La Rivoluzione Liberale - anno I - n. 33 - 23 novembre 1922

124 SDTTDLRTEnDA. Che senso farà. a un uomo di cinquant'anni d'a,;eistero all'asea.lto e alla conquista da part<i dei giovani di quelli ohe dovevan sembrare i suo domini incontrastati I Era. avve~ a un oert'ordine per il quale gli veniv·a a competere ormai la sua quota di cariche pubbliche - che volevan dire onori e influenza; al sentiva. sistemato e fissato, nella sua· ca.n iera o oolla sua famiglia, per aver saputo bilancia.re i suoi mezzi; aveva acquisito la somntèl..massima d'autorità nella profeesi.one o nel oommercio, siccbè non gli ci voleva. più n,essuno sforzo, non aveva più da rimettersi a nuovo e per la su~ anzi-anit...ì.si f:,eneva olimpicamente supcrioro ai molti lontarui che teuLavano a modo loro di rifa.r la sua stra.da. Poteva sorridergli e infiscbiarst..Jle; certe r,ort.e non si sarebbero aperte che- a lui, oe.rte leve le aveva al suo comando senza nt·o.nehe badaroi. L A R I V O L U Z I O N E LI B E R A L E il pericolo, ecambiando !'arme per forr.a propria e per ragione, isolati tra la realtà, della diatnizione e il loro sogru,, s'atrofizza il i,eru,o della contingenza, del limite e del rispetto; gli pare di contar loro soli e quel peuo di forra, buon arnooe per faxsi libera la via. Quellii che torneranno s'imporranno; no-n percbè dioano una parola 'l>Uova, perchè <lbbiano più preeto maturata la vita, J~rcbè ruell'esperienza e nel dolore si sian.o arricchiti. di saggezza; ma per una rude semplicità che non discute, per il bisogno di farsi ln.rgo, per la stessa. loro inoapadtà d.i discerr,ere i fini che li fa aggruppa.re secorudo tendenze sentimentali dove tutti, ridotti all'3. più clemcntare CBpressione1 si riconoscono di primo acchito. Questa forza, non proprio bruta quanto sfrcn.a.t,ae iu fondo moment.an-ea., s'è avvantaggiar ta della mancanza di volontà e di potere di quelli che 8\·evano per natura il oòmpiw di tenerla a bada, dei padri e dei fratelli m-a.griori. La così detta crisi dello stato è la cri.si d'una goni>- ra.zioue, che s'è esaut.orata col permettere la gu-0rra; la generazfOne del pareggio e degli emi.. gc.a,nti; di Gioli;,ti e di Turati. A un domini" effettivo, regola.re, calmo, esemplannent.e borghooe ,!ella COSCL pubblica e delle cose private, si sostiìtu.isce qu.ooto contrasto di violen7Ri che sono il pa.rosslsmo cli sentimenti non rattouuti a dovere, e elio segna u.-ella storia l'immaturità nuovo rnmo. Il cardine di una civiltà. è spe"< zato; qool che ne roota nell'anima e nelle con- • suetudini, iato a rimpianto, urta continuamente oon la realtà cui ci dovremmo adeguare; sì che quel che riusciamo a intuire e in oorto modo a creare, per eeeere noi d'altro tempo e iLadat-tabili non ce ne poosiamo servire; o gli manca &ncora quella forma provata e stabile che si fa ordine nelle coacienze individuali e, con molto sforzo e cont,rasto, pur ri"8Ce a guidarle e a farle produrre. Si direbbe - o forse la solitudine fa superbi - che dell'az.ione e della violenza d'ora non debh, re,,-ta.rnulla.; -altro che i morbi e le ferite; il male e il neoeesa.rio rimedio. Dunquo a staccarsene, a star cheti e chiusi, a. non no voler sapere degli alti voli e delle fiammant.i ba~~ag.lic; a eSsf"re i guardiani d'un bene inefficaoe e intristito, della t<>rra squallida, d'un po' di tonnento che non urla, d·uu po' d'amore che non s'esalta, a reprimere il bisogno d1 uno sfogo, più aculo pf"r quanto più pare che differirebbe dagli sfoghi altrui, forse si supera il tumulto cli quest·ora e, al riassetto, questi..."