RE NUDO - Anno VII - n. 41 - aprile 1976

10 vano voce a delle esigenze che c'erano un pò in tutti. Anche se le rivendicazioni non erano chiarissime, i primi tempi, si andava da obbiettivi minimali ti– po "diritto alla parola" durante la lezione, a obbiettivi che da– vano sull'assurdo tipo "Potere Studentesco". Poi la scena s'è ricomposta, . pian piano le lezioni sono diven– tate tutte di sinistra (e quelle che non lo sono affatto si sono date una verniciatina perlome– no nella scelta dell' "argomen– to"), nessuno più le ha interrot– te, son tornati i baroni affiancati da baroncini e funzionarietti partoriti anche da quelle lotte, ecc. ecc. cose che sappiamo. Se tutto ciò ci ha insegnato qualcosa, dobbiamo allora te– nere conto perlomeno di due cose: 1. Se una lezione, uno spettacolo, un concerto sono violentemente interrotti è perché come tali sono atta-cca– ti, odiati, e devono essere di– strutti, in quanto non riescono più a contenere. anzi, si con– trappongono a un'esigenza di massa alternativa che va dalla rivendicazione della partecipa– zione al desiderio di fare cose assolutamente diverse; 2. Che l'interruzione violenta di una le– zione, spettacolo, concerto, a dispetto dei suoi contenuti ini– ziali apparentemente rivoluzio– nari, può dar luogo nel suo svi– luppo successivo aila prolifera– zione di atteggiamenti ipocriti, questi si "sedicenfi di sinistra": una verniciata di rosso e, sotto, le solite tombe, "sepolcri arros– sati" ... In più ci sarà l'assunzio– ne nel sistema-cattedra-palco– scenico-palco di qualche nuovo funzionarietto prelevato dal mo– vimento, "il cantante-vera– mente-alternativo" "l'iscritto– all'organizzazione-rivoluziona– ria" "il benefattore-al-di-so– pra-di-og ni-sospetto". Qualcosa mi dice che nei pros– simi tempi, passato lo spavento e l'incazzatura, molti cantanti musicisti eccetera, "capiranno la solfa" (alcuni l'hanno già ca– pita). Si, diranno-dicono, non si tratta di pochi provocatori: la realtà è che la gente è stufa di COSE CHE CAPITANO E COSE CHE NO con alcune DEDUZIONI CAPITA che gli stalinisti facciano concerti con gruppi mistici, con gruppi jazz, con gruppi qualsiasi. CAPITA che ad esempio un gruppo anarchico-elettrico noto per un pezzo su Ulrike Mainhof partecipi ai suddetti concerti degli stalinisti. DEDUZIONE: A tutte e.due (staiinisti e artisti) interessa il grano. A nessuno dei'due interessa in discorso, nè il proprio (dato che se ne prescinde) nè quello altrui (dato che non se ne discute). CAPITA che un cantante faccia un concerto a sostegno delle pic– colissime fabbriche patrocinato dal sindacato, prenda parecchi soldi, le piccolissime fabbriche sono sempre più piccole e il can– tante dice che il grano lo deve avere perchè "ha lavorato". CAPITA che il sinda·cato o il gruppo x, per irretire il cantante y or– ganizzi un concerto promettendogli tot lire con la segreta inten– zione di non dargliele o di ciulargliene la metà. DEDUZIONE: A tutti e due non interessa un cazzo delle piccole fabbriche e del "sostegno": entrambi vogliono acquisire prestigio (culturale o politico) presso le masse (che oltre a occupare la fabbrica, pagano il biglietto, apparentemente ... a sostegno di se stessi! in realtà a sostegno altrui). CAPITA che un cantante "sedicente di sinistra" faccia delle can– zoni di merda, ma sia disposto a fare una tourné gratis coll'orga– nizzazione x. Detta organizzazione avallerà la versione del "can– tante di sinistra" proponendo magari di pubblicarne i testi! CAPITA che un cantante "confusamente di sinistra" e politica– mente disorientato, nel dubbio faccia un concerto senza copertu– ra di una organizzazione. Le organizzazioni diranno che è un "ambiguo". E magari gli sfondano. DEDUZIONE: Coerenza e ambiguità si misurano non sulla base dei discorsi ma dei rapporti di piccolo potere, diremmo "di prote– zione". CAPITA che un cantante guadagni un milione o due per sera, \I un attore cinematografico mezzo miliardo a film più un milione e mezzo di "rimborso spese" (sic!) al giorno. Se il primo si dice di sinistra lo si guarda con sospetto, se il secondo si dice di sinistra lo si guarda con rispetto. CAPITA che un film gira in centinaia di sale ed è proiettato centi– naia di volte e ogni volta c'è qualcuno che