II. • Ci sembra più scientifico cercare in questi determinismi nazionali la ragione delle controversie del 1920 e 1921 che di parla.re di un m,.linteso e di scegliere dei capri eopia.tori. Il confliUo franco-inglese s.i spiega per dei moWvi psicologici assai semplici: ~eazione naturale di inùip~ndenza dopo la teue1ane dello sforw oomun<>, <·goiemi oontr,additori di due popoli impoveriti, affermazione de~le idiosinorasi~ nazionali davanti a una situazione nuova ed 111certa, arnarczza che succede ai disappunti, immaginaziono rovesciata di un popolo che, dopo aver ti oppo atteso dalla vittoria. e non aver abba5ta111,aottenuto dai duti si rivolge ver~o i vincitori e, rjandando al passato, a.ccusa i suoi parlronl e i suoi alleati. :')e si c011siderano queste ragioni,, se si aggiunge che gli errori del trat_tato banno favorito la \oro influffilza., la necessita degli avven1ment1 appare, (p. 47). Fin qui il Fabre-Luce. sfa chi rifletta sulle posizioni che ci siamo ~!Orzali. dì individuan"', e poi riprenda in e6ame parlicolareggia.to gli avvenimenti del 19_20 (questione d'Oriente, problema russo, quest10ne dt=-lle riparazioni) « l'a.1rno perduto, come lo d~fin~- ::iccil nostro autore, e del 1921 (riparazJOn1, Alta Slesia, guerra d'Oriente) « l'anno ddla ra.s- :,eguazionc II vedrà. che la causa della c.hscor<l~ europea <'ra la Francia. Essa pretenclev~ yers1- &lcre in un attcggiamenLe superato, e <l1 tr~ute all°InQhilt-erra, più pieghevole e atta. a variare secondo le necessità del moment.o ( « poichè - confon.na il Fabre-Luce a p. 38 - in questo periodo di crisi e di egoismo i governi sono obbli~ crati .itl accettare i comanda.menti delle leggi :C'ouomiche e dell'istinto nazionale 11) si aITermava intransigente. E certo ammett..en<lo una mora!., internazionale, che slia al di sopra degli interessi particolaristici e miri a quelli comuni, l,, louico concludere che la Francia si è sottratta a qt:'esl'obbl: 60 generale. Nè d'altra parte è a dire che l'Inghilterra abbia agito diversamt-nte per fini umanitari: coustat.iamo solta.nto. eh~ i :mo seopi hanno per lo più avuto moclo d1 comridere "°" le atlitudini che l'intelligenza scopri·,a desiderabili e utili. In un·cpoca in cui la mc.ggioro elasticità politica. è l'm1ico elemento che permetta un futuro assestamento curop~, la cnsi fra.ne.o-inglese ha dimostrato che la prima nazione, invecchiata 1 era incapace di adattamento, e andava Q6tinatamcnto a destra, con O'hocchi chiusi. La conferenza di Geuo\·a ba se- ;u?..to, per ora, l'apice del dissidio, gli ultimi avven.iment.i orientali hanno rivelato le risorse dell'In!;bilt.erra. La ca<luta del ministero Lloyd Goorge- può portarci a una svo}ta decisiva. Ed r,rco intanto le conclusioni provvisorie. III. Tutto ha dipeso dalla sicurezza francese, dal commercio inglese: la Germ.inia abbattuta, gli St.at.i Uniti ritirati dalla politica estera., l'It.a,. lia a ripiegata su sè stessa a hanno cedut.o il campo alla Fran<'ia e all'InghilteITa., che hanno esercitato in Europo. la prepouderanza militare ~ navale, (p. 331) .. Sia.mo lungi dall'ammeUerJo: l'inflw·nzn italiana (puramente 1111mfnca, è vero) ha ptrmesso all 'Inghilt.trra di. mctt.ere in isr.at.o d'inferiorità la Francia più d'una volta, hr. sopratut.to data Ja coscienza chP-11duello diplomat-ico non eTa limit,at-o, ma riguardava. la Europa int,e-ni. L'Italia. (nou immun~ da. colpe o ria sprop<l6iti) ha potuto fare della « politica lìloscfìca J):. nazione giovanE: e qua..c;i fuori dai eo11flil.t.o ha avuto l'abilità di uon accumula.re su sè •t<·SSiJo.di, di non prr.giudicarn l'a.vvcnire. Irwidcntalmente 1 annot.iamo <'he a il Proo.ident-, <l<>JlaRepubblica, la. Commissiono degli Afiari Esteri del Senato, (e aggiungiamo il n Quai i'l"Orsay ,) sono i potent..issimi organi incaricati <li ~ assicuraro la contiuuit.