RE NUDO - Anno VII - n. 41 - aprile 1976

50 TAROf THE COSMICJOKERS (KLAUS, SCHUZE,MANUEL,COTTSCHINC, cl·d l finalroente in Italia con il loromiglior disco album doppio a prezzo speciale tempo i tuoi occhi guardano dal volto di tua madre'"" oppure da "Help on the Way": Il Paradiso aspetta sulla cresta dell'onda i suoi angeli in fiamme ... " Per tornare al– la musica. se il disco ve lo regala qualcuno e non riuscite a barattar– lo con l'ultimo della N.C.C.P .. pri– ma di lanciarlo soffermatevi sui tre minuti e sette secondi di "Sage the Spiri!" una vecchia ballata di stam– po europeo con un flauto preso di peso dal barocco inglese fine otto– cento. È tutto. LITTLE FEAT - THE LAST RECORD ALBUM - (WARNER BROS) I Little Feat sono gli ultimi espo– nenti del rock californiano. È un rock che non ha più nulla di psichedelico, niente più lezione acida e pacifista Jefferson e Gar– cia e soci, ma piuttosto un salto avanti, verso suoni e spunti jazzi– stici, lezioni di Zappa e cose un po' orgiastiche da happennings made Mothers of lnvention. Tra i componenti infatti saltano fuori nomi già conosciuti da Zappa, come Roy Estrada, compagno suo già ai tempi di "Absolutely" free e "We're only in it tor the money" e ora tornato ai lidi da buon figliol prodigo. George Lowell invece, al– tro pezzo da novanta del gruppo, deve aver frequentato in tempi che furono i luoghi più belli di quel Cap– tain Beefheart di cui ora non si sa più un gran che. Due cervelli abbastanza strava– ganti quindi, da metter su una buo– na formazione rock. "The Last Record album" é sen– z'altro più strumentale del prece– dente "Feats don't fail me now", ma perde un pizzico di aggressività che é la principale caratteristica del gruppo californiamo. Qui la base é data soprattutto dai continui stacchi solistici e dai ritmi sincopati. Esempio chiaro é "Day or night", che ha il merito di andare ben oltre le solite e standardizzate improvvisazioni rock, grazie anche alla personale strumentazione dei Little Feat più ricca di tastiere che di ehitarre. Agli artificionados dell'avanguar– dia, forse questo disco non piacerà del tutto, ma che dire allora di po– veracci quali Eric Clapton, che per stasi "creativa" si permette di sputtanare la bellissima "Knokin' on heaven's door" di Dylan, ridu– cendola a motivetto funky? Tutto il male possibile, suppongo. JIMMI CASTOR BUNCH, sound, (WEA) Quest:, disco l'ho scambiato un disco di musica elettronica ottimo musicista d'avangua cui non faccio il nome perch6 mi sembra giusto. Pero scambio non mi sono affatto p to. anzi fin dalle prime "bat (proprio nel senso di ritmi) ml detto: «cazzo, ecco perché la ghesia (mi si passi il termine) Il sce che t'incastra». Cosa c'enlftt questa riflessione? Che non do vo cambiare il disco? No: mentre nel caso del "noto mus sta elettronico" ammetto che bUOì na metà del disco l'avevo sentiti! "per dovere", qui il Castor Bunclt mi ha fatto muovere le zampe subi,, to e l'ho sentito e risentito "per pi• cere". La gente qualsiasi si sa, non contaminata da malattie ideologi– che tipiche del "militante" (e ormai purtroppo esiste anche il "militanl9 pop!"). la gente qualsiasi dicevo, almeno in campo musicale, tra pi• cere e dovere, sceglie quasi sem– pre piacere. E sceglie bene. Anche se poi magari é costretta a tirarli dietro tanto raccattume e pattuma– glia che di piacevole ha solo l"e– sterno: canditi belli fuori e marci dentro. Non é il caso di Castor Bunch comunque. Del disco c'6 poco da dire in sede "critica" In quanto l'ascolto giusto é l'ascolto più "acritico" possibile, quello clo#I che si fa coinvolgere dal ritmo I dallo scherzo, dal gioco continuo che passa sui solchi: cosi ti senU raccontare la storia di King KOllf che sbuca con la testa dagli alberi e che più grosso di cosi proprio non si può e che ha una lingua di chilometri, tutta in ritma baciata come le strofette del Corriere dli Piccoli, con un casino di jungll sotto, ritmi, ritmi, ritmi, e persino 11 voce del King Kong. Beh insomma: ti pare che anche quelli che suona• no siano li che si divertono, e sicu– ramente non hanno la mentalità di quello che fa un disco come sefos– se l'ultimo testamento della sua vi· ta, o una Enciclopedia delle Scien– ze, o l'Ultimo messaggio del Mili– tante. o Adesso-ti-faccio-vederl– io-come-ti-smerdo-gli-altri, o Visto-che-disco-Giusto?. o lo– sono-uno-serio, insomma Nola– Noia-Noia (per carità ogni riferi– mento a persone esistenti è pur• mente casuale!)

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