Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

Il ventaglio dell'Eros La ''gionta'' ariostesca ali'''Innamorato'' solo il mio desiderio è senza fine! Ariosto, Orlando Furioso (XXV, 34, 8)1 1 - «Più delle armi» Prossimo a concludere il suo bel Saggio su l'«Orlando Furioso», Attilio Momigliano si chiede quale sia il motivo della «contemporaneità» del poema; e lo ravvisa, da un lato in «quell'impegno guerresco [. ..] che lo travolge dal principio alla fine»; dall'altro in «quell'amore che riempie da capo a fondo il poema e forma, non meno delle armi, più delle armi, la grande occupazione dell'Orlando». Le une - le armi - come l'altro - l'amore - gli appaiono come «la duplice manifestazione del medesimo istinto di vita, della medesima esuberanza naturale»2 . A chiunque sia appassionato frequentatore delle ottave ariostesche, balzano subito in mente, quasi in un loro studiato parallelismo, due episodi, due personaggi, che sono, insieme con le vicende dell'amorosa Bradamante, ai fuochi, come due polarità, della grande ellisse della narrazione: Rodomonte «d'orgoglio e d'ira pazzo» (XVII, 9, 5), che fa strage entro le mura di Parigi, Orlando «in furore e matto» (I, 2, 3) dopo il trauma della scoperta dell'amore di Angelica per Medoro: impeto guerriero e passione d'amore vengono rJppresentati, se portati allo stremo, con 231

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