à. della politica francese, (p. 318). Se in t.re anni di «collaboi-a.z.i.one»i due paesi non ~ono riusciLl che a a paralizzarsi a Yicenda 11 (p :)32) IP causo vanno, secondo il Fabre-Luoo ri1·C>n::ate: I) in questioni di persone (pert.anto Briaud a \Vashiug~)ri ha s1.-'.guit.ola politica t,ra<lizi.ouale, o LoyJ George è, in Inghilterra, un francofilo); 2) questioni di forma (sçOTreL tezza francese pel riconoscimento di \\ 1rangel, ecc.): 3) questioni di metodo; 4) assenza. di principi politici (la. F.rancia. a.vrebbe con-fuso tre sistmni, l'Ingbilt-Orra cinque). "U tV\ differenza di abitudini, di lingua, di ·CUÌt.ura., di struttura mentale ci separa dai nostri ,'11Mti, (p. 343). Finalm,,nte ! Il mito dell',111ùnte sacra cade sotto i colni cli oiccone della realtà. La. politica britannica. ha. tentato dl «sosti~ tuire al Trat-tato di Versailles, d,dotto aa principi più morali che politici, un trattRto indotto òall'o.',E;ervnzione dei fatti sociali economici> (p. 340). La luco cbe g<>tta questa osservazione è la condanna più esplicita della politica fran- ·c-ese ,ast,ratt,a e moraleggiante, e la più beHa 'illustrazione del fondo psicologico da cui essa deriva, chr è abituato a. mettere a: al servizio rlella pace lo spirito della guerra, (p. 354). La. Francia è divenuta conservatrice: gli scrittori di cuj si vanta.: un Maurras) un Barris, un Bourget lo dimostrano, l'Inghilterra tende a u11 nuovo assesta.mento 1 e nomina Shaw, De11nett,. Wells. • FraJ1cia e Inghi.Jterra avrebbero forse scambiato il posto che occupavano a.Ila LA RIVOLUZIONE LIBERALE fine del secolo XVIII 1». - Sì, e la Francia non dovt'llhbe far fidanza sulle proprie forze (p. 357) perchè •'Capaoe ,di bastare a sè stessa.•. . Ciò premeooo, il Fabre-Luce ha buon g10co a dimostrar<> che oo un'alleanza di cooptrazione è impoo.sibile, lo è i denticamento un'alleanza di .garanzia, e a ragione può condlannare la politica a: ufficialmente orientata verso simili conclusioni durante tre anni, (p. 368). Egli chiede (e for1leè ingenuo) un_ sempl~oe accordo P;atioo pèr sbrigare le q_ueet10ni piu ur.genti: 1 esperienza lo scopre irrealizzabile; il F1abre-Luoe, inconsciamente lo mette in luce domandando (p. 39D) che il predominio sul Reno resti alla Francia. La crisi generale europ<>a lo preoccupa. E' persuaso che a l'avvenire aooB:rtiene al governo elio saprà appoggiare la sua politica sul vasto •moviment.o di pacifismo iuternazionale che ha seguito la gu<>rra, (p. 402) e propone: la. riforma dei metodi di <liscu6Sioneparlamentare (sento): la riforma della concezione del patriottito così come le ultime elezioni lo hanno formato): la rifc,rma nella. concezione del patriottismo: a l'unione sacra ha sorpassato il fine che si era assegnata legittimando la creazione cli un'opinione patrot.tica ufficiale su tutte le questioni ciel giorno, (p. 404). Non si potrà riparlare <li alleanza inglese se non il giorno in cW sa.rà intervenuto un accordo che metta fine alla divergenza con }a Germania, e