La Rivista Popolare - anno I - n. 9 - 15 novembre 1893

LA RIVISTA POPOLARE gno e la resistenza di essi alle più dure fatiche, sono gl'inapprezzabili tesori affidati al fatale regime che ha ridotto il giardino d'Europa in squallida landa, quale non avrebbe potuto fare l'invasione d'un' orda barbarica. La nostra produzione, che per qualità e quantità dovrebbe raggiungere un valore annuale di I 2 miliardi di lire, non supera 4 111iliardi: qualche cosa 1neno di quanto era 3o anni fa con una popolazione che nun1erava 5 111ilioni di meno: questi sono i risultati che allietano la nazione dopo i tanti sacrifizi impostile l Si è voluto sottoporre l'Italia ad una dura tutela; n1a in che modo possono giustificare l'opera propria gl' improvvidi amministratori? Essi riversano gli uni su gli altri la colpa, non osando accusare il sisten1a da cui ebbero il 1nandato. La patria, in cui 110111sei è fatto tante volte appello all'abnegazione dei cittadini, è stata n1isera1nente tradita, e chi cooperò al danno ipocritamente ne piange le sventure. Un solo partito, una sola salvezza resta all'Italia: rigenerare la sua vita n1orale ed economica, riparando con n1ano di ferro ai misfatti ed agli errori del passato. Alla terra dobbian10 rivolgere tutte le nostre cure ed aprirci sul n1are nuove vie e nuovi sbocchi per diffondere in ogni parte del n1ondo la nostra produzione. Liberi agricoltori e 111arinai siano il prjncipale contingente della nostra potenza; mentre le più ardite e rimu- • neratrici in1prese di pace eleveranno il nostro carattere, ' suscitando quella generale agiatezza, che sposata ai buoni costumi assicura, colla libertà e la giustizia, l'integrità umana. Oggi, non potrebbe essere diversamente, ci sentiamo sfiduciati ed avviliti. Sian10 poveri in mezzo a tanti stru1nenti di ricchezza; deboli in mezzo a soverchi apparati di guerra. Raccogliamo tuttavia, ispirandoci a Mazzini e Garibaldi, le nostre speranze in Roma, chè .da qui deve partire il nuovo verbo della verità, qui devono co1nbattersi le ultime battaglie contro l'errore e la superstizione, completando l'opera iniziata colla breccia di. Porta Pia l BibliotecaGino Bianco

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