\.poverW1 custodita sari\ pt?!r tutti 1.U1aricchezza. A ogni mo<lo, oggi come oggi, è giusl-0 -è umano - poiohò il mo\'imenl.o ha infranto le sue leggi, -ci sia qualcuno C'he Sfl ne astiene e sta fermo. Allora non si dovrebbero mar&viglia.re i prn vecchi se qu€8ta. nuova. generazione non o:: produ- "",; poi.chè produce troppo; poichè è già. al oentrb della produzione,> del consumo, e fa continuamente quello che distrugge; poichè non conooce piì1 mediocrità e attesta in ogni atto un OOC<eSSO; poichè fa a meno della scuola e ha già. vinto le cattedre donde la sua voce echeggia e rintrona. Prima. i molti erann inerti, si doveva.n muovere i pochi, quelli per cui gli occhi oontan più dei mUBColi; ora sono in subbuglio le folle. E' bene fa.re i ciechi. Non si è poi sicuri che quest.a..prepara.zione di silenzio e di spegnimento faocia peggio di quell'altra; se le più scelte attività di coltura, <li buon volere, d'intelletto han prodotto, oome ai v.,,-IP,queat.o r:-.aos. UMBERTO MunnA 01 LAVRIANO. Questo articolo, scritto o,· è un annO, ci pare oggi di vivi.!Sirna nttualild, coni.e quello che pw) carallerizzare .!iati d'animo difftt.d ed accentl.lati, e puiJ indica,·e al.cune delle lnfrnite ragioni del nosl ro a11l1{asce.smo. Non ci preme invece affatto indica1·e le divergenze di azione clte ne sono su(J· gerite, ne' disc"tere le :;fumatio·e e le coincidenze di due dive1·si pessimism1. Oggi la sua,. sicur~zza è distrutLa. e l'avver.LN! gli appare burrascoso. Le sue uposizion~ > sono spesso impudenteme11t..e nega.te, talora di.- f ~ con tono dli padrooa.nza. come cosa l >ro, sc11·pre attacca.te <lai più gio\·a_ui. C'è un covALr <! ·opinioni e un balt~nair di lampi come usa\ ano tutt'al più in qualche gi-0rnala di fon·ore, lettoc al\3; ma i con1izi più 1non si pacificano co11la sua imponenza.. Peggio, scoc-can por l'aria ('Olpi dì ri\·oltella; il sangue, ora è uno sc:op(.•d·,,gni giorno 0 1 di vendoLLa in vendetl,a., si fa prnllca e desidc-ri.o cornwte. <l'una generazione cui si abbandona il campo di lotta prima. che, con l'espenenza, si $a cduca.ta €l COITC't.ta. La . . cr1s1 (*) franco-inglese. A volt.e l'uomo ma.tu.ro a,c-cetta. iull Sf' t.1d,ta qt.e.5La furia come un fermento malsano, c>rn~ una seconda ebullizioue di giovf"nLll più t~a e rruclele: e s.l meil.o a guidare l'inesperienza au..liment.o:sa de.i giova.n! 0011 una falsa ira I 1acchiata di furbizi•. Più spesso è pr€6o dall'onesta \·iJtà dol padre di famiglia. e s'inc:anala n.clla corr{'-nt."!che sembra muoversi P"J: protc!?~cr,.., i suoi i,11:A>ressi r ']){'telldD da p,agliaooio le e-,darr.ozioni e i gestri.dei vicini. Ma 5<' gli rieoc-t1di rr:ant<-.ners.ie-slra1H'o, di st.ar sulle suo e d 'osservare) dovrà sentiro fino alla midolla il sov\·~rtimento di quel mondo che gli era. familiare ,~ Mpirà che da lt1tte quelle gole \trlanLi e oon tutte quelle bra,,cia levate a offendersi tra .vro sl e-.'