RE NUDO - Anno IX - n. 61 - gennaio 1978

.marioluzmttofegiz di morte un cantautore biografia di luigi tenro gammaJibri o 8 M ..i 8 o M ..i o o Ln M ...i Gammalibri~ Liliridemocraticie popolari vamente troppi, e quindi la cns1 economica-alimentare in atto non ha solo una dimensione puramente politi– ca, ma si fonda anche su basi reali, oggettive, di sovrapopolazione. ' • Fino a non molto tempo addietro, vivevamo ancora nella grande illusione tecnologica, pensavamo che la scienza ci avrebbe salvato la pelle. Credevamo che le proteine artificiali, derivate dal petrolio, avrebbero risolto i problemi alimentari, ma adesso sappiamo che le bioproteine sono cancerogene, e che, comunque, di petrolio per produrle ne è rimasto ben poco. Credevamo che gli oceani sarebbero stati le "fattorie del futuro", da cui ricavare alimenti per popolazioni ben più numerose di quel– la attuale. Ma adesso sappiamo che mari ed oceani sono irreversibilmente inquinati, in coma, e che ben poco possiamo aspettarci da quella parte. Pensavamo che lo sviluppo tecnologico avrebbe portato brillanti soluzioni, ma poi abbiamo scoperto che il benessere fittizio del progresso industriale lo si· paga ad altissimo prezzo, con la degra– dazione dell'ambiente naturale e la distruzione delle risorse agricole e mi– nerarie. E siamo nei guai fino al collo. Una sessantina d'anni di "progresso" sono rausciti a distruggere tutti gli equilibri del nostro pianeta. Soprattut– to qui, in Europa, dove ormai ci tro- viamo in una condizione in cui qual– siasi strada di recupero di condizioni di vita dignitose appare preclusa. Abbia– mo alle spalle una serie talmente grossa di errori politici, tecnologici, demogra– fici, da rendere vano qualsiasi progetto a medio od a lungo termine. Non c'è ristrutturazione .che tenga, e l'unica possibilità reale sarebbe quella di un ritorno a sistemi di vita molto più umani ed auterltici rispetto a quello attuale, accompagnato dalla nascita di una coscienza demografica seria ed intelligente. Ma c'è davvero poco da sperarci. E così il fantasma della guerra, intesa come metodo per il controllo, differito, delle nàscite, ricompare all'orizzonte, torna di notte a tirarci per i piedi. Di guerra si racomincia a parlare, intanto ohe la violenza esplode, intanto che la logica dello scontro armato velleitario e gratuito si diffonde, favorita dai meccanismi occulti del sistema. Ovviamente, quando si pensa alla gu<erra, si preferisce speculare su possi– bili guerre asiatiche, tra Cina e U rss, tra India e Cina. Da noi no: noi siamo ~ troppo civili, per fare la guerra. Suici– diamo la gente in continuazione, ma la guerra non la faremo mai. Tanto, mica abbiamo i problemi di sovrapopolazio– ne di Indiani e Cinesi. Loro non pensa– no al futuro, noi sì. Noi siamo intelli– genti.

RkJQdWJsaXNoZXIy