paga 2500 lire senza protestare mentre un concerto magari ha luogo una volta sola e se costa 1500 lire si sfonda. plastica e di ambiguità, di "dischi-dal-vivo", si riunisce per stare insieme, per espri– mersi, per partecipare, anche e soprattutto per sbollire un pò di rabbia. E allora? Allora se si vuole fare spettacolo, bisogna tenere conto di questi due ele– menti: amore (partecipazione, solidarietà, creatività) e violen– za (scontro, contrapposizione, lotta). L'artista riformista intelligente farà i suoi conti: darà "amore" facendo "partecipare" la gente cioè un pò di tarantelle, qual– che coro, battere ritmico di ma– ni, demagogia sonora spicciola con canti elettrici del movimen– to operaio, qualcuno invitato sul palco a mettere le mani sulla tastiera del moog, qualche tam– burello distribuito con rottura prevista "già nel budget", un pò di palloncini (rossi), biglietto a prezzo politico; e darà "violen– za" soprattutto in termini ideo– logici aumentando il tasso dei pugni chiusi, dei "riti" rlelle ;il– lusioni para-politiche (sperando sempre çfie Fanfani continui a restare sulla cresta dell'onda), invitando al superamento di questo "sistema corrotto", di– cendo che "questa canzone me l'hanno censurata" e tollerando lo sfondamento degli ultimi duecento che non hanno paga– to (si potrebbe aprirglieli i can– celli, ma dopo non si divertono più, ergo facciamoglieli sfonda– re). Del resto già adesso i danni sono previsti nell'affitto del lo– cale (poltrone rotte, cancelli danneggiati) ... come dire che ufficialmente fanno parte dello spettacolo. E se questo farà il riformista, che farà il rivoluzionario? Bah... 11problema del che fare è sem– pre un bel problema, molto vici– no a quell'altro famoso dell'es– sere e del non essere e del dor– mire sognare forse ... E quindi sogniamo, sogniamo che le co– se che capitano non capitino e che quelle che non capitano capitino più spesso. Cosa? Ec– co un sintetico elenco. DEDUZIONE: Non si può parlare di alcuna linea politica (figuria– moci se personale) sul piano della Merce-Cultura, dell'appropria– zione e ctei livelli retributivi dei "divi", non esiste ancora un inter– vento globale su questo piano. NON CAPITA che il sindacato o un Partito o organizzazione, or– ganizzi un concerto a sostegno di musicisti, cineasti, teatranli d'avanguardia in difficoltà aconomica, per reale interesse ai con- tenuti rivciluzionari del loro discorso. - NON CAPITA che un collettivo d'artisti che ha affinità sul piano del discorso, dei modi espressivi, della tendenza, si metta insie– me e faccia degli spettacoli autogestiti il cui incasso va ad altre iniziative culturali che si qualificano non per il NOME SUL CAR– TELLONE ma per il contenuto politico e personale del discorso DEDUZIONE: Il "Partito" non fa "Cultura", la "Cultura" non fa "Politica" è ovvio che il baratro sia coperto dalla MERCE. NON CAPITA che un gruppo di compagni telefoni a un artista per dirgli: "senti, domenica facciamo una festa, vieni a divertirti an- che tu, se puoi, se hai voglia?" · NON CAPITA che se un artista dice "no" a un concerto non s, senta colpevolizzato perchè "noi abbiamo bisogno di soldi". DEDUZIONE: È molto raro che dei compagni abbiano dei rappor– ti da persona a persona con l'artista, che interessa in genere co– me può interessare un juke-box. NON CAPITA che se un gruppo di compagni invita un artista nor per cantare, ma per discutere dei problemi con lui, detto artista ci vada. NON CAPITA che un artista metta dei soldi in un'iniziativa politi– ca e culturale di sua spontanea volontà senza che nessuno gliel• chieda. DEDUZIONE: è molto raro che un artista abbia un rapporto dJ compagno coi compagni, che gli interessano come può interes– sare un volantino, o rappresentano per lui solo "la coscienzJ scocciante" che ti richiama infallibilmente a doveri sociali e pe– cuniari. Se le cose che NON CAPITANO cominceranno a capitare spes– so, forse intaccheranno il dominio di quelle CHE CAPITANO e - forse si potrà cominciare a parlare in termini di contenuto e non di MERCE: le due cose si equivalgono solo quando il contenuto e appunto la merce e in questo caso varrebbe la pena di confes– sarlo chiaramente. G M

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