-prii.mela. volontà di caociarlo di do·•./ora, e il l->(il(>rc,evidente che hanno d,i muoversi com( gh pare (' già. la sa-nzione della sua. caduta <1 il segno del loro sollevameulo. be a\Tà. tanto lume da fa.re il suo esame dicosc:euza s'aocorge,rà d'altre CO&). P<ff esempi.o, eh,._ s'e.ra. fidato senza co11Lrollo aJl'aria d'u11 tempo privilegiato e l'a.\·eva. presa como C•J_tchzione d!i sua Yita senza supporre lo spuntar,, eh certe J1rubi; l'orizzoutt: non gli s ern. mai (J&Ctu:ato davanti gli occhi o gli si spostava. pian piauino mGntr'egli a,·auz.ava, di moù.o che uun gli cu_;t.ava D{'5Slllta fat.i.<:aa orient.arsi; ciue-1 ptGc;olo ;i,l<:1Lt,ur.c-n-.to,empiri~o e abit,uale 1 si r;l1Lamava a.nzi (I FrogrE'ISSO»,e ogni anno si poLèv:t ipotc-<aro l'atin.ata. dopo 1.'.0mputando w1a regolaro m1~\ioria. Gli ooLa..colivia. via si smussavano e si kv gaYa.m>, lo ~forzo si poJ,eva diminuire, il t.emp•, .si dilungava in1 ozio(• dal lavoro d1 prilna ttas<:f•\·ano oertii beni che ora. si godova.no in pace e b:i..- stava un oochio amoroso per proL€<1ggorlie farli prospt~rare. B su q ucsto doloe paesaggio 6<.X>ppiòla gue:,-a. Fu la risurrezione d'un rnit.o. Si scnti.ron pa.rolo rl'oracoli o furon credute tremando. L'in pegnr rii capire quol che sigu.ifi.03.,.~ro ,fon se lo prt~·~91J nessuno: erano iimpf.•diti dall'eut,usiasrro o d-t.! terrore; la ~ità. della strage fu vin La da q 1rnst-aoecità d(',gli spettatori, che fa.oev.ano l'or;11ituono udito un prooa..gi.odivino, e gli pa1,-.va U1 veder schiere cl'a.ngeli parteggiar per qt• "St.Ì o per quelli>; o che chiudevano gl!i oochi d dio spavènto di vedere. l,'a.ste11sione dall'indag:nc, o la torruos.it..à.delle e:-;pressioni guardinghe f';'he b;_..llnilt.av<lllC'I ragioni cl'iinpote-nza, ri11focol:1.ron., il de:;ide.rio_deigc-nerooi.~chespe,rav;mo, unica,. me.11t,r_•, nd sucrificio; un po' di fede assurda vinse, la gretteZ?.a cli chi ra.gion1ava dell'atto fui.uro della. nazione con l'assennata ipocrisia rhe gli era valsa. a trovare il suo tornaconto personale nei ca.<;.iimpenS.1.Lie rischiosi; il coraggio dei diseorsi pr-r le piazz.e schia.cciò la- paura cht! non sapeva più conuctLore. I giovani presero la mano e fecero per conto loro l'intervento. Da quel momento comincia la resa. I co •11,.~tr-nti po.stulano il diritto del loro o!Dca\Lst., e i 1"'1uci poi ~uPllo ~ella vittoria. Quelli r€6hti a ra..,;:tnon s,anno, ,·om'è nat,uraJe, governare; nou i loro uervi ,~ il loro cuore, non il mod!'Sto cN1Lro della loro ope;--a.,non, più in grande, lu stat,0. Alla fronte si esalta l'orgoglio del com3ndo o si acuisce l'insofferenza della disciplina; gli 1.ni e gli alt.ri, 1 buoni e i c.a.tt,ivi, ingigantisco. 1u le loro miro .11,ellalunga permanenza. e fW!" fìU<'! che 90firono cl!i.vontJanopiù acri e sconUmt.; t,t>!.' oon tutta l'an,ima alla vit:tori.a. o aria salvezza, ncl vuoto dell'indugio o nel Lumulto dei 1·azìo11R,si squilibrano; come strumenti su ci i ir·calzi freneticamente il suono, pèrdono il rcS?I• stro, sbalestrat1i in UJl mondo nuovo e pcrr tue! i ii 1nat;1:1rale p,:ima. <l'aver posati soria.me-n➔.e i:.Ji afleUL e lo idee, ogni impressione J)€'r lor,1 (' una ferita: non ùanno più una vi'ta rfinizi:1lJv;., pC'r5071\1..le - il C'Omandoper quanlo stiJ?nh l'orfYoglio è un avvezzarsi allo scarico de-1.h rt.:- Sp,(1nsabilit..