RE NUDO - Anno VI - n. 36 - novembre 1975

\(... ' ... v) ./i~~ --~ ;......... ~· o:: ·, ., . ~ ,.:. , ~ I , ' .. ,·,i \·~ . ...... . ·:,; t, ·, . . . . . ··ti Un «viaggio» con trai>ano e dita negli occhi Padre: «Lucia, vuoi leggerci, per favore, questa citazione?» FigÌia: «Benissimo. Dice: 'In Canada un giovane musicista fù tro– vato dalla po.lizia in cattive condizioni. Disse loro d'aver deciso di provare l'LSD perché la marijuan·a. non lo eccitava più. Il risultato fu un "brutto viaggio" durante il quale si ficcò profondamente le dita negli occhi perché "non vqleva Yedere quello che vedeva". Si danneggiò grave'mente entrambi gli occhi e i medici'temevano che perqesse la visti'! da uno di essi'. Oh, ma è terribile. papà!». Padre: «E' terribile davvero. Ma non è peggio del ragazzo che, sotto l'effetto dell'LSD, si fece un buco ir:,testa con un trapano elet– trico per 'essere,siiutato a usciré dal tempo normale e a entrare in un'altra dimensione', o di tutti quelli che si uccisero· getiandosi dalla finestra perch·é pensavano· di 'volare via' ... (da «Svegliatevi»,.p~ri()dico di una setta ·cristiana - 22 settembre) FAC «Fumare» ♦ un.po' stupra~e Padre: «Ma ora leggiamo da questo libro (inglese) intitolato 'abuso di droga', nel capitolo sulla marijuana. Berto, vuoi leggere le frasi che h.Òsottolineate?» ·· · Figlio: «Certo..Dice: 'Il viaggio sotto l'effetto della marijuana dura in sostanza tre ore circa. Si ha perdita della percezione del tempo é della profondità. Una fessura nel marciapiede p!.Jòsembrare una profonda goia o un dirupo. Avviene anche il contrario; si sa che sotto l'effetto della marijuana alcuni sono usciti da finestre del primo piano o caduti dal tetto di edifici ... una velocità di 190 chflo– nietri' aWora può sembrare come ~O chilometri all'ora ... Reati vio– lenti, quaii rapina, furto con·scaHo, aggreHione, stupro e omici– dio scino comuni tra ·1epersone che sono sotto il suo effetto ed~ di solito in questa bòncÌizione che si cerca per la prima volta di iniet– tarsi eroina o di ingerire LSD... Poiché l'effe)to della marijuana è così imprevedibile i tutori della legge considerano.estremamente peri.:olosa la persona che è sotto il suo effetto». Padre: «Vorrebbe un cristiano essere conosciuto perché ha un vizio qel ·genere?» · · Figlio: «No di sjcuro!» Padre: «Per· mostrare quç1ntoè imprevedibile l'effetto ·della mari– juana, questo libro narra il caso di uno studente di sedici anni c~e comprò un po' di marijuana nella toilette della scuola. Notate ciò che accade. Berto, vuoi leggerlo?'.' Figlio: «Dice: ·:11 sedicenne lasciò la scuola e andò in un parco dove fumò tre sigarette pi marijuana. Quindi a11dòa casa e picchiò la madre». · · (da «Svegliatevi», periodico di una •etta cristiana - 22 settembre) «GRUPPO DI P~LLl~OSSA fN UN INTERNO« In America il mio Gruppo di famiglia in un interno è stato stroncato dalla critica. Due sono i casi: e sono gli italiani, cui il film è piaèiuto, a non capir nulla, o sono gli americani. Devo dire che non ho mai avuto molta fiducia nell'intelligenza Usa. Sono pelliroHa. Conce– pjscono solo film di violenza, qualsiasi altra, çosa li lascia indiffe- re_nti». , (LuchirJOVisconti. Corriere della Sera - 3 ottobre) ~pa11na:Franco il pacifista ... Il primo e il più diffuso séntimento, è giusto ammetterlo, è quello di tristezza. Questo, nell'ora lorchiana della verità, predomina sui diffusi istinti di rivalsa. Franco è stato quello che· è stato; la Storia potrà giudicarlo con maggiore serenità di quanto potrebbe fare la cronac·a che dal giudizio si astiene. Resta sempre, per moltissimi spagnoli, l'uomo che ha dato al Paese il più lungo periodo di pace da secoli a questa parte. Pace, a prezzo delle sofferenze di molti. Per questi il momento del riscatto può essere vicino. Questo Paese è cattolico. Può darsi èhe abbiano l'animo disposto al per- dono. · LETTERE Sul numero 2 dei quaderni della «Camuna Uno», una comune di Padova che ha creato un asilo alter– nativo e di cui parliamo in altra parte del giro.nate (circuito alternativo), , abbiamo letto la seguente léttera i_ndirizzata a Marina Valcarenghi. Cara Marina, quella tua visita a Padova, qui da noi, è rimasta un gran bel ricordo. Abbiamo sentito in te persona.come nella prassi portata, avanti da «Re Nudo»,_ qualche cosa di veramente· nuovo: il de;;;iderio, il tentativo di rompere finalmente alme.no qualcuno degl) schematismi, delle intransigenze che fino ad oggi hanno diviso e dividono-ancora