CONTO. Rivista Storica Settimanale di Politica CORRENTE POSTALE Diretta da PIERO OOBETTI 'lilll Redazione: Torino, via XX Settembre, 60 Ea Ammlnl1trazlone: Pinerolo Abbonamento per Il 1922 (con diritto aall arretrati) L. 20. E Estero L. 30 a Soltenltore I,. 100 • Un numero L, 0.50 ESCE OONI OIOVEDl Anno I - N. 33 - 23 Novembre 1922. SOMMARIO:P. OoBBTTI: L& llrann!de. - U. FORMBNTINI: La arie! del oollaborulonlemo. - U. MORRA DI L,HRUNO: Solto la lenda. - BJUOBTON: La erl1l franeo-lngleee. - P. G.: La llleeola politica di V., Alllerl (IV). - L. EMBC,Y: Su~r-rivohu:ione. LRTIRRnnlDE. funzioni. Gli U-Omini politici oonc. ,tati iutt, li,.. quidati. La 6alvezza verrà dal movimento auto1Wmo che gli op<ra• contrapporro,r,no alla preiente tirannide. In m.ezzo alle grr,ie dei vittoricBt ria/fermiamo clte lo 4pirito della ri-vol,wiio- '" e della libertà non ~ potrà uccidere-. Si po-,- &onobruciare le Com tre <kl Lavoro: 1wn ,-i di- ;1,11gge-un movime-nto operaio che è nato in.aieme col Riwrgimtnto 11aZÌonalt. Prepariamo i quadri, prtpanmno le corrtntò ideali. Mentre gli tcimmiotti dell,a ,etta gu,tile,ca pemano aà azza{fare catt-edrt p<r rn>i il problema l tutto qu.i: di rltll&ci-read, e,aere i 11,U,Otli i luminiBti df 11 1 1 n·uovo '89. Pino GoBETTI. Due pagine dti prouimi 1iumtri 8(llf"(l,1i110 dedocal-e alù lettere degli amici dell,a Rivoluzione Liberale 1ml f«sc>8mo. La di,cussi<>nt sarà maturai.a ed ua11,rien.te. Ma non possiamo &tar neutrali, no-n po,aiamo rima1>erein btnt·vola att,esa n..ea,iche 1ai. istante Ma-i come oggi c'è ttat~ biaogno di critica libera e cora.gg-1.'o,sa.La Ri,oluz.ione Liberale uscì.l'altra ~t.tima.-na me-ntr~ a,ncora non si iaptva se chi pt:ITla'Va,(l(JN,rto 6Q1 ebbe alato per,eguitato e corn:lanvna.to.Usci parkmào aperto. E' dive-ntata da allora 1,n aimbCMJ.s,ia,,no rimaat.4i quasi soli ad aivere la ,,,_ ,po11~ab-ilitàdella f<>rma,iane itellt ?1-0stre cla,ri dirigenti. Se11t-iamola del·icatez,a, la gravità del co1111pito. La crisi del collaborazionismo. Fra tanti ciechi e mcmccot1·riamo conda,nnati .1 vetùre; t.ra tanti .;,/.lu&idobbiamo e8&trecxni&ci di t·u,.ttaun'esperienza ,torica e attuale. Non è lr.cito guardare co,n fiducia uperimenti che la storia ci addita daMJ<J8i;e far credito a uomini clu tu.tti 8ap7Jiamo impreparat.i e incapaci di C(,t,trwire ì,n .Italia 1,na co,cienza moderna. Fact'le e grato ,arebbe ,~rare in gut.Sti giorni. senza Wce. Ma come 1pMYlre.guando n01i 1,-Ì seno vali&i argomenti? Qua,ndo contra,tano i dettami dellfJ ,tori.a e dell'es~rienza 1 ) . Mu&solini non ha alctma preparazione p:1 litica: e oggi 1wi non vogl?·a.moucmi-ni che sperimenti110 of8ia ripetano vecchi errori ma gente che 11ùtra poche ulee precue e g,,icure. 2 La • ri1Jol1,zione • /asci&ta nQ11. ~ 1ma rivolttzù,ne, ma 1·l colpo di.Stato compiuto da 1.m?oligarchi'a ffledia11..tel'·umiliazione di ogn,i.aerietd e coscienza polit,ica - con alle.gria studt1itesca,. 3. L'lldi:a ha bisogno di pace; ma Tha<>n di Rev,l, Mu.saolini, Fr.de.n<>ni,Rocca, Colon11n di GeW,rÒ, Geti.tilt, se 1ron. rinnegano le ·idee professate sino alla vigilia, dell'<M&unzio-ne, ci daranno uM politica t:Bteradi prepotenze che ci esporrà all't'solani,cnto pi.ù dannoso. Per migliorare il bilancio raddoppieramw le spese mili.tari. Giri si parfo a Pari_rri,e n. Londra di un accordo /ranco-ingle,e. contro i colpi di testa <l!ll'Italia fascista: e se q1.vinon tte 'ne ha noti zia è soltanto per la bella libertà 1·n etti viviamo. 4. Musaol1',,ii1.n1,olre.stringtre o almeno far applicare la l<gge. ,11/la libertà di ,tampa.. In1,eoe se no-n s'intende ri11uncim-e alla lotta pol.itioo < alle libertà pi,,ì elementari bi,og,,a riformare gli artico/;i 18-~4 della, le99e, ma né/ ><mo di aUargarc la libertà. Amhe qui lo Statu.to JX)teva esser tollerato 11n quanto non si applicava: rigoro,amente 088ervato ci riporterebbe a•. più illiberale e autocratioo dei regimi. 5. Mussolin1· n.on può ,c·i'.cg/.ierele sq·uadrt se non 1Juol cade-re tra ui mesi. Egli 1'1011- ha nltrtJ forze su cui appoggiarsi; euend,c evidenteme11.teil ,indae«li,1110 fa~c1·sta u1t bluff. M1t-$- soli1ii è lepato agli indu,triali; appena liberi di decidere gli operai lo aòbando'fl,,Cranno; a meno che egli 11011 ricorra per i, /avo-r-i e le protez-ioni alle casse dello Stato. E la perma,,u;n,a <kilt squaclre non può ,igni(i,care altro che ing-igonti:. me.nto b1trocra.t1·co 1 Mve1uioai premiare le nuove élites guerre&che Be 1io-n le 8i Voglion-0 'JX,rdtre. In tlLtti i ca.u·, i non ciechi, dtvonc ammettere clu ci 80no per questa via tutte le '[ITtme,,e che cr,ndur-rmi-noa raddoppt{J,re le a.pe~, nonchl, ri- ~amare il bilancio! Legato alle aristocrazie 1·nd1tstria1AMuuoliri,i un<:hein perfetta bu<>nafede potrà dire di M a dieci ma fì:wirà per concedere a venti i favori e le 7Wote2ù:niide.ZioStato. 6. Il mlfragio wn»utrtale ~ lo strumento imperfetto ma u1r,ico,per la formazione politio/.i e morale delle maue (a /,u,nga ,cadwza). Nmsoli111.lo renderà in-utile facendo le elezion-i. coi maz.zùri, rvpicn11ba11docidi. dieci anni addietro. Del retto tutti i nuovi ,iBtemi d1'ttal-oriaU non Bono combattuti. da noi -per raqi-Oni democratiche, ma perch~ rendono in,utile nel/' Italia gill oosi arretrata. e priva di ogn; aen,o delle libertd /ondam.entali, l'opera edu,oativa. S,entiam_o le _difficoltà quasi inru.perabiu che la n~oviur.ma tirannide. ·op~ al ncatro lavoro. A ib,a,mo tempre 110,putodi l,avorare a lunga ,cadenza_, quaJn· ,ali, in mezzo a -u,n popolo di ,bandati che non è ancora una 11az1·onc Oggi dobbiamo contin1.i,Q.f"eil no8tr0 lavoro ae~za p,:ù ~nmr_~ n Bcrulenze, Btnza Bperanza. Non c,: hat'ì-- 11 ~. c~~luzto. M__art'.ttia.mo tBnli i,,i, patria. ] partiti. d1.mn.,,e a, ,ono dimo,trati inferiori. alle loro Gli ultimi sagg:i di Gaetano Sa.lvemini 1>0pr• le t,endenze vecchie e nuove del movimento operaio italiano (1), cammentano il congr""80 e la scissione dei socia.listi, }a.nuova autonomi.a d~lla fra.ziono riformista, con aaelM.più aderenza di quel che· non UBinole critiche dell'ocea,rione. Sono i p-roce<sSiverbali dei dibattiment.i pro. mossi ds.l Sa.lvemini, da prima entro il partito socialista, fra il Oongreooo d'Imola del 1912 e il 0Òng""'80 di Milano nel 1910, nel momento aalientissi.mo nel quale il partito socialista coosava di eseere e un partito d'azione liberale con han. cliera socia1ista.. e incontrava i problemi proprij del movimento operaio; poi, fuori del part.ito. n<>ìl'appello al popolo conbro le ,devia:z:ioui oliga,rchicbe, di questo movcimento. I motivi eeeenziali della. critica salveminia.na sono noti, e non occorre ricordare, oome queeta critica, nel. cozzare contro una pratica di governo che, seconda.ndo le iJlCJjna.zioni p~-rticolaristiche delle organizzazioni operaie, assumeva tutti gli aspetti d'i un sistema. di corruzione, sia stat& trasportata e arroventata dalle P"""ioni del moralista. , Soll~ita.ndo il movimento delle av3Jlguardie proletarie sul pia.no inclin.ato dei 11'.iglioramenti di categoria e delle soddisfa.ziooj comunali, l'onorevole Giolitti, lungi dal raJiorz.are ]e tendenze rivoluz.ionarie, svuotava. lentamente di ogni tendenza sovversiva il moviinento delle avanguardie orgonizr.ate: poteva sperare di brasformare gradata.ment,e quest,e avanguardie in veri e propri organi d.i conservazione politica e socia.le,. Dislivelli dunque nella organizzazione economica e nello ca.pa<:ità di pressione politica, egoismi di categorie e intereeei loca.li., remie-- sività governative e cointeressenze borghesi, - tutt.o concorreva a distrarre