ì- o soffrono, anche se !'a.mano, .j,,1 J 'ohbedionza e della repr~.$ione; per non pot'f'T frr nulla, nella loro psiche sronvolta portano dì-- sperato ~I rlc~ìderio di fare: istigati a sprezza.re \la quoota giostra tumultuosa non (' uu'occupaz1one pe-r lutti. Prima, meno in~iste-nli e 06 _ Al Lermin~ di ~ diligcnlt lettura di qut1:>lu scssf\,e, ristrette a un margine della vita dovo hbro, dopo che lo si è ooport.o cli annotazioni e !Ùuna\·auo gli scoppi eeultaot,i di subit ...1.nea paz- d1 3011fti colorati, sorge sp<.mtaueo un senso rli 7.ia per il rifl~ pittoresoo chQ, ,·eniva a illu- assolu°ta. sfiducia nel vaiorc della diplomazia. mina.re ogni passante, si concsoov&110 certe m.a.- nell'cllioaoia pratiC"a dei t,ratt...a.ti int.eni;i.Zlonali • nifest.a7.ioui di gioventi\: t.ra goliardi e scapi- Si comprende come la complesF>ità degli avvenigliali, c'eran comhriccole di figliuoli senza qu.at.- menti il numero dei falti da oollbiderare, la trini eh<'gnrlovano la loro indipende11z.a inizialo n,olt.e~licità Jcgli oleme-nt1 da sj 11letizzare, debcon lo spirito oh.ia.....c;sooo e un po' alt.erato ci'una bano sfuggire in gran JJ?wrt,.'ai due o tre (P lamascherat,a permanente: u<'6sw10 se ne adonia- lora al solo) indi\'idu<.• che governa e <l"'ciùt• va perchè sapevano che tra pochi mesi s.t.rebboro L'uomo che è chiamato a. risoh·ero porta il ~ stati - addio giovinezza! - model!, di cit,tadi- della propri.a per,,oualità, della responsaiJi!ità ni. ~Ia, tra i loro compagni, c'eran di que\li a storica delle proprie azioni ,della rC'9ponsabtlita cu.i il can1eval~ non piaceva.; e quell'imp<.•lo bre- immediata, polit.ica e par1ament..are, de-i p_ropr~ ve di ma.tlann, che, dist,ruggeva in una vampa att.i. t legato dalle d~libe-razioui a."-Bunte dai StlO\ • ogui sogno, da scontarsi oullo sgobba.men lo del- prcdece.E,SOri,è un prigioniero: per proc~cr~, Ja vita in u.u mesLie.re S€'1ll74 soa1nr>0, faLti pari deve senLirsi seguito, e. ben sa cho progetti ot.t 1ai \·eccbi, rit..ira.ndo t.utLc le tend ..·nze esuberan- mi e ut,ili ma. che la molt.it.udine non è in gra.do ti, rann..iochia.t.i ._,riotappati uel guscio <le-ll'uf- clt compr~nderi, sono destinat-i. a_cedere i~ post.o ficio p-er<.'bèla luoe e l'aria nou li ft::risse e non a..i altri en·ali, che si aggrovigliano e dist:ugli scot.osse, par€'va un giuoco pueriìe, un rompi- gono per lu.ugo Wmpo, prima che ~ ~lu1.1oi~e rollo S<!ngasugo; o l'afiinava.no riooulieudolo do- già nola, ma. i11aUuabile, possa. affacc1ars1, e poi, po il bollore come un rimorso. ~nza Yolere1 gradualmente, impOTSi. queslo c.ra un 111odod1 rlislin.ziou~ i col rompere L'uomo di f;.ltatoè dunque soggetto alla, foll_a r;li schc,rmi solu. .i, un invito a porsi al lavoro incoot.:icnl,e (capace di paas.ion.i, di sentimenti, fuori dalle regole e dagli organici; a. oontribuirc pronta ;J.ti esser suggestionai.a da illt~ioni 1:1ist~- in quella liiwrtà più <lura cho va iu cerca degli che non suscettibile <li influenze rag1onevoh, diordini o Se 11 r:rt:a iu vc.""Cedi rice-verli sta.mpat.i. '- sad;tta. a ricevere lczionl storichi:-) o ai gntppi Oggi, SC.011\·ult~le proporzioni usa.te o 110n più