364, RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI coordinatore delle agitazioni, esso aoa è provato, aoa è provabile, tutto lascia credere che mai vi sia stato; i capi del gruppo socialista e repubblicano lo hanno categoricamante smentito. Ognuna di queste sommosse è stata occasionata da accidenti non provocati, inaspettati; ognuna è stata complicata da altre cause locali; non sono state contemporanee; in un posto si è aggredito il sindaco o il consiglio comunale; in un'altro lo strozzino vero o sJpposto incettatore di grano, in un'altro \"ufficio di questura; non un programma armonico, non un grido uniforme, non una traccia che mostrJsse l'impronta, nelle cause, nei metodi e nel fine, di un pensiero organico, di una mente direttrice. ,, ( r) Se il complotto ci fosse dimostrerebbe il malessere. - cc Ma anche concesso il complotto, esso è l'effetto della preesistente organizzazione di forzè in rivolta. Quante sette, quante congiure non hanno preceduta, preparata, affrettata la risoluz one della nostra indipendenza! E come errarono quei governi e quei ministri di polizia prendendo le s.:tte come causa delle rivoluzioni e combattendo contro mulini a vento! La storia si scorda e perciò si ripete. Che anzi, la possibilità del complotto suppone uno stadio già avanzato del malcontento popolare, significa che il malcontento è entrato nel periodo cronico dell'organizzazione. Piu che mai il problema economico e politico di rimuovere le cause del malessere s'impone a quello poliziesco di sopprimere i sintomi. ,, La borghesia senza "tede. - « La borghesia ammette tutto, che alla monarchia subentri la repubblicJ!, alla repubblica una federazione di stati italiani, a questa il Papa, o al Papa il dominio de' Goti, a condizione che oltre alla scossa della riforma di goYerno non si tocchi il sistema economico, che è e deve restare il con· tenuto di ogni mutamento politico. » Se le società operaie errarano la colpa è del governo. - « Le società operaie di resistenza, organizzate dai socialisti italiani ad imitazione delle società forestiere, all'epoca della loro fondazione avevano fini di lotta economica. Ma lotta economica per la difesa del salario contro il profitto e l'interesse che è dege1urala poco per volta in lotta politica contro lo Stato. Nelle ragioni di questa degenerazione che muta il carattere del movimento sta un sintomo politico importante. Poichc gli eccessi della lotta, cioc le mmifestazioni violente da parte degli scioperanti nonche degli agenti, non sarebbero mai usciti dai limiti di una questione di esperienza reciproca, di educazione, o d'una riforma della polizia, se lo Stato non si fosse messo a fare del socialismo per suo conto, affrettando così la degenerazione della lotta economica in lotta politica rivoluzionaria. Da noi il governo è intervenuto da sè in tutte le industrie private; si é sostituito all'intraprenditorc, al commerciante, al banchiere, al costruttore, a tutti; ha create e favorite le costruzioni ferroviarie, !'edilizie, ha spinto le banche d'emissione a sovvenire gli appaltatori pubblici e privati con emissione di carta-moneta allo scoperto, giustificando questa enorme misura di socialismo scapigliato col bisogno di crear lavoro ed occupare gli operai disoccupati o minacciati di disoccupazione e minacciosi contro l'ordine pubblico. ,, Cause del movimento repubblicano. - « A lato del movimento economico della democrazia sociale esiste un movimento repubblicano e clericale, risorto da poco e già diventato vigoroso. « Esso si riannoda all'agitazione contro le imposte, la politica militare e coloniale, e l'accentramento burocratico: una quistione complessa e molto piu completa, relativamente a quelle agitate dal socialismo, e di un int.eresse politico piu largo ed attuale, perché abbraccia (1) la sentenza del Tribunale militare di Milano nel processo Romussi-Chiesi-Federici, ha escluso ogni sospetto di complotto. Non ce n'è traccia in