le minoranze proletarie organizzate dalle lo~te per le rif<>rmtgw.crali utili alla intera. ,;lasse ·lavoratrice, allettandole verso la tattica delle co11quisfe parziali a esclmivo profitto delle minoranze orga,,i,iiiak E nel de<Smn.io,che succ,,de -alla conquista della libertà di organizzazione, noi vediamo tutta la politica delle organizzazioni proletarie e ciel partito. socialista dilig,,rai aempre più sistematicamento - eeoondata. dal governo - verso la conquista di quei soli provvedimenti legialativi e amministrativi da cui possano tr&ITe vantaggio quei Lali gruppi della. clasae proletaria c)>eaono in grado di manovrare la forza della orgo.niz.azione economica e i cui r-a.ppreoonta.nti elettivi possono entrare nel giooo dei compromeeei parlamentari,. (pp. XVII-XVIII). Che un movimento rivoluzionario trovi degli oeta,,oli nelle ateaee élite, che esso produce, cioè che crei delle disuguaglianze ancbe quando col più grande candore muove a tutt,e uguagliare, ~ ciò che avviene nella ma.ggior~za dei casi; il merito del Salvemini storico non è nell'uoeervazione sociologica di queeta. vioonda., m&.nell'aver. la colpita, nella sua tipica manifestazione italiana; cioè come un dissidio svolgentesi oon la storia della. formazione naz:iona}~, radicato tragicamente nella n&tura stessa del suolo fra due parti del paese, il Sud e il Nord; il m'ento del pratico, che succede allo storico senza &d<>ppiamento, è nel proporre e nell'agita.re, in conaeguenza di quella veduta, una sdluzione del problem& operaao, concretamente italiana e come egli l'ha definita, wnètaria.. ' . UB<lirédaJ ~arl;ito, liberarsi dalla oomplicata ?•plom~~ dei _gruppi e delle tendenze, dagli 1mpacc1 d1 un lmguaggio canonico, dallo neoessità di -giustifica:" ogni ora il proprio peru,iero _con la _lettera-dei ~ti, sacri e ufficiali, e con le gl~ ,_nn~erevoh, può av<>rgiovato a.Ila libertà d1 giudmo del Salvemini, del _<resto,egli non ~• è stato mat soverchia.mente i-mpastoiato. Ma 1nvano 81. cercherebbe, nei documenti fra. il pribibliotecaginobianco mo ed il secondo periodb, La traocia di una criai ooggettiva. La pa,izione del Salvemini di fronte ai prinCipi generali del socialismo -(nella particoli.re defini,:.ione riformistica.) rimane immutata; in80mma il movimento delle ol"""i operaie =ta il problema oentn-le del problemiemo sa.I veminiano. Se l'opera dell'Unità noli. la possiamo . considerare oggi, obiettivamente, sotto l'aspetto di un movimento libera.le (inteso il vocabolo fuori della, sua comune accezione);· per parte del m....tro non è che lo svolgimento ininterrotto della sua milizia socialistica, senza ne,,euna catastrofe oontimentale. E la ragione è che, nell'antagonismo fra il Nord e il Sud, scòrto da prima come un conbra. sto di tendenze e di interessi fra minoranze organizzat., e moltitudini dÌB\)rgan.izzate, per una luminosa coincidenza, il Sslvemini, ha potu-to ve<lere e verfica.re, pa.rallela.mente, tutte le più importanti postula.ziOlllÌscier:>tifiohedella scuola ltberista, coel <la. inMi:'nare iu quello steseo oontra.sto, anche a non prenderlo geograficament,e alla lettera., i soggetti astratti della dialettica libera.le, proi:.emon_ismoe liberiamo, accentramento e <>utonomia, città e campagna.. Per questo ·appunto, senza disconoecere ..a.ltrenon meno poderose iniziative e di altra. grigine, nell'azione culturale e politica. del Salvemini, dopo la. 61la uscita dal partito eocialista, è pernonifioata I-a man.ifestazione più completa di ciò che possiamo chiamare oggi in Italia un , liberismo militante,. Vero è che, volendo restare alla pa,izione soggettiva del Salvemini, piuttosto che di un nee>- liberalismo o di un liberalismo rivoluziona.rio, sarebbe da parlare di una concili.azione fra liberismo e socialismo o meglio fra liberismo e movimento operaio, se la proposizione non fosse speoiosa.e ingannevole. In un senso essa è quanto mai anti-storica., in Un aJtro non f.a che indicare l'operazione semplicissima ohe l'uomo compie ogni giorno in ogni suo atto politico. Il liberismo del Salvemini rifugge, si sa, do.Ile giustificazioni ,ub specie aeternitatis (non è che uno spunto polemico l'identificare, qualche valt.a. 1 liberismo e .internazionalismo) e si circon. scrive in limiti modesti, senza che sia., per que-. ato, meno importante la su rivelazione: e per ls. dura lezione della es-perlenz.a.,foae'anche traver• so il fallimento di una oollabora.zione male orientata, - la vis ma.estra dovrà p1.1rfinalment,e apparire agli spiriti sperduti nel buio: - considerare le cooperativè di Lavori pubblici come un~ form,a di organi~ione )><'riool06Ìs6imaper 1-a10d1pendenza e la dignità della cl..,,. proletana, e soggetta continuamente a. traligna.re in veicolo di a.seervimento politico e di oorruLtela. elett6rale; oorvegliare accurata.men te le Cooperative di prodllzione, offinchè non aieno invase dallo spirito proteciooùsta. e non Bieno indotte da questo spirito a renderai eolidali col oo.pita]i. amo protezionista contro gli interessi della in- ½ra oollettività; promuovere la coopera:z:ione d1 consumo a patto che questa viva escluaivamente ~a:z:ie a.lla_previdenza. e solida~età degli assoeiat1, e non hnut1 la propria indi]'.lendenza politioo col pitt.ocare da.i governo o da.lle baJ1che governa~iv! fì~anziamenti di fa.v<)t'e; prom:1crn,re_la l8t1tUZJone di banche coopero.tive, coi. contnbut1 delle sole organizzazioni proleta,. tane e col aaorifido dei soli organir.zati, le quali banche abbtano più specialmente lo soopo di liberare dalla n00e86ità di impetrare la. benevolenza.del govern~ e <legli Enti locali quelle cooperative d1·]avon- pubblici, che vogliano consèl'- vare piena libertà di àzione politica, (p. 48). Noi sentiamo qiti suona<redei vocaboli che •·P· partengono, non solo all'econonùa ma anche all'etica libera.le; si tratta cioè' di promu9Vere nel" ll<'DO delle ooe.lizioni operaie delle iniziative e delle espm-ienze libera.li, dici&lllo pure, !mando che le p&role stridano, cii swicitarvi uno • spirito oapitalistico •. - Quale risposta sono per da.re gli uoanini del riformismo 90cia.lista, teetè liberatisi dalle oatene, a.Ila inoeesante .apOiStrofeealveminia.na., se in più che due deoenni, hanno sfuggito il oontradditorio, o solo l'hanno accettato incidentalment.e, c...-oneiderando,in fondo, il Salvemini oame un uom·o d'ingegno 00n delle idee fi-1 Le dispute fra cu.i ai è gener&ta. la """"'68ione recente, rivoluzione, evoluzione, gre.dualismo, le aimilitudini cavate dal linguaggio della medici.o.,. e della storia naturale, o dal gergo militare, e tut~ le digressi,<J<D.i e le fari.tasi,e mitologiche, semhrera.nno un tempo discorsi vacui e inooinpreusibili, come lo sembra.no a. nOO,per esempio, le disputè sui •-tre capitoli,, della prima metà del aeoolo VI. Senonchè, come noi ~o in grado di scoprire una logica del progresso della CJii...,. nel· eeoolo VI, che pooo o nulla subi.oca infiuenz.a da quelle diatribe, eosì potremmo scorgere un prooeeao ra7.ionale del movimento opera.io, su cui la tempesta delle tendenze aia per p881!&releggel'1' come la vergine Camilla su le intatte spighe. Infatti la cont.