padarnenlari che eia. ('SSa ema1ba,110 •"I che, ('ollet~ riconoscibili le cl~c;.siper quello che han d.i inti- tivam-ente, hanno icltntica mentalilit, aggravata mo, per l'ttlw;a.zione e pel gust.0 1 la rapida a\·. <lr, intere56i parlioola.rist.ici. Ino!Lre, su?i~ i \''!ntuni. di allora è rirlotLa a 51st-emae ci si a.l- pregiudizi dell'ainbiente, le tendcnz.c pnm1~ 1 _v(> t;\1_-cano,con aocau.imonlo, per la. viLa; per ciò della ra1za. Quando si è preso a coU6idcr~re I mio sc\uarnaz:zt) si fa invettiva, J,a. riunione e.on,.. siemc spaventoso e.li for1..eche ~i oppongono a una giura, la spa..ccouoria violenza. ln ogt1i geet..osi politica razionale si è indot.Li, pur SPnza cedPre palt'6a un che- d'impulsivo e di frenetico che non a un fa..ciledeterminismo. a mctt<'r i11chiaro le ha che ve<lere con la fantasia; a. far più grO&Si posizioni r>6icolo~irbc e storiche de-i pr0bl:'mi. i s1H~i e le sconfitte s'aggrava l'ombra. <l~lla. Fi~...at.e le ba.si, gli 5vi!uppi pot,ra11110tlf'v1arC", wriot.à.. Forse più di prima s'avverte il disL:\.()(.'Oma. dovranno ritornare, in fine, sulla f:.trada più rii 'luelli cui ri1,ugna l'eroismo avventato e quo- logica tLdianu e questa nuova pa...,;;sionerii parte che si I. accieca lìno all'odio; anche percbè serbano della çucrra il rli.c:.gustoe il torror'J., come d'un pericolo \-ir·ino che quasi li ha Lravolti e da cu.i 90n salvi per un miracolo di ripresa neHa C06Cienza; quanrlo già lo spossamento o l'esaltazione lì piegava a accettare la schiavitù di quell.a. cupa logica. drl sangue. Il dista..c..::osi fa neLta rilut.tanza, e contrasto. [ modi usati, g-li atteggiamenti, le grida oon simboli che Yauno negé\Li; deformazioni da cw ci si sah-.a. isLintivamooite valendosi dei loro oppooti; .:;iricorre a una cura ùì ghia.ocio per fare che quella febhre non ci s.i appicchi. L'infatuamento dell'aziono si rifleu,,. in un bisogno di non fa.re, il df'Siderio d'affermarsi e di saJire in una sfiduci.a che p.rova quasi gusto a. negare le forw. 1 " vuotar del cout<>nuto gli S00pi, la. volontà dt capeggiare o di oonclurre in un scrupol~ rispetto per gli altri e nel rifug~ire come da una ccntaminaziane, da ogni comunanza. sociale: it possesso .criCluo<lei fini e la. facilità con cui s'imbocoan le strade, beat,i magari per gl'incia.mp, futuri, pare un'illusione inseusaba. perchè que1 fini, quei mez1..ie quegli ostacoli si ha fede aia.- no tutti fuori dalle cose possibili, est.e-me app1>renzeallettaLrici e vane; il biaogno di coni.aro tra gli altri è una malat,tia cho perverte e squalifica quel pooo che ognuno, so lo aa scovare, trova. in eè cl i proficuo. Questi stati d'animo estremi sono indizi del momooto di rivoluzione 1 che è uno spoatament0 arbitrario dei limiti e uno sriuarciarsi delle iorme. Dauoa. p.rurte l'azione è iperbolioa, si fa si- _gnor.1..de-gli animi: e- 'li cost.ringe a.Ila. sua. fPde; è bald-anza, irruenza, in coecienza.. 