LA RIVISTA POPOLARE 2 95 della natura umana e della società. E se vi è dal punto di vista economico più o men lieve differenza fra noi, è necessario, è doveroso per ciò il dissidio? Non lo credo. Ma De Marinis dice: io voglio la socializzazione della ricchezza. Ecco una mia confessione: volente o nol,ente, e pure facendon1i mille domande sui modi, sui mezzi, su tante cose necessarie o utili per attuarla (come se le farà il De Andreis per il riscatto della terra), dichiaro che in un bel dì in una industre, grande, bellissima città, in uno stupendo Comizio per il 1 ° maggio, in un teatro che mi pare si chiamasse ·la Canobbiana, gli amici miei Chiesa-e Taroni proposero in un ordine del giorno la socializzazione della ricchezza, ed io (naturalmente dicendo fra me: salva la libertà individuale, il frutto del proprio lavoro, ecc.) quell'ordine del giorno, messo1ni innanzi da. quegli amici gentiluomini, per quanto eretici, firn1ai. Ma non per questo abbandono gli altri amici, se anche i milanesi mi mutarono in socializzatore, nè lascio il campo antico, ove tante men1orie al solo rensarvi rifioriscono, ove -tanti affetti mi legano, e credo di poter esser utile nel vecchio campo quanto e più che in altri ove si discuterà molto, anche troppo, di cose economiche, ma ove si lasciano a parte sovente pensieri, concetti, ideali, che già della democrazia furon la gloria e la forza, che debbono esserlo 'Sempre! Però io feci e farò voti che il partito al quale appartengo, sè _anche non adotti teorie o divise parziali, e che anzi adottar non deve, ·arditamente s'inoltri ne' campi, nelle vie, nè' recessi della questione sociale. Esso ha il _ cammino tracciato e una gran luce l'irraggia. Ci vuole la volontà, che spesso manca, e lo spirito d' iniziativa, che manca anche più spesso. Contro tutte queste iniquità sociali, per la pietà dei milioni di sofferenti; bisogna ogni dì. ogni ora consacrarsi a tutti questi problemi aspri, ardui, intricati, gravi, dolorosi, che da per tutto sorgono come voci di pazienti o come bestemmie di dannati. Il partito nostro, con idee proprie, con la sua sintesi imn1ensa, temprata al contatto degli studii e delle prove scientifiche, deve espandersi ed elevarsi, deve con1battere Biblio eca. Gino Bianco
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