-addizione fra metodo rivoluzionario e metodo riformistico, ei e&primerebbe assai meglio che nel eomlllle linguaggio figurato delle tendenze, nella visione di un oonbr.asto fra iJ socialismo oonoepito come un fatto este,;no, di oonquiata, di sovrappoaizione, di dominio e il 80Cia.liemo &e·ntito, come ~ di facoltà e acquieto di capacità, inscxmma come 1lll (atto interiore. Ma chi ":""rebbe _col'loc.l'rein questa rappresentazione, gli uormn1, i nomi, i fatti del a-ivoluzionarismo e del riformismo oontemporan_oo I Stran~ e r_iman~iam? per questo proposito_ od altre 1nch1este m più pagin.e di qu.eat,a, R1VJ•ta -:'" la realt-à ci consiglierebbe piuttosto d1 scambia.re le parti! E al_l<>ra,senza. voler di>.re neasu.n giudizio •~gg:tt1vo, ponendoci_ semplicemente dal pllllto d, vi~ta de! Salvemm1, c1 domandiamo ee questo suo hb~o sia uno , •-peochio di penitenza., poeto dav~nt1 agh occhi dei -riformisti nerchè si redimano e si salvino, o se non documenti eenza rimedio la loro. da.un.azione, seoondo P:ironica sentenza che cbiudè l'incarto processuale: e ai aottili cascano le brache,. A badare alle ultime polemiche fra riformisti e massimalisti, non c'è dubbio che il motivo intimo d01la seoeesio-aeda parte dei primi non s1a oonservatore (senza che forse lo sia meno il moti~o _degli avversari) ; in poche parole, i rifornustJ, pretendono di poesedere un rimedio migliore per salv-are quelle che sono, secondo iJ Salvenum, l! « oligarchie opera.i~:,., 0 per fa.r perdere loro 1l_men.opossibile. Ma quali che aia.no le sue n.ostalg1e, è un fatto che il riformismo come condotta politica e come condotta sindaca'. le, dovrà operare in condizioni mç>Itodiverse d.a q_uellein cui si è svolto il suo e,,penm.ento anteriore .. La bufera fascista, da cui il riformismo ha rivuto un colpo più rude che non il rivoluz.iono.- nsmo, lo h~ colpito o lo colpirà nel punto in oui gh mteN!R!:ldelle •?ligarohie o~aie, si saldano con quelh delle ohga.rchie diciamo pUre bo ghesi ! ' • rO vorrà semplicemente, il fascismo soetituirsi alla paate eocia.lista nel contratto, o :.nohe, alla fine, ~ere &! medesimo banchetto I Questa è 1 queet100<>. · 8 Ed·"?"" che, sempre a guardare dalla posizio.. ne_sentimen,tale e pra,tica diel Salvemini, cioè di eh, •e~te • 1 alta. funzione di civiltà che il Ja.voro oo:gan1zzRto,pur attravere,o ·errori e cadute, compie nel mondo moderno,, la_salvezza del movi.- m_ento operaio, - òb miraco]o' non nuovo I - :rebbe 1;1elsubire ancora una più grave s~fit- ' nel _ncevere e nell'accetta.re aneora dell 'ù grnVJ ripulse. ~ P 1 UsALno FoRM1tNTIN1. (1) G. SALV.EMTNI: Te11d.e11-,evecchie e nece,. 8itd nuove del movimento operaio ital,iano. Bologna.,. Cappelli, 1922.
124 SDTTDLRTEnDA. Che senso farà. a un uomo di cinquant'anni d'a,;eistero all'asea.lto e alla conquista da part<i dei giovani di quelli ohe dovevan sembrare i suo domini incontrastati I Era. avve~ a un oert'ordine per il quale gli veniv·a a competere ormai la sua quota di cariche pubbliche - che volevan dire onori e influenza; al sentiva. sistemato e fissato, nella sua· ca.n iera o oolla sua famiglia, per aver saputo bilancia.re i suoi mezzi; aveva acquisito la somntèl..massima d'autorità nella profeesi.one o nel oommercio, siccbè non gli ci voleva. più n,essuno sforzo, non aveva più da rimettersi a nuovo e per la su~ anzi-anit...ì.si f:,eneva olimpicamente supcrioro ai molti lontarui che teuLavano a modo loro di rifa.r la sua stra.da. Poteva sorridergli e infiscbiarst..Jle; certe r,ort.e non si sarebbero aperte che- a lui, oe.rte leve le aveva al suo comando senza nt·o.nehe badaroi. L A R I V O L U Z I O N E LI B E R A L E il pericolo, ecambiando !'arme per forr.a propria e per ragione, isolati tra la realtà, della diatnizione e il loro sogru,, s'atrofizza il i,eru,o della contingenza, del limite e del rispetto; gli pare di contar loro soli e quel peuo di forra, buon arnooe per faxsi libera la via. Quellii che torneranno s'imporranno; no-n percbè dioano una parola 'l>Uova, perchè <lbbiano più preeto maturata la vita, J~rcbè ruell'esperienza e nel dolore si sian.o arricchiti. di saggezza; ma per una rude semplicità che non discute, per il bisogno di farsi ln.rgo, per la stessa. loro inoapadtà d.i discerr,ere i fini che li fa aggruppa.re secorudo tendenze sentimentali dove tutti, ridotti all'3. più clemcntare CBpressione1 si riconoscono di primo acchito. Questa forza, non proprio bruta quanto sfrcn.a.t,ae iu fondo moment.an-ea., s'è avvantaggiar ta della mancanza di volontà e di potere di quelli che 8\·evano per natura il oòmpiw di tenerla a bada, dei padri e dei fratelli m-a.griori. La così detta crisi dello stato è la cri.si d'una goni>- ra.zioue, che s'è esaut.orata col permettere la gu-0rra; la generazfOne del pareggio e degli emi.. gc.a,nti; di Gioli;,ti e di Turati. A un domini" effettivo, regola.re, calmo, esemplannent.e borghooe ,!ella COSCL pubblica e delle cose private, si sostiìtu.isce qu.ooto contrasto di violen7Ri che sono il pa.rosslsmo cli sentimenti non rattouuti a dovere, e elio segna u.-ella storia l'immaturità nuovo rnmo. Il cardine di una civiltà. è spe"< zato; qool che ne roota nell'anima e nelle con- • suetudini, iato a rimpianto, urta continuamente oon la realtà cui ci dovremmo adeguare; sì che quel che riusciamo a intuire e in oorto modo a creare, per eeeere noi d'altro tempo e iLadat-tabili non ce ne poosiamo servire; o gli manca &ncora quella forma provata e stabile che si fa ordine nelle coacienze individuali e, con molto sforzo e cont,rasto, pur ri"8Ce a guidarle e a farle produrre. Si direbbe - o forse la solitudine fa superbi - che dell'az.ione e della violenza d'ora non debh, re,,-ta.rnulla.; -altro che i morbi e le ferite; il male e il neoeesa.rio rimedio. Dunquo a staccarsene, a star cheti e chiusi, a. non no voler sapere degli alti voli e delle fiammant.i ba~~ag.lic; a eSsf"re i guardiani d'un bene inefficaoe e intristito, della t<>rra squallida, d'un po' di tonnento che non urla, d·uu po' d'amore che non s'esalta, a reprimere il bisogno d1 uno sfogo, più aculo pf"r quanto più pare che differirebbe dagli sfoghi altrui, forse si supera il tumulto cli quest·ora e, al riassetto, questi..."\.poverW1 custodita sari\ pt?!r tutti 1.U1aricchezza. A ogni mo<lo, oggi come oggi, è giusl-0 -è umano - poiohò il mo\'imenl.o ha infranto le sue leggi, -ci sia qualcuno C'he Sfl ne astiene e sta fermo. Allora non si dovrebbero mar&viglia.re i prn vecchi se qu€8ta. nuova. generazione non o:: produ- "",; poi.chè produce troppo; poichè è già. al oentrb della produzione,> del consumo, e fa continuamente quello che distrugge; poichè non conooce piì1 mediocrità e attesta in ogni atto un OOC<eSSO; poichè fa a meno della scuola e ha già. vinto le cattedre donde la sua voce echeggia e rintrona. Prima. i molti erann inerti, si doveva.n muovere i pochi, quelli per cui gli occhi oontan più dei mUBColi; ora sono in subbuglio le folle. E' bene fa.re i ciechi. Non si è poi sicuri che quest.a..prepara.zione di silenzio e di spegnimento faocia peggio di quell'altra; se le più scelte attività di coltura, <li buon volere, d'intelletto han prodotto, oome ai v.,,-IP,queat.o r:-.aos. UMBERTO MunnA 01 LAVRIANO. Questo articolo, scritto o,· è un annO, ci pare oggi di vivi.!Sirna nttualild, coni.e quello che pw) carallerizzare .!iati d'animo difftt.d ed accentl.lati, e puiJ indica,·e al.cune delle lnfrnite ragioni del nosl ro a11l1{asce.smo. Non ci preme invece affatto indica1·e le divergenze di azione clte ne sono su(J· gerite, ne' disc"tere le :;fumatio·e e le coincidenze di due dive1·si pessimism1. Oggi la sua,. sicur~zza è distrutLa. e l'avver.LN! gli appare burrascoso. Le sue uposizion~ > sono spesso impudenteme11t..e nega.te, talora di.- f ~ con tono dli padrooa.nza. come cosa l >ro, sc11·pre attacca.te <lai più gio\·a_ui. C'è un covALr <! ·opinioni e un balt~nair di lampi come usa\ ano tutt'al più in qualche gi-0rnala di fon·ore, lettoc al\3; ma i con1izi più 1non si pacificano co11la sua imponenza.. Peggio, scoc-can por l'aria ('Olpi dì ri\·oltella; il sangue, ora è uno sc:op(.