1il Fa11fulla della Domenica che tntti gl'i ndirizzi sono egualmente bu"ni, purchè si scriva con sincerità. Cor si11ceriim: ecco il supremo insegnamento; ed egii disse il ver0. Ma, per contrario, ancl1e nelle lettere oggi la si aceri tà è un fiore ·quasi scomparso. Tutti gli uomini che scrivono sono, per 11n.t11r:-1, qnanto al sentimento e al pensiero, idealisti o Yoristi, quanto alla forma, semplici o ricercati. Si può ri11scire eccellenti così se si appartiene ai primì, come se :ii
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