RE NUDO - Anno IX - n. 61 - gennaio 1978

domanda delle classi subalterne di un aumento del proprio quoziente di po– tere) è stata superata. Per il PCI oggi la soddisfazione alla domanda di potere delle classi subalterne, coincide con l'estensione del quoziente di integrazio– ne del partito stesso nello Stato. La legittimazione dell'opposizione estende quindi le funzioni statali che permetto– no di 'rappresentare' la totalità delle dinamiche sociali. Ne consegue una 'separazione' tra stato e società per cui lo Stato, che regola e pianifica l'intero processo di autoriproduzione della so– cietà, non richiede più una legittima– zione formale, "dal basso", ma al con– trario, in forza di un assunto aprioristi– co, sancisce lui stesso i confini della stessa Coesistenza. A mio parere questa trasformazione dello Stato deriva direttamente dalle nuove necessità della "pianificaziirne" dell'accumulazione capitalista. Non più un'estensione orizzontale, una con– quista di nuovi mercati in grado di "assorbire" i rapporti produttivi capi– talistici, ma un'azione diretta ad in– straurare un regime di "dominio reale" di sussunzione di tutte le forme sociali e naturali preesistenti, in una coloniz- zazione di tutto l'esistente. Glucksmann: è da una vita che si dice che il capitalismo non si può più estendere. Ma il capitalismo non ha finito di mangiare. Da una parte è abbastanza "furbo" da trasformarsi. Dall'altra ci sono ancora mercati ·da sfruttare: per esempio Russia e Cina in quanto grandi estensioni territoriali fanno gola a molti uomini d'affari americani e giapponesi. La tua è una concezione tra il liberale ed il marxista. Nei due casi sarebbe sempre l'economia a spiegare tutto. P"referirei invece riprendere il proble– ma da te posto sulla dialettica Stato– Società che a mio parere non può essere solo indagata con categorie eco– nomiche. Infatti l'opposizione Stato Società è vecchia quanto la società: è l'opposizoone tra individuo oppresso ed indivic;luo oppressore. Porrei qui alcune questioni di metodo. Di fatto l'oppressione ideologica eserci– ta un ruolo sempre più importante. Prima parlavi del ruolo dello Stato: questo avviene dalla rivoluzione bor– ghese del XIX sec. nonostante il marxi– smo non ne abbia mai parlato. Per RE NUD0/9 esempio chi, secondo voi, ha inventato questo baratto tra. ordine e sicurezza? Bismark nello Stato più totalitario d'Europa con le prime forme di previ– denza sociale per l'operaio. Così è stato nel nord della Francia per i minatori. Il ruolo dello stato, il disciplinamento della classe, ha dominato tutta la storia dell'Occidente, garantendo, da guar– diano fisico e morale, l'accumulazione primitiva, la trasformazione del conta– dino in operaio. Secondo punto di cui vorrei parlare: il modello tedesco. Per me ciò che è simile all'Est e all'Ovest non è tanto l'organizzazione capitalistica dèl lavo– ro, ma l'organizzazione del silenzio. Bisogna andare più in profondità nel– l'analisi.: quando si dice che la Germa– nia Ovest è società dei consumi si dice una cosa ideologica perchè è sì società di consumo, ma del silenzio. Si instau~ ra così un sistema di specchi fra Est e Ovest per cui ciascuno giustifica la propria repressione con la repressione dell'altro. In entrambi i casi, Germania o E,ussia, gettare la gente nella produ– zione, nel consumo e nella disciplina, serviva a garantire il silenzio sul Gulag o su Hitler. In Germania ad esempio non esiste memoria di come la gente vivesse sotto Hitler. Nel 1966 venne assolto un poliziotto che aveva sparato alle spalle a uno studente. Per la prima volta si rimise in questione il fascismo in Germania: "Questi giudici che giudicano sono gli stessi che hanno fatto Auschwitz" (Gu– drun Essling). Questa organizzazione totale del silenzio provoca una rottura molto grave fra gli "oppositori" e il resto della popolazione, che vive con– sumando, assuefatta al silenzio. Il geni– tore che non aveva voluto parlare di sè come SS o potenziale SS dice che se suo figlio si muove è lui che è SS: il cadavere che aveva in sè lo ha proietta– to nel figlio. Il terrorismo, nel suo isolamento, non ha fermato questo sistema di specchi: chiamarsi "Frazione Armata Rossa" in un paese occupatd dall'Armata Rossa è tagliarsi coscientemente fuori dalla popolazione che ne ha subito l'oppres– sione a Est. In un certo senso ha creato una sorta di stato molto piccolo contro un altro molto grande. Questo tipo di azione militare, stato contro stato, par– tito contro partito, esercito contro eser– cito, uccide tutte le altre forme di lotta. E' il modello simmetrico di sempre. Il marxismo con le sue categorie ha impedito di comprendere il rapporto disciplina-stato. Insisto sulla dissidenza sovietica e sulla lotta contro questa nuova forma di stato come esempio futuribile che sposterebbe il piano d'in– terpretazione dall'ideologia della so-

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