•d·,,gni giorno 0 1 di vendoLLa in vendetl,a., si fa prnllca e desidc-ri.o cornwte. <l'una generazione cui si abbandona il campo di lotta prima. che, con l'espenenza, si $a cduca.ta €l COITC't.ta. La . . cr1s1 (*) franco-inglese. A volt.e l'uomo ma.tu.ro a,c-cetta. iull Sf' t.1d,ta qt.e.5La furia come un fermento malsano, c>rn~ una seconda ebullizioue di giovf"nLll più t~a e rruclele: e s.l meil.o a guidare l'inesperienza au..liment.o:sa de.i giova.n! 0011 una falsa ira I 1acchiata di furbizi•. Più spesso è pr€6o dall'onesta \·iJtà dol padre di famiglia. e s'inc:anala n.clla corr{'-nt."!che sembra muoversi P"J: protc!?~cr,.., i suoi i,11:A>ressi r ']){'telldD da p,agliaooio le e-,darr.ozioni e i gestri.dei vicini. Ma 5<' gli rieoc-t1di rr:ant<-.ners.ie-slra1H'o, di st.ar sulle suo e d 'osservare) dovrà sentiro fino alla midolla il sov\·~rtimento di quel mondo che gli era. familiare ,~ Mpirà che da lt1tte quelle gole \trlanLi e oon tutte quelle bra,,cia levate a offendersi tra .vro sl e-.'-prii.mela. volontà di caociarlo di do·•./ora, e il l->(il(>rc,evidente che hanno d,i muoversi com( gh pare (' già. la sa-nzione della sua. caduta <1 il segno del loro sollevameulo. be a\Tà. tanto lume da fa.re il suo esame dicosc:euza s'aocorge,rà d'altre CO&). P<ff esempi.o, eh,._ s'e.ra. fidato senza co11Lrollo aJl'aria d'u11 tempo privilegiato e l'a.\·eva. presa como C•J_tchzione d!i sua Yita senza supporre lo spuntar,, eh certe J1rubi; l'orizzoutt: non gli s ern. mai (J&Ctu:ato davanti gli occhi o gli si spostava. pian piauino mGntr'egli a,·auz.ava, di moù.o che uun gli cu_;t.ava D{'5Slllta fat.i.<:aa orient.arsi; ciue-1 ptGc;olo ;i,l<:1Lt,ur.c-n-.to,empiri~o e abit,uale 1 si r;l1Lamava a.nzi (I FrogrE'ISSO»,e ogni anno si poLèv:t ipotc-<aro l'atin.ata. dopo 1.'.0mputando w1a regolaro m1~\ioria. Gli ooLa..colivia. via si smussavano e si kv gaYa.m>, lo ~forzo si poJ,eva diminuire, il t.emp•, .si dilungava in1 ozio(• dal lavoro d1 prilna ttas<:f•\·ano oertii beni che ora. si godova.no in pace e b:i..- stava un oochio amoroso per proL€<1ggorlie farli prospt~rare. B su q ucsto doloe paesaggio 6<.X>ppiòla gue:,-a. Fu la risurrezione d'un rnit.o. Si scnti.ron pa.rolo rl'oracoli o furon credute tremando. L'in pegnr rii capire quol che sigu.ifi.03.,.~ro ,fon se lo prt~·~91J nessuno: erano iimpf.•diti dall'eut,usiasrro o d-t.! terrore; la ~ità. della strage fu vin La da q 1rnst-aoecità d(',gli spettatori, che fa.oev.ano l'or;11ituono udito un prooa..gi.odivino, e gli pa1,-.va U1 veder schiere cl'a.ngeli parteggiar per qt• "St.Ì o per quelli>; o che chiudevano gl!i oochi d dio spavènto di vedere. l,'a.ste11sione dall'indag:nc, o la torruos.it..à.delle e:-;pressioni guardinghe f';'he b;_..llnilt.av<lllC'I ragioni cl'iinpote-nza, ri11focol:1.ron., il de:;ide.rio_deigc-nerooi.~chespe,rav;mo, unica,. me.11t,r_•, nd sucrificio; un po' di fede assurda vinse, la gretteZ?.a cli chi ra.gion1ava dell'atto fui.uro della. nazione con l'assennata ipocrisia rhe gli era valsa. a trovare il suo tornaconto personale nei ca.<;.iimpenS.1.Lie rischiosi; il coraggio dei diseorsi pr-r le piazz.e schia.cciò la- paura cht! non sapeva più conuctLore. I giovani presero la mano e fecero per conto loro l'intervento. Da quel momento comincia la resa. I co •11,.~tr-nti po.stulano il diritto del loro o!Dca\Lst., e i 1"'1uci poi ~uPllo ~ella vittoria. Quelli r€6hti a ra..,;:tnon s,anno, ,·om'è nat,uraJe, governare; nou i loro uervi ,~ il loro cuore, non il mod!'Sto cN1Lro della loro ope;--a.,non, più in grande, lu stat,0. Alla fronte si esalta l'orgoglio del com3ndo o si acuisce l'insofferenza della disciplina; gli 1.ni e gli alt.ri, 1 buoni e i c.a.tt,ivi, ingigantisco. 1u le loro miro .11,ellalunga permanenza. e fW!" fìU<'! che 90firono cl!i.vontJanopiù acri e sconUmt.; t,t>!.' oon tutta l'an,ima alla vit:tori.a. o aria salvezza, ncl vuoto dell'indugio o nel Lumulto dei 1·azìo11R,si squilibrano; come strumenti su ci i ir·calzi freneticamente il suono, pèrdono il rcS?I• stro, sbalestrat1i in UJl mondo nuovo e pcrr tue! i ii 1nat;1:1rale p,:ima. <l'aver posati soria.me-n➔.e i:.Ji afleUL e lo idee, ogni impressione J)€'r lor,1 (' una ferita: non ùanno più una vi'ta rfinizi:1lJv;., pC'r5071\1..le - il C'Omandoper quanlo stiJ?nh l'orfYoglio è un avvezzarsi allo scarico de-1.h rt.:- Sp,(1nsabilit..ì- o soffrono, anche se !'a.mano, .j,,1 J 'ohbedionza e della repr~.$ione; per non pot'f'T frr nulla, nella loro psiche sronvolta portano dì-- sperato ~I rlc~ìderio di fare: istigati a sprezza.re \la quoota giostra tumultuosa non (' uu'occupaz1one pe-r lutti. Prima, meno in~iste-nli e 06 _ Al Lermin~ di ~ diligcnlt lettura di qut1:>lu scssf\,e, ristrette a un margine della vita dovo hbro, dopo che lo si è ooport.o cli annotazioni e !Ùuna\·auo gli scoppi eeultaot,i di subit ...1.nea paz- d1 3011fti colorati, sorge sp<.mtaueo un senso rli 7.ia per il rifl~ pittoresoo chQ, ,·eniva a illu- assolu°ta. sfiducia nel vaiorc della diplomazia. mina.re ogni passante, si concsoov&110 certe m.a.- nell'cllioaoia pratiC"a dei t,ratt...a.ti int.eni;i.Zlonali • nifest.a7.ioui di gioventi\: t.ra goliardi e scapi- Si comprende come la complesF>ità degli avvenigliali, c'eran comhriccole di figliuoli senza qu.at.- menti il numero dei falti da oollbiderare, la trini eh<'gnrlovano la loro indipende11z.a inizialo n,olt.e~licità Jcgli oleme-nt1 da sj 11letizzare, debcon lo spirito oh.ia.....c;sooo e un po' alt.erato ci'una bano sfuggire in gran JJ?wrt,.'ai due o tre (P lamascherat,a permanente: u<'6sw10 se ne adonia- lora al solo) indi\'idu<.• che governa e <l"'ciùt• va perchè sapevano che tra pochi mesi s.t.rebboro L'uomo che è chiamato a. risoh·ero porta il ~ stati - addio giovinezza! - model!, di cit,tadi- della propri.a per,,oualità, della responsaiJi!ità ni. ~Ia, tra i loro compagni, c'eran di que\li a storica delle proprie azioni ,della rC'9ponsabtlita cu.i il can1eval~ non piaceva.; e quell'imp<.•lo bre- immediata, polit.ica e par1ament..are, de-i p_ropr~ ve di ma.tlann, che, dist,ruggeva in una vampa att.i. t legato dalle d~libe-razioui a."-Bunte dai StlO\ • ogui sogno, da scontarsi oullo sgobba.men lo del- prcdece.E,SOri,è un prigioniero: per proc~cr~, Ja vita in u.u mesLie.re S€'1ll74 soa1nr>0, faLti pari deve senLirsi seguito, e. ben sa cho progetti ot.t 1ai \·eccbi, rit..ira.ndo t.utLc le tend ..·nze esuberan- mi e ut,ili ma. che la molt.it.udine non è in gra.do ti, rann..iochia.t.i ._,riotappati uel guscio <le-ll'uf- clt compr~nderi, sono destinat-i. a_cedere i~ post.o ficio p-er<.'bèla luoe e l'aria nou li ft::risse e non a..i altri en·ali, che si aggrovigliano e dist:ugli scot.osse, par€'va un giuoco pueriìe, un rompi- gono per lu.ugo Wmpo, prima che ~ ~lu1.1oi~e rollo S<!ngasugo; o l'afiinava.no riooulieudolo do- già nola, ma. i11aUuabile, possa. affacc1ars1, e poi, po il bollore come un rimorso. ~nza Yolere1 gradualmente, impOTSi. queslo c.ra un 111odod1 rlislin.ziou~ i col rompere L'uomo di f;.ltatoè dunque soggetto alla, foll_a r;li schc,rmi solu. .i, un invito a porsi al lavoro incoot.:icnl,e (capace di paas.ion.i, di sentimenti, fuori dalle regole e dagli organici; a. oontribuirc pronta ;J.ti esser suggestionai.a da illt~ioni 1:1ist~- in quella liiwrtà più <lura cho va iu cerca degli che non suscettibile <li influenze rag1onevoh, diordini o Se 11 r:rt:a iu vc.""Cedi rice-verli sta.mpat.i. '- sad;tta. a ricevere lczionl storichi:-) o ai gntppi Oggi, SC.011\·ult~le proporzioni usa.te o 110n più padarnenlari che eia. ('SSa ema1ba,110 •"I che, ('ollet~ riconoscibili le cl~c;.siper quello che han d.i inti- tivam-ente, hanno icltntica mentalilit, aggravata mo, per l'ttlw;a.zione e pel gust.0 1 la rapida a\·. <lr, intere56i parlioola.rist.ici. Ino!Lre, su?i~ i \''!ntuni. di allora è rirlotLa a 51st-emae ci si a.l- pregiudizi dell'ainbiente, le tendcnz.c pnm1~ 1 _v(> t;\1_-cano,con aocau.imonlo, per la. viLa; per ciò della ra1za. Quando si è preso a coU6idcr~re I mio sc\uarnaz:zt) si fa invettiva, J,a. riunione e.on,.. siemc spaventoso e.li for1..eche ~i oppongono a una giura, la spa..ccouoria violenza. ln ogt1i geet..osi politica razionale si è indot.Li, pur SPnza cedPre palt'6a un che- d'impulsivo e di frenetico che non a un fa..ciledeterminismo. a mctt<'r i11chiaro le ha che ve<lere con la fantasia; a. far più grO&Si posizioni r>6icolo~irbc e storiche de-i pr0bl:'mi. i s1H~i e le sconfitte s'aggrava l'ombra. <l~lla. Fi~...at.e le ba.si, gli 5vi!uppi pot,ra11110tlf'v1arC", wriot.