/. RIVISTA POPOLAREDI POLITICALP.TTEHEE SClENZll SOCIALI 369 in senso democratico, perchè in quei collegi vi è completo e consolidato negli elettori l'addomesticamento! Tutto questo prova all'evidenza che gli elettori del mezzogiorno sono meno rndici, al confronto di altri, di quello' cha si vorrebbe farli comparire; dimostra ancora che la decadenza politica dello stesso mezzogiorno è di data recente, non è uri prodotto della razza o del clima. Chi ve la provocò e ve l'accelerò fu Agostino Depretis, il grande, corruttore, il grande inquinatore della vita pubblica italiana. E, se non m'inganno, anche Depretis era settentrionale! Veniamo alla criminalita. La triste superiorità statistica del mezzogiorno è innegabile. Non cercherò menomamente attenuarla colle cifre di Roma, di Livorno, di Treviso ecc. Non rievocherò le gesta delle squadrncce, che non rimanevano al disotto di quelle della mafia. Nè la frequenza dégli omicidi· di Romagna, che indusse allegramente la scuola antropologica a ritenere la brachicefalia come la forma cranica, che predisponeva fatalmente a quel reato; non ricorderò che il furto dei milioni pn:sso il banchiere Parodi in Genova presuppone tanta sapiente preparazione e così larga complicità da gittare una luce sinistra su tutta la città; non insisterò sul 'famosissimo processo Ceneri in Bologna - per il quale fu necessario costruire un immenso gabbione. No; passo sopra tutto questo; ma è giusto , è doveroso anzi, tener conto, quando si parla di criminalità, dalla distinzione fatta da Lacassagne, generalizzata e svolta da Scipio Sighele. L'illustre professore di Lione dice : le città non sono più morali delle campagne ; ma le une e le altre hanno una delinquenza ~pec1fìca. Su per giu, ripete la stessa cosa il Sighele spostando la distinzione dallo spazio nel tempo ed affermando che presso i popoli civili la moralità non è maggiore che tra i barbari, ma che solamente c'è differente criminalità: a base di frode e di astuzia tra i primi, a base di violenza tra i secondi. Ho da fare parecchie riserve sulle idee del Sighe\e e non esito a dire che ritengo preferibile - se di fronte al male si può parlare di preferenza - la delinquenza civile alla del111quenza barbara; senza arrivare con questa preferenza ad una delle abituali esagerazioni del Lombroso, che per comodo della sua teoria, nei grandi svaligiatori di banche scorge soltanto dei criminaloidi e non dei veri delinquenti. Ora è innegabile che la delinquenza barbara predomina in Sicilia, in Sardegna e nel Mezzogiorno, mentre la civile dilaga nel Settentrione. Dobbiamo allarmarci della prima e correre ai rimedì; ma non possiamo preoccuparci meuo della seconda, che ha conseguenze eco• mico-sociali più vaste e disastrose dell'altra. Dobbiamo preoccuparcene tanto piu, in quanto che le apparenze statistiche ingannano. Infatti la forma di delinquenza, per così dire attenuata, spesso sfugge alle indagini della giustizia, non dà luogo a processi, ma ad accomodamenti ed a transazioni vituperevoli, che indicano un tremendo guasto morale: tremendo, quantunque non tradotto in cifre. E perchè non si traduce in cifre, perchè di questa immoralità non si ha la rivelazione statistica s'inorgogliscono facilmente, ed a torto, i settentrionali. I lettori della Rivista, e quanti mi conoscono sanno che non ricorro a certe osservazioni per comodità di polemica: ciò che seri vo e dico è il frutto di studi sereni,' ed è l'espressione delle mie sincere convinzioni. ln que• sto caso posso dare la prova, che non ricorro a queste distinzioni per difendere il bistrattato Mezzogiorno facendo osservare, che questo stesso enunciai, e nessuno lo contrastò,quando 0011 era sorta la presente controversia. Scrissi infatti nel 1893: ,, Nel processo della Banca ,, Romana accanto ai due accusati principali, uno dei ,, quali nativo di Genova, figurano un deputato e due ,, funzionarl appartenenti alle provincie meridionali. Tra ,, ministri e deputati sospellati abbondano gli elementi del ,, mezzogiorno. Da ciò s'inferisce che come è grande la ,, distanza tra la delinquenza dell'alta, della media e della ,. bassa Italia colle