RE NUDO - Anno VII - n. 41 - aprile 1976

22 1. CONTRADDIZIONI IN SENO AL POPOLO Precipuamente fra quelli del gruppo di .......... e del gruppo di .......... so- leva concertare fazioni e battaglie fra loro, le quali, quantunque avesse– ro innocente principio, non sempre però avevano innocente fine. Via .......... era il campo di queste fanciullesche zuffe, ed anzi per ordi- nario stipulavarsi da' due partiti che quello fosse per risultar vincitore si dichiarasse altresi padrone dell'Università .......... Ed allora era un ordi- narsi in battaglia, un simular awisaglle, ricognizioni, scaramucce par– ziali, farsi prigionieri ed ogni altra finzione di guerra; finché a dati ordini la mischia facevasi generale, ed era in quel punto un venir corpo a cor– po, un battersi un disarmarsi, un accalorarsi nel combattimento, sin quando l'una parte avesse l'altra disordinata, sbaragliata e vinta. Tutto ciò ottenuto, quella bandiera che era emersa dal conflitto vincente, con solenne pompa, con strimpellar di strumenti che arieggiavano le più serie cerimonie d'una vera vittoria, pigliavan possesso dell'Università .......... , dove i vincitori prostravansi a ringraziare il ritratto di .......... del segnalato favore accordato. 2. FESTIVAL POP •Due giorni di baldoria!• gridò .......... a' suoi e la buona notizia si sparse incontanente per il campo. Fuochi si accesero qua e là per le colline. si danzarono sarrabande, si trincò. si cantò. Gruppi di proletari giovanili son qui e quà raccolti intorno a deschi provveduti di ..... e di ..... : v'ha chi gioca a ..... , v'ha chi canta distesamente, chi urla, chi giace ebro, chi si dà spasso con miserabili creature del popolo, che al denaro e alla cra– pula sagrificano la virtù e l'onore: dappertutto disordine, gozzoviglia e peccato: ben adequato contorno a quel .......... che era universalmente creduto figliuolo del demonio. A due ore dopo il meriggio, un suonar di campanelli e un rumore di grida maggiori si fece intendere a un tratto, e uno schiamazzar di risa, che ben accennava esser intervenuto alcun che di singolare. Infatti un uomo tutto cincischiato in viso, vestito alla foggia del buffone, a varii colori, col cappello di stravangatissima forma, sormontato da un gallo a cresta e bargiglioni del color del fuoco, era en– trato in mezzo al proletariato giovanile facendo le più strane smorfie e mettendo incondite voci, pazze urla e contorcendosi per modo che fosse veramente impossibile il non isbellicarsi dalle risa. Tutti gli si facevano intorno e il pregavano di suonare della mandola che teneva ad armacol– lo, di cantar serventesi e ballate, di dar di piglio al moog: ma il poveretto era mutolo e non rispondeva loro che con rantoli buffi e faceva la voce del gallo e imitava la voce d'altri animali, glotorava come la cicogna, miagolava come un gatto, ringhiava e abbaiava come un mastino, nitriva come un cavallo, muggiva come una giovenca, ragliava come un asino, insomma trattavasi chiaramente di .......... E i donzelli recavano in giro incessantemente ... di .... e quanto più fu– mavano, tanto più provavano la voglia di fumare; perrocché i fumi mon– tassero alla testa e l'aria incominciasse già per quegli intemperanti a ln– calorarsi ed a parere di fuoco. Finché nella campagna tutto giacque nel– la quiete, all'orgia era succeduta la stanchezza, l'ebrietà, il sonno; que' signori, fece osservare un militante del .......... erano brilli e inetti a qual- sivoglia opposizione e desiosi di riposo. 3. LA PRIMA OCCUPAZIONE DEL RETTORATO DELl:.A ......... . Il rettorato era quadrilunoo, di una tinta giallognola un po' offuscata: all'In– torno delle pareti vedevansi appesi elmi, loriche, scudi, lauree, labarde, daghe, toghe, spade vecchie arrugginite, foto di gruppo sacro retaggio degli avi e alcuni cenci che una volta esser dovevano bianchi rossi e ver– di e che dall'asta acuminata, si desumeva aver serviti un giorno di ban– diera. .......... rimase a distanza da quei vecchi mobili e arredi, appoggiando in atto di aspettazione .la mano al tavolo. •Siete \'.Oi..... ?• interrogò la voce d'uomo che sedeva nel seggiolone senza però mostrar la persona. •Son io, rispose .......... , in rappresentanza dell'assemblea» «Sapete voi in ca- sa di chi siete?• interrogò di nuovo quella voce e aggiunse «voi vi trovate nell'ufficio del Magnifico Rettore .......... » e cosi dicendo tese all'infuori del dossale la sua faccia, onde mostrarsi a .......... E .......... vide un viso secco a rughe, sopracciglia folte e brizzolate di bianco, gli occhi sbarrati verso lo studente per vedere qual effetto produceva in lui quella notizia. Ma .......... non fece alcun atto di sorpresa ed avanzò d'un passo, quasi a mostrargli ch'ei noi temeva e che stava in lui l'espellerlo e il vendicarsi di quella burbanza. •Badate!» Sciamò animandosi il Rettore ...... •VI si ac– cusa aver occupato l'Aula Magna, voi avete inoltre minacciato nell'Inco- lumità personale l'esimio professor .......... se voi non giurate di non al- zar più dito contro di lui, voi fin d'adesso non uscirete libero di qui.• .......... sorrise amaramente, in modo da indicare sprezzo e silenzio, alzò le spalle e se ne usci di là replicando al rettore tra il tono burlevole e l'I– ronico: «Sarete ben voi a non sortire, il Rettorato é circondato!» Il rettore sbiancò l'abbronzita sua faccia e pensò dentro di sé: «Che diancine si vuol mai codesto giovinotto?» Poscia apri la porta segreta e scomparve. Si udi uno scender di scale, scorrere stridendo un catenaccio, una porta aprirsi, accogliere la fuga del rettore e dietro di lui serrarsi nuovamente.

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