Antonio Piscel - Il conflitto austro-serbo e gli interessi italiani

-- 4 - E troppo difficile, e sarebbe ad ogni modo troppo presto per tirare l'oroscopo sulle sorti finali d'un conflitto armato come quello che ora divampa su tutto il continente antico. Non è improbabile che, come sulla Sava fu l'origine del tremendo cozzo che indusse all'estrema ratic della guerra, malgrado l'evidente pericolo di mettere in movimento tutta la frana che seppellì, chissà per quanto tempo, la pace e il benessue in tutto il mondo, non è improbabile, dico, che abbia ad essere il destino di questa regione il punto più difficile e più contrastato, quando una buona volta si dovrà pure accingersi a costituire il nuovo assetto europeo. E un'altra previsione troppo probabile deve star presente agli Italiani; cioè la impossibilità che siano mantenute nemmeno all'ingrosso le condizioni politiche attuali di questa regione. Non può essere mantenuto questo statu quo, perchè già prima della guerra esso era ridotto alla consacrazione puramente artificiale e formale di un assetto del quale erano venute a mancare le fondamenta. Il risorgimento della nazione serba, Si tratta d'un popolo di circa dodici milioni d'anime che raggiunse la sua coscienza unitaria e di indipendenza, mentre fino a poco fa tale vincolo comune nazionale non era ancora nato; ed il sentimento d'indipendenza di razza aveva soltanto carattere di lotta regionale o locale. Finchè sussistevano le condizioni corrispondenti a tale preistoria del risveglio nazionale unitario, era possibile, e facile e politicamente opportuno per i suoi dominatori, tenerlo di viso e suddiviso, ed in grande parte soggetto al dominit straniero di Vienna, di Budapest e di Costantinopoli. Negli ultimi anni vennero invece maturandosi anche là tali mutamenti nella struttura sociale ed economica della popolazione da rendere inevitabile il sorgere ed il giganteggiare sempre maggiore degli spiriti patriottici e unitari fi:ella coscienza di quel popolo. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==