1.1a per questa stessa. SUiai tirannia incita alla. ribellione; chi 1e si avversa, sape.ndola predominante, si oorazza nelLa sua opinione, ne fa. un dogm.a e 1 per sradicarla, nega. la. su:a, ba.se solida, la sua giustificazione compint-a: l'idea del· progresso: che non può avf!.r vita se non a'aocoeba alla cura paziente di. quel patrimonio paa..qa.toclw.. fonda la sua <realtà, del trnnoa da. cui gemmi il Nella Francia conLempora.nea (ed è que~lo u11 fenomeno ~ul quale si dovrà ritorna.re) <luc conc<:tLi hanno voluto sopravvive.re, alla ~Uf'ITa.: qu-e-llodi • UJ1ionesa.era> e quello di o. alleanza•· l! carattere francese, essenzialmcnt..c conscr\'atore, non ha potuto sbarazzarsi con h1. n06tra iuvidiabilc facilit-à dei residui cli UIIO st.ato d'animo provvisorio ed artificioso {I). Mcntru nell'[. talia. del dopoguerra. proromrcva., movitrH'nto irr.pulsivo cli naturale reazione, la vampata comunista (di cui la cont,roreaz.ione fascisla non è ohe un contrappeso, ed affatto - come <la taluni si vuol far credere - una nuova e origin:tll'! forma politica) ia Francia creava al~ B\oc National I che può definirsi il 1t ParlameuLo dalle mani legato,. Dot:1t.o di otlimi propooiti, di molta buona. volo11là1 privo però di clc.-mcnti d, valore (e in un certo senoo ò cornprc-nsibile, percbè nessun portdo, ma solo un {lrttppn di c"alt• z1onP, si avanzava a.li.a ribalta); si t.rovò subito soffocato dalla pregiudizialo patrioUico-gue•reoc~a.Il mondo camminava, lo nece!:8il.à della pace richiedevano la morte delle concezioni wmmario o pratiche adoLtate durante la guorra, ma il Parlamento era frutto di t.ali ideo provvisorie, e le riteneva perpetue. Più tardi, quando cominciò ad. avvertire che era tempo di rinnovami, si trovò ugualmente immobiHzzato: non poteva tra.dire i criteri che lo aveva.no costituito. Pertanto 1 all 1 interno si parlava correntemente di o. unione sa.crò..lo, '.:!) a. µropoeito dell'offensiva clcrioale, e all'estero si applicava - e si teneva fede e sì pretendeva - l'azione comune, l'• alleanza>. Alfred Fre.hri>-Luce pur non rendendoei chiaramente oonto dell'imposta.ione che abbiamo cercato di dare al problema - ha eentito (p. 6) «che la civiltà induetrialo e la guerra hanno creata un'interdipendenza dei popoli che quf'S(,i rifiutano di riconooccre ,. Il suo torto sta nel parlare di « popoli, in generale: vr.dri>- mo che si tratta della Francù,. soltanto. Questa, ferma, alle false sistematizzazioni belbibliotecaginobianco lid1c tornincia col <l1menric.,1rn (se ue ric,.1rderà i111p1 ~vvisa111n1t<',e riguadagnl'rà. i! t.elllJ,''J pH· dulo, srurntcudo li.: roseo e iJJg:enue llh:llZOgne ron ferO('i att,a,·chi) che Fra11cia e Inghilte1Ta )ianllo un pas.<.;atocli diverg,~n;r;e,di lotte, cli ri- \ illit.à, d10 si sping.: sino al 1914; poi, cbè la Gran Brotaona è ;ut"rq•nula nella guerra per 111otiv1di rnit:rtsso egoi~t.ii·o (\·eriià elio la reLO· riC'a ~n·c\'a velaLo i.:0n la sl()rÌ'€'lla. della. difesa dt>J\:-\,~inltà latina_) Al n1omento <lt:!ìa pac.{• la. concezione inglttie l· n·t"olétre il paS&ato {'I(! ,:ntnre di provocare ful,uri ronfl1tti. qurl\a. francese: regolare il passato e pnrcm,re i conflitti futuri (p. 17): il ~raltato è st.ato costruito • da.Ila frett.a e dal rirordo meglio che dall'accordo>. Si comprendP cho ceso di\'enti per gli inglesi una questiono rnter11:J1jo11a.lenwntre pc:r la Francia , la sua. €"Sect11.ione è il perno della politiea iuLerna1. Nell'eslate del 1919 St.al.l Uniti e lt.alia si ritirano sotto la tenda, e lia aeronda rontribuisce ad avv-elenar<· l'atmoEdera t.."OU la qu(.'f.lionc di Fiume. Esamin.iarno le due posizioni. ln .Francia I inquietudinf' è duplice: ~i è irnP"ll~initi pt.:r l'avvenire, si (' se.out.enti de,! pre- &'·ulc. Le grav"z'le r.h~ il lraU,a.t.o unpone sono chiare, j tlubbi sulla ma.uoai1ui di garanzi~ si moltiplicano, i priviJC"gi dell'Inghilterra veogonù illustrati. Ma sopraLulto è sensibile il dlfeLto 11 di una. rrist.allizz.a.zione J.ella fralernit.