compagni uomini che in fondo sono uniti nel rifiuto comune di molte cose-, nella ricerca di valori umani. Sonostato, fra il 29/5. e il 2/6, ad ambedue· i festivals, quello di Parco Lambro e qùello di Rubierà: al primo invitato come· Comuna Uno, al secondo spontaneamente, seguendo una sceltç1che mi impo– neva di non scegliere. (...) Ho pa~tecipato mezza giornata qui e mezza lì, o poco più, prèsen~ tando il nostro intervento di Comu– ne-Àsilo attrc;1itersoun audiovisivo fatto da noi. Qui e lì ho trovato spazio, accoglie.nza e soddisfazione (sia mia c·he di chi ha assistito). (...) Ma la domanda principçile con cui ero venuto: perché duè Festival contemporanei? non ha avuto risposta. . - Mi si è parlato di caso; ma se è per caso che si sono sormontati è per scelta che non ci si è accordati di spostarne nel tempo uno dei due. Non posso nè voglio giudicare sulle mille accuse 'reciproche, stronze comunque se !Bittea chifò- metri di distanza. ' Non m( sembra il morf ento di chiedere a me o ad altri, il momento di costringerci a deci– dere chi è più compagno, chi è più alternativo, chi è più politico: in pratica chi merita di più di essere visto o ascoltato. · E concretamente ci avete costretti a questo. Sulla strada Milano-Rubiera, in quei giorni non c'ero solo io, e molti che non c'erano bestemmia– vano per non esserci. Altri, in realtà, mi è sembrato non vivessero neanche il problema: ·avevano scelto così, per mille motivi più o meno vaghi, e lì sta~ vano. Ma questo mi sembra ancora più grave. Allora la domanda la facci()) a voi, Eiio e Marina, a voi perché, almeno un po' vi ho conosciuti e sento che mi risponderete. Ma la faccio anche a tutti i com– pagni che vogliono pensarci un po' e possono rispondere a noi, a RE NUDO e a Stampa Alternativa: Al di là della natura dei problemi, delle accuse, delle critiche sugli uni é sugli altri, è proprio necessa– rio impedire il confronto, se non· iJl un incontro diretto, almeno in suc- cessione? · E'.politico o alternativo oggi, in cui tutti.' fino ai più rigidi, sentono il bisogno di un passo avanti, di una rottura delle · intransigenze, qi abbassaré 1é bàriicate del mora– lismo e··del settarismo, c!ividere - sè pur di pÒ-co- le forze? Oggi, quando il nemico, comun– que lo chiamiamo: destra, sistema, ·borghesia, fascismo ecé. risponde ad una ~ua necessità, ma anche a un nostro van)aggìo, · mostrandosi unito come· non mai? . (Marcello Zancan) Caro Marcello, la tua lettera· aperta e le pagine che seguono hanno riaperto' uria vecchia ferita. Non per il çloppio festival, infatti perché? Ci' si può· confrontare anch!,? facendo lè stesse cose in modo divE;Jrso,anche nello l?tesso momento. Noi diciamo' sempre: u~a due tre centci iniziative e tanto ~eglio sè poi .hanno tutte suc– cesso (come nei' casi Lambro-Ru– biera). Molto bene che i Marcelli Zancan corrano di qua e di là e che altri scelgano secon<;lole incli– nazioni, fl carattere.e le valutazioni personali. Del resto il -periodò 29 maggio - ·2 giugno ·era l'unico lungo fine settimana della siagio– ne: era normale che ci cadessimo sopra tutti: · No, il problema r,on è il qoppio festival, èhe ci sarebbe magari stato comunque, il pr0blema è nel rapporto politica-culturale e (perché no?) di amicizia che legava Re Nudo e Stampa Alterna- tiva. · · · Questa è una pagina sporca del movimento, di quelle ch·e si vor– rebQero inesistenti nella nostra storia; ma siamo troppo vecctii r)iilitanti, per non sapere che ci sono sempre state e anèhé peg– gior{ Non te la voglio raccontare per esteso questa brl,ltta storia: è contenuta in un libro di Stampa Alternative! («pàdroni della musi– ca») chè contiene delle accuse profondamente gravi nei confr.onti di Re Nudo e in una risposta auto- . difer,isiva che Re Nudo ·ha pubbli– cato in un opuscolo dal titolo «Mi– r'ano ai padroni, ma sparano ·ai compagni»: Ti mando il riostro, fatti -dare il loro perché è giusto sapere che cosa ci siamo detti sia pure a distanze;!. Hai ragione a dire: «non posso nè voglio giudicare sulle· mi!le accuse reciproche, stronze comunque se fatte a chilometri di distanza ... Solo che: 1). le accuse sono sol– tanto loro, in quanto a noi ci siamo solo difesi; 2) i chilometri di distanza sono stati mantenuti da Stampa Aliernativa che è stata più volte invitata ad· un pubblico con– fronto c9n noi é non si è mai pre– sentata. Certo che dopo si è spezzato il rapporto con Stampa Alternativa e

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