RE NUDO - Anno VII - n. 43 - luglio 1976

10 BASTA COL PROIBIZIONISMO Lo chiedono in centinaia di migliaia, presto saranno a milioni come negli Stati Uniti: basta col proibizio– nismo nei confronti de_lla droga. 11 dilagare della tossicomania, i compagni e i giovani uccisi dall'eroi– na lo esigono e la richie– sta è rivolta a tutta la sini– stra rivoluzionaria, al di là di ogni divisione sul fronte culturale o ideologico. 1) Colpire la mafia e la malavita organizzata. L'attuale legislazione nei confronti della droga· ob– bliga il tossicomane é,l ri– fornirsi dagli spacciatori al mercato nero ( una dose di eroina va dalle 20.000 alle sessantamila lire). Una proposta di liberaliz– zazione parziale in cui il tossicomane possa rifor– nirsi di eroina gratuita– mente presso i centri sa– nitari di quartiere elimine– rebbe la ragione essenzia– le dell'esistenza del mer– cato nero. 2) Bloccare la criminalità dei tossicomani. È ultra noto che nel 90% dei casi il tossicomane non ha le possibilità finan– ziarie per procurarsi con regolarità le dosi di eroi– na. Per procurarsi ia dro– ga quindi ha tre possibi– lità: prostituirsi, rubare o diventare a sua volta un piccolo spacciatore. Con la liberalizzazione parziale e la possibilità di avere l'e– roina gratuitamente, ca– drebbe quindi anche la spinta di fondo che porta il tossicomane a criminaliz– zarsi per procurarsi il de– naro o peggio a creare nuovi tossicomani. 3) Bloccare il dilagare della tossicomania. La progressione del dila– gare della tossicomania è gemoetrica. In media ogni tossicomane per procu– rarsi la dose quotidiana deve creare quattro– cinque nuovi tossicomani– clienti. La stessa prospet– tiva si apre per ognuno dei quattro-cinque nuovi tos– sicomani. Anche per que– sto l'eroina dilaga. Infatti sono rari i consumatori saltuari di eroina. 4) Creare maggiori possi– bilità per la disintossica– zione. Ogni tossicomane, con la possibilità di procurarsi la dose gratuita presso il co– mitato sanitario di quartie– re, instaurerebbe un rap– porto quotidiano con i compagni del comitato e questo faciliterebbe il crearsi di condizioni og– gettive favorevoli perché il tossicomane esca dall'i– solamento e molli il buco. Una obiezione alla nostra proposta di liberalizzazio– ne riguarda la possibilità della permanenza del mercato nero mafioso per i neofiti e cioè: se il «dro– gato» che si presenta al centro di quartiere per avere la dose deve dimo– strare di essere tossico– mane, il non-tossicomane che volesse provare l'eroi– na dovrebbe cercarla al– trove e quindi potenziai- mente rappresenta una possibilità di permanenza del mercato nero. Questa osservazione che alcuni ci hanno portato non tiene conto di un dato fonda– mentale e cioè che il mer– cato nero si fonda e proli– fera principalmente su chi è dipendente dalla droga: su chi è legato al fix, quin– di sui tossicomani e non sui consumatori saltuari. È ovvio quindi che un mer– cato nero unicamente per i consumatori saltuari non rappresenta una garanzia sufficiente per l'industria della droga. Rappresenterebbe un «in– vestimento» poco redditi– zio infatti non appena il cliente-curioso-saltuario venisse aggancia to, avrebbe la possibilità.d i ri– fornirsi g ratuitamente presso il centro sanitario di quartiere, quindi sareb– be un cliente perduto. Non saremo certo noi co– munque e anche nell'am– bito di questa battaglia per la liberalizzazione parziale dell'eroina e delle droghe in generale a rinunciare all'aspetto principale della battaglia contro l'eroina e cioè alla lotta per l'elimi- nazione delle ragioni che stanno a monte della scel– ta autodistruttiva di chi sceglie l'ero o il buco. Crediamo però che sia già fin troppo tardi per" non tentare di darsi dei nuovi strumenti che servano se non altro a frenare il dila– gare della tossicomania soprattutto fra i giovani proletari. Questo appello lo faccia– mo a tutte le forze politi– che della sinistra rivolu– zionaria perché prendano il .coraggio a due mani e portino la questione in parlamento. Dobbiamo in– tervenire· prima che la si– tuazione eroina assomigli troppo a quella america– na. Qui di seguito pubblichia– mo un articolo di W. Bour– roghs su questo problema e per certi versi le consi– derazioni di Bourroghs possono in qualche modo aiutarci a capire il senso di questa proposta. Ricordiamo comunque che già contro il manteni– mento del proibizionismo si sono pronunciati Elvio Facchinelli, il Prof. Guido Martinetti autore della prefazione del "Rapporto sullé droghe" di Giancarlo Arnao che da cinque anni si occupa a livello interna– zionalè del problema di una nuova legislazione. 11dibattito nella sinistra ri– voluzionaria si dovrebbe centrare soprattutto su come formare i centri di quartiere e sul rapporto umano e politico da tene– re con i giovani tossico– mi;rni. Questi centri sono; 1:ievono essere delle vere e proprie strutture di pote– re popolare o altrimenti ri– schiano di cadere nelle mani di bianchi poliziotti istituzionali dijl camice lungo. I rivoluzionari in parlamento, si mettano subito al lavoro!

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