à. di gucrrn, (p. 25) che rassicurerebbe il pae.se. Gli altri oapisa!di non posati &0no· il dominio del Reno, il probh·ma llellc riparazioni (o delle region.i de-- Yastat.e). e: Uno spirito di rivincita politica si forma. Opponendooi all'Tn~hilt('rra, scegliendo l'i11dipenrlc·n1.acontro 1·al!r·an1.ail governo franc•eec-inostrtd ..di far prova di dignità e rac('.{)gli<"- rà. gli applausi dei nazionalisti•. Le due nazioni muovono all'et-ccuzìoue: d<·l trattalo in manifesto di.%.idio. "QuC'6ti St'ntirnruti si C!-iprimono appu1a dunint"'l d sL·cvildo scn1<•.stre 1919. V'è ar1c!>ra, llrl l11q.:uaggio rlei giorua!i e dolle cau- <·ell<"ri",qmdthc av:107.,0 th,llf' effusioni della guc.r. ra. Tu! lavia, il pat'Se afTcrrna la sua volont.;1 in. \·ian<lo "' Parl,11111>nt.o il lG HO\'Clllbre 1919 una u",!l!ftor1111::,, rfJ11,.,wr1•ntrice e antide,nenristn, l(!/1",/111, 11t, ,·111ry1co. n hia.s/1111,re i/, trattato e n re,:l11111r1rnc l'e.~t·ru:irJ11t che, sostenendo l'o. pera e rov{'fiCia11do11egli autori si appr~ta a manìf<'fit.arc la !i-11.a oppooiziunc alle c1mces:<:iiu11i del passato I! dcll'av,·~lliro, (p. 2ì). Tn Tnghilt<!rra la vit,L-0ria politica J)(>nnet.te di subordinare le direUive ai problemi sociali ed cconon1ici. Saranno per Lanto quee.li che si lrovE\ranno c-ontro le esig<'nzc militari (sicurezza anzitutto) della Francia. Il punto di partenz•1 è d~fìnilo, nl'.ssuna meraviglia chu debba scaturire l111 conlrasto cho si trascinerà per anni, e che probabilmente, mentre scrivo. comincia ad avviarsi verso la curva discend-cnL<:(3J. Lo clCYLio.. 111 inglC6i ~ono avvenuto n~l 1918, durante l'ent.usia,;1~0 della vittoria, allorchè l<>condizioni della pace nou eremo aincor poste. Ne ò usciLa una Camera confusa, senz.a. un partito preponderante: il gov('rno è prodotto di coalizione, che e.i appoggia ni liberali e agli unionisti secondo le circostanze, ~i regge '3'U rii uua maggioraor.a. el.erogen.ea. e variabile. E' quindi evidentissima la sua mobilità, la sua possibilità di mutamentj negata a quello franC<'OOche (per forza e qualunque l'6SO sia.)l! irrigidito e sta.tioo. Ora, in politàca estera., unionisti e libenùi prete-udono indipendenza, risp<>tto alle nazionalità, e amano l'isoLame,nto, e tùndouo a di.c.iuterrssa.rsi della Francia. Si noti ancom che il gabinetto Lloyd George racchiude Winston Churchill e Lord Cur-z.o-n,Lre personalità non facilmente sostituibili. [I Fa.bre-Luce steooo ammet.to (p. 39) ,che Lloyrl George, fra tutt.o 1~sue variazioni ha saputo discernere le tendenze profonde della nazione 1 <' in tutte le circootu.nze gravi rima• nere in streUo accordo con esso,. L'opposizione li_berale fu nel p86Sato germanofilo, quella unionista parteggerà p<'-rla Russia. Sinmo a.gli anti. podi dalla Franc;a.

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