in cui le "amicizie orientali, della Fraru:ia saranno state definite. Jl 1932 è l'anno della ,liquidazione,. Dell'Italia, non un paro1a,. L'appendice, sulla conferenza cli Genova, conclude: • all'indomani di essa il problema non è c.tmbiato, la soluzi01ie è più urgente, (p. 422). VI. I, pregi del saggio del Fabrc-Luce sono notevolissimi: le copiose citazioni stanno a provarlo. Coordina'ndo le ideo in e&30 accennate abbiamo dovuto sorvola.re sulla. parte oentrale, storica, che espone i conflitti àiplomàtici, intricatissimi, e giudica i casi singoli con reale acurn<>. Le noatre ,-iserve ed interpretazioni ribattono una tesi che indicammo su queste colonne alcuni mesi fa in una lettera da Parigi. La Francia va a. destra, con decisa volontà e mire determinate: l'esperienza che si è svolta dal 1919 ad oggi e che l'ha costretta ad attenuare il suo slancio imperialisti<X> (che, come osoervammo è comprensibile e spiegabile) non pare abbia pre- • muto sulla linea della politica. L'insuooesso della posizione intransigente verso la G~rmania, la sua forzata acquiesoenza alla tesi inglese, alla moratoria non bastano a vinoere le resistenze interne che si oppongono a. che rientri ne11a oorrent.e europea. Il problema franco-inglese è anzitutto un problema di politica interna francese: finchè non si siano sviscerate le cause che contribuiscono a crearlo nulla si è compiuto. Il libro <le] Fabre-Luoe va quindi integrato da studi diretti a illuminare i movimenti interni dell'organismo francese. Bisogna esaminare la nuova Francia. 20 ot.tobre 1922. BRICHTON. C-) .A LfRED F .urnJC-Luc& - La crùe des Alticnicu (Essai sur le relations fraoco-britanni'}ueadepuis la signature de la paix (IQl9-1922)- Paria, B. Graaset, 1922 - (Bibliothèque do la Sociòté d'Etudos o\ d'informatioos économiquos) (I) L'avvento fa,;cista è quindi per noi un regresso: il monopalio del patriot.tismo lo prova. Si infrangerà sugli scogli internazionali. - (7 novembre). (2) Cfr. il volume ,Sur la pa.ix religieuse, di Albert Vincent, Gaetan Bernoville, Gwrg€6 Guy-Grand (Paris, Grasset., 1922) che recensirò quanto prima sulla R. L. (3) Causa il ritiro progressivo dell'Inghilterra c\aJlc competizioni cout:inent~i. Bonar Law sembra tendere a.Ilo s7,lendùt iso/at-ion. (7 nov.). STUDI SUL RISORGIMENTO La filosofia politica l V. Polemica anticattolica. Abbiamo visto sorg..:rn la. tilwoha dell'.t\..Jtien <la.lieintime esperienze del po~ta e dell'uomo che rimangouo vivissime anche ndlo sforzo teoretico della ri!lcssioue. Abbiamo dimostrato come il vero p·roc~o di liberazione da.i limiti del suo tempo derivi iu lui dai non aver a.ccett.ato l'esigenza della costruzione sist.err.:aLica.. Bi.sogna. ora che ricostruiamo la vit.a.le frE>- schezza del suo pensiero nei motivi e nella situazione storica che I'banno genera.lo: appUJ1.to perchè frammentario esso può accogliere in ogni ist,ante moti vi nuovi di chiarificazione ed esplic:1.rsipiù libero sotto il pu11golo di una necessità polemica. La polemica che occupa il ccubro dello spirito a!fieriauo è cmpiricJment..e duplice, sostanzialmente una o colpisce c.