tutti gli altri processi di Napoli e di Firenze. (N. d. R.) tutte le classi della popolazione e investe tutta la politica dello Stato "· La monarchia militare contraria ali' interesse nazionale. - cc Si pensa che la monarchia coistituzionale da noi, o diventa civile sul modello della inglese, o manca alla sua missione nella terza Italia; la monarchia civile sarebbe all'unisono con l'interesse della gran massa dei contribuenti e porrebbe radici profonde. nel sentimento del popolo che è sempre monarchico ; la monarchia militare si mette contro l'interesse della nazione. Due crisi estraparlamentari che hanno eliminato dal governo prima uno e poi due ministri lombardi favorevoli, hanno personificato e drammatizzato nella fantasia popolare il contra,to tra la Corona e il Popolo. Così il sentimento antimilitare è divenuto poco alla volta antimonarchico ... « •... E il Lamarmora, per la pnlitica militare, accennando a « coloro i quali credono o fanno credere che ali' Italia non dt ve bastare la ·sua indipendenza e la sua libertà, vanno predicando che essa ha bisogno di gloria militare "• scriveva di « respingere questi consigli perchè scellerati, e piu che scellerati, assurdi ». · Sperequazione tributaria. Il Nord paga meno del Sud. - Cioè l'alta Italia possiede il 48 °lo della ricchezza totale e paga meno del 40 °lo del totale carico tributario; l'Italia media possiede il 2 5 °/0 e paga il 28 ¼; l'Italia meridionale possiede il 27 °lo e paga il 32 °lo· cc Di fronte, poi, alle imposte pagate bisognerebbe contrapporre la quantità dei lavori pubblici fatti nelle varie regioni, poiché appunto questo generalmente si ripete, che cioè dopo l'unità italiana strade, scuole, e porti han dovuto esser. fatti nelle provincie meridionali, che ne erano sprovviste, come se queste opere pubbliche, ese- ~uite dopo il 60 nonfosseropure statepiù chepagate dalle imposte introdottedopo il 60 I Questa diceria, che il nord abbia fatto le strade e le scuole del sud è tempo che sia smes~a; tanto piiì che non aiuta a spiegare come avvenga che con tante strade e tanti p~rti e tante scuole il commercio e la istruzione pubblica abbia fatto così pochi progressi. cc Ora la ragione vera è questa, che il mezzogiorno, essendo piu povero dd nord, avea anche minor bisogno relativo di ferrovie, di scuole, di p,1rti, ecc. In altre parole il mezzogiorno ha pagato le sue ferrovie; ma le prime sono improduttive, mentre le seconèe sono produttive; e quindi l'impiego di capitale fatto in lavori pubblici é riuscito comparativamente piu rovinoso al sud che al nord. Questo errore é dovuto alla mania accentratrice, che ha imposti criteri uniformi a regioni che per grado di sviluppo economico erano e sono disformi. (1) "· I danni che il Mezzogiorno ha ricevuto dal protezionismo. - « In quanto alla quistione doganale bisogna ricordare che il dazio sul grano che ora si vuole considerare come un compenso per l'imposta fondiaria, è stato il prezzo con cui il Nord ha pagato al Sud il protezionismo industriale. In questo affare solo un piccolissimo numero di grandi proprietari ha potuto guadagnare, poichè nel complesso delle provincie meridionali la produzione di cereali è di regola inferiore al consumo locale : di modo che il ma~gior prezzo del grano non dà al Mezrgiorno, preso nel complesso, un maggior potere d'acquisto di fronte al cresciuto prezzo dei manufatti che deve importare dal Nord. Epperò il rincaro dei manufatti, dovuto alla protezione industriale, viene pagato dal Sud consumatore al Nord produttore, senza compenso. In conclu,ione il dazio sul grano ha prodotto due ef- (1) La Rivista nel suo se~ondo anno con maggior dettagli dimostrò qneste sperequazioni. Il D~ Viti De Marco è stato largo verso il Nord. La Rivista ritornerà sull'argomento per dimostrare agi' Italiani del Settentrione che hanno torto credendo che il mezzogiorno viva dei loro sacrifizi "· N. d._R.
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