Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 11 - 15 giugno 1908

292 RIVISTA POPOLARE biamo ora, che la civiltà vieta alle nostre coscienze evolute quegl' impeti selvaggi che potrebbero nuocere altrui. Perchè, spieghiamoci : per sincerità non s'ba da in tendere libertà di fare tutto ciò che si vuole , senza curare se ciò che piace a noi arreca danno altrui; libertà di accoppare chi ci è antipatico, libertà di baciare 0gni bella ragazza che ci piace , libertà di rubare agli altri i quattrini che ci occorrono e via dicendo. Codesta speci9 di sincerità, di armonia tra pensiero, sentimento ed azione non è altro che egoismo, e sarebbe la Regola Ottima se ogni uomo avesse un mondo intero per sè solo, ma siccome, pur troppo, è vero il contrario, cioè che un mondo solo deve bastare a tutti gli uomini, cosi conviene che il nostro piacere riceva limiti e freni dal piacere altrui, il nostro interesse dall' interesse altrui. Dunque, quando l'armonia ~della nostra azione col nostro pensiero e col nostro sentimento genèra una disarmo_nia ben più grave nella vita, creando oppressore e oppresso, felice e infelice , si deve correggere con l'educazione il proprio modo di pensare e sentire, e si deve operare onestamente. Ma quando il bene altrui non è in pericolo, e si tratta soltanto di noi stessi (e ciò avviene un infinito numero di volte) allora dobbi8:mo essere sempre sinceri : sentire, pensare, operare armonicamente. Come dicevo, le debolezze, le viltà, le mostruosità le oppressioni della nostra vita moderna. derivano in gran parte dal difetto di sincerità. Seguite le mie rappresentazioni cinematografiche (quali soltanto convengono ad una conferenza) della. religione, della politica, dell'amore, dell'arte, e v1 convincirete agevolmente di ciò che affermo. Nella religione la sincerità è rarissima. Molti si professano atei non perchè tali sono veramente , ma perchè il partito politico nel quale militano o l' ambiente nel qnale viveno li sforzano a comparire miscredenti. Molti altri si professano cattolici non perchè li tenga una sicura fede nei dogmi, ma perchè anche ad essi il partito politico o l'ambiente in cui si trovano fanno violenza. Io udii una volta un clericale , banchiere di libero spirito, dichiararsi ateo· ma consenti- , ' reta cha il caso è alquanto nuovo e la pubblica opinione è poco disposta. a comprendere e ammettere simili salti acrobatici di coscienza. Infatti, come si può essere sinc~ramente clericali in politica, se si è atei in religione ? La sincerità religiosa dimostra dunque, in qual cailo, che mancava la sincerità politica. Due secoli fa, viveva in un castello del Lazio un Duca, il quale usava far uccidere tutti coloro che gli davano noia; e sovente i bravi gli recavano l'annunzio d'aver eseguito la sna volontà, mentre egli piamente assisteva alla messa. Il Dnca ascolta~a ino-inoccbiato o ' con atto divoto, il truce racconto, e quando quelli aveva.no finito, domandava : - L'avete fatto col santo timore di Dio? I bravi si inchinavano con aspetto compunto fino a terra, e il duca. conchiudeva : - Bene,· bene 1 Sia. fatta. la. sua. volontà. Chi oserebbe sostenere che quel Duca era sìncera mente religioso? E gli esempi sarebbero molti, sevolessi continuare. Ora dopo che le analisi della ragione, i progressi delle scienze e l'esercizio della libera critica hanno affinato le menti, si può dire che ogni cervello d'uomo ~olto s'è formata la propria religione. Volerli tutti sforzare a. un'unica regola significa uccidore in quasi tutti la sincerità. Quanti credono in Dio, cioè nella Causa delle Cause, come disse Cicerone, Nel primo Motore dell'Universo come disse Aristotele, nella E sscnza di tutte le.ener gie, nel sommo bene? Molti, moltissimi. Perfino l' alfiero dei Giacobini ci credevh.; il Robespierre non propose, infatti distituire la festa dell'Essere Supremo? Ma la massima parte di costoro non credono, poi , ai dogmi, ai precetti della religione, non ne osservano le regole. E siccome nessuno, nel tempo moderno, si fa aposto lo d' uua religione libera, di pochi altissimi principii, quali il pensiero e la coscienza nuovi reclamerebbero, perchè chi vi si provasse sarebbe schernito dagli atei, violentemente combattuto da chi pratica i culti e non seguito dai molti indifferenti, troppo occupati dei problemi terrestri per poter volgere la mente ai celesti, cosi ne segue che il buon germe si perde. La fede d'un uomo libero e cosciente nell'Eessere supremo è causa di più lucente idealità di pensieri, di più forte virilità d'opere di più serena letizia nel breve viaggio, di elevazione del tenore mora le. Lasciendola nelle oscure fluttuazioni dell' anima , senza plasmarla senza condurla alla luce dtil sole, senza educarla, si perde dunque un elemento benefico della vita. Ebbene, pensate se tn tti fossero sinceri. Coloro che davvero credono nei dogmi e nei precetti sarebbero rispettati, perchè la sincerità incn te rispetto. Quelli che sono veramenti atei non sarebbero più sospettati di posare e riuscirebbero più simpatici. I molti che, non temendo piu d'essere scambiati per clericali se dicono di credere nell' Essere Supremo apertamente professassero ciascuno la sua particolare e libera fede, aggiungerebbero alla vita una potente energia di elevazione, una benefica attività. Ma il difetto di sincerità in quasi tutti, per contrario, rende uggiosi gli atei, anticipatici i praticanti dei culti, e paralizza una benefi.c& forza. in tutti gli altri. La sincerità del pensiero e del sentimento religioso in armonia con l'opera generò miracoli sul1a Terra. Perchè Gesù at.trasse- le turbe e mutò la coscienza umana? Perchè fu sincero. Quando egli, irradiato il biondo capo dal sole e diffusso di pietà l'occhio azzurro, procedeva, come Frate Angelico l' ha dipinto, tra i fiori dei giardini di Betlemme e parlava le parole dell'eterna legge morale; quando, presso le rive del lago di Genesare th e di Ti beriade, rivela va per la prima volta il verbo dell'amore, che stringe tutti gli uomini senza differenza di religione, di pairia, di classe, o quando nell'orto di Gethsemani prima dell'arresto e della morte, gridava: - O Padre salvami in quest'ora, la mia anima è turbati\! - Egli era, innanzi tutto e sopra tutto, sincero. Pensava. e sentiva. come

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