-ontcmporaneamente il Jog1naLis1110Lattolico e l'assolutismo mona.rchico. Occorre <l istinguere nel pensiero afieriauo la i::-ritieaal cattolicis.mo dalla critica a.Ila religione: posta questa legittima e necessaria distinzione, che il Bertana si è scordato, la polemica alfil'riana è t..uU.a 00<'1·e11t.e e c)1ia.ra; le poche conLra.ddi1.ioni che non si aboliscono }>€'rqursta Yia si giustifii:ano come, frammentarie digressioni suggerit-e da. motivi art.ist-ici: li famoso sonetto« Alto, devoto, mistico, ingegnoso,, che muovo da alcuni veri e propri concotti religiosi dell'Alfieri, degui Ui spccialo discussione, rappresenta poi nei suoi accenti pili catt.olicameule ortodossi il risultato di un episodio di seduzione eserciLata da un mist.i<'ismo est.etizzant-c del cullo. E non è problema. che qui import.i discutere, ossia non rientra in sede di teoria della. religione l'att.€ggiam-:nto prat.ico nt.Lenuat.oe conciliante che <>gli aoounse durante la rivoluzione francese verso persoue e oosc del cult.o: che per reazione all'ot.. tusa. antirdigioneria gallica egli sia stato t.,atto a. considera:rc i papi, e insieme i :re, quali parapeggio: questo è problema. di empirismo sl-0rico che si deve discutere solo quando si voglia tessere la cronaca. o J_,. biografia esterna dell' Alfieri. Il documento piìi importaute del pensiero alfìeriano sul cattolicismo è il capitolo VIII del libro I Della Tù-n.n·nide che nel suo significato c.enLrale racchiude la negazione dell,a.vecchia ontologia. Orit.ica il monoteismo con criteri politici esclusivislir,i e limit,,ti ma contemporaneamente affaccia. la distinzione tra cattolicismo e cristianesimo_. distinzione profonda.mente romantica e.. filosoficamente notevole per la sua immediata. fecondit1i ideale; è quasi l'implicito riconoscimento del valore eretico dell'alt.o che dà vita alla creazione religiosa e nell'Alfieri, contemporaneo agli enciclopedisti e ai catechismi laici, dimostJ:a una singola.re inquietudine spirit,uale o una prof0nda coscienza dei massimi probleini. Dist.ingue nella critica· del dogma lo spirito dalle forme. Il culto delle immagini, l'eucaristia, ecc. ~i possono agevolmente svalutare se si pren.:; dono arbitrariamente nel loro S€nso superficiale: ma la loro verità si deve ricercare nel11organidi Vittorio Alfieri. smo di cui fanno parte e di cui souo un aspetto ("'anzi addirittura una mera estrinsecazione: <limostraudole assurde non si dimostra nulla contro il catlolicismo come filooofia, mc-nt,reesse rimangono prive di senso quando si sia tsaurita definitivamente la critica alle forme ideali del catt-oliciemo. I paladini francesi dell'incre<lulità avevano volt.e le loro critiche e i loro sarcasmi all 'ingenuit,à supt•rstiziosa <lelle credenze popolari: con ciò aveva.no creduto di stroncare religioue o cattolicismo. L'Alfieri aveva accolto ne-lla giovjnezza., respirwdoli col sensismo ch1e-ra nell'aria., 3.J. cuni di siffatti mot.ivi (18) ma. rimase cosi lontano dallo spirito degli enciclopedis(;i (rit.enuti sue fonti dal pregiudizio corrente) che invece dei germi dell'astratta critica intellett.ualistica e delle sottigliezze razionaliste ha svolto dalle sue premesse una oonoezione int.€-grale e unitaria della realtà. La su.a critica al cattolicismo significa. perciò critica al dogmatismo sterile, che si è sost,ituito all'esperienza religiosa, condanna della fede diventata convenzionalità, della morale irrigidita nella precettistica, dello spirito falsificato nello sch€'ma. Nel suo ardore liberta,rio la lotta. contro il dogmatismo catloliéo è lot-ta contro il Medio Evo, ossia contro una t.ra.dizione esa'J.