isole, cosi pure si conserva la stessa ,, distanza nelle manifesta, ioni, che rasentano il Codice ,, penale ed entrano nel campo della immoralità. ,. ,, La diversa fenomenologia è innegabile; ma errerebbe ,, di gran lunga chi si aflrcttasse a trarne una indu- " zione ottimista in fdvor.: delle provincie settentrionali, ,, nella materia di cui si occupa questo libro. ,, ,, Se I.:: gesta della teppa e dei barabba non sono tanto ,, numerose e strepitose quanto quelle della camona e ,, della mafia, associazioni delittuose, bene studiate e ben ,, conosciute, altre gesta socialmente non meno dannose ,, e che i codici ancora non colpiscono. ma che in av- " venire 5icuramente colpiranno prevalgono in compenso ,, nell'Alta JtaliJ, dove i costumi del-la gente di banca ,, e di borsa sono più diffusi, e si avvicinano pel nu- " mero e per qualità a quelli dei paesi dove il regime ,, capitalistico è più sviluppato e potente. ,, ., Chi farà la storia dell'aggiotaggio, dell'usura e del ,, furto in guauti gialli, che s1 perpetra quotidianamente ,, ntlle Borse e colla costituzione della Società per azioni, ,, vedrà a capello confermata tale asserzione, che a me ,, non viene suggerita dalla passione regionale: a me ,, che negli studi criminologici ho aggravato la mano ,, contro le mie native provincie meridionali, come mi ,, è stato rimproverato anche da settentrionali. E chi ,, farà tale studio si accorgerà che a Roma calarono dalle contrade vicine alle Alpi un nugolo di disonesti al- " faristi, che sono andati ad organizzare la sapiente spo- " gliazione dei creduli, che sfugge sinora alle ricerche ,, della giustizia ed all'azione del Codice penale. E que- " ste spogliazioni, che ancora non destano il ribrezzo ,, del furto volgare, sfuggono tuttavia al codice e alla ,, giustizia, perchè l'uno è stato fatto e l'altra viene am- " ministrata dalla classe borghese alla quale sono pro- " pric::quelle azioni, se non legalmente delittuose, al certo ,, assai disoneste e nocive. ,, Queste mie osservazioni scritte nell'estate del 1893 pel libro Banche e Parlamento sarebbero state assai piu severe verso il Settentrione se allora mi fossero state note in tutti i loro particolari - qualche cosa ne conoscevo e vi avevo accennato alla Camera - le gesta mi• rabilissime della Tiberina, del :1.Cobiliai·e, dell' lm111obiliar..e. Allora non c'erano stati i processi Luraghi e il commendatore Cavallini passava per un galantuomo: anzi era deputato ... del settentrione. Allora l'avvocato Bo non aveva denunziato - o almeno non conoscevo la d~nunzia - la Veneta. Al Comitato dei Selle, poi che potè frugare nei libri e nella contabilità della Banca Romana, del Banco di Sicilia e del Banco di Napoli fu chiusa la porta in faccia dalla 'Banca Naz..ionale, e soltanto la denunzia formale dell'on. Giolitti, Presidente del Consiglio, potè fare sco• vrirc le cambiali di Crispi gelosamente nascoste nello scrigno di Grillo; ma anche in questo caso il biasimo del corrotto meridionale non può risparmiarsi al corruttore settentrionale. E se il Comi/alodei Selle fosse venuto alla Gamera per chiedere i poteri sufficenti per fare le indagini necessarie sulla Baizea Nazionale, quali e quante turpitudini non sarebbero Yenute a galla a disdoro prevalente di gran lunga dei Settentrionali! . In questi loschi affari bancari c'è l'ingerenza della politica donde si prese le mosse. Ma, purtroppo, nella delinquenza latente o palese, la sagacia e l:t prodigiosa attività, disonestà dei settentrionali può offrire pagine meravigliose per una storia, che soltanto dal compianto Felice Cavallotti avrebbe potuta essere scritta; da lui solo, che da vero e sincero unitario seppe scrivere la Storia meravigliosa del settentrio:iale Chauvet e del meridionale Crispi. Nella storia meravigliosamente turpe della Regia cointeressaladei Tabacchi, del Corso fo1·zoso, fatto proclamare nei 1866 con procedimenti quasi criminosi - legga chi noi crede la relazione Seismit · Doda · delle costruzioni ferroviarie, delle forniture, dei tra/lati di co1nme1·c..i.o -la lista non è completa-: i meridionali
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