à.. Forse più di prima s'avverte il disL:\.()(.'Oma. dovranno ritornare, in fine, sulla f:.trada più rii 'luelli cui ri1,ugna l'eroismo avventato e quo- logica tLdianu e questa nuova pa...,;;sionerii parte che si I. accieca lìno all'odio; anche percbè serbano della çucrra il rli.c:.gustoe il torror'J., come d'un pericolo \-ir·ino che quasi li ha Lravolti e da cu.i 90n salvi per un miracolo di ripresa neHa C06Cienza; quanrlo già lo spossamento o l'esaltazione lì piegava a accettare la schiavitù di quell.a. cupa logica. drl sangue. Il dista..c..::osi fa neLta rilut.tanza, e contrasto. [ modi usati, g-li atteggiamenti, le grida oon simboli che Yauno negé\Li; deformazioni da cw ci si sah-.a. isLintivamooite valendosi dei loro oppooti; .:;iricorre a una cura ùì ghia.ocio per fare che quella febhre non ci s.i appicchi. L'infatuamento dell'aziono si rifleu,,. in un bisogno di non fa.re, il df'Siderio d'affermarsi e di saJire in una sfiduci.a che p.rova quasi gusto a. negare le forw. 1 " vuotar del cout<>nuto gli S00pi, la. volontà dt capeggiare o di oonclurre in un scrupol~ rispetto per gli altri e nel rifug~ire come da una ccntaminaziane, da ogni comunanza. sociale: it possesso .criCluo<lei fini e la. facilità con cui s'imbocoan le strade, beat,i magari per gl'incia.mp, futuri, pare un'illusione inseusaba. perchè que1 fini, quei mez1..ie quegli ostacoli si ha fede aia.- no tutti fuori dalle cose possibili, est.e-me app1>renzeallettaLrici e vane; il biaogno di coni.aro tra gli altri è una malat,tia cho perverte e squalifica quel pooo che ognuno, so lo aa scovare, trova. in eè cl i proficuo. Questi stati d'animo estremi sono indizi del momooto di rivoluzione 1 che è uno spoatament0 arbitrario dei limiti e uno sriuarciarsi delle iorme. Dauoa. p.rurte l'azione è iperbolioa, si fa si- _gnor.1..de-gli animi: e- 'li cost.ringe a.Ila. sua. fPde; è bald-anza, irruenza, in coecienza.. 1.1a per questa stessa. SUiai tirannia incita alla. ribellione; chi 1e si avversa, sape.ndola predominante, si oorazza nelLa sua opinione, ne fa. un dogm.a e 1 per sradicarla, nega. la. su:a, ba.se solida, la sua giustificazione compint-a: l'idea del· progresso: che non può avf!.r vita se non a'aocoeba alla cura paziente di. quel patrimonio paa..qa.toclw.. fonda la sua <realtà, del trnnoa da. cui gemmi il Nella Francia conLempora.nea (ed è que~lo u11 fenomeno ~ul quale si dovrà ritorna.re) <luc conc<:tLi hanno voluto sopravvive.re, alla ~Uf'ITa.: qu-e-llodi • UJ1ionesa.era> e quello di o. alleanza•· l! carattere francese, essenzialmcnt..c conscr\'atore, non ha potuto sbarazzarsi con h1. n06tra iuvidiabilc facilit-à dei residui cli UIIO st.ato d'animo provvisorio ed artificioso {I). Mcntru nell'[. talia. del dopoguerra. proromrcva., movitrH'nto irr.pulsivo cli naturale reazione, la vampata comunista (di cui la cont,roreaz.ione fascisla non è ohe un contrappeso, ed affatto - come <la taluni si vuol far credere - una nuova e origin:tll'! forma politica) ia Francia creava al~ B\oc National I che può definirsi il 1t ParlameuLo dalle mani legato,. Dot:1t.o di otlimi propooiti, di molta buona. volo11là1 privo però di clc.-mcnti d, valore (e in un certo senoo ò cornprc-nsibile, percbè nessun portdo, ma solo un {lrttppn di c"alt• z1onP, si avanzava a.li.a ribalta); si t.rovò subito soffocato dalla pregiudizialo patrioUico-gue•reoc~a.Il mondo camminava, lo nece!:8il.à della pace richiedevano la morte delle concezioni wmmario o pratiche adoLtate durante la guorra, ma il Parlamento era frutto di t.ali ideo provvisorie, e le riteneva perpetue. Più tardi, quando cominciò ad. avvertire che era tempo di rinnovami, si trovò ugualmente immobiHzzato: non poteva tra.dire i criteri che lo aveva.no costituito. Pertanto 1 all 1 interno si parlava correntemente di o. unione sa.crò..lo, '.:!) a. µropoeito dell'offensiva clcrioale, e all'estero si applicava - e si teneva fede e sì pretendeva - l'azione comune, l'• alleanza>. Alfred Fre.hri>-Luce pur non rendendoei chiaramente oonto dell'imposta.ione che abbiamo cercato di dare al problema - ha eentito (p. 6) «che la civiltà induetrialo e la guerra hanno creata un'interdipendenza dei popoli che quf'S(,i rifiutano di riconooccre ,. Il suo torto sta nel parlare di « popoli, in generale: vr.dri>- mo che si tratta della Francù,. soltanto. Questa, ferma, alle false sistematizzazioni belbibliotecaginobianco lid1c tornincia col <l1menric.,1rn (se ue ric,.1rderà i111p1 ~vvisa111n1t<',e riguadagnl'rà. i! t.elllJ,''J pH· dulo, srurntcudo li.: roseo e iJJg:enue llh:llZOgne ron ferO('i att,a,·chi) che Fra11cia e Inghilte1Ta )ianllo un pas.<.;atocli diverg,~n;r;e,di lotte, cli ri- \ illit.à, d10 si sping.: sino al 1914; poi, cbè la Gran Brotaona è ;ut"rq•nula nella guerra per 111otiv1di rnit:rtsso egoi~t.ii·o (\·eriià elio la reLO· riC'a ~n·c\'a velaLo i.:0n la sl()rÌ'€'lla. della. difesa dt>J\:-\,~inltà latina_) Al n1omento <lt:!ìa pac.{• la. concezione inglttie l· n·t"olétre il paS&ato {'I(! ,:ntnre di provocare ful,uri ronfl1tti. qurl\a. francese: regolare il passato e pnrcm,re i conflitti futuri (p. 17): il ~raltato è st.ato costruito • da.Ila frett.a e dal rirordo meglio che dall'accordo>. Si comprendP cho ceso di\'enti per gli inglesi una questiono rnter11:J1jo11a.lenwntre pc:r la Francia , la sua. €"Sect11.ione è il perno della politiea iuLerna1. Nell'eslate del 1919 St.al.l Uniti e lt.alia si ritirano sotto la tenda, e lia aeronda rontribuisce ad avv-elenar<· l'atmoEdera t.."OU la qu(.'f.lionc di Fiume. Esamin.iarno le due posizioni. ln .Francia I inquietudinf' è duplice: ~i è irnP"ll~initi pt.:r l'avvenire, si (' se.out.enti de,! pre- &'·ulc. Le grav"z'le r.h~ il lraU,a.t.o unpone sono chiare, j tlubbi sulla ma.uoai1ui di garanzi~ si moltiplicano, i priviJC"gi dell'Inghilterra veogonù illustrati. Ma sopraLulto è sensibile il dlfeLto 11 di una. rrist.allizz.a.zione J.ella fralernit.à. di gucrrn, (p. 25) che rassicurerebbe il pae.se. Gli altri oapisa!di non posati &0no· il dominio del Reno, il probh·ma llellc riparazioni (o delle region.i de-- Yastat.e). e: Uno spirito di rivincita politica si forma. Opponendooi all'Tn~hilt('rra, scegliendo l'i11dipenrlc·n1.acontro 1·al!r·an1.ail governo franc•eec-inostrtd ..di far prova di dignità e rac('.{)gli<"- rà. gli applausi dei nazionalisti•. Le due nazioni muovono all'et-ccuzìoue: d<·l trattalo in manifesto di.%.idio. "QuC'6ti St'ntirnruti si C!-iprimono appu1a dunint"'l d sL·cvildo scn1<•.stre 1919. V'è ar1c!