~ta che è presente wlo per soggiogare le menti con un esempio diseducato,-,, cli passività.. La su; negazione si rivolgi) contro la Chiesa non contro lo spirito religioso e, checchè ne sia parso al Berti muo\·e sost.anzialmcnte e.La un'intima religiosità, superiore al principio crìt.icato. Nella storia dello affermazioni teoriche del11irreducibile contmsto tra la CliifSa e lo Stato nazionale, dal ~1a.cbiaveili al.,,I'atic:ano e lo Stato di G. M. Bertini (18), l'Alfieri si inserisce con piena coscienza attinge.udo ai motivi <li speculazione più concreti. Il Papa., l'inquisizione, il purgalorio, la confessione, il celibato: ecoo le basi antiuma.ne che costituiscono il oattolicismo è che bisogna demolire. Esaminiamo partitam<'nte la dimostrazione alfieriana dell'inaccettabilità cli questi concetti e di questi istituti, e p<>rultima J'incUssolubilità del mat.rimonio che egli combatte, per le ragioni che vedremo, alla. stessa. stregua, riconducendola alle medesime origine logiche. Nella. negazione del Papa_ è implicita la nega. zione del dominio temporale, come risulta da questo epigramma: Sia ]Xlce ai frati, P11,rc/i.è .~Jratat;; E pace aii vret•,:, Ma pochi e qncti, Cardinalu me 1VCfn tolga lttme, Il IIW(HJ-ior prete Torni alla rete. Il papa è papa e re. Dessi abo-rrir per tre. bibliotecaginobianco 125 I popQli solta.nt.o per ignoranza e per timore possono credere esservi un uomo e che rappresenti immediata.mente Dio; un uomo che non pOS<aerraor mai; ora. l'ignoranza è l'antitesi della libe:-tà e il timore, non potendo essere msp1rato dalle scomuniche, attesta chiaramente che dove è il pensiero del pontefioe, là. è il tiranno, dove vi è dommatismo religioso, là vi sono spade a sostenerlo,. Mentre le credenze meramente a.stratte , priv<> di pratica influenza (come la Trinità) sono da ritenersi pooo nocive anche so irrazioualì; f': l'autorità illimitata sopra le più importanti cose, e velat.a dal sa.ero amm_anto della religione jmporta molte e notabili conseguenze; tali insomma che ogni pDpolo, che crede o afl'1mette tLna tale autorità si rende schiavo per semnre,. E per mettere bene in luce l 'immora- ]it.à della credenza l'Alfieri disegna minutamente il processo ant.ieducativo attraverso cui essa si s ,iluppa nella sua piena logica. Un popalo sane e libero che accetti la, credenza nella infallibile. ,. illimitata autorità del Papa , è già interam ~nie disposto a credere in un Tiranno, che con maggiori forze dfeU,ive, e avvalorate dal suffn1,~io "-' scomuniche di quel Papa stesso lo per:-.uaderà o sforzerà ad obbedire a lui solo nel1,.,cose politiche, com~ già obbedisce al eolo Papa nelle religiose,. II oatLolicismo comincia con una rinuncia. alla <lignità umana e nega e contraddice ogni _giusta preparaa,ioue all'autonomia dello spinto: chè, se anche la fede venga meno 11c.lri11di~riduo egli è per questo , tormentato, perseguitato, sJorrato da, una forza. superiore effettiva>. Così aqu3Jla prin1a generazion.e d'uomini crederà nel Pa.pa per timore>. Ogni sforzo operoso si spegne per ineluttabile logica sotto la costrizione ùell'abitudiHe, ogni spiritualità si irrigidisce. I figli cr&J,:ranno nel pontefi.oo oer ia: .:i.hìtudine•; i nipoti per .stupidità.,. La conclusione del ragionarr:ento appare, atlraverso la commozione, 1mpassi~ile e tragica: fredda veriLà. ineluttab_il~, angrr.:ciosa conclanua cùe sbronca og~1 velle1ta. ,, Ecco in qual guisa un popolo cho r1mane cal.,- tolìco deve necessa..Tlamente, per via ùei papa e della inquisizione, divenire ignOTaut:.i9S'imo, servissimo e stupidissimo•· Ma oggi i più in Europ:. ammettono tale autorità senza cred:rla, e di qui l'Alfieri trae argomento a sperare eh~ non possa essere ormai gran fatt.o dwrevolo po1chè la forza jnt,rinseca <li tali vecchi principi è ormai Lramontata e si sastengono al presente solo per opera del Tiranno. 