RE NUDO - Anno X - n. 74 - marzo 1979

stenza•~ J.M. · Scoprendo la meccanica di quell'arte Jim ne scopre anche le veline: "Il cine– ma s'è evoluto in due direzioni. Una è spettacolo. Come la fantasmagoria, il suo scopo è la creazione d'un totale so– stituto del mondo sensorio. L'altra è il visore,che richiede per il suo dominio sia l'erotica che la distaccata osservanza della vita reale, ed imita il buco della serratura o la finestra del voyeur senza bisogno del colore, del rumore, della grandiosità". J.M. Invece di proporre l'unità visiva della cinematografia. dunque. dare in pasto le propriefeci allo spettatore. Morrison scopre la sua officina personale/l'in– conscioda mettere in scena. l'alternati– va all'artespersonalisticaquale il cine– ma.realizzandosinella rappresentazio– ne del reale.cioè l'inconscio. attraverso la musica. Nel '65 propone 1 a Ray Manzarek ( organo. piano. basso) di musicarealcune sue poesie. upendosi a Robby Krieger (chitarra) e fohn De– smoze (batteria)approdanoall'Elektra incidendo il loro primo long playing: era il 1966. "Non ho mai provato tanta commozione in sala d'incisione" ricordò il produttore Paul Rothschild qualche mese dopo nel '67 in un'intervista su 'Crawdaddy'". "Mi inpressionava ilfat– to che per la prima volta o quasi nella storia del rock & roll un vero e proprio dramma veniva registrato su disco". Ed infatti con "The doors" la pietra veniva scagliata direttamente nel cuore 'dell'establishment'. se da un lato l'im– pegno politico o pseudo portato dai vari J. Airplane e satelliti orbitanti. poteva essere .arginato dal "solid compact sy– stem K.K_.K. registreted" come di fatto è avvenuto (vedi le varie interviste/ri– trattazioni/rinnegamenti rilasciate dal– le dive del 'californian sound') dall'al– tro. con i Doors lo sperma dell'alfiere germogliava l'aspra sterilità del siste– ma. la proposta andava alla radice dei tumori della società konsumistica: la repressione esercitata dai mass-media dalla kultura ufficiale / accreditata a danno logico degli individui sottoposti all'etica del nuovo fascismo. La voce della "sana" coscienza americana che si levava a queste "provocazioni" era pressappoco: "Sono giovani. hanno bi– sogno in qualche modo di evadere ... lasciamoli protestare. anche nÒi alla loro età contestavamo qualcosa però abbiamo combattuto tante guerre per difendere la libertà. in Europa in Asia ... presto la nuova generazione si accor– gerà del loro donchisciottesco compor– tamento... magari togliendo il terreno su cui agiscono un po' più di democra– zia nelle università e tutto tornerà alla regola...". "The Doors".si apre con 'Break on thru' e già dalle prime note cupe della voce di Jim. che sembra uscire da un rito mes– sianico. ci pervade l'atmosfera ansiosa. quasi asmatica del brano, un senso di precarietà nella còmposizione (classico nelle sonorità doorsiane) che presto si trasforma in un.a concretezza sensoria– le. ricca di sfumature come un film visto parecchie volte ... "Sai che il giorno distrugge la notte, che la notte fa da limite al giorno. Ho pro– vato a correre, a nascondermi. Apriti un _varco dall'altra parte ... creata la scena da settimana a settimana, da un giorno all'altro, da un 'ora all'altra, la porta è lz' di fronte, profonda e larga... apriti un varc~ da.I l'altra parte apriti un... ". In 'Soul kitchen' si denota l'elemento pri– mario della personalità di Morrison: il sesso. la voce sensuale ora morbida e pacata assume toni aggressivi svisce- RE NUD0/31 randone l'essenza. il tutto in perfetto connubbio con la musica che fa del brano uno dei 'gioielli' doorsiani Morrison e il cabaret Stranamente subito dopo ci avvolge il rilassamento nel vascello di cristal– lo/The cristal ship', l'organo appena sfiorato. la semplicità di un trip venuto bene; il sogno si interrompe nel suono sbattuto in faccia di "Twentieth Cen– tury Fox' ... ed ecco l'allegra sinistra marcetta di 'Alabama Song'. Morrison tra i fantasmi di Weimar, visioni di lo– cali fumosi, l'immensa sputacchiera e il puzzo d'alcool ad annegare la grande crisi. Dandy decadente Morrison non può non richiamarsi all'espressione ar– tistica decadente per eccellenza ossia il 'Kabaret'; riprendendo 'Alabama Song/Whisky Bar' rimette a lucido mediando attraverso la sua sensibilità uno dei temi contenuti nell'opera da tre soldi di Berto! Brecht musicata da Kurt Weill. Il "risveglio culturale" sarà pre– sente in tutta l'opera morrisoniana ed è facile individuare da questo brano uno degli ambienti dove l'artista trova il suo naturale elemento di formazione. Da notare l'influenza che il cabaret ha esercitato nell'espressione propriamen– te musicale dei Doors: i toni da mar– cetta. il lento incedere cadenzato del ritmo ed una certa melodrammaticità ·nelle composizioni fanno sì che la mu– sica del gruppo risulta inconfondibile sfuggendo alle pastoie tipiche del rock americano e collocandosi una spanna sopra le classiche voci della california. Ma il cabaret è soltanto una delle muse ispiratrici di Jim. originale, che preferi– sce percorrere strade ignote seguendo unicamente il suo sincero idealismo. distaccandosi dalla kultura Anglofila e affascinato da quella mitteleuropea. da questa attinge a piene mani dalla fonte; se dal Kabaret tedesco aveva tratto l'e– sprèssivita,_omeglio la gestualità sceni– ca. dalla poesia francese traeva origine la sua formazione intellettuale. cosi ben vengano le citazioni dagli 'Artaud' ai 'Breton' e tutta la schiera dei surrealisti e il fascino che esercitarono i 'simboli– sti' da Lautreamont a Rimbaud e so– prattutto Baudelaire ... Jim Morrison fiore del male trapiantato in America ... Ora come allora la critica 'di regime ma anche il cosidetto comune buon senso si scagliava c0ntro i profeti dell'irrazio– nale. se prima il termine "maledetto"

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