>ra, llrl l11q.:uaggio rlei giorua!i e dolle cau- <·ell<"ri",qmdthc av:107.,0 th,llf' effusioni della guc.r. ra. Tu! lavia, il pat'Se afTcrrna la sua volont.;1 in. \·ian<lo "' Parl,11111>nt.o il lG HO\'Clllbre 1919 una u",!l!ftor1111::,, rfJ11,.,wr1•ntrice e antide,nenristn, l(!/1",/111, 11t, ,·111ry1co. n hia.s/1111,re i/, trattato e n re,:l11111r1rnc l'e.~t·ru:irJ11t che, sostenendo l'o. pera e rov{'fiCia11do11egli autori si appr~ta a manìf<'fit.arc la !i-11.a oppooiziunc alle c1mces:<:iiu11i del passato I! dcll'av,·~lliro, (p. 2ì). Tn Tnghilt<!rra la vit,L-0ria politica J)(>nnet.te di subordinare le direUive ai problemi sociali ed cconon1ici. Saranno per Lanto quee.li che si lrovE\ranno c-ontro le esig<'nzc militari (sicurezza anzitutto) della Francia. Il punto di partenz•1 è d~fìnilo, nl'.ssuna meraviglia chu debba scaturire l111 conlrasto cho si trascinerà per anni, e che probabilmente, mentre scrivo. comincia ad avviarsi verso la curva discend-cnL<:(3J. Lo clCYLio.. 111 inglC6i ~ono avvenuto n~l 1918, durante l'ent.usia,;1~0 della vittoria, allorchè l<>condizioni della pace nou eremo aincor poste. Ne ò usciLa una Camera confusa, senz.a. un partito preponderante: il gov('rno è prodotto di coalizione, che e.i appoggia ni liberali e agli unionisti secondo le circostanze, ~i regge '3'U rii uua maggioraor.a. el.erogen.ea. e variabile. E' quindi evidentissima la sua mobilità, la sua possibilità di mutamentj negata a quello franC<'OOche (per forza e qualunque l'6SO sia.)l! irrigidito e sta.tioo. Ora, in politàca estera., unionisti e libenùi prete-udono indipendenza, risp<>tto alle nazionalità, e amano l'isoLame,nto, e tùndouo a di.c.iuterrssa.rsi della Francia. Si noti ancom che il gabinetto Lloyd George racchiude Winston Churchill e Lord Cur-z.o-n,Lre personalità non facilmente sostituibili. [I Fa.bre-Luce steooo ammet.to (p. 39) ,che Lloyrl George, fra tutt.o 1~sue variazioni ha saputo discernere le tendenze profonde della nazione 1 <' in tutte le circootu.nze gravi rima• nere in streUo accordo con esso,. L'opposizione li_berale fu nel p86Sato germanofilo, quella unionista parteggerà p<'-rla Russia. Sinmo a.gli anti. podi dalla Franc;a.
II. • Ci sembra più scientifico cercare in questi determinismi nazionali la ragione delle controversie del 1920 e 1921 che di parla.re di un m,.linteso e di scegliere dei capri eopia.tori. Il confliUo franco-inglese s.i spiega per dei moWvi psicologici assai semplici: ~eazione naturale di inùip~ndenza dopo la teue1ane dello sforw oomun<>, <·goiemi oontr,additori di due popoli impoveriti, affermazione de~le idiosinorasi~ nazionali davanti a una situazione nuova ed 111certa, arnarczza che succede ai disappunti, immaginaziono rovesciata di un popolo che, dopo aver ti oppo atteso dalla vittoria. e non aver abba5ta111,aottenuto dai duti si rivolge ver~o i vincitori e, rjandando al passato, a.ccusa i suoi parlronl e i suoi alleati. :')e si c011siderano queste ragioni,, se si aggiunge che gli errori del trat_tato banno favorito la \oro influffilza., la necessita degli avven1ment1 appare, (p. 47). Fin qui il Fabre-Luce. sfa chi rifletta sulle posizioni che ci siamo ~!Orzali. dì individuan"', e poi riprenda in e6ame parlicolareggia.to gli avvenimenti del 19_20 (questione d'Oriente, problema russo, quest10ne dt=-lle riparazioni) « l'a.1rno perduto, come lo d~fin~- ::iccil nostro autore, e del 1921 (riparazJOn1, Alta Slesia, guerra d'Oriente) « l'anno ddla ra.s- :,eguazionc II vedrà. che la causa della c.hscor<l~ europea <'ra la Francia. Essa pretenclev~ yers1- &lcre in un attcggiamenLe superato, e <l1 tr~ute all°InQhilt-erra, più pieghevole e atta. a variare secondo le necessità del moment.o ( « poichè - confon.na il Fabre-Luce a p. 38 - in questo periodo di crisi e di egoismo i governi sono obbli~ crati .itl accettare i comanda.menti delle leggi :C'ouomiche e dell'istinto nazionale 11) si aITermava intransigente. E certo ammett..en<lo una mora!., internazionale, che slia al di sopra degli interessi particolaristici e miri a quelli comuni, l,, louico concludere che la Francia si è sottratta a qt:'esl'obbl: 60 generale. Nè d'altra parte è a dire che l'Inghilterra abbia agito diversamt-nte per fini umanitari: coustat.iamo solta.nto. eh~ i :mo seopi hanno per lo più avuto moclo d1 comridere "°" le atlitudini che l'intelligenza scopri·,a desiderabili e utili. In un·cpoca in cui la mc.ggioro elasticità politica. è l'm1ico elemento che permetta un futuro assestamento curop~, la cnsi fra.ne.o-inglese ha dimostrato che la prima nazione, invecchiata 1 era incapace di adattamento, e andava Q6tinatamcnto a destra, con O'hocchi chiusi. La conferenza di Geuo\·a ba se- ;u?..to, per ora, l'apice del dissidio, gli ultimi avven.iment.i orientali hanno rivelato le risorse dell'In!;bilt.erra. La ca<luta del ministero Lloyd Goorge- può portarci a una svo}ta decisiva. Ed r,rco intanto le conclusioni provvisorie. III. Tutto ha dipeso dalla sicurezza francese, dal commercio inglese: la Germ.inia abbattuta, gli St.at.i Uniti ritirati dalla politica estera., l'It.a,. lia a ripiegata su sè stessa a hanno cedut.o il campo alla Fran<'ia e all'InghilteITa., che hanno esercitato in Europo. la prepouderanza militare ~ navale, (p. 331) .. Sia.mo lungi dall'ammeUerJo: l'inflw·nzn italiana (puramente 1111mfnca, è vero) ha ptrmesso all 'Inghilt.trra di. mctt.ere in isr.at.o d'inferiorità la Francia più d'una volta, hr. sopratut.to data Ja coscienza chP-11duello diplomat-ico non eTa limit,at-o, ma riguardava. la Europa int,e-ni. L'Italia. (nou immun~ da. colpe o ria sprop<l6iti) ha potuto fare della « politica lìloscfìca J):. nazione giovanE: e qua..c;i fuori dai eo11flil.t.o ha avuto l'abilità di uon accumula.re su sè •t<·SSiJo.di, di non prr.giudicarn l'a.vvcnire. Irwidcntalmente 1 annot.iamo <'he a il Proo.ident-, <l<>JlaRepubblica, la. Commissiono degli Afiari Esteri del Senato, (e aggiungiamo il n Quai i'l"Orsay ,) sono i potent..issimi organi incaricati <li ~ assicuraro la contiuuit.à. della politica francese, (p. 318). Se in t.re anni di «collaboi-a.z.i.one»i due paesi non ~ono riusciLl che a a paralizzarsi a Yicenda 11 (p :)32) IP causo vanno, secondo il Fabre-Luoo ri1·C>n::ate: I) in questioni di persone (pert.anto Briaud a \Vashiug~)ri ha s1.-'.guit.ola politica t,ra<lizi.ouale, o LoyJ George è, in Inghilterra, un francofilo); 2) questioni di forma (sçOTreL tezza francese pel riconoscimento di \\ 1rangel, ecc.): 3) questioni di metodo; 4) assenza. di principi politici (la. F.rancia. a.vrebbe con-fuso tre sistmni, l'Ingbilt-Orra cinque). "U tV\ differenza di abitudini, di lingua, di ·CUÌt.ura., di struttura mentale ci separa dai nostri ,'11Mti, (p. 343). Finalm,,nte ! Il mito dell',111ùnte sacra cade sotto i colni cli oiccone della realtà. La. politica britannica. ha. tentato dl «sosti~ tuire al Trat-tato di Versailles, d,dotto aa principi più morali che politici, un trattRto indotto òall'o.',E;ervnzione dei fatti sociali economici> (p. 340). La luco cbe g<>tta questa osservazione è la condanna più esplicita della politica fran- ·c-ese ,ast,ratt,a e moraleggiante, e la più beHa 'illustrazione del fondo psicologico da cui essa deriva, chr è abituato a. mettere a: al servizio rlella pace lo spirito della guerra, (p. 354). La. Francia è divenuta conservatrice: gli scrittori di cuj si vanta.: un Maurras) un Barris, un Bourget lo dimostrano, l'Inghilterra tende a u11 nuovo assesta.mento 1 e nomina Shaw, De11nett,. Wells. • FraJ1cia e Inghi.Jterra avrebbero forse scambiato il posto che occupavano a.Ila LA RIVOLUZIONE LIBERALE fine del secolo XVIII 1». - Sì, e la Francia non dovt'llhbe far fidanza sulle proprie forze (p. 357) perchè •'Capaoe ,di bastare a sè stessa.