RE NUDO - Anno VIII - n. 59 - novembre 1977

RE NUD0/24 Repressi e repressori Nell'aula ormai satura di fumo e di ooori, dove si ammassavano a decine corpi belli/brutti - giovani/vecchi - colorati/ grigi la violenza era una cap– pa dura che incombeva su tutti. I repressi si fanno repressori. I violentati si fanno violentatori. Il sistema ci ha insegnato a usare quella violenza che quotidianamente subiamo sulla nostra pelle. Qui i compagni più bravi, più esperti, più disponibili, più liberati l'hanno usata con abilità ed intelligenza, ma anche con profonda crudeltà. E gli esperti sono stati tanti. Sono stati monopolizzati gli interventi, imposti i temi di discussione ed è stata gestita da pochi l'assemblea. Quanti di noi si sono sentiti proiettare di nuovo nel passato, qua~do la propria intelli– genza, la propria voglia di creare e di lottare è stata mortificata, castrata dai leader delle organizzazioni della Nuo– va Sinistra. Sono stati imposti autoritariamente un tipo e un livello di linguaggio ed una problematica non generalizzata/ gene– ralizzabile fra i compagni presenti. I COP (Collettivi omosessuali padani) sono stati maestri in questo con il loro "messaggio" letto e mimato da Silvio e drammatizzato con il corpo (nudo) dal Clan-destino. · Si è urlato (sciupandosi il trucco e UFO di Roma ne sa qualcosa, oppure facendosi andar via la voce o quasi come il compagno di Napoli), dato sulla voce, tolta la.,parola, insultato chi dissentiva o forse diceva cazzate / ingenuità. Si è tolto .ogni spazio alle compagne lesbiche che, solo a stento, sono riuscite ad intervenire sabato pomeriggio. Le nostre sorelle ci hanno dato una bella lezione di liberazione buttandoci in faccia tutto il nostro maschilismo, la nostra violenza, le nostre miserie quoti– diane. Poi hanno scelto di andarsene. Un'ennesima frattura che fa più debo– le il Movimento. Ma esiste veramente il Movimento di liberazione omo/sessuale? Gioie e dolori per tutti/ di tutti Il personale: cosa siamo, cosa faccia– mo, come viviamo, come amiamo, come soffriamo ... a fatica, lentamente è venuto fuori. Era questo di cui la maggioranza dei compagni voleva par– lare. E di questo si è parlato. Molti erano i compa~ni che si trovavano per la prima volta m una assemblea e non avevano esperienze di collettivo, di piccolo gruppo, di autocoscienza. I problemi e le dinamiche erano quelle reali, di tutti i giorni e che tutti noi viviamo contradditoriamente sulla no– stra pelle. ec o Scheccare è bello~., Dura e netta la contrapposizione fra i compagni omosessuali su questo pro– blema, è certo una "querelle" che affatica da tempo il movimento e mai risolta. Anche qui a Bologna si sono avute due tendenze. Quella che più vistosamente saltava fuori era quella dei compagni dei COP, della UFO, di alcuni compagni da Napoli e Milano che ostentavano la loro "totale libera– zione", il recupero completo della loro "anima femminile" e quindi senza paura usavano nel rapporto con la gente le "scheccate più tremende e provocatorie". Abbiamo già detto del– l'esilarante spettacolo dei COP (Silvio, poi, durante la seconda giornata, fasci– nosissimo; con una tuta in lamé dora– to, ha disceso le scale dell' aula da perfetta Wandissima), delle languide carezze e battiti di ciglia della "segreta– ria Pana", delle spalle procaci (però molto maschili!) e delle voluttuose lab– bra color fiamma della UFO. Ma resta da dire di Justine, giornalista d'assalto, (scrive su Lotta Continua), dall'intensa espressione quando si presentava fa– sciata/ o da lunghi drappi; di alcuni compagni che secondo la moda "pun– k" avevano