RE NUDO - Anno VII - n. 41 - aprile 1976

12 d , volid,ssima. estremamente positiva; rimangono i limiti di questa gente qui di come si muove ... Re Nudo: estremamente positi– vo perché ti fa piacere o perché serve? Marco: no, serve, perché, an– che se é vero quello che dice Stefano, e cioé che resta sco– perto il problema dell'organiz– zazione di massa del proletaria– to giovanile, che coinvolga l'a– spetto militare in quello com– plessivo, è anche vero che oggi non sìamo mica in grado di ge– stirla direttamente in questi ter– mini la nostra lotta. E allora il colpire un grosso centro di spaccio, anche come avan– guardia isolata, anche come gesto esemplare, mi sembra un'azione utile se non altro a muovere le acque. Re Nudo: come reagisce l'orga– nizzazione dello spaccio a que– ste azioni, secondo voi? Stefano: finché la lotta contro l'eroina rimane a questo livello di avanguardia isolata. secondo me I organizzazione mafiosa della droga ha tutti gli spazi che vuole per ristrutturarsi se bruci un bar si spostano in un altro, il problema che noi in prospettiva dobbiamo porre a questa gente non é il danno meccanico ma l'impraticabilità di trovare il ter– reno favorevole ai loro traffici che finora hanno trovato, nelle condizioni di vita dei giovani. Marco: e poi questi compagni qui non han mica capito molto degli spacciatori; qui scrivono "il solo modo per convincere uno spacciatore a uscire dal gi– ro é fargli sentire sulla sua pelle il rischio di restarci dentro". Di– menticano che, tolti i primi 5 della catena, gli altri 250 sono ragazzi come tutti gli altri vitti– me prima che complici, e più che del rischio a questi qui non gliene frega niente; é vero che diventare spacciatore alla fine ti dà anche l'ideologia dello spacciatore, però non é certo con le bombe che lo convinci a uscire dal giro. Qui, o tu gli con– trapponi una realtà diversa, del– le alternative concrete di vita alle quali possa interessarsi op– pure sei perdente. È assurdo pensare che se prendi uno per uno gli spacciatori hai risolto il problema, vuol dire non andare alla radice al perché esistono le condizioni per cui gli spacciato– ri continuano a riprodursi; no, cosi non ce la faremo mai. Stefano: certo che il nostro la– voro, quello di far crescere il movimento di massa fra i giova– ni nei quartieri é un lavoraccio, perché dobbiamo scontrarci su più fronti ... in certi casi le auto– rità pubbliche hanno delle enor– mi responsabilità nell'incre– mento della diffusione della droga. Re Nudo: cioé? Stefano: per esempio a Limbia- te lo sai che c'era questa casa dove finalmente si riusciva a in1z1are un'aggregazione dei giovani del quartiere; l'avevano occupata e cominciavano a fa– re delle cose insieme, iniziare dei lavori, dei progetti e l'eroina stava sparendo: addiritturn una volta si era presentato in quella casa uno noto per essere uno spacciatore era stato cacciato a calci in culo; a questo punto tutte le forze politiche tradizio– nali hanno voluto lo sgombero della casa; risultato che adesso si ritrovano di nuovo a gruppetti nelle cantine, più disperati di prima e si bucano. In più sta ar– rivando a Limbiate l'ero tagliata col detersivo cosi che ci aspet– tiamo il morto da un giorno al- 1' ALTRO. Questo é solo un esempio, ma é vero che, o si taglia la base di massa e cioé le condizioni propizie sulle quali gli spacciatori imbastiscono i loro traffici o altrimenti queste azioni esemplari sono belle ma non produttive. Re Nudo: insomma sei conten– to come si é contenti quando viene comunque colpito un ob– biettivo nemico, ma ... Stefano: Certo che siamo con– tenti, ma in un certo senso ci sentiamo impotenti, assistiamo a una cosa che non ci vede soggetti partecipi, ci accingia– mo a guardare come uno spet– tacolo, uno scontro fra la mafia e questi gruppi d'avanguardia, In Cina l'hashish cura da Quattromila anni varie sin– dromi nervose. nel medio– evo era ingrediente d, "~~erose ricette di quei ,:ne~1c1 non legati alle ìstìtu– z1on1 ecclesiastiche chiamati "streghe_" e "stregoni", Che Guevara m Bolivia ne usava contro l'asma che lo tormentava giorno e notte. fda Fronte Popolare rlv11t1 del M.l.$.J lo sceriffo e Robin H Ma affrontiamo allora mento dell'armamento letariato come fatto ge non legato solo all'eroina la logica di questi com qua tende ad espropria masse giovanili delle posa concrete, della prospettiva tica di potersi armare, di nizzare a livello di mas propria forza, perché si a leggono rappresentanti a del proletariato giovanile tre il problema dell'arma e dell'organizzazione della pria forza è strettamente alla politica complessiva. cui io sono d'accordo sulle de, ma quando sono la m ranza dei giovani di una che arrivano alla conclu che é giusto andare a bru questo cazzo di bar, ma lo rettamente, che fanno l'ln sta di massa su quali son spacciatori da colpire, quelli da recuperare ecc... Marco: Ecco, c'é uno sco mento fra queste iniziative late d'avanguardia, di bru un bar rispetto a poi come sta eroina arriva nel qua e, a come viene smerci problema centrale é q quello di organizzare il q re e di coordinamento quartieri, perché é sue che in certi posti si sia arri impedire fisicamente l'lng agli spacciatori col risultato questi si presentavano pu,_ mente in un altro quartiere. spetto a questo problema • trale che rimane quello di Ofll– nizzarsi a diversi livelli qua,tlt, re per quartiere e circolo gllll– nile per circolo giovanile e di di sviluppare un proprio ,. gramma d'iniziativa nel qUIIII l'ero sia un problema insleffl91 tutti gli altri, resta il fatto oftl queste azioni sia pur isolati• d'avanguardia e coi limiti ohi diceva Stefano rimangono pall– tive e esemplari perché •an capire che questi maflotl possono fermare sono atta• bili. Stefano: Non sono d'accerdD con questa cosa, nel sensocfll non puoi dire, come si falNIII nel '68 che il gesto racchlUlft una carica simbolica che stra la sostanziale vulnerl del sistema, adesso invece I vani la voglia di esercl propria forza, la voglia di re a bruciare i bar ce I' non é che nessuno gli d segnare un cazzo. Bisog gli il tempo di organizz Marzo: Non devi contra le due cose, non vedo cosa questi due mome incompatibili, perché I mento dei quartieri sta f

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