•. . Ciò premeooo, il Fabre-Luce ha buon g10co a dimostrar<> che oo un'alleanza di cooptrazione è impoo.sibile, lo è i denticamento un'alleanza di .garanzia, e a ragione può condlannare la politica a: ufficialmente orientata verso simili conclusioni durante tre anni, (p. 368). Egli chiede (e for1leè ingenuo) un_ sempl~oe accordo P;atioo pèr sbrigare le q_ueet10ni piu ur.genti: 1 esperienza lo scopre irrealizzabile; il F1abre-Luoe, inconsciamente lo mette in luce domandando (p. 39D) che il predominio sul Reno resti alla Francia. La crisi generale europ<>a lo preoccupa. E' persuaso che a l'avvenire aooB:rtiene al governo elio saprà appoggiare la sua politica sul vasto •moviment.o di pacifismo iuternazionale che ha seguito la gu<>rra, (p. 402) e propone: la. riforma dei metodi di <liscu6Sioneparlamentare (sento): la riforma della concezione del patriottito così come le ultime elezioni lo hanno formato): la rifc,rma nella. concezione del patriottismo: a l'unione sacra ha sorpassato il fine che si era assegnata legittimando la creazione cli un'opinione patrot.tica ufficiale su tutte le questioni ciel giorno, (p. 404). Non si potrà riparlare <li alleanza inglese se non il giorno in cW sa.rà intervenuto un accordo che metta fine alla divergenza con }a Germania, e in cui le "amicizie orientali, della Fraru:ia saranno state definite. Jl 1932 è l'anno della ,liquidazione,. Dell'Italia, non un paro1a,. L'appendice, sulla conferenza cli Genova, conclude: • all'indomani di essa il problema non è c.tmbiato, la soluzi01ie è più urgente, (p. 422). VI. I, pregi del saggio del Fabrc-Luce sono notevolissimi: le copiose citazioni stanno a provarlo. Coordina'ndo le ideo in e&30 accennate abbiamo dovuto sorvola.re sulla. parte oentrale, storica, che espone i conflitti àiplomàtici, intricatissimi, e giudica i casi singoli con reale acurn<>. Le noatre ,-iserve ed interpretazioni ribattono una tesi che indicammo su queste colonne alcuni mesi fa in una lettera da Parigi. La Francia va a. destra, con decisa volontà e mire determinate: l'esperienza che si è svolta dal 1919 ad oggi e che l'ha costretta ad attenuare il suo slancio imperialisti<X> (che, come osoervammo è comprensibile e spiegabile) non pare abbia pre- • muto sulla linea della politica. L'insuooesso della posizione intransigente verso la G~rmania, la sua forzata acquiesoenza alla tesi inglese, alla moratoria non bastano a vinoere le resistenze interne che si oppongono a. che rientri ne11a oorrent.e europea. Il problema franco-inglese è anzitutto un problema di politica interna francese: finchè non si siano sviscerate le cause che contribuiscono a crearlo nulla si è compiuto. Il libro <le] Fabre-Luoe va quindi integrato da studi diretti a illuminare i movimenti interni dell'organismo francese. Bisogna esaminare la nuova Francia. 20 ot.tobre 1922. BRICHTON. C-) .A LfRED F .urnJC-Luc& - La crùe des Alticnicu (Essai sur le relations fraoco-britanni'}ueadepuis la signature de la paix (IQl9-1922)- Paria, B. Graaset, 1922 - (Bibliothèque do la Sociòté d'Etudos o\ d'informatioos économiquos) (I) L'avvento fa,;cista è quindi per noi un regresso: il monopalio del patriot.tismo lo prova. Si infrangerà sugli scogli internazionali. - (7 novembre). (2) Cfr. il volume ,Sur la pa.ix religieuse, di Albert Vincent, Gaetan Bernoville, Gwrg€6 Guy-Grand (Paris, Grasset., 1922) che recensirò quanto prima sulla R. L. (3) Causa il ritiro progressivo dell'Inghilterra c\aJlc competizioni cout:inent~i. Bonar Law sembra tendere a.Ilo s7,lendùt iso/at-ion. (7 nov.). STUDI SUL RISORGIMENTO La filosofia politica l V. Polemica anticattolica. Abbiamo visto sorg..:rn la. tilwoha dell'.t\..Jtien <la.lieintime esperienze del po~ta e dell'uomo che rimangouo vivissime anche ndlo sforzo teoretico della ri!lcssioue. Abbiamo dimostrato come il vero p·roc~o di liberazione da.i limiti del suo tempo derivi iu lui dai non aver a.ccett.ato l'esigenza della costruzione sist.err.:aLica.. Bi.sogna. ora che ricostruiamo la vit.a.le frE>- schezza del suo pensiero nei motivi e nella situazione storica che I'banno genera.lo: appUJ1.to perchè frammentario esso può accogliere in ogni ist,ante moti vi nuovi di chiarificazione ed esplic:1.rsipiù libero sotto il pu11golo di una necessità polemica. La polemica che occupa il ccubro dello spirito a!fieriauo è cmpiricJment..e duplice, sostanzialmente una o colpisce c.-ontcmporaneamente il Jog1naLis1110Lattolico e l'assolutismo mona.rchico. Occorre <l istinguere nel pensiero afieriauo la i::-ritieaal cattolicis.mo dalla critica a.Ila religione: posta questa legittima e necessaria distinzione, che il Bertana si è scordato, la polemica alfil'riana è t..uU.a 00<'1·e11t.e e c)1ia.ra; le poche conLra.ddi1.ioni che non si aboliscono }>€'rqursta Yia si giustifii:ano come, frammentarie digressioni suggerit-e da. motivi art.ist-ici: li famoso sonetto« Alto, devoto, mistico, ingegnoso,, che muovo da alcuni veri e propri concotti religiosi dell'Alfieri, degui Ui spccialo discussione, rappresenta poi nei suoi accenti pili catt.olicameule ortodossi il risultato di un episodio di seduzione eserciLata da un mist.i<'ismo est.etizzant-c del cullo. E non è problema. che qui import.i discutere, ossia non rientra in sede di teoria della. religione l'att.€ggiam-:nto prat.ico nt.Lenuat.oe conciliante che <>gli aoounse durante la rivoluzione francese verso persoue e oosc del cult.o: che per reazione all'ot.. tusa. antirdigioneria gallica egli sia stato t.,atto a. considera:rc i papi, e insieme i :re, quali parapeggio: questo è problema. di empirismo sl-0rico che si deve discutere solo quando si voglia tessere la cronaca. o J_,. biografia esterna dell' Alfieri. Il documento piìi importaute del pensiero alfìeriano sul cattolicismo è il capitolo VIII del libro I Della Tù-n.n·nide che nel suo significato c.enLrale racchiude la negazione dell,a.vecchia ontologia. Orit.ica il monoteismo con criteri politici esclusivislir,i e limit,,ti ma contemporaneamente affaccia. la distinzione tra cattolicismo e cristianesimo_. distinzione profonda.mente romantica e.. filosoficamente notevole per la sua immediata. fecondit1i ideale; è quasi l'implicito riconoscimento del valore eretico dell'alt.o che dà vita alla creazione religiosa e nell'Alfieri, contemporaneo agli enciclopedisti e ai catechismi laici, dimostJ:a una singola.re inquietudine spirit,uale o una prof0nda coscienza dei massimi probleini. Dist.ingue nella critica· del dogma lo spirito dalle forme. Il culto delle immagini, l'eucaristia, ecc. ~i possono agevolmente svalutare se si pren.:; dono arbitrariamente nel loro S€nso superficiale: ma la loro verità si deve ricercare nel11organidi Vittorio Alfieri. smo di cui fanno parte e di cui souo un aspetto ("'anzi addirittura una mera estrinsecazione: <limostraudole assurde non si dimostra nulla contro il catlolicismo come filooofia, mc-nt,reesse rimangono prive di senso quando si sia tsaurita definitivamente la critica alle forme ideali del catt-oliciemo. I paladini francesi dell'incre<lulità avevano volt.e le loro critiche e i loro sarcasmi all 'ingenuit,à supt•rstiziosa <lelle credenze popolari: con ciò aveva.no creduto di stroncare religioue o cattolicismo. L'Alfieri aveva accolto ne-lla giovjnezza., respirwdoli col sensismo ch1e-ra nell'aria., 3.J. cuni di siffatti mot.ivi (18) ma. rimase cosi lontano dallo spirito degli enciclopedis(;i (rit.enuti sue fonti dal pregiudizio corrente) che invece dei germi dell'astratta critica intellett.ualistica e delle sottigliezze razionaliste ha svolto dalle sue premesse una oonoezione int.