11 Dove ci è caUo1icismo, vi è o vi può essere ad ogni ist.anLe l'inquisizione,. I( La inquisizione, quel tribunale sì iniquo di cui basta il nome per raccapricciare•· , .-\.utorilà, <lei preti e dei frati va.le a dire della classe !.e. più· crudele, la più sciolta da ogni legame sociale, ma la più codarda a<l un tempo,. Senza pregiudizi e.li cati..olico liberale in anticipo (benchè il cattolicismo liberale fosse ormai ne1l'aria) l' Al fi<>riafferra la rigida connessione lo?i~a e· pratica che fa coesistere nell'unità del sisicm,1. ge11erale Lutti i termini e gli el-emeuti della le0ria e della praxiB cat.tolica. La sua critica presuppoJ1.e la rigorosa. coerenza del principio contro cui si esercita.. La complicità di inquisizione e tirannide rliventa uell' inesorabile poli-mica alfieriana il nuovo aspetto e l'evidente ~hiarimento della premessa ideale elle aveva rivelato la so.stanza dogmatica e ti"annica del prillcipio oattolioo. La conclusione, si esprimo ancora una Yolta nel ritornello" non vi può du11que eE.scroa un tempo stesso un popolo cattolico YeranH'nt-Ef'eun popolo libero>. La critica al concetto di confessione muova a.pparentem~nte da premes..~ di mero buon senso: evit,a..Lutta.via. la SUJ)('lfficialità de1l1ateismo francese da salotto e ritrae la sua. forza concettuale dal nuovo organismo etico che la. determina.. La confeSGioue non è da combattersi in sè J>er le sue incongruenze empiriche: la sua realtà è tutta nel concetto primo di una t.rascenden1.a.: negnndola ci si dove riportare alla negaziono centrale. E l'Alfieri la nega infatti in nom" di una immanente libertà che riconduce all'iuterno, alla coscienza dell'individuo il fondamento della morale. Di questa autonomia l'individuo dove sentire e conserva.re la dignità e la responsabilità: deve diventare sacerdote di sè stesso: quel popolo che vi rinunci, e si pieghi alla. confe.eaione « non può esser libero nè merita d'esserlo>. Echi di setla.rismo enciclopedistico si trovano nella critica alla dottrina del Purgatorio che I1Alfieiri riprova ricordando - non si saprebbe dire se con ironia o con sdegno - 1a conseguenza pratica eh.e ne scende: <t la. sterminata ricchezza dei preti, e da.Ila. lor ricchezza la lor connivenza col ti ranno~. Tutto ciò c. cont,ribuisce non poco ad invilire, impoverire e quindi a rendere. schiavi i cattolici popoli,. Ma. l'Alfieri colpendo insieme confessione e purgatorio - e sia pure con una malizia ingenua c. convenziona.le - dà ancora. una volta. prova di sottile penetrazionfl critica: poichè mentre oppone una critica rispettosa. ai principi fondamentali del cristianesimo e, non è alieno dall'accettarne In sostanza eterna, si mostra poi inesorabile nell'esame dei dogmi che il ca.t.tolicismo vi è andato sovrapponendo non tanto per soddisfare bisogni religiosi, quanto per vin!"'re pratiche battaglie, e coglie t.ali sovrapposizioni vigorosa.mente e precisamente. Ora è vero che la distinzione tra cristianesimo e cat.tolicismo, fatta con lo scopo di accettare il
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