labbra, guance perforate da spille da balia e follemente colorate (ahi che male!); del compagno di Na– poli, un Masaniello redivivo, che face– va esplodere la sua aggressività e la sua rabbia in una voce roca/ sensuale e in un volto metà donna/ metà uomo, pe– santemente segnato da un trucco esa– sperato; dall'amore mimato in P. Mag– giore la sera; degli assalti ai fotografi durante il corteo con baci profondi, toccate di culo e di uccello; di esibizio– ni varie con mossette/ gridolini/ ba– ci/ abbracci ... Ossia tutta la "paccotti– glia" dello stereotipo dell'omosessuale classico, come ci vuole l'immagine che la gente ha di noi. Ma siamo tutti-veramente-così? Ma. tutti-veramente-così-ci-liberiamo? La società dello spettacolo ci spettaco– larizza, ci recuper<\ regalandoci al ruo– lo di guitti e forse' la nostra liberazio– ne/provocazione si stempera nei ghigni lubrichi dei borghesi ad uso e consumo delle loro "morbose perversioni" non risolte. Resta lo sconcerto, il malessere di molti compagni (il mio .è grande!), forse meno avanti del processo di libe– razione (!?), sospinti ai margini, a fare anch'essi da spettatori, guardoni loro malgrado e con tanto dolore dentro. E per ultima è venuta la provocazio– ne/scheccata più grossa e credo più intelligente/più politica/più critica nei· confronti di tutto il Movimento pre– sente a Bologna: quella fatta dal com– pagno Mieli alla fine del corteo. Un corteo, lo· ricordiamo qui molto som- mariamente per ragioni di spazio, che è stato molto bello soprattutto per gli omosessuali. Fra i 70.000 c'eravamo anche noi: tanti ... tantissimi, con cor– doni - slogans - canti - balli - provoca– zioni tutti nostri (finalmente non più subalterni a quelli delle organizzazio– ni) ... e soprattutto felici di ritrovarci e di poter urlare la nostra rabbia. Dicevamo di Mieli, ·travestito è salito sul palco di Piazza VIII Agosto, dove si è concluso il corteo, ha interrotto Dario Fo, ha detto: "... nella società dello spettacolo (cioè nella società capitali– sta) manifestare ordinatamente, le sini– stre in una piazza, i cattolici, protetti da 6.000 poliziotti, nell'altra, significa far passare il compromesso storico a Bologna e in Italia ... Stare ad ascoltare Dario Fo in questa situazione è essere un gregge di pecore mansuete che si lasciano abbindolare dal solito pastore di turno ..." Fischi e urla. E lui ha alzato la gonnel– la e ha mostrato il culo (molto sexy!) alle folle. Giustamente è stato scritto da alcune compagne a questo proposito su Lotta Continua qualche giorno dopo " ... chi capisce le cose 5 minuti prima degli altri, passa 5 minuti da cretino! Infatti sei stato piuttosto osteggiato nel tuo intervento, ma non te ne sei curato (almeno in apparenza!) e hai avuto la forza di belare davanti a 70.000 pecore che ruggivano come la tigre di Fo (ma senza mordere). Ma non ti è bastato: somma provocazione il culo in faccia alle "stronze" ...". Ma il Movimento di liberazione omo/ sessuale esiste? Organizzazione vuol dire liberazione:"> Ancora alcune note brevemente. Da parte'dei compagni del COSR di Tori– no (Collettivo omosessuale sinistra ri– voluzionaria) si è sottolineato: - la necessità di conoscersi meglio, di capire chi siamo, cosa facciamo, chi è oggi "l'omosessuale", come si muove, quali sono le sue esigenze; - l'attacco duro che il governo/la DC/ le forze della reazione stanno portando avanti alla libertà di tutti e in particolare alla nostra, quella degli omosessuali, con l'estensione del fermo di polizia, con segue a pagina 66 \ I\

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