€-grale e unitaria della realtà. La su.a critica al cattolicismo significa. perciò critica al dogmatismo sterile, che si è sost,ituito all'esperienza religiosa, condanna della fede diventata convenzionalità, della morale irrigidita nella precettistica, dello spirito falsificato nello sch€'ma. Nel suo ardore liberta,rio la lotta. contro il dogmatismo catloliéo è lot-ta contro il Medio Evo, ossia contro una t.ra.dizione esa'J.~ta che è presente wlo per soggiogare le menti con un esempio diseducato,-,, cli passività.. La su; negazione si rivolgi) contro la Chiesa non contro lo spirito religioso e, checchè ne sia parso al Berti muo\·e sost.anzialmcnte e.La un'intima religiosità, superiore al principio crìt.icato. Nella storia dello affermazioni teoriche del11irreducibile contmsto tra la CliifSa e lo Stato nazionale, dal ~1a.cbiaveili al.,,I'atic:ano e lo Stato di G. M. Bertini (18), l'Alfieri si inserisce con piena coscienza attinge.udo ai motivi <li speculazione più concreti. Il Papa., l'inquisizione, il purgalorio, la confessione, il celibato: ecoo le basi antiuma.ne che costituiscono il oattolicismo è che bisogna demolire. Esaminiamo partitam<'nte la dimostrazione alfieriana dell'inaccettabilità cli questi concetti e di questi istituti, e p<>rultima J'incUssolubilità del mat.rimonio che egli combatte, per le ragioni che vedremo, alla. stessa. stregua, riconducendola alle medesime origine logiche. Nella. negazione del Papa_ è implicita la nega. zione del dominio temporale, come risulta da questo epigramma: Sia ]Xlce ai frati, P11,rc/i.è .~Jratat;; E pace aii vret•,:, Ma pochi e qncti, Cardinalu me 1VCfn tolga lttme, Il IIW(HJ-ior prete Torni alla rete. Il papa è papa e re. Dessi abo-rrir per tre. bibliotecaginobianco 125 I popQli solta.nt.o per ignoranza e per timore possono credere esservi un uomo e che rappresenti immediata.mente Dio; un uomo che non pOS<aerraor mai; ora. l'ignoranza è l'antitesi della libe:-tà e il timore, non potendo essere msp1rato dalle scomuniche, attesta chiaramente che dove è il pensiero del pontefioe, là. è il tiranno, dove vi è dommatismo religioso, là vi sono spade a sostenerlo,. Mentre le credenze meramente a.stratte , priv<> di pratica influenza (come la Trinità) sono da ritenersi pooo nocive anche so irrazioualì; f': l'autorità illimitata sopra le più importanti cose, e velat.a dal sa.ero amm_anto della religione jmporta molte e notabili conseguenze; tali insomma che ogni pDpolo, che crede o afl'1mette tLna tale autorità si rende schiavo per semnre,. E per mettere bene in luce l 'immora- ]it.à della credenza l'Alfieri disegna minutamente il processo ant.ieducativo attraverso cui essa si s ,iluppa nella sua piena logica. Un popalo sane e libero che accetti la, credenza nella infallibile. ,. illimitata autorità del Papa , è già interam ~nie disposto a credere in un Tiranno, che con maggiori forze dfeU,ive, e avvalorate dal suffn1,~io "-' scomuniche di quel Papa stesso lo per:-.uaderà o sforzerà ad obbedire a lui solo nel1,.,cose politiche, com~ già obbedisce al eolo Papa nelle religiose,. II oatLolicismo comincia con una rinuncia. alla <lignità umana e nega e contraddice ogni _giusta preparaa,ioue all'autonomia dello spinto: chè, se anche la fede venga meno 11c.lri11di~riduo egli è per questo , tormentato, perseguitato, sJorrato da, una forza. superiore effettiva>. Così aqu3Jla prin1a generazion.e d'uomini crederà nel Pa.pa per timore>. Ogni sforzo operoso si spegne per ineluttabile logica sotto la costrizione ùell'abitudiHe, ogni spiritualità si irrigidisce. I figli cr&J,:ranno nel pontefi.oo oer ia: .:i.hìtudine•; i nipoti per .stupidità.,. La conclusione del ragionarr:ento appare, atlraverso la commozione, 1mpassi~ile e tragica: fredda veriLà. ineluttab_il~, angrr.:ciosa conclanua cùe sbronca og~1 velle1ta. ,, Ecco in qual guisa un popolo cho r1mane cal.,- tolìco deve necessa..Tlamente, per via ùei papa e della inquisizione, divenire ignOTaut:.i9S'imo, servissimo e stupidissimo•· Ma oggi i più in Europ:. ammettono tale autorità senza cred:rla, e di qui l'Alfieri trae argomento a sperare eh~ non possa essere ormai gran fatt.o dwrevolo po1chè la forza jnt,rinseca <li tali vecchi principi è ormai Lramontata e si sastengono al presente solo per opera del Tiranno. 11 Dove ci è caUo1icismo, vi è o vi può essere ad ogni ist.anLe l'inquisizione,. I( La inquisizione, quel tribunale sì iniquo di cui basta il nome per raccapricciare•· , .-\.utorilà, <lei preti e dei frati va.le a dire della classe !.e. più· crudele, la più sciolta da ogni legame sociale, ma la più codarda a<l un tempo,. Senza pregiudizi e.li cati..olico liberale in anticipo (benchè il cattolicismo liberale fosse ormai ne1l'aria) l' Al fi<>riafferra la rigida connessione lo?i~a e· pratica che fa coesistere nell'unità del sisicm,1. ge11erale Lutti i termini e gli el-emeuti della le0ria e della praxiB cat.tolica. La sua critica presuppoJ1.e la rigorosa. coerenza del principio contro cui si esercita.. La complicità di inquisizione e tirannide rliventa uell' inesorabile poli-mica alfieriana il nuovo aspetto e l'evidente ~hiarimento della premessa ideale elle aveva rivelato la so.stanza dogmatica e ti"annica del prillcipio oattolioo. La conclusione, si esprimo ancora una Yolta nel ritornello" non vi può du11que eE.scroa un tempo stesso un popolo cattolico YeranH'nt-Ef'eun popolo libero>. La critica al concetto di confessione muova a.pparentem~nte da premes..~ di mero buon senso: evit,a..Lutta.via. la SUJ)('lfficialità de1l1ateismo francese da salotto e ritrae la sua. forza concettuale dal nuovo organismo etico che la. determina.. La confeSGioue non è da combattersi in sè J>er le sue incongruenze empiriche: la sua realtà è tutta nel concetto primo di una t.rascenden1.a.: negnndola ci si dove riportare alla negaziono centrale. E l'Alfieri la nega infatti in nom" di una immanente libertà che riconduce all'iuterno, alla coscienza dell'individuo il fondamento della morale. Di questa autonomia l'individuo dove sentire e conserva.re la dignità e la responsabilità: deve diventare sacerdote di sè stesso: quel popolo che vi rinunci, e si pieghi alla. confe.eaione « non può esser libero nè merita d'esserlo>. Echi di setla.rismo enciclopedistico si trovano nella critica alla dottrina del Purgatorio che I1Alfieiri riprova ricordando - non si saprebbe dire se con ironia o con sdegno - 1a conseguenza pratica eh.e ne scende: <t la. sterminata ricchezza dei preti, e da.Ila. lor ricchezza la lor connivenza col ti ranno~. Tutto ciò c. cont,ribuisce non poco ad invilire, impoverire e quindi a rendere. schiavi i cattolici popoli,. Ma. l'Alfieri colpendo insieme confessione e purgatorio - e sia pure con una malizia ingenua c. convenziona.le - dà ancora. una volta. prova di sottile penetrazionfl critica: poichè mentre oppone una critica rispettosa. ai principi fondamentali del cristianesimo e, non è alieno dall'accettarne In sostanza eterna, si mostra poi inesorabile nell'esame dei dogmi che il ca.t.tolicismo vi è andato sovrapponendo non tanto per soddisfare bisogni religiosi, quanto per vin!"'re pratiche battaglie, e coglie t.ali sovrapposizioni vigorosa.mente e precisamente. Ora è vero che la distinzione tra cristianesimo e cat.tolicismo, fatta con lo scopo di accettare il
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