RE NUDO - Anno III - n. 11 - marzo 1972

RE NUD0/12 -- . ··a-.; . ,) ' . - .,··.j \·~ . . ··, 'l'f(,'• .• .. ·.·· ~' da Playboy « Il boia di Pechino » I LETTERS .... Cari compagni, Siamo un gruppo di compagni di Lotta Continua di Prato. Da poco tempo abbiamo aperto un intervento sui giovani operai e apprendisti. Il nostro obbiet– tivo è quel,lo di creare un movimento di lotta che ROMPA il ricatto giorna– liero, che, soprattutto in una città come Prato, opprime le masse dei giovani proletari, cioè il RICATTO DEL LAVORO. ABOLIZIONE DELL'APPRENDISTATO E DI TUTTE LE DIVISIONI! LOTTA CON– TRO L'OBBLIGO AGLI STRAORDINARI, e tutta una serie di obbiettivi di fab– brica e non, come il SALARIO GARANTITO, sia che ci sia lavoro, sia che non ci sia, questi sono i temi principali della nostra propaganda. I giovani proletari che sono nel nostro gruppo ci hanno posto però tutta una serie di problemi, che noi fino ad ora abbiamo ingiustamente ignorato. 1) PRIMO: LA FAMIGLIA, anche se proletaria, è sempre una struttura bor– ghese. I genitori operai, anche quelli più decisi nella lotta, hanno nei con– fronti dei loro figlioli la stessa funzione dei CAPI REPARTO, incitandoli conti– nuamente a lavorare sodo e a rigare diritto. 2) SECONDO: IL TEMPO LIBERO. La noia, la frustrazione del tempo libero dei giovani è un vero e proprio INNO ALLA GIORNATA LAVORATIVA. I soldi sputtanati per sentire un po' di musica decente sono L'OBBLIGO A LAVORARE DI PIU'. Abbiamo deciso perciò di affrontare questi temi nella nostra propaganda. Abbiamo anche in progetto la costruzione di CASE DEL POP (in polemica con le Case del Popolo) dove i giovani possano fare i cazzi loro e dove SI ORGA– NIZZANO LE LOTTE. Vi abbiamo raccontato queste cose per farvi capire che non siamo dei bigotti del lavoro politico e che rifiutiamo ogni moralismo di sorta nella lotta contro questa società di merda. Detto questo abbiamo delle critiche MOLTO DURE da fare al vostro giornale. 1) Un movimento che si ponga il compito di « distruggere lo stato di cose presenti», è UN MOVIMENTO DI LOTTA, cioè che nasce, cresce e si matura nella lotta contro i padroni e il loro stato. Nel vostro giornale invece non si parla mai nè di lotte, né dello sfruttamento, né degli obbiettivi dei proletari, INSOMMA SI PARLA DI TUTTO FUORCHE' DEGLI INTERESSI MATERIALI DEI PROLETARI. Vien da pensare che il referente che voi avete per la rivoluzione, non sia più il PROLETARIATO, ma una strana specie animale, che NON E' SFRUTTATA (visto che non gli frega un cazzo dello sfruttamento né delle lotte}, quindi NON LAVORA, né STUDIA, e non si sa di che CAMPI (cioè, si sa: con i soldi del paparino). 2) ERBA E ACIDO. Condannarli è stupido. Ma esaltarli è PIU' STUPIDO ANCORA. La droga, come il tabacco, -l'alcool, i sonniferi ecc. sono un prodotto di questa società. Noi lottiamo per una società dove non ci sia più bisogno di avve– lenarsi con questa roba per riuscire a sopravvivere. Se la gente la prende perché ne ha bisogno, si sente meglio ecc. SONO CAZZI SUOI. Ma a CHE SCOPO esaltarla? .3) CONTROCULTURA = CONTRO POTERE. E qui siamo al dunque. Riecco arrivare GRAMSCI, che da bravo INTELLETTUALE BORGHESE, ci insegna che FIN DA ORA, è possibile costruire dei momenti in cui i proletari possano vivere, lavorare e studiare IN MANIERA ALTERNATIVA. Invece noi, poveri ghiozzi proletari, crediamo che questo non sia possibile. E vediamo che gli esempi di questa «strategia» sono DI UNO SQUALLORE INCREDIBILE. A cominciare da Cristiania (il nome è tutto un programma) la « città alternativa», vero e proprio GHETTO, dove domina la NOIA PIU' ASSOLUTA, APPOGGIATA E FINANZIATA DAL GOVERNO DANESE (social– democratico e intelligente), dove vengono RINCHIUSI i giovani disadattati a masturbarsi le cerebra INOCCUAMENTE (e lo diciamo con cogniz;one di causa, perché un nostro compagno ha visitato uno di questi posti). Per finire poi ai MERCATI ROSSI e agli AMBULATORI ROSSI (riedizione invec– chiata delle COOPERATIVE e delle SMS del PCI) e poi i VESPASIANI ROSSI, dove si PISCERA' IN MANIERA ALTERNATIVA, o addirittura LE FAB– BRICHE ALTERNATIVE, dove tanti giovani hippy in tute a mille colori, pro– durranno con un sottofondo di musica pop, come le vacche di alcune fat– torie ,U.S.A. In realtà un movimento che NON HA come referente principale LA LOTTA DEI PROLETARI, contro le loro condizioni materiali di vita, è destinato a di– ventare una GROSSA IMPRESA COMMERCIALE, gestita da INTELLETTUALI CATTOLICI E SOCIALDEMOCR-"TICI, che dopo averle provate tutte, hanno deciso di farsi crescere i capelli e mettersi qualche collanina, per vedere se ancora una volta riescono ad INFINOCCHIARE I PROLETARI. SALUTI COMUNISTI E cercate di meditare, senza risentimento, su questo sfogo di alcuni com– pagni sinceri rivoluzionari. Cari compagni interventisti comunisti sui giovani apprendisti, non siete dei bigotti del lavoro politico ma soltanto un pochino miopi e riduttivi. Per nulla risentiti dalla vostra amichevole indignazione rispondiamo alla critica dura (senza paura). Parlare degli interessi del proletariato non vuol dire solo descrivere, recensire le lotte del popolo da Bolzano a Marsala, noi non ci spre– chiamo troppo in cronache rosse ma preferiamo FARE PARLARE le carceri, i soldati, gli studenti, i " negri » dei concerti (i figli di " papa– rino » la musica pop la pagano due mila lire a botta, e di loro fra di noi non ce n'è), e quelli che restano fuori a farsi pestare dai porci, sono proletari, crediamo .... o per voi sono una sottorazza?). In una parola: se per te il proletariato coincide con la classe operaia e ba– sta, noi siamo gente che, come voi dite, "parla d'altro». Se invece i delinquenti (presenti e attivi nelle patrie galere anche se non per reati " politici » ), i disoccupati, i giovani immigrati, i sottoccupati ecc. fanno parte del proletariato quanto gli operai della Pire/li, allora la tua obiezione cade. EVVIVA. Per quanto riguarda la lotta: noi abbiamo individuato degli obbiet– tivi e vediamo nella lotta continua e violenta contro lo stato il solo modo per raggiungerli. Alcuni di questi sono finali, altri intermedi e immediati: questi ultimi sono le contro-strutture. Errore pazzo

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