Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

siero o di meccanismo mentale, che assume talune caratteristiche non specifiche solo di pazienti con gravi patologie mentali, ma altresì presenti comunemente in bambini piccoli o in individui di altri contesti culturali. Un ulteriore esempio servirà a chiarire ciò che intendiamo dire. Inalcune tribù primitive quandoun individuo muore, è uso cancellare dal linguaggio tutte le parole che hanno una qualche attinenza con il nome del defunto sostituendole connuove locuzioni. Questa specifica modalità di reagire al dolore e al lutto risulta condivisa dall'intera tribù e come tale consona al sentire individuale. Lo stesso comportamento, in contesti completamente differenti e attuato da individui isolati, produce serie difficoltà nella vita di chi ne fa uso, viene giudicato inadeguato dai più come mezzo per fronteggiare i sentimenti di dolore e di lutto che dovrebbe affrontare, e induce a sospettare una grave patologia mentale. È chiaro che gli stessi meccanismi mentali, attuati a livello collettivo e in contesti consenzienti, non producono alcun inconveniente negli individui che ne fanno uso e non si vede a quale titolo potrebbero essere definiti patologici. Forse potrebbero essere definiti, più utilmente, modi di pensare primitivi o arcaici se questa denominazione non avesse anch'essa alcuni inconvenienti sui quali ci soffermeremo. In ogni caso desiderando usare la parola «meccanismo di pensiero psicotico» per l'analogia che abbiamo testé descritto, intendiamo privarla di ogni connotazione indicante una qualche patologia mentale nel senso usuale del termine, in quanto fuorviante rispetto ai nostri scopi. Gli studenti di cui ci occupiamo ragionano in modo «psicotico» in un ambito culturale molto particolare, quello matematico, nel periodo di tempo nel quale sono costretti a misurarvisi, cioè nelle scuole medie superiori. È in questo ambito che subiscono tutte le conseguenze della loro «malattia mentale» e che possiamo osserva72

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